1998-03-12 18:23:11 +00:00
<!doctype linuxdoc system>
<article>
<title>GTK Tutorial
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<author>Ian Main <tt><htmlurl url="mailto:imain@gtk.org"
name="<imain@gtk.org>"></tt>,
Tony Gale <tt><htmlurl url="mailto:gale@gtk.org"
name="<gale@gtk.org>"></tt>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
<date>May 24th, 1998 - Traduzione aggiornata al 27 Maggio 1998
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<abstract>Tradotto da Michel Morelli, <tt><htmlurl url="mailto:ziobudda@chiara.dei.unipd.it" name="ziobudda@chiara.dei.unipd.it"></tt>, Daniele Canazza, <tt><htmlurl url="mailto:dcanazz@tin.it" name="dcanazz@tin.it"></tt> e Antonio Schifano, <tt><htmlurl url="mailto:schifano@cli.di.unipi.it" name="schifano@cli.di.unipi.it"></tt>
</abstract>
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<!-- ***************************************************************** -->
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<sect>Introduzione
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<!-- ***************************************************************** -->
<p>
2008-07-01 22:57:50 +00:00
GTK (GIMP Toolkit) è stato orginariamente sviluppato come toolkit per
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il programma GIMP (General Image Manipulation Program). GTK è costruito
2008-07-01 22:57:50 +00:00
sulla base del kit di disegno di GIMP, il GDK (GIMP Drawing Kit) il quale
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è costruito a sua volta attorno alle funzioni della Xlib. E' chiamato
``toolkit di GIMP'' perché era inizialmente scritto per sviluppare GIMP,
ma ora viene utilizzato nello sviluppo di molti progetti software ``free''.
Gli autori sono
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<itemize>
<item> Peter Mattis <tt><htmlurl url="mailto:petm@xcf.berkeley.edu"
name="petm@xcf.berkeley.edu"></tt>
<item> Spencer Kimball <tt><htmlurl url="mailto:spencer@xcf.berkeley.edu"
name="spencer@xcf.berkeley.edu"></tt>
<item> Josh MacDonald <tt><htmlurl url="mailto:jmacd@xcf.berkeley.edu"
name="jmacd@xcf.berkeley.edu"></tt>
</itemize>
<p>
GTK è essenzialmente una API (application programmers interface)
orientata agli oggetti.
Anche se scritto completamente in C, è implementato usando l'idea delle
classi e delle funzioni di callback (puntatori a funzioni).
<p>
C'è anche una terza componente chiamata glib che contiene una serie di
implementazioni differenti di alcune chiamate di funzioni standard e anche
alcune funzioni aggiuntive, per esempio per la manipolazione delle liste
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collegate. Le funzioni sostitutive sono usate per migliorare la
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portabilità di GTK. Alcune delle funzioni implementate qui non sono
disponibili o non sono standard, altre sono uniche come g_strerror().
Altre contengono miglioramenti alle stesse della libc come g_malloc che ha
delle utility di debugging migliorate.
<p>
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Questo tutorial è un tentativo di documentare il meglio possibile la
libreria gtk e non pretende di essere completo. Questo tutorial suppone una
buona conoscenza del linugaggio C e di come creare programmi in C. Saranno
facilitati i lettori che hanno una precedente esperienza nella programmazione
in X. Se il GTK è il primo insieme di widget che studiate, vi prego di
dirmi come avete trovato questo tutorial e che tipo di problemi avete avuto.
Notate che c'è anche una versione per il C++ della libreria GTK (chiamata
GTK--), quindi se preferite utilizzare questo linguaggio al posto del C potreste
cercare questa versione al posto della GTK normale.
Ci sono poi un ``wrapper'' Objective C e un collegamento a Guile, ma non ne
seguo l'evoluzione.
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<p>
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Mi farebbe molto piacere conoscere qualsiasi problema che abbiate avuto
nell'imparare il GTK da questo documento e apprezzerei anche critiche sul come
migliorarlo.
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<!-- ***************************************************************** -->
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<sect>Iniziamo
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<!-- ***************************************************************** -->
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<p>
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La prima cosa da fare è certamente quella di scaricare il GTK e installarlo.
Potete prendere l'ultima versione dal sito ftp.gtk.org in /pub/gtk. Un'altra
possibile sorgente di informazioni è il sito
<htmlurl url="http://www.gtk.org/" name="http://www.gtk.org/">.
GTK usa il comando GNU autoconf per autoconfigurarsi.
Una volta estratti i file dall'archivio tar, eseguite configure --help per
vedere una lista delle opzioni del comando configure.
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<p>
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Per iniziare la nostra introduzione a GTK, cominceremo con il più semplice
programma possibile. Questo programma crea una finestra con dimensioni (in pixel)
di 200x200 e l'unica possibilità di uscita è di ucciderlo usando la
shell o il Window Manager.
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<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
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Tutti i programmi GTK includeranno sicuramente <gtk/gtk.h> in cui vengono
dichiarate le variabili, le funzioni, le strutture, etc. che saranno usate nella
tua applicazione GTK.
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<p>
La linea seguente:
<tscreen><verb>
gtk_init (&argc, &argv);
</verb></tscreen>
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invoca la funzione gtk_init(gint *argc, gchar ***argv) che sarà usata in
tutte le applicazioni GTK. Questa funzione sistema alcune cose al posto nostro,
come la visuale predefinita e la mappa dei colori, e procede poi chiamando
gdk_init(gint *argc, gchar ***argv).
Questa funzione inizializza la libreria per l'uso, setta il gestore predefinito
dei segnali e guarda negli argomenti, passati via linea di comando alla vostra
applicazione, alla ricerca di uno di questi argomenti:
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<itemize>
<item> <tt/--display/
<item> <tt/--debug-level/
<item> <tt/--no-xshm/
<item> <tt/--sync/
<item> <tt/--show-events/
<item> <tt/--no-show-events/
</itemize>
<p>
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Rimuove poi questi argomenti dalla lista degli argomenti passati, lasciando
quelli non riconosciuti a disposizione della vostra applicazione che potrà
tenerne conto o ignorarli.
In questo modo si crea un set di argomenti standard accettato da tutte le
applicazioni GTK.
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<p>
Le seguenti 2 linee di codice creano e mostrano la finestra.
<tscreen><verb>
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_show (window);
</verb></tscreen>
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L'argomento GTK_WINDOW_TOPLEVEL specifica che noi vogliamo che la nostra finestra
si sottometta alle decorazioni del windows manager e alla posizione che quest'ultimo
indicherà. Invece di creare una finestra avente dimensioni 0x0, la dimensione
di una finestra senza figli (altri widget, come i bottoni, etc) è predefinita
a 200x200 così che si possa manipolarla.
La funzione gtk_widget_show() fa sì che GTK sappia che abbiamo finito di
settare gli attributi di questo widget e che quindi quest'ultimo può essere
visualizzato.
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<p>
L'ultima linea ci fa entrare nel ciclo principale del GTK.
<tscreen><verb>
gtk_main ();
</verb></tscreen>
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gtk_main() è un'altra chiamata che vedrete in tutte le applicazioni GTK.
Quando il controllo raggiunge questo punto, l'applicazione si metterà a
dormire aspettando che si verifichino eventi di X (come la pressione di un bottone
o di un tasto), timeout o notifiche di Input/Output dai file
Nel nostro esempio, comunque, tutti gli eventi vengono ignorati.
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1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
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<sect1>Hello World in GTK
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<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
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<p>
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Ok, ora un programma con un widget (un bottone). E' il classico ``Hello World''
alla GTK.
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<tscreen><verb>
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/* helloworld.c */
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#include <gtk/gtk.h>
/* E' una funzione di ritorno (callback). Gli argomenti passati sono ignorati in questo
* esempio.
* Piu' informazioni sulle callback in seguito. */
void hello (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("Hello World\n");
}
gint delete_event(GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("delete event occured\n");
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/* Se si dà FALSE al gestore del segnale ``delete_event'', GTK emettera' il segnale
* ``destroy''. Fornire TRUE significa non volere che la finestra sia distrutta.
* Questo e' utile per far uscire delle finestre di dialogo del tipo:
* 'sei sicuro di voler uscire ?'
* Cambia TRUE in FALSE e la finestra principale sara' distrutta con un "delete_event"
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*/
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return (TRUE);
}
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/* Un'altra callback */
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* GtkWidget e' il tipo di dato per i Widget */
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
/* Questa e' una chiamata presente in tutte le applicazioni GTK. Gli argomenti della
linea di comando vengono scorsi e restituiti alla applicazione */
gtk_init (&argc, &argv);
/* Crea una nuova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* Quando alla finestra viene passato il segnale ``delete_event'' (questo
* segnale viene passato Windows Manager di solito con l'opzione 'close'
* o con la barra del titolo (title bar)) noi chiediamo che la funzione
* delete_event() (definita sopra) venga invocata.
* Il dato passato come argomento alla funzione di ritorno é NULL
* ed é ignorato dalla funzione stessa. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
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GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
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/* Qui connettiamo l'evento ``destroy'' al gestore del segnale.
* Questo evento accade quando noi chiamimo la funzione gtk_widget_destroy()
1998-05-09 15:35:18 +00:00
* sulla finestra o se ritorniamo FALSE dalla callback ``delete_event''. */
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gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
/* Setta il bordo interno della finestra */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Crea un nuovo bottone avente etichetta (label) uguale a ``Hello World'' */
button = gtk_button_new_with_label ("Hello World");
/* Quando il bottone riceve il segnale ``clicked'', invochera' la funzione
* hello() passando NULL come argomento della funzione. La funzione
* hello() é definita sopra. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (hello), NULL);
/* Questo farà sì che la finestra venga distrutta dalla chiamata
* gtk_widget_destroy(window) quando il bottone verrà premuto. Ancora,
* questo segnale (``destroy'') puo' arrivare da qui o dal windows
* manager */
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT (window));
/* Questo inserisce il bottone nella finestra
* (un contenitore GTK) */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
/* Il passo finale é il mostrare questo nuovo widget appena creato */
gtk_widget_show (button);
/* e la finestra */
gtk_widget_show (window);
/* Tutte le applicazioni GTK devono avere la funzione gtk_main().
* Il controllo finisce qui e attende un evento (come la pressione
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* di un tasto o l'evento di un mouse). */
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gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
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<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
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<sect1>Compilare hello World
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
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<p>
Per compilare si utilizza :
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gcc -Wall -g helloworld.c -o hello_world `gtk-config --cflags` \
`gtk-config --libs`
</verb></tscreen>
(N.d.T.: se lanciato da linea di comando, il precedente comando di
compilazione va messo su di una unica linea eliminando il backslash)
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<p>
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In questo modo, si usa il progamma <tt>gtk-config</>, che viene
distribuito con gtk. Questo programma 'sa' che opzioni di compilatore
sono necessarie per compilare i programmi che usano gtk.
<tt>gtk-config --cflags</> dà come risultato una lista di directory
in cui i file di include devono essere cercati, e <tt>gtk-config --libs</>
fornisce invece la lista delle librerie che devono essere linkate con le
directory in cui devono essere cercate.
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<p>
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Le librerie che normalmente vengono linkate sono:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<itemize>
<item> la libreria glib (-lglib), contiene varie funzioni, ma solo
g_print() é usato in questo esempio. GTK si appoggia a questa
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libreria, quindi essa viene sempre, comunque, linkata. Vedi comunque
la sezione sulla <ref id="sec_glib" name="glib"> per altri dettagli.
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<item>La libreria GDK (-lgdk), la copertura della X11.
<item>La libreria GTK (-lgtk), la libreria dei widget, basata sulla GDK.
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<item>La libreria Xlib(-lX11) la quale è usata dalla GDK.
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<item>La libreria Xext(-lXext). Questa contiene il codice per le pixmap a
memoria condivisa e altre estensioni di X.
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<item>La libreria matematica (-lm). Questa é usata dalla GTK per
vari scopi.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</itemize>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
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<sect1>Teoria dei segnali e delle funzioni di ritorno (callback)
<p>
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Prima di guardare in dettaglio ``Hello World'', parleremo un po' degli eventi
e delle funzioni di ritorno. GTK è un toolkit guidato dagli eventi,
il che significa che se ne starà a dorimire in gtk_main finché
non succede un evento ed il controllo viene passato alla funzione appropriata.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
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Questo passaggio di controllo è basato sull'idea dei segnali.
Quando si ha un evento, come la pressione di un bottone del mouse, verrà
emesso il segnale appropriato, per esempio dal widget che é stato premuto.
Questo è il modo in cui GTK fa molto del suo utile lavoro. Per far
sì che un bottone esegua una azione, prepareremo un gestore del segnale
che catturi questi segnali e chiami la funzione corretta. Questo viene fatto
usando una funzione del tipo:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_connect (GtkObject *object,
gchar *name,
GtkSignalFunc func,
gpointer func_data);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
in cui il primo argomento è il widget che emetterà il segnale,
il secondo è il nome del segnale che si vuole catturare, il terzo è
la funzione che verrà invocata quando il segnale sarà catturato e
il quarto è il dato che potrà essere passato a questa funzione.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
La funzione specificata come terzo argomento è chiamata ``funzione di
ritorno (callback)'', e dovrebbe essere della forma:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void callback_func(GtkWidget *widget, gpointer callback_data);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Dove il primo argomento sarà un puntatore al widget che emette il segnale
e il secondo un puntatore al dato passato come ultimo argomento della funzione
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_signal_connect() come descritto sopra.
<p>
Un'altra chiamata usata nell'esempio Hello World è:
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_connect_object (GtkObject *object,
gchar *name,
GtkSignalFunc func,
GtkObject *slot_object);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_signal_connect_object() è uguale a gtk_signal_connect() eccetto che
la funzione di callback usa solo un argomento, un puntatore ad un'oggetto GTK.
Così quando si usa questa funzione per connettere i segnali, la callback
dovrebbe essere della forma :
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void callback_func (GtkObject *object);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
dove object è normalmente un widget. Generalmente, non si assegna
una callback per gtk_signal_connect_object. Queste sono invocate, usualmente,
per chiamare una funzione GTK che accetta un widget singolo o un oggetto come
argomento, come nel caso dell'esempio Hello World.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Lo scopo di avere due funzioni per connettere i segnali è semplicemente
quello di permettere alla funzione di callback di avere un numero di argomenti
diverso. Molte funzioni della libreria GTK accettano solo un singolo puntatore
ad un widget GTK come argomento, così per queste si può usare la
funzione gtk_signal_connect_object(), mentre per le vostre funzioni potreste
aver bisogno di passare dati supplementari alle funzioni di ritorno.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Attraverso Hello World passo per passo
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Ora che conosciamo la teoria che vi è dietro, iniziamo ad essere più
chiari camminando attraverso il programma di Hello World.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questa è la funzione di callback che sarà invocata quando il bottone
viene cliccato.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Noi, in questo esempio, ignoriamo sia il widget che i dati passati, ma non è
difficile farci invece qualcosa. Il prossimo esempio userà l'argomento passato
per dire quale bottone è stato premuto.
<tscreen><verb>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void hello (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
g_print ("Hello World\n");
}
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questa callback è un po' speciale. L'evento ``delete'' avviene quanto
il Window Manager manda questo evento all'applicazione. Qui abbiamo una scelta
da fare: cosa fare di questo evento. Possiamo ignorarlo, creare qualche tipo di
risposta, o semplicemente terminare l'applicazione.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Il valore che si restituisce in questa callback fa sì che la GTK sappia
cosa fare. Restituire TRUE significa che non vogliamo che il segnale ``destroy''
sia emesso, quindi far sì che la nostra applicazione proceda normalmente.
Ritornare FALSE vuole dire far emettere il segnale ``destroy'' il quale
chiamerà la nostra funzione di callback che gestisce il segnale ``destroy''.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gint delete_event(GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("delete event occured\n");
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
return (TRUE);
}
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questa è un'altra funzione di callback la quale fa uscire dal programma
chiamando gtk_main_quit(). Questa funzione dice a GTK che deve uscire da gtk_main
quando gli viene restituito il controllo.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
</verb></tscreen>
<p>
Ritengo che conosciate la funzione main()... si, come tutte le altre applicazioni
anche le applicazioni GTK hanno questa funzione.
<tscreen><verb>
int main (int argc, char *argv[])
{
</verb></tscreen>
<p>
Questa parte dichiara un puntatore ad una struttura di tipo GtkWidget. Queste sono
1998-05-09 15:35:18 +00:00
usate più sotto per creare una finestra ed un bottone.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Qui vi è ancora la nostra gtk_init. Come prima questa inizializza il toolkit
e analizza gli argomenti trovati nella linea di comando. Tutti gli argomenti
riconosciuti nella linea di comando sono rimossi dalla lista degli argomenti e
vengono così modificati argc e argv per far sì che sembri che questi
non siano mai esisiti e permettere alla vostra applicazione di analizzare gli
argomenti rimasti.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_init (&argc, &argv);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Crea una nuova finestra. Questo viene spiegato abbastanza approfonditamente
più avanti. Viene allocata la memoria per la struttura GtkWidget *window
così che si punti ad una struttura valida. In questo modo si predispone
la nuova finestra, ma non la si visualizza fino a sotto dove, quasi alla fine
del nostro programma, invochiamo gtk_widget_show(window).
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questo è un esempio di come connettere un gestore dei segnali con un oggetto,
in questo caso la finestra. Qui viene catturato il segnale ``destroy''. Questo
viene emesso quando usiamo il Window Manager per uccidere la finestra (e noi
restituiamo TRUE dal gestore di ``delete_event'') o quando emettiamo la chiamata
gtk_widget_destroy() passando l'oggetto finestra come oggetto da distruggere.
Sistemando le cose così, trattiamo entrambi i casi con una singola
chiamata. Qui è giusto invocare la funzione destroy() definita sopra con
NULL come argomento, la quale termina l'applicazione GTK per noi.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Questo ci permetterà di utilizzare il Window Manager per uccidere il programma.
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GTK_OBJECT e GTK_SIGNAL_FUNC sono macro che interpretano il casting e il controllo
di tipo per noi, così da rendere piu' leggibile il codice.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
La prossima funzione è usata per settare un attributo di un oggetto
contenitore. Questo sistema la finestra così da avere un'area vuota
all'interno della finestrra larga 10 pixel dove non potrà andare nessun
widget. Ci sono altre funzioni simili che vedremo nella
1998-03-12 18:23:11 +00:00
sezione <ref id="sec_setting_widget_attributes" name="Settare gli attributi del Widget.">
<p>
E ancora, GTK_CONTAINER è una macro per interpretare il casting di tipo.
<tscreen><verb>
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questa chiamata crea un nuovo bottone. Alloca spazio in memoria per un nuovo
GtkWidget, inizializzandolo e facendo sì che il puntatore a bottone punti
ad esso.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Quando sarà visualizzato, avrà etichetta ``Hello World''.
<tscreen><verb>
button = gtk_button_new_with_label ("Hello World");
</verb></tscreen>
<p>
Qui prendiamo il bottone e gli facciamo fare qualcosa di utile.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Gli colleghiamo un gestore di segnale in modo che quando emetterà il
segnale ``clicked'', verrà invocata la nostra funzione hello(). Il
dato passato alla funzione è ignorato, cosicché alla funzione
di callback hello() passiamo semplicemente NULL. Evidentemente il segnale
``clicked'' viene emesso quando premiamo il bottone con il mouse.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (hello), NULL);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Usiamo questo bottone anche per uscire dal programma. Questo illustrerà
come il segnale ``destroy'' può arrivare sia dal Window Manager che dal
nostro programma. Quando il bottone viene cliccato come descritto sopra,
chiamerà la funzione di callback hello() e poi quest'ultima nell'ordine
in cui sono definite. Si possono cioé avere tante funzioni di callback
quante sono necessarie, e saranno eseguite nell'ordine in cui sono connesse.
Visto che la funzione gtk_widget_destroy() accetta come argomento solo un GtkWidget *widget, usiamo la funzione
gtk_signal_connect_object() al posto della normale gtk_signal_connect().
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT (window));
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questa é una chiamata di ``impacchettamento'' che sarà spiegata
più avanti. Ma è molto facile da capire. Semplicemente dice alla
libreria GTK che il bottone è da mettere nella finestra dove sarà
visualizzato.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
</verb></tscreen>
<p>
A questo punto abbiamo predisposto tutto quello che ci eravamo prefissati.
Con tutti i gestori di segnale a posto e il bottone messo nella finestra in cui
dovrebbe essere, possiamo dire a GTK di mostrare gli oggetti sullo schermo.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
L'oggetto finestra viene mostrato per ultimo così che la finestra
completa di tutti i suoi oggetti verrà mostrata tutta in una volta,
invece di vedere prima la finestra spoglia e poi la comparsa del bottone
all'interno di essa. Per quanto, con questi semplici esempi, questo l'avrete
già notato.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
</verb></tscreen>
<p>
E naturalmente chiamiamo gtk_main(), la quale aspetta l'arrivo degli eventi
1998-05-09 15:35:18 +00:00
dal server X e chiama l'oggetto interessato per fargli emettere il segnale
corrispondente.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_main ();
</verb></tscreen>
E il return finale. Il controllo ritorna qui dopo che viene invocata gtk_quit().
<tscreen><verb>
return 0;
</verb></tscreen>
<p>
Ora, quando premiamo il bottone del mouse su un bottone GTK, questo oggetto
1998-05-09 15:35:18 +00:00
emette il segnale ``clicked''. Per poter utilizzare queste informazioni, il
nostro programma predispone un gestore di segnale per catturare quel segnale,
il quale avvia la funzione da noi scelta. Nel nostro esempio, quando il
bottone creato viene cliccato, la funzione hello() viene invocata con argomento
NULL, dopoodiché viene invocato il successivo gestore di questo segnale.
Questo chiama la funziona gtk_widget_destroy(), passandole l'oggetto-finestra
(window) come argomento, che distruggerà la finestra. Questo fa sì
che la finestra emetta il segnale ``destroy'' che viene catturato e che fa
invocare la funzione di ritorno destroy(), che semplicemente esce dal programma GTK.
<p>
Un'altro modo in cui possono andare le cose è l'uso del window manager per
uccidere la finestra. Questo causera' l'emissione del segnale ``delete_event'' che
1998-03-12 18:23:11 +00:00
automaticamente chiamerà il gestore del segnale ``delete_event''. Se qui noi
1998-05-09 15:35:18 +00:00
restituiamo il valore TRUE, la finestra non verrà toccata e tutto
procederà come se nulla fosse successo. Dare invece il valore FALSE
causerà l'emissione da parte di GTK del segnale ``destroy'' il quale, a sua
volta, invocherà la callback ``destroy'', uscendo dall'applicazione.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Nota che questi segnali non sono gli stessi del sistema Unix e che non sono
1998-05-09 15:35:18 +00:00
implementati usando quei segnali, anche se la terminologia è praticamente
identica.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Proseguiamo
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Tipi di Dato
<p>
Ci sono alcune cose che avrete probabilmente notato nei precedenti esempi che
hanno bisogno di una spiegazione. I gint, gchar ecc. che vedete sono tipi di dato
1998-05-09 15:35:18 +00:00
(typedef) riferiti rispettivamente a int e char. Questo viene fatto per rimediare
alle scomode dipendenze dalle dimensioni di semplici tipi di dato quando si fanno
dei calcoli. Un buon esempio è ``gint32'' il quale sarà un tipo di
dato riferito ad un intero a 32 bit per tutte le piattaforme, sia per gli x86 che
per gli per gli alpha a 64 bit.
I tipi di dato sono ben spiegati più avanti e molto intuitivi. Sono definiti
in glib/glib.h (il quale viene incluso da gtk.h).
<p>
Noterete anche la possibilità di utilizzare un GtkWidget quando la funzione
richiede un GtkObject. GTK è una libreria orienta agli oggetti ed un widget
è un oggetto.
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Altri Dettagli sui Segnali
<p>
Diamo un'altra occhiata alla dichiarazione della funzione gtk_signal_connect.
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_connect (GtkObject *object, gchar *name,
GtkSignalFunc func, gpointer func_data);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Notate il valore di ritorno definito come gint? Questo è un identificatore
per la vostra funzione di callback. Come detto sopra, si possono avere più
funzioni di ritorno per ogni segnale e per ogni ogetto a seconda delle
necessità, ed ognuna sarà eseguita in sequenza, nell'ordine in cui
è stata collegata.
Questo identificatore vi permette di rimuovere una funzione dalla lista delle
funzioni di ritorno tramite la seguente chiamata
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
void gtk_signal_disconnect (GtkObject *object,
gint id);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Così, passando il widget da cui si vuole rimuovere il gestore di segnale e
l'identificativo restituito da una delle funzioni signal_connect, si può
rimuovere il gestore di segnale che si desidera dal widget.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Un'altra funzione, usata per rimuovere tutti i segnali di un widget in una volta
sola è:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gtk_signal_handlers_destroy (GtkObject *object);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questa chiamata è abbastanza auto esplicativa. Semplicemente rimuove tutti
i segnali collegati al widget che si passa alla funzione come argomento.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Miglioriamo Hello World
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Diamo un'occhiata ad una versione migliorata di Hello World con altri esempi
sulle callback. Questo ci introdurrà anche al nostro prossimo argomento,
1998-03-12 18:23:11 +00:00
l'impacchettamento dei widget.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* helloworld2.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
/* La nostra funzione di callback migliorata. I dati passati a questa
* vengono stampati su stdout. */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
g_print ("Hello again - %s was pressed\n", (char *) data);
}
/* Un'altra callback */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void delete_event (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* GtkWidget e' il tipo di dato per i widget */
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *box1;
/* Questa funzione e' invocata in tutte le applicazioni GTK, gli
argomenti sono analizzati e restituiti all'applicazione. */
gtk_init (&argc, &argv);
/* Crea una nuova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* Questa e' una nuova chiamata. Assegna "Hello Buttons" come titolo
della nostra finestra */
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Hello Buttons!");
/* Qui settiamo il gestore per il segnale "delete_event" che
immediatamente esce dalla applicazione.
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
/* predispone il bordo della finestra */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* creiamo una scatola dove mettere tutti i widget. Questa è descritta
dettagliatamente nella sezione "packing". La scatola non è realmente
visibile, è solamente usata per sistemare i widget. */
box1 = gtk_hbox_new(FALSE, 0);
/* Inseriamo la scatola nella finestra */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), box1);
/* Creiamo un nuovo bottone con etichetta "Button 1" */
button = gtk_button_new_with_label ("Button 1");
/* Quando il bottone e' premuto, noi invocheremo la funzione di callback,
con un puntatore alla stringa "button 1" come proprio argomento) */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "button 1");
/* invece di aggiungerlo alla finestra, lo inseriamo nella scatola invisibile,
la quale e' stata inserita nella finstra. */
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(box1), button, TRUE, TRUE, 0);
/* Ricordati sempre questo passo. Dice a GTK che la preparazione di questo
bottone e' finita e che quindi puo' essere mostrato. */
gtk_widget_show(button);
/* Facciamo la stessa cosa per il secondo bottone. */
button = gtk_button_new_with_label ("Button 2");
/* Chiamiamo la stessa funzione ma passandogli un argomento differente,
gli passiamo un puntatore alla stringa "button 2" */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "button 2");
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(box1), button, TRUE, TRUE, 0);
/* L'ordine nel quale i bottoni sono visualizzati non e' realmente importante,
ma io ti raccomando di mostrare per ultima la finestra cosi' che tutto
sia visualizzato in una volta sola */
gtk_widget_show(button);
gtk_widget_show(box1);
gtk_widget_show (window);
/* e ora ci mettiamo in gtk_main e aspettiamo che il diverimento inizi.
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Compilate questo programma usando gli stessi argomenti di link del nostro primo
esempio. Noterete che questa volta non c'è un modo semplice per uscire
dal programma, si deve usare il nostro window manager o la linea di comando per
uccidere l'applicazione.
Un buon esercizio per il lettore è quello di inserire un tezo bottone
``quit'' che faccia uscire dal programma. Potete anche divertirvi con le opzioni
di gtk_box_pack_start() mentre leggete il prossimo capitolo. Provate a
ridimensionare la finestra ed a osservare cosa succede.
Solo una piccola nota: c'è un'altra definizione di gtk_window_new() -
1998-03-12 18:23:11 +00:00
GTK_WINDOW_DIALOG. Questa interagisce con il window manager in un modo un po'
diverso, e dovrebbe essere usata per finestre temporanee.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Come ``Impacchettare'' i Widget
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
<p>
Nel momento in cui si crea un'applicazione, normalmente si avrà la
necessità di mettere più di un unico bottone all'interno di
una finestra. Il nostro primo esempio ``Hello World'' usava un solo oggetto,
cosicché abbiamo potuto usare semplicemente una chiamata a
gtk_container_add per impacchettare il widget nella finestra. Quando invece
si vuole inserire più di un unico widget in una finestra, come si fa
a controllare dove vengono posizionati i propri oggetti? E' qui che entra in
gioco il meccanismo dell'``impacchettamento''.
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Teoria delle Scatole per Impacchettamento
<p>
La maggior parte dell'impacchettamento viene effettuata creando delle scatole
1998-05-09 15:35:18 +00:00
come nell'esempio più sopra. Le scatole sono dei contenitori invisibili
di widget che possiamo usare per imballarci i nostri oggetti e che esistono in
due varietà: in particolare si possono avere scatole orizzontali (hbox)
e verticali (vbox).
Quando si impacchentano degli oggetti in una scatola orizzontale, gli oggetti
vengono inseriti orizzontalmente da sinistra a destra oppure da destra a sinistra
a seconda della chiamata di funzione che si usa. In una scatola verticale, gli
oggetti vengono inseriti dall'alto in basso o viceversa. Si può usare
qualsiasi combinazione di scatole all'interno o a fianco di altre scatole, fino
ad ottenere l'effetto desiderato.
<p>
Per creare una nuova scatola orizzontale, si usa una chiamata a gtk_hbox_new(),
mentre per le scatole verticali si usa gtk_vbox_new(). Per inserire i widget
1998-03-12 18:23:11 +00:00
all'interno di questi contenitori si usano le funzioni gtk_box_pack_start() e
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_box_pack_end(). La funzione gtk_box_pack_start() comincerà dall'alto
verso il basso in una vbox e da sinistra a destra in una hbox. gtk_box_pack_end()
fa l'opposto, impacchettando dal basso verso l'alto in una vbox e da destra a
sinistra in una hbox. Queste funzioni ci permettono di giustificare a destra o
a sinistra i nostri widget, e possono essere mescolate in qualsiasi modo per
ottenere l'effetto desiderato. Useremo gtk_box_pack_start() nella maggior parte
dei nostri esempi. Un oggetto può essere costituito da un altro contenitore
o da un oggetto grafico. Infatti, molti oggetti grafici sono a loro volta dei
contenitori, compreso il bottone, anche se tipicamente all'interno del bottone
mettiamo solo una etichetta.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Usando queste chiamate, GTK riesce a capire dove si vogliono piazzare i propri
widget, in modo di essere poi in grado di effettuare il ridimensionamento
automatico e altre cose interessanti. Esiste poi un insieme di opzioni che riguardano
il modo in cui i propri oggetti grafici dovrebbero essere impacchettati. Come
si può immaginare, questo metodo dà una buona flessibilità nella creazione e
nella disposizione dei propri widget.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Dettagli sulle Scatole
<p>
A causa di questa flessibilità, le scatole per impacchettamento del GTK
possono, di primo acchito, creare un po' di disorientamento. Sono infatti disponibili
molte opzioni, e non è immediato il modo in cui si combinano l'una con l'altra.
Alla fine però, si possono ottenere essenzialmente cinque diversi stili.
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<? <CENTER> >
<?
<IMG SRC="gtk_tut_packbox1.gif" VSPACE="15" HSPACE="10" WIDTH="528" HEIGHT="235"
ALT="Box Packing Example Image">
1998-03-12 18:23:11 +00:00
>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<? </CENTER> >
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Ogni linea contiene una scatola orizzontale (hbox) con diversi bottoni.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
La chiamata a gtk_box_pack è una scorciatoia per la chiamata di
impacchettamento di ognuno dei bottoni nella hbox. Ognuno dei bottoni viene
impacchettato nella hbox nello stesso modo (cioè, con gli stessi
argomenti per la funzione gtk_box_pack_start ()).
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Questa è la dichiarazione della funzione gtk_box_pack_start.
<tscreen><verb>
void gtk_box_pack_start (GtkBox *box,
GtkWidget *child,
gint expand,
gint fill,
gint padding);
</verb></tscreen>
Il primo argomento è la scatola nella quale si stanno inscatolando i
widget, il secondo è il widget stesso. Gli oggetti per ora saranno
bottoni, quindi quello che faremo sarà impacchettare bottoni in scatole.
<p>
L'argomento ``expand'' in gtk_box_pack_start() o gtk_box_pack_end() controlla
se gli oggetti devono essere sistemati nella scatola in modo da riempire tutto
1998-05-09 15:35:18 +00:00
lo spazio in diponibile presente nella scatola, in modo che la scatola si espanda
fino ad occupare tutta l'area assegnatale (valore TRUE).
1998-03-12 18:23:11 +00:00
La scatola può anche essere rimpiciolita in modo da contenere esattamente i
widget (valore FALSE). Assegnare a expand il valore FALSE permette di giustificare
1998-05-09 15:35:18 +00:00
a destra o sinistra i propri oggetti. In caso contrario, tutti gli ogetti si
espandono fino ad adattarsi alla scatola, e il medesimo effetto si può
ottenere usando solo una delle funzioni gtk_box_pack_start o pack_end.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
L'argomento ``fill'' delle funzioni gtk_box_pack stabilisce se lo spazio disponibile
nella scatola deve essere allocato agli oggetti (TRUE) o se deve essere mantenuto
come riempimento attorno a questi oggetti (FALSE). Questo argomento ha effetto
solo se a expand è assegnato il valore TRUE.
<p>
Quando si crea una nuova scatola, la funzione ha questo aspetto:
<tscreen><verb>
GtkWidget * gtk_hbox_new (gint homogeneous,
gint spacing);
</verb></tscreen>
L'argomento homogeneous di gtk_hbox_new (la stesso per gtk_vbox_new)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
determina se ogni oggetto nella scatola deve avere la stessa dimensione
(cioè la stessa ampiezza in una hbox o la stessa altezza in una vbox).
Se è settato, l'argomento expand delle routine gtk_box_pack è
sempre attivato.
<p>
Qual è la differenza fra la spaziatura (che è stabilita quando
la scatola viene creata) e il riempimento (che viene stabilito quando gli
elementi vengono impacchettati)? La spaziatura viene inserita fra gli oggetti,
mentre il riempimento viene aggiuno a ciascuno dei lati dell'oggetti. La seguente
figura dovrebbe chiarire meglio questo punto:
<? <CENTER> >
<?
<IMG ALIGN="center" SRC="gtk_tut_packbox2.gif" WIDTH="509" HEIGHT="213"
VSPACE="15" HSPACE="10" ALT="Box Packing Example Image">
1998-03-12 18:23:11 +00:00
>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<? </CENTER> >
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Di seguito è riportato il codice usato per creare le immagini precedenti.
L'ho commentato in modo piuttosto pesante, in modo che non dovreste avere
1998-05-09 15:35:18 +00:00
problemi nel seguirlo. Compilatelo voi stessi e provate a giocarci un po'.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Programma Dimostrativo di Impacchettamento
<p>
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* packbox.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include "gtk/gtk.h"
void
1998-06-01 11:53:08 +00:00
delete_event (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
/* Costruisco una nuova hbox riempita con bottoni-etichette. Gli
* argomenti per le varabili che ci interessano sono passati
* in questa funzione. Non mostriamo la scatola, ma mostriamo
1998-05-09 15:35:18 +00:00
* tutto quello che c'e' dentro. */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
GtkWidget *make_box (gint homogeneous, gint spacing,
gint expand, gint fill, gint padding)
{
GtkWidget *box;
GtkWidget *button;
char padstr[80];
/* costruisco una nuova hbox con i valori appropriati di
* homogeneous e spacing */
box = gtk_hbox_new (homogeneous, spacing);
/* costruisco una serie di bottoni con i valori appropriati */
button = gtk_button_new_with_label ("gtk_box_pack");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
button = gtk_button_new_with_label ("(box,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
button = gtk_button_new_with_label ("button,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
/* costruisco un bottone con l'etichetta che dipende dal valore di
* expand. */
if (expand == TRUE)
button = gtk_button_new_with_label ("TRUE,");
else
button = gtk_button_new_with_label ("FALSE,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* Questo e' la stessa cosa della creazione del bottone per "expand"
* piu' sopra, ma usa la forma breve. */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
button = gtk_button_new_with_label (fill ? "TRUE," : "FALSE,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
sprintf (padstr, "%d);", padding);
button = gtk_button_new_with_label (padstr);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
return box;
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *box1;
GtkWidget *box2;
GtkWidget *separator;
GtkWidget *label;
GtkWidget *quitbox;
int which;
/* La nostra inizializzazione, non dimenticatela! :) */
gtk_init (&argc, &argv);
if (argc != 2) {
fprintf (stderr, "uso: packbox num, dove num è 1, 2, o 3.\n");
/* questo fa solo un po' di pulizia in GTK, ed esce con un valore 1. */
gtk_exit (1);
}
which = atoi (argv[1]);
/* Creiamo la nostra finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* Ci si dovrebbe sempre ricordare di connettere il segnale di destroy
1998-05-09 15:35:18 +00:00
* alla finestra principale. Cio' e' molto importante per avere un funzionamento
1998-03-12 18:23:11 +00:00
* corretto dal punto di vista intuitivo */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Creiamo una scatola verticale (vbox) in cui impacchettare quelle
* orizzontali. Questo ci permette di impilare le scatole orizzontali
* piene di bottoni una sull'altra in questa vbox. */
box1 = gtk_vbox_new (FALSE, 0);
/* Decide quale esempio si deve mostrare. Corrispondono alle figure precedenti */
switch (which) {
case 1:
/* creare una nuova etichetta. */
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (FALSE, 0);");
/* allineare l'etichetta al lato sinistro. Discuteremo questa e altre
* funzioni nella sezione dedicata agli attributi degli oggetti grafici. */
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
/* Impacchettare l'etichetta nella scatola verticale (vbox box1).
* Ricordare che gli oggetti che vengono aggiunti in una vbox vengono
* impacchettati uno sopra all'altro in ordine. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
/* mostrare l'etichetta */
gtk_widget_show (label);
/* chiamare la nostra funzione make_box - homogeneous = FALSE,
* spacing = 0, expand = FALSE, fill = FALSE, padding = 0 */
box2 = make_box (FALSE, 0, FALSE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* chiamare la nostra funzione make_box - homogeneous = FALSE, spacing = 0,
* expand = FALSE, fill = FALSE, padding = 0 */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, TRUE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Questo crea un separatore. Li conosceremo meglio in seguito,
* comunque sono piuttosto semplici. */
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Impacchetta il separatore nella vbox. Ricordare che stiamo impacchettando
* ognuno di questi oggetti in una vbox, cosicché essi verranno
* impacchettati verticalmente. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
/* crea un'altra nuova etichetta e mostrala. */
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (TRUE, 0);");
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (label);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (TRUE, 0, TRUE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (TRUE, 0, TRUE, TRUE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* ancora un nuovo separatore. */
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Gli ultimi 3 argumenti per gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
break;
case 2:
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* creare una nuova etichetta, ricordare che box1 e' la vbox creata
1998-03-12 18:23:11 +00:00
* vicino all'inizio di main() */
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (FALSE, 10);");
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (label);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 10, TRUE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 10, TRUE, TRUE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Gli ultimi tre arcomenti di gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (FALSE, 0);");
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (label);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, FALSE, 10);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, TRUE, 10);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Gli ultimi tre argomenti di gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
break;
case 3:
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* Questo dimostra la possibilita' di usare use gtk_box_pack_end() per
* giustificare gli oggetti a destra. Per prima cosa creiamo una
1998-03-12 18:23:11 +00:00
* nuova scatola come prima. */
box2 = make_box (FALSE, 0, FALSE, FALSE, 0);
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* creiamo l'etichetta che sara' aggiunta alla fine. */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
label = gtk_label_new ("end");
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* impacchettiamola usando gtk_box_pack_end(), cosa' che viene inserita
1998-03-12 18:23:11 +00:00
* sul lato destro della hbox creata nella chiamata a the make_box(). */
gtk_box_pack_end (GTK_BOX (box2), label, FALSE, FALSE, 0);
/* mostriamo l'etichetta. */
gtk_widget_show (label);
/* impacchettiamo box2 in box1 (the vbox, ricordate? :) */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* un separatore per il fondo */
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Questo assegna esplicitamente al separatore l'ampiezza di 400 pixel
1998-05-09 15:35:18 +00:00
* e l'altezza di 5 pixel. Cio' fa si' che la hbox che abbiamo creato sia
1998-03-12 18:23:11 +00:00
* anche essa larga 400 pixel, e che l'etichetta finale sia separata dalle
* altre etichette nella hbox. In caso contrario, tutti gli oggetti nella
1998-05-09 15:35:18 +00:00
* hbox sarebbero impacchettati il piu' vicino possibile. */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_widget_set_usize (separator, 400, 5);
/* impacchetta il separatore nella vbox (box1) creata vicino all'inizio
* di main() */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
}
/* Creare un'altra nuova hbox.. ricordate che ne possiamo usare quante ne vogliamo! */
quitbox = gtk_hbox_new (FALSE, 0);
/* Il nostro bottone di uscita. */
button = gtk_button_new_with_label ("Quit");
/* Configuriamo il segnale per distruggere la finestra. Ricordate che
* ciò manderà alla finestra il segnale "destroy", che verrà catturato
* dal nostro gestore di segnali che abbiamo definito in precedenza. */
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_main_quit),
1998-03-12 18:23:11 +00:00
GTK_OBJECT (window));
/* impacchetta il bottone in quitbox.
* Gli ultimi tre argomenti di gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (quitbox), button, TRUE, FALSE, 0);
/* impacchetta quitbox nella vbox (box1) */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), quitbox, FALSE, FALSE, 0);
/* impacchetta la vbox (box1), che ora contiene tutti i nostri oggetti,
* nella finestra principale. */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), box1);
/* e mostra tutto quel che rimane */
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (quitbox);
gtk_widget_show (box1);
/* Mostriamo la finestra alla fine in modo che tutto spunti fuori assieme. */
gtk_widget_show (window);
/* E, naturalmente, la nostra funzione main. */
gtk_main ();
/* Il controllo ritorna a questo punto quando viene chiamata gtk_main_quit(),
* ma non quando si usa gtk_exit. */
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Impacchettamento con uso di Tabelle
<p>
Diamo ora un'occhiata ad un altro modo di impacchettare - le Tabelle.
In certe situazioni, possono risultare estremamente utili.
Usando le tabelle, creiamo una griglia in cui possiamo piazzare gli oggetti.
Gli oggetti possono occupare tanti spazi quanti ne specifichiamo.
Naturalmente, la prima cosa da vedere è la funzione gtk_table_new:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_table_new (gint rows,
gint columns,
gint homogeneous);
</verb></tscreen>
<p>
Il primo argomento rappresenta il numero di righe da mettere nella tabella,
mentre il secondo è ovviamente il numero di colonne.
L'argomento homogeneous ha a che fare con il modo in cui le caselle della tabella
sono dimensionate. Se homogeneous ha il valore TRUE, le caselle sono ridimensionate
fino alla dimensione del più grande oggetto contenuto nella tabelle. Se è FALSE, la
dimensione delle caselleè decisa dal più alto oggetto in una certa riga e dal più
largo oggetto in una stessa colonna.
Le righe e le colonne sono disposte a partire da 0 fino a n, dove n è il numero
che era stato specificato nella chiamata a gtk_table_new. Così, se specificate
rows = 2 e columns = 2, lo schema avrà questo aspetto:
<tscreen><verb>
0 1 2
0+----------+----------+
| | |
1+----------+----------+
| | |
2+----------+----------+
</verb></tscreen>
<p>
Notate che il sistema di coordinate ha origine nel vertice in alto a sinistra. Per
mettere un oggetto in una tabella, usate la seguente funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_table_attach (GtkTable *table,
GtkWidget *child,
gint left_attach,
gint right_attach,
gint top_attach,
gint bottom_attach,
gint xoptions,
gint yoptions,
gint xpadding,
gint ypadding);
</verb></tscreen>
<p>
In cui il primo argomento (``table'') è la tabella che avete creato e il secondo
(``child'') è l'oggetto che volete piazzare nella tabella.
Gli argomenti ``attach'' (right, left, top, bottom) specificano dove mettere l'oggetto
e quante caselle adoperare. Se volete mettere un bottone nella casella in basso a destra
nella nostra tabella 2x2, e volete che esso riempia SOLO quella casella, dovete porre
left_attach = 1, right_attach = 2, top_attach = 1, bottom_attach = 2.
Se invece volete che un oggetto si prenda tutta la riga più in alto nella nostra tabella
2x2, dovreste usare left_attach = 0, right_attach =2, top_attach = 0,
bottom_attach = 1.
Gli argomenti ``xoptions'' e ``yoptions'' sono usati per specificare le opzioni di impacchettamento;
di essi si può fare l'OR in modo di ottenere opzioni multiple.
Le opzioni sono:
<itemize>
<item>GTK_FILL - Se la parte di tabella in cui si vuole inserire il widget è più
grande dell'oggetto, e se si specifica GTK_FILL, l'oggetto viene espanso fino ad
occupare tutto lo spazio disponibile.
<item>GTK_SHRINK - Se si alloca all'oggetto nella tabella meno spazio del necessario
(di solito succede quando l'utente ridimensiona la finestra), allora normalmente
l'oggetto verrebbe spinto fuori dal fondo della finestra fino a sparire.
Se invece si specifica GTK_SHRINK is specified, gli oggetti si rimpiccioliscono
assieme alla tabella.
<item>GTK_EXPAND - Questo fa sì che la tabella si espanda fino ad occupare tutto lo
spazio che rimane nella finestra.
</itemize>
Il riempimento funziona come nelle scatole, con la creazione di un'area vuota
attorno all'oggetto la cui dimensione viene specificata in pixel.
La funzione gtk_table_attach() ha UN MUCCHIO di opzioni. Quindi, ecco una scorciatoia:
<tscreen><verb>
void gtk_table_attach_defaults (GtkTable *table,
GtkWidget *widget,
gint left_attach,
gint right_attach,
gint top_attach,
gint bottom_attach);
</verb></tscreen>
Le xoptions e yoptions vengono posti per difetto a GTK_FILL | GTK_EXPAND, e sia xpadding
che ypadding vengono posti a 0. Il resto degli argomenti sono identici a quelli della funzione
precedente.
Ci sono poi le funzioni gtk_table_set_row_spacing() and gtk_table_set_col_spacing().
Queste mettono dello spazio fra le righe (o colonne)in corrispondenza di una specifica
riga (o colonna).
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_row_spacing (GtkTable *table,
gint row,
gint spacing);
</verb></tscreen>
e
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_col_spacing (GtkTable *table,
gint column,
gint spacing);
</verb></tscreen>
Notate che per le colonne lo spazio viene posto alla destra della colonna, mentre
per le righe lo spazio viene posto al di sotto della riga.
Si può poi inserire una spaziatura identica fra tutte le righe e/o colonne usando:
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_row_spacings (GtkTable *table,
gint spacing);
</verb></tscreen>
<p>
e
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_col_spacings (GtkTable *table,
gint spacing);
</verb></tscreen>
<p>
Notate che con queste chiamate, all'ultima riga e all'ultima colonna
non viene assegnata alcuna spaziatura.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Esempio di Impacchettamento con Tabelle
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<p>
In questo esempio creiamo una finestra avente tre bottoni disposti
in una tabella 2x2. I primi due bottoni li mettiamo nella riga superiore.
Un terzo bottone, quit, lo mettiamo nella riga inferioe, in modo da
comprendere entrambe le colonne. Ciò significa che dovremmo
avere qualcosa di questo tipo:
<p>
<? <CENTER> >
<?
<IMG SRC="gtk_tut_table.gif" VSPACE="15" HSPACE="10"
ALT="Table Packing Example Image" WIDTH="180" HEIGHT="120">
>
<? </CENTER> >
Ecco il codice sorgente:
<tscreen><verb>
/* table.c */
#include <gtk/gtk.h>
/* la nostra funzione di ritorno.
* i dati passati a questa funzione vengono stampati su stdout */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
{
g_print ("Hello again - %s was pressed\n", (char *) data);
}
/* questa funzione fa uscire dal programma */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void delete_event (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *table;
gtk_init (&argc, &argv);
/* creiamo una nova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* predisponiamo il titolo per la finestra */
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Table");
/* creiamo un gestore per delete_event che esca immediatamente
* da GTK. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
/* regoliamo la larghezza del bordo della finestra. */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 20);
/* creiamo una tabella 2x2 */
table = gtk_table_new (2, 2, TRUE);
/* mettiamo la tabella nella finesta principale */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), table);
/*creiamo il primo bottone */
button = gtk_button_new_with_label ("button 1");
/* quando viene premuto il bottone, chiamiamo la funzione di ritorno
* con un puntatore a "button 1"come argomento */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "button 1");
/* inseriamo il bottone 1 nel quadrante in alto a sinistra della tabella */
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE(table), button, 0, 1, 0, 1);
gtk_widget_show (button);
/* creiamo il secondo bottone */
button = gtk_button_new_with_label ("button 2");
/* quando si preme il bottone, chiamamo la funzione di ritorno
* con un puntatore a "button 2"come argomento */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "button 2");
/* inseriamo il secondo bottone nel quadrate in alto a destra della tbella */
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE(table), button, 1, 2, 0, 1);
gtk_widget_show (button);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* creiamo il botone "Quit" */
button = gtk_button_new_with_label ("Quit");
/* quando viene premuto questo bottone, chiamiamo la funzione "delete_event"
* e si esce dal programma */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
/* inseriamo il pulsante quit nelle due casele in basso della tabella */
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE(table), button, 0, 2, 1, 2);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (table);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Panoramica sui Widget
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
La procedura generale di creazione di un widget in GTK prevede i seguenti passi:
<enum>
<item> gtk_*_new - una delle varie funzioni che servono per greare un nuovo widget.
In questa sezione le vedremo tutte in dettaglio.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<item> Connettere tutti i segnali che si vogliono usare alle funzione gestione appfropriate.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<item> Assegnare gli attributi all'oggetto.
<item> Impacchettare l'oggetto in un contenitore usando la chiamate appropriata,
per esempio gtk_container_add() o gtk_box_pack_start().
<item> Mostrare l'oggetto con gtk_widget_show().
</enum>
<p>
gtk_widget_show() fa sì che GTK sappia che abbiamo terminato di assegnare gli
attributi dell'oggetto grafico, e che è pronto per essere visualizzato.
Si può anche usare la funzione gtk_widget_hide per farlo sparire di nuovo.
L'ordine in cui mostrate gli oggetti grafici non è importante, ma io suggerisco
di mostrare per ultima la finestra, in modo che questa spunti fuori già completa,
invece di vedere i singoli oggetti che arrivano sullo schermo a mano a mano che si
formano. I figli di un oggetto grafico (anche una finestra è un oggetto grafico) non
vengono infatti mostrati finché la finestra stessa non viene mostrata usando la
funzione gtk_widget_show().
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Casting
<p>
Noterete andando avanti che GTK usa un sistema di casting di tipo. Questa operazione
viene sempre effettuata usando delle macro che allo stesso tempo controllano la
possibilità di effettuare il cast sull'elemento dato e lo effettuano realmente.
Alcune macro che avrete modo di incontrare sono:
<itemize>
<item> GTK_WIDGET(widget)
<item> GTK_OBJECT(object)
<item> GTK_SIGNAL_FUNC(function)
<item> GTK_CONTAINER(container)
<item> GTK_WINDOW(window)
<item> GTK_BOX(box)
</itemize>
Tutte queste funzioni sono usate per fare il cast di argomenti di funzione. Le vedrete
negli esempi, e capirete se è il caso di usarle semplicemente guardando alle
dichiarazioni delle funzioni.
Come potrete vedere più sotto nella gerarchia delle classi, tutti i GtkWidgets
sono derivati dalla classe base GtkObject. Ciò significa che potete usare un
widget in ogni posto in cui una funzione richiede un oggetto - semplicemente
usate la macro GTK_OBJECT().
Per esempio:
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(callback_function), callback_data);
</verb></tscreen>
Questo fa il cast del bottone in un oggetto e fornisce alla chiamata di ritorno
un cast al puntatore a funzione.
Molti oggetti grafici sono anche contenitori. Se guardate alla gerarchia delle
classi più sotto, vedrete che molti oggetti grafici sono derivati dalla classe
GtkContainer. Ognuna di queste classi può essere usata, con la macro GTK_CONTAINER,
come argomento per funzioni che richiedono un contenitore.
Sfortunatamente, in questo tutorial non si parlerà in modo estensivo di queste macro,
ma raccomando di dare un'occhiata ai file header di GTK. Può essere una cosa molto
educativa. Infatti, non è difficile imparare come funziona un oggetto solo guardando
le dichiarazioni delle funzioni.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Gerarchia degli Oggetti Grafici
<p>
Ecco, per vostro riferimento, la gerarchia delle classi usata per implementare gli
oggetti grafici.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<tscreen><verb>
GtkObject
+GtkData
| +GtkAdjustment
| `GtkTooltips
`GtkWidget
+GtkContainer
| +GtkBin
| | +GtkAlignment
| | +GtkEventBox
| | +GtkFrame
| | | `GtkAspectFrame
| | +GtkHandleBox
| | +GtkItem
| | | +GtkListItem
| | | +GtkMenuItem
| | | | `GtkCheckMenuItem
| | | | `GtkRadioMenuItem
| | | `GtkTreeItem
| | +GtkViewport
| | `GtkWindow
| | +GtkColorSelectionDialog
| | +GtkDialog
| | | `GtkInputDialog
| | `GtkFileSelection
| +GtkBox
| | +GtkButtonBox
| | | +GtkHButtonBox
| | | `GtkVButtonBox
| | +GtkHBox
| | | +GtkCombo
| | | `GtkStatusbar
| | `GtkVBox
| | +GtkColorSelection
| | `GtkGammaCurve
| +GtkButton
| | +GtkOptionMenu
| | `GtkToggleButton
| | `GtkCheckButton
| | `GtkRadioButton
| +GtkCList
| +GtkFixed
| +GtkList
| +GtkMenuShell
| | +GtkMenuBar
| | `GtkMenu
| +GtkNotebook
| +GtkPaned
| | +GtkHPaned
| | `GtkVPaned
| +GtkScrolledWindow
| +GtkTable
| +GtkToolbar
| `GtkTree
+GtkDrawingArea
| `GtkCurve
+GtkEditable
| +GtkEntry
| | `GtkSpinButton
| `GtkText
+GtkMisc
| +GtkArrow
| +GtkImage
| +GtkLabel
| | `GtkTipsQuery
| `GtkPixmap
+GtkPreview
+GtkProgressBar
+GtkRange
| +GtkScale
| | +GtkHScale
| | `GtkVScale
| `GtkScrollbar
| +GtkHScrollbar
| `GtkVScrollbar
+GtkRuler
| +GtkHRuler
| `GtkVRuler
`GtkSeparator
+GtkHSeparator
`GtkVSeparator
</verb></tscreen>
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Oggetti senza Finestre
<p>
Gli oggetti seguenti non hanno una finestra associata. Se volete catturare
degli eventi, dovrete usare l'oggetto GtkEventBox. Vedete anche la sezione su
<ref id="sec_The_EventBox_Widget" name="Il Widget EventBox">
<tscreen><verb>
GtkAlignment
GtkArrow
GtkBin
GtkBox
GtkImage
GtkItem
GtkLabel
GtkPixmap
GtkScrolledWindow
GtkSeparator
GtkTable
GtkAspectFrame
GtkFrame
GtkVBox
GtkHBox
GtkVSeparator
GtkHSeparator
</verb></tscreen>
<p>
Proseguiremo la nostra esplorazione di GTK esaminando uno alla volta tutti
gli oggetti, creando qualche semplice funzione per mostrarli. Un'altra
buona sorgente è il programma testgtk.c che viene fornito con GTK. Potete
trovarlo in gtk/testgtk.c.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Il Widget Bottone (Button)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Bottoni Normali
<p>
Ormai abbiamo visto tutto quello che c'è da vedere riguardo all'oggetto
``bottone''. E' piuttosto semplice, ma ci sono due modi per crare un bottone.
Potete usare gtk_button_new_with_label() per creare un bottone con una
etichetta, o usare gtk_button_new() per creare un bottone vuoto. In tal caso è poi
vostro compito impacchettare un'etichetta o una pixmap sul bottone creato.
Per fare ciò, create una nuova scatola, e poi impacchettateci i vostri
oggetti usando la solita gtk_box_pack_start, e infine usate la funzione
gtk_container_add per impacchettare la scatola nel bottone.
<p>
Ecco un esempio di utilizzo di gtk_button_new per creare un bottone con
un'immagine ed un'etichetta su di sè. Ho separato il codice usato per
creare la scatola in modo che lo possiate usare nei vostri programmi.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* buttons.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
/* crea una nuova hbox contenente un'immagine ed un'etichetta
* e ritorna la scatola creata. */
GtkWidget *xpm_label_box (GtkWidget *parent, gchar *xpm_filename, gchar *label_text)
{
GtkWidget *box1;
GtkWidget *label;
GtkWidget *pixmapwid;
GdkPixmap *pixmap;
GdkBitmap *mask;
GtkStyle *style;
/* creare una scatola per una xpm ed una etichetta */
box1 = gtk_hbox_new (FALSE, 0);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (box1), 2);
/* ottengo lo stile del bottone. Penso che sia per avere il colore
* dello sfondo. Se qualcuno sa il vero motivo, è pregato di dirmelo. */
style = gtk_widget_get_style(parent);
/* e ora via con le faccende dell'xpm stuff. Carichiamo l'xpm*/
pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm (parent->window, &mask,
&style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
xpm_filename);
pixmapwid = gtk_pixmap_new (pixmap, mask);
/* creiamo l'etichetta per il bottone */
label = gtk_label_new (label_text);
/* impacchettiamo la pixmap e l'etichetta nella scatola */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1),
pixmapwid, FALSE, FALSE, 3);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 3);
gtk_widget_show(pixmapwid);
gtk_widget_show(label);
return (box1);
}
/* la nostra solita funzione di callback */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
g_print ("Hello again - %s was pressed\n", (char *) data);
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* GtkWidget è il tipo per contenere gli oggetti */
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *box1;
gtk_init (&argc, &argv);
/* creiamo una nuova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Pixmap'd Buttons!");
/* E' una buona idea fare questo per tutte le finestre. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* assegnamo lo spessore del bordo della finestra */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_widget_realize(window);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* creiamo un nuovo bottone */
button = gtk_button_new ();
/* Ormai dovreste esservi abituati a vedere la maggior parte di
* queste funzioni */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "cool button");
/* questa chiama la nostra funzione di creazione di scatole */
box1 = xpm_label_box(window, "info.xpm", "cool button");
/* impacchetta e mostra tutti i nostri oggetti */
gtk_widget_show(box1);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (button), box1);
gtk_widget_show(button);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
gtk_widget_show (window);
/* mettiti in gtk_main e aspetta che cominci il divertimento! */
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
La funzione xpm_label_box può essere usata per impacchettare delle xpm
e delle etichette su qualsiasi oggetto che può essere un contenitore.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Bottoni a Commutazione (Toggle Buttons)
<p>
I bottoni a commutazione sono molto simili ai bottoni normali, tranne che per il
fatto che essi si trovano sempre in uno di due stati, che si alternano ad ogni
click. Possono trovarsi nello stato ``premuto'', e quando li si ripreme, tornano
ad essere sollevati. Ri-clickandoli, torneranno giù.
I bottoni a commutazione sono la base per i bottoni di controllo (check button) e
per i radio-bottoni, e quindi molte delle chiamate disponibili per i bottoni
a commutazione vengono ereditati dai radio-bottoni e dai bottoni di controllo.
Ma vedremo questi aspetti nel momento in cui li incontreremo.
Creare un nuovo bottone a commutazione:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_toggle_button_new (void);
GtkWidget* gtk_toggle_button_new_with_label (gchar *label);
</verb></tscreen>
<p>
Come potete immaginare, queste funzioni lavorano in modo identico che per
i bottoni normali. La prima crea un bottone a commutazione vuoto e la seconda un
bottone con un'etichetta.
<p>
Per ottenere lo stato dei widget a commutazione, compresi i radio-bottoni e i
bottoni di controllo, si può usare una macro come mostrato nell'esempio
più sotto. In questo modo lo stato dell'oggetto commutabile viene valutato in
una funzione di ritorno. Il segnale emesso dai bottoni a commutazione
(toggle button, il radio button o il check button) che ci interessa è il segnale
``toggled''. Per controllare lo stato di questi bottoni, create un gestore di
segnali che catturi il ``toggled'', e usate la macro per determinare
il suo stato. La funzione di callback avrà un aspetto più o meno così:
<tscreen><verb>
void toggle_button_callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
if (GTK_TOGGLE_BUTTON (widget)->active)
{
/* Se il programma si è arrivato a questo punto, il bottone
1998-05-09 15:35:18 +00:00
* a commutazione è premuto */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
} else {
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* il bottone è sollevato */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
}
}
</verb></tscreen>
<!--
COMMENTED!
<tscreen><verb>
guint gtk_toggle_button_get_type (void);
</verb></tscreen>
<p>
No idea... they all have this, but I dunno what it is :)
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_set_mode (GtkToggleButton *toggle_button,
gint draw_indicator);
</verb></tscreen>
<p>
No idea.
-->
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_set_state (GtkToggleButton *toggle_button,
gint state);
</verb></tscreen>
<p>
La chiamata qui sopra può essere usata per fare l'assegnazione dello stato
del bottone a commutazione e dei suoi figli, il radio-bottone e il bottone di
controllo. Passando come primo argomento a questa funzione il vostro bottone e
come secondo argomento il valore TRUE o FALSE, si può specificare se il
bottone deve essere sollevato (rilasciato) o abbassato (premuto). Il valore
di difetto è sollevato, cioè FALSE.
Notate che quando usate la funzione gtk_toggle_button_set_state(), e lo
stato viene cambiato, si ha il risultato che il bottone emette il segnale
``clicked''.
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_toggled (GtkToggleButton *toggle_button);
</verb></tscreen>
<p>
Questa funzione semplicemente commuta il bottone, ed emette il segnale ``toggled''.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Bottoni di Controllo (Check Buttons)
<p>
I bottoni di controllo ereditano molte proprietà e funzioni dal bottone a commutazione,
ma hanno un aspetto un po' diverso. Invece di essere bottoni contenenti del testo,
si tratta di quadratini con del testo alla propria destra. Questi bottoni sono
spesso usati nelle applicazioni per commutare fra lo stato attivato e disattivato delle
opzioni.
Le due funzioni di creazione sono analoghe a quelle del bottone normale..
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_check_button_new (void);
GtkWidget* gtk_check_button_new_with_label (gchar *label);
</verb></tscreen>
La funzione new_with_label crea un bottone di controllo con una etichetta
a fianco di esso.
Per controllare lo stato del check button si opera in modo identico al bottone
a commutazione.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Radio-Bottoni (Radio Buttons)
<p>
I radio-bottoni sono simili ai bottoni di controllo, tranne che per il
fatto che sono sempre raggruppati in modo che solo uno alla volta di essi
può essere selezionato (premuto). Tornano utili quando nella propria applicazione
si ha bisogno di selezionare una opzione da una breve lista.
La creazione di un nuovo radio-bottone si fa con una di queste chiamate:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_radio_button_new (GSList *group);
GtkWidget* gtk_radio_button_new_with_label (GSList *group,
gchar *label);
</verb></tscreen>
<p>
Avrete notato l'argomento in più che c'è in queste chiamate. Queste hanno
infatti bisogno dela specificazione di un ``gruppo'' per svolgere il loro compito.
Per il primo bottone di un gruppo si deve passare come primo argomento il valore
NULL. Dopodiché potete creare un gruppo usando la funzione:
<tscreen><verb>
GSList* gtk_radio_button_group (GtkRadioButton *radio_button);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
La cosa importante da ricordare è che gtk_radio_button_group va chiamata ogni volta che si aggiunge un nuovo bottone al gruppo, con il preceente bottone passato come argomento. Il risultato viene poi passato nella chiamata a gtk_radio_button_new o a gtk_radio_button_new_with_label. Ciò permette di creare una catena di bottoni. L'esempio più sotto dovrebbe chiarire questo punto.
E' poi una buona idea stabiire quale dev'essere il bottone premuto per difetto, usando:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_set_state (GtkToggleButton *toggle_button,
gint state);
</verb></tscreen>
<p>
Questa funzione è descritta nella sezione sui bottoni a commutazione, e funziona
nello stesso identico modo.
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Nel seguente esempio creiamo un gruppo di tre radio-bottoni.
<tscreen><verb>
/* radiobuttons.c */
#include <gtk/gtk.h>
#include <glib.h>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void close_application( GtkWidget *widget, gpointer data ) {
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_main_quit();
}
main(int argc,char *argv[])
{
static GtkWidget *window = NULL;
GtkWidget *box1;
GtkWidget *box2;
GtkWidget *button;
GtkWidget *separator;
GSList *group;
gtk_init(&argc,&argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC(close_application),
NULL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "radio buttons");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 0);
box1 = gtk_vbox_new (FALSE, 0);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), box1);
gtk_widget_show (box1);
box2 = gtk_vbox_new (FALSE, 10);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (box2), 10);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (box2);
button = gtk_radio_button_new_with_label (NULL, "button1");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box2), button, TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (button);
group = gtk_radio_button_group (GTK_RADIO_BUTTON (button));
button = gtk_radio_button_new_with_label(group, "button2");
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON (button), TRUE);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box2), button, TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (button);
group = gtk_radio_button_group (GTK_RADIO_BUTTON (button));
button = gtk_radio_button_new_with_label(group, "button3");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box2), button, TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (button);
separator = gtk_hseparator_new ();
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (separator);
box2 = gtk_vbox_new (FALSE, 10);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (box2), 10);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (box2);
button = gtk_button_new_with_label ("close");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(close_application),
GTK_OBJECT (window));
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box2), button, TRUE, TRUE, 0);
GTK_WIDGET_SET_FLAGS (button, GTK_CAN_DEFAULT);
gtk_widget_grab_default (button);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main();
return(0);
}
</verb></tscreen>
La cosa può essere accorciata un po' usando la seguente sintassi,
che elimina la necessità di una variabile per contenere la lista di bottoni:
<tscreen><verb>
button2 = gtk_radio_button_new_with_label(
gtk_radio_button_group (GTK_RADIO_BUTTON (button1)),
"button2");
</verb></tscreen>
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect> Alcuni Widget
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> L'Etichetta (Label)
<p>
Le etichette sono molto usate in GTK, e sono relativamente semplici. Le
etichette non emettono segnali, dal momento che non hanno una finestra
X a loro assegnata. Se avete la necessità di avere dei segnali o di fare
delle operazioni di clipping, potete usare il widget EventBox.
Per creare una nuova etichetta, si usa:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_label_new (char *str);
</verb></tscreen>
In cui l'unico argomento è la stringa che si vuole sia mostrata.
Per cambiare il testo dell'etichetta dopo che è stata creata, si usa
la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_label_set (GtkLabel *label,
char *str);
</verb></tscreen>
<p>
in cui il primo argomento è l'etichetta creata in precedenza (di cui si
fa il cast usando la macro GTK_LABEL()), mentre il secondo è la nuova
stringa.
Nel caso, lo spazio necessario per la nuova stringa verrà regolato automaticamente.
Per ottenere la stringa corrente si usa:
<tscreen><verb>
void gtk_label_get (GtkLabel *label,
char **str);
</verb></tscreen>
in cui il primo argomento è l'etichetta che avete creato, e il secondo
è il valore di ritorno per la stringa.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Il Widget Suggerimenti (Tooltips)
<p>
I suggerimenti sono piccole stringhe di testo che spuntano quando lasciate il
puntatore su un bottone o un altro widget per qualche secondo. Sono piuttosto
semplici da usare, per cui ne darò la spiegazione senza corredarla di esempi.
Se volede vedere un po' di codice, date un'occhiata al programma testgtk.c
distribuito con GTK.
<p>
Con alcuni widget (per esempio con l'etichetta) i suggerimenti non funzionano.
<p>
La prima chiamata che si usa per creare un nuovo tooltip è la seguente.
1998-06-01 11:53:08 +00:00
In una data funzione, è necessario chiamarla una sola volta: il <tt/GtkTooltip/
che viene restituito da questa funzione può essere usato per creare suggerimenti
1998-03-12 18:23:11 +00:00
multipli.
<tscreen><verb>
GtkTooltips *gtk_tooltips_new (void);
</verb></tscreen>
Una volta creato un nuovo suggerimento e il widget su cui lo volete usare,
basta usare la seguente chiamata per fare l'assegnazione:
<tscreen><verb>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void gtk_tooltips_set_tip (GtkTooltips *tooltips,
GtkWidget *widget,
const gchar *tip_text,
const gchar *tip_private);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Il primo argomento è il suggerimento che era già stato creato, che è seguito
dal widget da cui volete che spunti il suggerimento e dal testo che volete
1998-06-01 11:53:08 +00:00
venga mostrato. L'ultimo argomento può essere posto a NULL.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Ecco un piccolo esempio:
<tscreen><verb>
GtkTooltips *tooltips;
GtkWidget *button;
...
tooltips = gtk_tooltips_new ();
button = gtk_button_new_with_label ("button 1");
...
1998-06-01 11:53:08 +00:00
gtk_tooltips_set_tips (tooltips, button, "This is button 1", NULL);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Ci sono anche altre funzioni che si usano con i suggerimenti. Eccone una lista
con una breve descrizione di quello che fanno.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_destroy (GtkTooltips *tooltips);
</verb></tscreen>
Distrugge un suggerimento esistente.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_enable (GtkTooltips *tooltips);
</verb></tscreen>
Abilita un gruppo di suggerimenti disbilitato.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_disable (GtkTooltips *tooltips);
</verb></tscreen>
Disabilita un gruppo di suggerimenti abilitato.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_delay (GtkTooltips *tooltips,
gint delay);
</verb></tscreen>
Stabilisce quanti millisecondi si deve mantenere il puntatore sopra al
widget prima che venga mostrato il suggerimento. Il valore di difetto
è di 1000 millisecondi.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_tips (GtkTooltips *tooltips,
GtkWidget *widget,
gchar *tips_text);
</verb></tscreen>
Cambia il testo di un suggerimento già esistente.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_colors (GtkTooltips *tooltips,
GdkColor *background,
GdkColor *foreground);
</verb></tscreen>
Assegna i colori di primo piano e di sfondo dei suggerimenti. (Non ho idea
di come si specifichino i colori).
<p>
E questo è tutto riguardo alle funzioni relative ai suggerimenti. Più
di quanto avreste mai voluto sapere :)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> La Barra di Avanzamento (Progress Bar)
<p>
Le barre di avanzamento sono usate per mostrare lo stato di una operazione. Come potete
vedere nel frammento di codice qui sotto, sono piuttosto semplici da usare.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Ma prima vediamo come cominciare con la chiamata per creare una nuova progress
1998-03-12 18:23:11 +00:00
bar.
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_progress_bar_new (void);
</verb></tscreen>
Ora che la barra di avanzamento è stata creata, possiamo usarla..
<tscreen><verb>
void gtk_progress_bar_update (GtkProgressBar *pbar, gfloat percentage);
</verb></tscreen>
Il primo argomento è la barra di avanzamento su cui volete lavorare, e il secondo
è la quantità 'completato', cioè la quantità di riempimento della progress
bar fra 0 e 100% (un numero reale fra 0 e 1).
Le barre di avanzamento sono usate di solito con funzioni di timeout o altre di
questo tipo (vedi alla sezione <ref id="sec_timeouts" name="Timeouts,
I/O and Idle Functions">) per dare l'illusione del multitasking. Tutte
usano la funzione gtk_progress_bar_update nello stesso modo.
Ecco un esempio di barra di avanzamento, in cui l'aggiornamento avviene usando
dei timeout. Questo codice vi mostra anche come riinizializzare le
barre di avanzamento.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* progressbar.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
static int ptimer = 0;
int pstat = TRUE;
/* Questa funzione incrementa e aggiorna la barra di avanzamento, e la rimette
a zero se pstat è FALSE */
gint progress (gpointer data)
{
gfloat pvalue;
/* ottiene il valore corrente della status bar */
pvalue = GTK_PROGRESS_BAR (data)->percentage;
if ((pvalue >= 1.0) || (pstat == FALSE)) {
pvalue = 0.0;
pstat = TRUE;
}
pvalue += 0.01;
gtk_progress_bar_update (GTK_PROGRESS_BAR (data), pvalue);
return TRUE;
}
/* Questa funzione segnala la riinizializzazione della
barra di avanzamento */
void progress_r (void)
{
pstat = FALSE;
}
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *label;
GtkWidget *table;
GtkWidget *pbar;
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
table = gtk_table_new(3,2,TRUE);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), table);
label = gtk_label_new ("Progress Bar Example");
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), label, 0,2,0,1);
gtk_widget_show(label);
/* Crea una nuova barra di avanzamento, impacchettala nella tabella
e mostrala */
pbar = gtk_progress_bar_new ();
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), pbar, 0,2,1,2);
gtk_widget_show (pbar);
/* Attiva un timeout che gestisca l'aggiornamento automatico della barra */
ptimer = gtk_timeout_add (100, progress, pbar);
/* Questo bottone segnala alla barra che deve essere resettata */
button = gtk_button_new_with_label ("Reset");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (progress_r), NULL);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 0,1,2,3);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("Cancel");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 1,2,2,3);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show(table);
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
In questo programmino ci sono quattro aree che riguardano il modo di
uso generale delle Barre di Avanzamento; le vediamo ora nell'ordine.
<tscreen><verb>
pbar = gtk_progress_bar_new ();
</verb></tscreen>
Questo codice crea una nuova barra ciamata pbar.
<tscreen><verb>
ptimer = gtk_timeout_add (100, progress, pbar);
</verb></tscreen>
Questo codice usa dei timeout per abilitare degli intervalli di tempo uguali.
Per usare le barre di avanzamento non è però necessario servirsi di timeout.
<tscreen><verb>
pvalue = GTK_PROGRESS_BAR (data)->percentage;
</verb></tscreen>
Qui si assegna a pvalue il valore corrente della percentuale di avanzamento.
<tscreen><verb>
gtk_progress_bar_update (GTK_PROGRESS_BAR (data), pvalue);
</verb></tscreen>
Infine, questo codice aggiorna la barra di avanzamento con il valore di pvalue.
Questo è tutto quanto c'è da sapere sulle barre di avanzamento, divertitevi.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Dialoghi
<p>
Il widget ``Dialogo'' è molto semplice: si tratta in realtà di una finestra
con alcuni elementi pre-impacchettati. La struttura di un dialogo è la
seguente:
<tscreen><verb>
struct GtkDialog
{
GtkWindow window;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *action_area;
};
</verb></tscreen>
Come potete vedere, crea semplicemente una finestra vi inserisce una vbox
in cima, poi un separatore e infine una hbox come ``area di azione''.
Un Dialogo può essere utilizzato per messaggi per l'utente e
altri scopi simili. E' un widget molto essenziale, che ha una sola funzione,
e precisamente:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_dialog_new (void);
</verb></tscreen>
Per cui, per creare una nuova finestra di dialogo, uate:
<tscreen><verb>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
GtkWidget *window;
1998-03-12 18:23:11 +00:00
window = gtk_dialog_new ();
</verb></tscreen>
Questa funzione crea una finestra di dialogo, dopodiché sta a voi
utilizzarla. Potete mettere un bottone nella action_area facendo
qualcosa del tipo:
<tscreen><verb>
button = ...
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG (window)->action_area), button,
TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (button);
</verb></tscreen>
Potreste anche aggiungere, ad esempio, un'etichetta all'area della vbox,
con qualcosa di questo genere:
<tscreen><verb>
label = gtk_label_new ("Dialogs are groovy");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG (window)->vbox), label, TRUE,
TRUE, 0);
gtk_widget_show (label);
</verb></tscreen>
Per provare a usare una finestra di dialogo, potreste provare a mettere
due bottoni nella action_area, per esempio un bottone ``Cancella'' ed un
bottone ``OK'' e un'etichetta nella vbox che chieda qualcosa all'utente o
segnali un errore. Poi potreste collegare un diverso segnale a ciascun
bottone ed eseguire l'operazione che l'utente che viene scelta dall'utente.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Le Pixmap
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Le Pixmap sono strutture dati che contengono immagini. Queste immagini
possono poi essere utilizzate in varie occasioni, per esempio come
icone sul desktop X-Window o come cusori. Una bitmap è una pixmap a due
colori.
Per usare una pixmap in GTK, dobbiamo in primo luogo creare una struttura
GdkPixmap utilizzando le routine disponibili nello strato GDK. Una Pixmap
può essere creata a partire da dati presenti in memoria o letti da un file.
Vedremo ora una ad una le chiamate utilizzate per creare una pixmap.
<tscreen><verb>
GdkPixmap *gdk_bitmap_create_from_data( GdkWindow *window,
gchar *data,
gint width,
gint height );
</verb></tscreen>
<p>
Si usa questa routine per creare una pixmap ad un solo piano (2 colori) da
dati disponibili in memoria. Ogni bit nei dati indica lo stato acceso o
spento di un pixel. L'altezza (height) e la larghezza (width) sono espresse
in pixel. GdkWindow è un puntatore alla finestra corrente, dal momento che
le risorse di una pixmap hanno significato solo nel contesto dello schermo
in cui deve essere mostrata.
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_create_from_data( GdkWindow *window,
gchar *data,
gint width,
gint height,
gint depth,
GdkColor *fg,
GdkColor *bg );
</verb></tscreen>
Questa è usata per creare una pixmap con la profondità data (depth, ossia
numero di colori) usando i dati specificati. fg e bg indicano i colori da
usare per il primo piano e per lo sfondo.
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_create_from_xpm( GdkWindow *window,
GdkBitmap **mask,
GdkColor *transparent_color,
const gchar *filename );
</verb></tscreen>
Il formato XPM è una rappresentazione di pixmap leggibile per X Window. E' una
rappresentazione molto diffusa, e sono disponibili parecchi programmi per creare
immagini in questo formato. Il file specificato da ``filename'' deve contenere
un'immagine in questo formato, che viene caricato nella struttura pixmap.
La maschera (mask) specifica quali pixel della pixmap devono essere opachi.
Tutti gli altri pixel sono colorati usando il colore specificato da
transparent_color. Più sotto mostreremo un esempio di uso di questa funzione.
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_create_from_xpm_d (GdkWindow *window,
GdkBitmap **mask,
GdkColor *transparent_color,
gchar **data);
</verb></tscreen>
Si possono incorporare piccole immagini all'interno di un programma sotto
forma di dati in formato XPM. In questo modo, invece di leggerli da un file,
si possono usare questi dati per creare una pixmap. Un esempio di questo tipo
di dati è
<tscreen><verb>
/* XPM */
static const char * xpm_data[] = {
"16 16 3 1",
" c None",
". c #000000000000",
"X c #FFFFFFFFFFFF",
" ",
" ...... ",
" .XXX.X. ",
" .XXX.XX. ",
" .XXX.XXX. ",
" .XXX..... ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" ......... ",
" ",
" "};
</verb></tscreen>
<tscreen><verb>
void gdk_pixmap_destroy( GdkPixmap *pixmap );
</verb></tscreen>
<p>
Quando abbiamo finito di usare una pixmap e pensiamo di non doverla riutilizzare
presto, è una buona idea liberare queste risorse usando la funzione
dk_pixmap_destroy. Le pixmap devono essere considerate una risorsa preziosa.
Quando abbiamo creato una pixmap, possiamo mostrarla come un widget GTK.
E' necessario creare un widget pixmap che contenga una pixmap GDK. Questa
operazione viene compiuta usando
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_pixmap_new( GdkPixmap *pixmap,
GdkBitmap *mask );
</verb></tscreen>
<p>
Le altre chiamate per i widget pixmap sono
<tscreen><verb>
guint gtk_pixmap_get_type( void );
void gtk_pixmap_set( GtkPixmap *pixmap,
GdkPixmap *val,
GdkBitmap *mask);
void gtk_pixmap_get( GtkPixmap *pixmap,
GdkPixmap **val,
GdkBitmap **mask);
</verb></tscreen>
<p>
La funzione gtk_pixmap_set viene usata per cambiare la pixmap che viene
gestita correntemente dal widget.
gtk_pixmap_set is used to change the pixmap that the widget is currently
managing. ``val'' è la pixmap che è stata creata usando il GDK.
Segue un esempio di uso di una pixmap in un bottone.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* pixmap.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
/* dat XPM dell'icona Apri File */
static const char * xpm_data[] = {
"16 16 3 1",
" c None",
". c #000000000000",
"X c #FFFFFFFFFFFF",
" ",
" ...... ",
" .XXX.X. ",
" .XXX.XX. ",
" .XXX.XXX. ",
" .XXX..... ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" ......... ",
" ",
" "};
/* quando invocata (con il segnale delete_event), termina l'applicazione. */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void close_application( GtkWidget *widget, gpointer data ) {
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_main_quit();
}
/* invocata se il bottone è clickato. Stampa semplicemente un messaggio */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void button_clicked( GtkWidget *widget, gpointer data ) {
1998-03-12 18:23:11 +00:00
printf( "button clicked\n" );
}
int main( int argc, char *argv[] )
{
/* i widget sono memorizzati nel tipo GtkWidget */
GtkWidget *window, *pixmapwid, *button;
GdkPixmap *pixmap;
GdkBitmap *mask;
GtkStyle *style;
/* crea la finestra principale, e collega il segnale delete_event
alla terminazione dell'applicazione */
gtk_init( &argc, &argv );
window = gtk_window_new( GTK_WINDOW_TOPLEVEL );
gtk_signal_connect( GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (close_application), NULL );
gtk_container_border_width( GTK_CONTAINER (window), 10 );
gtk_widget_show( window );
/* la pixmap proviene da gdk */
style = gtk_widget_get_style( window );
pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm_d( window->window, &mask,
&style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
(gchar **)xpm_data );
/* un widget pixmap per contenere la pixmap */
pixmapwid = gtk_pixmap_new( pixmap, mask );
gtk_widget_show( pixmapwid );
/* un bottone per contenere il widget pixmap */
button = gtk_button_new();
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(button), pixmapwid );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), button );
gtk_widget_show( button );
gtk_signal_connect( GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(button_clicked), NULL );
/* mostra la finestra */
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
Per caricare una pixmap da un file XPM chiamato icon0.xpm che si trova
nella direttorio corrente, avremmo creato la pixmap in questo modo:
<tscreen><verb>
/* carica una pixmap da un file */
pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm( window->window, &mask,
&style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
"./icon0.xpm" );
pixmapwid = gtk_pixmap_new( pixmap, mask );
gtk_widget_show( pixmapwid );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), pixmapwid );
</verb></tscreen>
Usare le Sagome
<p>
Uno degli svantaggi di usare le pixmap è costituito dal fatto che l'oggetto
mostrato è sempre rettangolare, a prescindere dall'immagine. Ci piacerebbe
invece poter crare dei desktop e delle immagini con forme più naturali. Per
esempio, per l'interfaccia di un gioco, potremmo volere avere dei pulsanti
circolari. Il modo per ottenere questo effetto è di usare delle finestre
sagomate.
Una finestra sagomata è semplicemente una pixmap in cui i pixel dello
sfondo sono trasparenti. In questo modo, se l'immagine di sfondo è
multicolore, possiamo evitare di sovrascriverla con un bordo rettangolare
attorno all'icona. Il prossimo esempio mostra una carriola sul desktop.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* wheelbarrow.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
/* XPM */
static char * WheelbarrowFull_xpm[] = {
"48 48 64 1",
" c None",
". c #DF7DCF3CC71B",
"X c #965875D669A6",
"o c #71C671C671C6",
"O c #A699A289A699",
"+ c #965892489658",
"@ c #8E38410330C2",
"# c #D75C7DF769A6",
"$ c #F7DECF3CC71B",
"% c #96588A288E38",
"& c #A69992489E79",
"* c #8E3886178E38",
"= c #104008200820",
"- c #596510401040",
"; c #C71B30C230C2",
": c #C71B9A699658",
"> c #618561856185",
", c #20811C712081",
"< c #104000000000",
"1 c #861720812081",
"2 c #DF7D4D344103",
"3 c #79E769A671C6",
"4 c #861782078617",
"5 c #41033CF34103",
"6 c #000000000000",
"7 c #49241C711040",
"8 c #492445144924",
"9 c #082008200820",
"0 c #69A618611861",
"q c #B6DA71C65144",
"w c #410330C238E3",
"e c #CF3CBAEAB6DA",
"r c #71C6451430C2",
"t c #EFBEDB6CD75C",
"y c #28A208200820",
"u c #186110401040",
"i c #596528A21861",
"p c #71C661855965",
"a c #A69996589658",
"s c #30C228A230C2",
"d c #BEFBA289AEBA",
"f c #596545145144",
"g c #30C230C230C2",
"h c #8E3882078617",
"j c #208118612081",
"k c #38E30C300820",
"l c #30C2208128A2",
"z c #38E328A238E3",
"x c #514438E34924",
"c c #618555555965",
"v c #30C2208130C2",
"b c #38E328A230C2",
"n c #28A228A228A2",
"m c #41032CB228A2",
"M c #104010401040",
"N c #492438E34103",
"B c #28A2208128A2",
"V c #A699596538E3",
"C c #30C21C711040",
"Z c #30C218611040",
"A c #965865955965",
"S c #618534D32081",
"D c #38E31C711040",
"F c #082000000820",
" ",
" .XoO ",
" +@#$%o& ",
" *=-;#::o+ ",
" >,<12#:34 ",
" 45671#:X3 ",
" +89<02qwo ",
"e* >,67;ro ",
"ty> 459@>+&& ",
"$2u+ ><ipas8* ",
"%$;=* *3:.Xa.dfg> ",
"Oh$;ya *3d.a8j,Xe.d3g8+ ",
" Oh$;ka *3d$a8lz,,xxc:.e3g54 ",
" Oh$;kO *pd$%svbzz,sxxxxfX..&wn> ",
" Oh$@mO *3dthwlsslszjzxxxxxxx3:td8M4 ",
" Oh$@g& *3d$XNlvvvlllm,mNwxxxxxxxfa.:,B* ",
" Oh$@,Od.czlllllzlmmqV@V#V@fxxxxxxxf:%j5& ",
" Oh$1hd5lllslllCCZrV#r#:#2AxxxxxxxxxcdwM* ",
" OXq6c.%8vvvllZZiqqApA:mq:Xxcpcxxxxxfdc9* ",
" 2r<6gde3bllZZrVi7S@SV77A::qApxxxxxxfdcM ",
" :,q-6MN.dfmZZrrSS:#riirDSAX@Af5xxxxxfevo",
" +A26jguXtAZZZC7iDiCCrVVii7Cmmmxxxxxx%3g",
" *#16jszN..3DZZZZrCVSA2rZrV7Dmmwxxxx&en",
" p2yFvzssXe:fCZZCiiD7iiZDiDSSZwwxx8e*>",
" OA1<jzxwwc:$d%NDZZZZCCCZCCZZCmxxfd.B ",
" 3206Bwxxszx%et.eaAp77m77mmmf3&eeeg* ",
" @26MvzxNzvlbwfpdettttttttttt.c,n& ",
" *;16=lsNwwNwgsvslbwwvccc3pcfu<o ",
" p;<69BvwwsszslllbBlllllllu<5+ ",
" OS0y6FBlvvvzvzss,u=Blllj=54 ",
" c1-699Blvlllllu7k96MMMg4 ",
" *10y8n6FjvllllB<166668 ",
" S-kg+>666<M<996-y6n<8* ",
" p71=4 m69996kD8Z-66698&& ",
" &i0ycm6n4 ogk17,0<6666g ",
" N-k-<> >=01-kuu666> ",
" ,6ky& &46-10ul,66, ",
" Ou0<> o66y<ulw<66& ",
" *kk5 >66By7=xu664 ",
" <<M4 466lj<Mxu66o ",
" *>> +66uv,zN666* ",
" 566,xxj669 ",
" 4666FF666> ",
" >966666M ",
" oM6668+ ",
" *4 ",
" ",
" "};
/* quando invocata (con il segnale delete_event), termina l'applicazione. */
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void close_application( GtkWidget *widget, gpointer data ) {
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_main_quit();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* il tipo di dato per i widget è GtkWidget */
GtkWidget *window, *pixmap, *fixed;
GdkPixmap *gdk_pixmap;
GdkBitmap *mask;
GtkStyle *style;
GdkGC *gc;
/* crea la finestra principale e collega il segnale delete_event per
terminare l'applicazione. Notare che non mettiamo un titolo
alla finestra. */
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new( GTK_WINDOW_POPUP );
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (close_application), NULL);
gtk_widget_show (window);
/* ora occupiamoci della pixmap e del widget pixmap */
style = gtk_widget_get_default_style();
gc = style->black_gc;
gdk_pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm_d( window->window, &mask,
&style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
WheelbarrowFull_xpm );
pixmap = gtk_pixmap_new( gdk_pixmap, mask );
gtk_widget_show( pixmap );
/* Per mostrare la pixmap, usiamo un widget "fixed" in cui metterla */
fixed = gtk_fixed_new();
gtk_widget_set_usize( fixed, 200, 200 );
gtk_fixed_put( GTK_FIXED(fixed), pixmap, 0, 0 );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), fixed );
gtk_widget_show( fixed );
/* Questa maschera tutto tranne l'immagine stessa */
gtk_widget_shape_combine_mask( window, mask, 0, 0 );
/* mostra la finestra */
gtk_widget_set_uposition( window, 20, 400 );
gtk_widget_show( window );
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<p>
Per rendere sensibile l'immagine della carriola, potremmo collegare
il segnale di pressione del bottone in modo che venga compiuta una certa
azione. Le prossime linee renderebbero l'immagine sensibile alla pressione
di un bottone del mouse che fa sì che l'applicazione termini.
<tscreen><verb>
gtk_widget_set_events( window,
gtk_widget_get_events( window ) |
GDK_BUTTON_PRESS_MASK );
gtk_signal_connect( GTK_OBJECT(window), "button_press_event",
GTK_SIGNAL_FUNC(close_application), NULL );
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1>Righelli
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
I widget righello vengono usati per indicare la posizione del pontatore del
mouse in una certa finestra. Una finestra può cioé avere un
righello orizzontale che si estende per tutta la sua ampiezza e un righello verticale
che ne comprende l'altezza. Un piccolo triangolo sui rghelli indica la posizione
esatta del puntatore relativamente ai righelli.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
I righelli devono essere in primo luogo creati. I righlli orizzontali e verticali vengono
creati usando
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GtkWidget *gtk_hruler_new(void); /* horizontal ruler */
GtkWidget *gtk_vruler_new(void); /* vertical ruler */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Una volta che che si è creato il righello, si può l'unità di
misura. Le unità di misura possono essere GTK_PIXELS,
GTK_INCHES oppure GTK_CENTIMETERS. Ciò viene stabilito usando
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void gtk_ruler_set_metric( GtkRuler *ruler,
GtkMetricType metric );
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
La misura predefinita è GTK_PIXELS.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_ruler_set_metric( GTK_RULER(ruler), GTK_PIXELS );
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Altre caratteritiche importanti di un righello sono il modo in cui vengono segnate
le tacche delle unità di misura e dove viene posto inizialmente l'indicatore
di posizione. Questi vengono stabiliti usando
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void gtk_ruler_set_range (GtkRuler *ruler,
gfloat lower,
gfloat upper,
gfloat position,
gfloat max_size);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Gli argomenti lower e upper definiscono l'estensione del righello, e
max_size rappresenta il numero massimo che verrà mostrato.
Position definisce l posizione iniziale dell'indicatore del puntatore
all'interno del righello.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Quindi, un righello che può stare su una finestra di 800 pixel sarà:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_ruler_set_range( GTK_RULER(vruler), 0, 800, 0, 800);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Sul righello saranno presenti dei segni da 0 a 800, con un numero ogni 100 pixel.
Se avessimo invece voluto che il righello fosse andato da 7 a 16, avremmo scritto:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_ruler_set_range( GTK_RULER(vruler), 7, 16, 0, 20);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
L'indicatore sul righello è un piccolo segno triangolare che indica
la posizione del puntatore rispetto al righello. Se il righello viene usato
per seguire il movimento del mouse, il segnale di motion_notify_event
dovrebbe venir connesso al metodo motion_notify_event del righello.
Per seguire tutti i movimenti del mouse all'interno dell'area di una finestra,
useremmo:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#define EVENT_METHOD(i, x) GTK_WIDGET_CLASS(GTK_OBJECT(i)->klass)->x
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_signal_connect_object( GTK_OBJECT(area), "motion_notify_event",
(GtkSignalFunc)EVENT_METHOD(ruler, motion_notify_event),
GTK_OBJECT(ruler) );
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
L'esempio seguente crea un'area di disegno con un reghello orizzontale nella
parte superiore e un righello verticale nella parte sinistra. Le dimensioni
di questa area di disegno sono di 600 e 400 pixel risettivamente per la larghezza
e per l'altezza. Il righello orizzontale va da 7 a 13 con una tacca ogni 100 pixel,
mentre quello verticale va da 0 a 400, ancora con una tacca ogni 100 pixel.
La sistemazione dell'area di disegno e dei righelli viene fatta usando una tabella.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* rulers.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#define EVENT_METHOD(i, x) GTK_WIDGET_CLASS(GTK_OBJECT(i)->klass)->x
#define XSIZE 600
#define YSIZE 400
/* il controllo raggiunge questa routine quando si preme il bottone close
*/
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void close_application( GtkWidget *widget, gpointer data ) {
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_main_quit();
}
/* la routine principale
*/
int main( int argc, char *argv[] ) {
GtkWidget *window, *table, *area, *hrule, *vrule;
/* inizializziamo gtk e creiamo la finestra principale */
gtk_init( &argc, &argv );
window = gtk_window_new( GTK_WINDOW_TOPLEVEL );
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC( close_application ), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* creiamo una tabella in cui mettere righelli e area di disegno */
table = gtk_table_new( 3, 2, FALSE );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), table );
area = gtk_drawing_area_new();
gtk_drawing_area_size( (GtkDrawingArea *)area, XSIZE, YSIZE );
gtk_table_attach( GTK_TABLE(table), area, 1, 2, 1, 2,
GTK_EXPAND|GTK_FILL, GTK_FILL, 0, 0 );
gtk_widget_set_events( area, GDK_POINTER_MOTION_MASK | GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK );
/* Il righello orizzontale va nella parte superiore. Quando il mouse si muove
* nell'area di disegno, si passa un motion_notify_event al gestore appropriato
* per il righello. */
hrule = gtk_hruler_new();
gtk_ruler_set_metric( GTK_RULER(hrule), GTK_PIXELS );
gtk_ruler_set_range( GTK_RULER(hrule), 7, 13, 0, 20 );
gtk_signal_connect_object( GTK_OBJECT(area), "motion_notify_event",
(GtkSignalFunc)EVENT_METHOD(hrule, motion_notify_event),
GTK_OBJECT(hrule) );
/* GTK_WIDGET_CLASS(GTK_OBJECT(hrule)->klass)->motion_notify_event, */
gtk_table_attach( GTK_TABLE(table), hrule, 1, 2, 0, 1,
GTK_EXPAND|GTK_SHRINK|GTK_FILL, GTK_FILL, 0, 0 );
/* Il righello verticale va nella parte sinistra. Quando il mouse si muove
* nell'area di disegno, si passa un motion_notify_event al gestore appropriato
* per il righello. */
vrule = gtk_vruler_new();
gtk_ruler_set_metric( GTK_RULER(vrule), GTK_PIXELS );
gtk_ruler_set_range( GTK_RULER(vrule), 0, YSIZE, 10, YSIZE );
gtk_signal_connect_object( GTK_OBJECT(area), "motion_notify_event",
(GtkSignalFunc)
GTK_WIDGET_CLASS(GTK_OBJECT(vrule)->klass)-motion_notify_event,
GTK_OBJECT(vrule) );
gtk_table_attach( GTK_TABLE(table), vrule, 0, 1, 1, 2,
GTK_FILL, GTK_EXPAND|GTK_SHRINK|GTK_FILL, 0, 0 );
/* ora mostriamo tutto quanto */
gtk_widget_show( area );
gtk_widget_show( hrule );
gtk_widget_show( vrule );
gtk_widget_show( table );
gtk_widget_show( window );
gtk_main();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1>Barre di Stato (Statusbar)
<p>
Le barre di stato sono dei semplici widget usati per mostrare messaggi di test.
Hanno la caratteristica di mantenere uno stack dei messggi che vi vengono
mostrati, cosiccheé rimuovendo il messaggio corrente fa sì che
torni ad essere mostrato il messaggio precedente..
Per permettere a parti diverse di una stessa applicazione di usare la stessa barra di
stato per mostrare messaggi, questo widget emette degli 'Identificatori di Contesto'
che vengono usati per identificare i diversi 'utenti'. Quello che viene mostrato
è sempre il messaggio che si trova in cima allo stack, a prescindere in
quale contesto si trovi. I messaggi vengono immagazzinati secondo l'ordine
LIFO, e non secondo l'ordine stabilito dal contesto.
Una barra di stato viene creata con una chiamata a:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_statusbar_new (void);
</verb></tscreen>
Per richiedere un nuovo identificatore di contesto, si usa una chiamata alla seguente
funzione con una breve descrizione testuale:
<tscreen><verb>
guint gtk_statusbar_get_context_id (GtkStatusbar *statusbar,
const gchar *context_description);
</verb></tscreen>
Le seguenti sono tre funzioni che possono operare sulle barre di stato:
<tscreen><verb>
guint gtk_statusbar_push (GtkStatusbar *statusbar,
guint context_id,
gchar *text);
void gtk_statusbar_pop (GtkStatusbar *statusbar)
guint context_id);
void gtk_statusbar_remove (GtkStatusbar *statusbar,
guint context_id,
guint message_id);
</verb></tscreen>
La prima, gtk_statusbar_push, viene usata per aggiungere un nuovo messaggio
alla barra di stato. Questa restituisce un identificatore di messaggio, che può
essere passato successivamente alla funzione gtk_statusbar_remove per rimuovere
dallo stack il messggio con identificatore di messaggio e di contesto dati.
La funzione gtk_statusbar_pop rimuove il messaggio che si trova in cima allo stack
avente un dato identificatore di contesto.
Nel seguente esempio si crea una barra di stato e due bottoni, uno per mettere
elementi sulla barra di stato e l'altro per riuovere l'ultimo elemento..
<tscreen><verb>
/* statusbar.c */
#include <gtk/gtk.h>
#include <glib.h>
GtkWidget *status_bar;
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void push_item (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
{
static int count = 1;
char buff[20];
g_snprintf(buff, 20, "Item %d", count++);
gtk_statusbar_push( GTK_STATUSBAR(status_bar), (guint) &data, buff);
return;
}
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void pop_item (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
{
gtk_statusbar_pop( GTK_STATUSBAR(status_bar), (guint) &data );
return;
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *button;
int context_id;
gtk_init (&argc, &argv);
/* creazione di una nuova finestra */
window = gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_set_usize( GTK_WIDGET (window), 200, 100);
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW (window), "GTK Statusbar Example");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT (window), "delete_event",
(GtkSignalFunc) gtk_exit, NULL);
vbox = gtk_vbox_new(FALSE, 1);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), vbox);
gtk_widget_show(vbox);
status_bar = gtk_statusbar_new();
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (vbox), status_bar, TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (status_bar);
context_id = gtk_statusbar_get_context_id( GTK_STATUSBAR(status_bar), "Statusbar example");
button = gtk_button_new_with_label("push item");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (push_item), &context_id);
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(vbox), button, TRUE, TRUE, 2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label("pop last item");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (pop_item), &context_id);
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(vbox), button, TRUE, TRUE, 2);
gtk_widget_show(button);
/* la finestra va sempre mostrata come ultimo passo, in modo che venga
* sullo schermo tutta in una volta. */
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1>Inserimento di testo
<p>
Questo widget permette diinserire e mostrare del testo in una casella contenente una
sola linea. Il testo può essere assegnato con chiamate di funzione che
permettono a nuovo testo di sostituire, seguire o precedere il contenuto corrente
del widget di inserimento testo.
Per la creazione di un inserimento di testo, sono disponibili due funzioni:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_entry_new (void);
GtkWidget* gtk_entry_new_with_max_length (guint16 max);
</verb></tscreen>
La prima crea solamente un inserimento di testo, mentre la seconda lo crea
imponendo un limite alla lunghezza del testo inseribile..
Per cambiaere il testo che si trova correntemente nel widget, sono disponibili diverse
funzioni.
<tscreen><verb>
void gtk_entry_set_text (GtkEntry *entry,
const gchar *text);
void gtk_entry_append_text (GtkEntry *entry,
const gchar *text);
void gtk_entry_prepend_text (GtkEntry *entry,
const gchar *text);
</verb></tscreen>
La funzione gtk_entry_set_text assegna il contenuto del widget di inserimento,
sostituendo il contenuto corrente. Le funzioni gtk_entry_append_text e gtk_entry_prepend_text
permettono di antemporre o posporre un testo al testo corrente..
La prossima funzione permette di stabilire il punto di inserimento.
<tscreen><verb>
void gtk_entry_set_position (GtkEntry *entry,
gint position);
</verb></tscreen>
Usando la seguente funzione, è possibile estrarre il contenuto di un widget di inserimento.
Ciò può essere utile nelle funzioni di ritorno come descritto più sotto.
<tscreen><verb>
gchar* gtk_entry_get_text (GtkEntry *entry);
</verb></tscreen>
Se non si vuole che qualcuno possa cambiare il contenuto di una entry sovrascrivendola,
ne possiamo cambiare lo stato di "editabilità"..
<tscreen><verb>
void gtk_entry_set_editable (GtkEntry *entry,
gboolean editable);
</verb></tscreen>
Questa funzine ci permette di far passare un widget di inserimento dallo sato di editabile a
quello di non editabile passando con l'argomento editable i valori TRUE o FALSE.
Se stiamo usando l'entry in un punto in cui non vogliamo che il testo sia visibile, per
esempio quando si digita una password, possiamo usare la seguente funzione, che
accetta un parametro booleano..
<tscreen><verb>
void gtk_entry_set_visibility (GtkEntry *entry,
gboolean visible);
</verb></tscreen>
Si può stabilire che una parte del testo risulti selezionata usado la seguente funzione.
Si userà di solito questa possibilità dopo aver inserito nel widget un
qualche valore predefinito, in modo che per l'utente sia semplice sostituirlo.
<tscreen><verb>
void gtk_entry_select_region (GtkEntry *entry,
gint start,
gint end);
</verb></tscreen>
Se vogliamo accorgerci del momento in cui l'utente ha inserito del testo, possiamo connettere
il segnale <tt/activate/ o <tt/changed/. <tt/activate/ viene reso attivo quando
l'utente preme il tasto Enter mentre si trova nel widget. <tt/changed/ viene invece emesso ogni volta che
il testo cambia, per esempio ogni volta che viene inserito o rimosso un carattere.
Il seguente codice mostra un esempio di utilizzo del widget di inserimento.
.
<tscreen><verb>
/* entry.c */
#include <gtk/gtk.h>
void enter_callback(GtkWidget *widget, GtkWidget *entry)
{
gchar *entry_text;
entry_text = gtk_entry_get_text(GTK_ENTRY(entry));
printf("Entry contents: %s\n", entry_text);
}
void entry_toggle_editable (GtkWidget *checkbutton,
GtkWidget *entry)
{
gtk_entry_set_editable(GTK_ENTRY(entry),
GTK_TOGGLE_BUTTON(checkbutton)->active);
}
void entry_toggle_visibility (GtkWidget *checkbutton,
GtkWidget *entry)
{
gtk_entry_set_visibility(GTK_ENTRY(entry),
GTK_TOGGLE_BUTTON(checkbutton)->active);
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *vbox, *hbox;
GtkWidget *entry;
GtkWidget *button;
GtkWidget *check;
gtk_init (&argc, &argv);
/* creiamo una nuova finestra */
window = gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_set_usize( GTK_WIDGET (window), 200, 100);
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW (window), "GTK Entry");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT (window), "delete_event",
(GtkSignalFunc) gtk_exit, NULL);
vbox = gtk_vbox_new (FALSE, 0);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), vbox);
gtk_widget_show (vbox);
entry = gtk_entry_new_with_max_length (50);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(entry), "activate",
GTK_SIGNAL_FUNC(enter_callback),
entry);
gtk_entry_set_text (GTK_ENTRY (entry), "hello");
gtk_entry_append_text (GTK_ENTRY (entry), " world");
gtk_entry_select_region (GTK_ENTRY (entry),
0, GTK_ENTRY(entry)->text_length);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (vbox), entry, TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (entry);
hbox = gtk_hbox_new (FALSE, 0);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (vbox), hbox);
gtk_widget_show (hbox);
check = gtk_check_button_new_with_label("Editable");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (hbox), check, TRUE, TRUE, 0);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(check), "toggled",
GTK_SIGNAL_FUNC(entry_toggle_editable), entry);
gtk_toggle_button_set_state(GTK_TOGGLE_BUTTON(check), TRUE);
gtk_widget_show (check);
check = gtk_check_button_new_with_label("Visible");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (hbox), check, TRUE, TRUE, 0);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(check), "toggled",
GTK_SIGNAL_FUNC(entry_toggle_visibility), entry);
gtk_toggle_button_set_state(GTK_TOGGLE_BUTTON(check), TRUE);
gtk_widget_show (check);
button = gtk_button_new_with_label ("Close");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(gtk_exit),
GTK_OBJECT (window));
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (vbox), button, TRUE, TRUE, 0);
GTK_WIDGET_SET_FLAGS (button, GTK_CAN_DEFAULT);
gtk_widget_grab_default (button);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show(window);
gtk_main();
return(0);
}
</verb></tscreen>
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Selettori di Colore
<P>
Il widget selettore di colore è chiaramente un widget che permtte di
scegliere interattivamente dei colori. Questo widget composto permette all'utente
di selezionare un colore agendo su terne RGB (Red, Green, Blue) e HSV
(Hue, Saturation, Value). Questo lo si può fare o agendo sui singoli valori
tramite degli slider o inserendoli da tastiera, oppure selezionando direttamente il
colore da un cerchio (valori H e S) e da una barra (valore V).
Opzionalmente, è possibile anche stabilire il grado di trasparenza del
colore.
Il widget di selezione di colore emette per ora un solo segnale, "color_changed", che
viene generato ogni volta che il colore corrente nel widget cambia, sia quando
è l'utente a cambiarlo, sia quando viene modificato esplicitamente tramite
una chiamata a gtk_color_selection_set_color().
Diamo ora un'occhiata a cosa ha da offrirci il widget di selezione di colore.
Il widget è disponibile in due versioni, gtk_color_selection e
gtk_color_selection_dialog:
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_color_selection_new(void);
</verb></tscreen>
E' probabile che non userete questo costruttore direttamente. Infatti esso crea un
widget GtkColorSelection orfano a cui dovrete assegnare un genitore voi stessi.
Il widget GtkColorSelection eredita dal widget GtkVBox.
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_color_selection_dialog_new(const gchar *title);
</verb></tscreen>
Questo è il più comune fra i costruttori di selettori di colore. Esso
crea un GtkColorSelectionDialog, che eredita da GtkDialog. Esso consiste di un
GtkFrame che contiene un widget GtkColorSelection, un GtkHSeparator e un
GtkHBox con tre bottoni, "Ok", "Cancel" e "Help". Si arriva a questi bottoni
accedendo ai widget "ok_button", "cancel_button" e "help_button" nella
struttura GtkColorSelectionDialog (cioè (GTK_COLOR_SELECTION_DIALOG(colorseldialog)->ok_button).
<tscreen><verb>
void gtk_color_selection_set_update_policy(GtkColorSelection *colorsel,
GtkUpdateType policy);
</verb></tscreen>
Questa funzione stabilisce la politica di aggiornamento. Quella predefinita è
GTK_UPDATE_CONTINOUS, che significa che il colore viene aggiornato
continuamente mano a mano che l'utente trascina gli slider o preme e trascina il
mouse nel cerchio della hue-saturation o nella relativa barra. Se si hanno problemi
di prestazioni, si può decidere di usare la politica
GTK_UPDATE_DISCONTINOUS
o GTK_UPDATE_DELAYED.
<tscreen><verb>
void gtk_color_selection_set_opacity(GtkColorSelection *colorsel,
gint use_opacity);
</verb></tscreen>
Il widget di selezione di colore permette anche di variare l'opacità di un
colore (conosciuta anche come canale alfa). Questa caratteristica è
normalmente disabilitata. Chiamare la precedente funzione, con use_opacity uguale
a TRUE abilita la manipolazione dell'opacità. Analogamente, mettendo
use_opacity uguale a FALSE la disabiliterà.
<tscreen><verb>
void gtk_color_selection_set_color(GtkColorSelection *colorsel,
gdouble *color);
</verb></tscreen>
Si può assegnare esplicitamente un colore chiamando questa funzione
con un puntatore ad un vettore di colori (gdouble). La lunghezza del vettore
dipende dall'attivazione o meno del controllo dell'opacità. La posizione 0
contiene la componente rossa, la 1 ` il verde, la 2 il blu e la 3 contiene
l'opacità (se questa ` attivata, come si è detto per
gtk_color_selection_set_opacity()). Tutti i valori sono compresi fra 0.0 e 1.0.
<tscreen><verb>
void gtk_color_selection_get_color(GtkColorSelection *colorsel,
gdouble *color);
</verb></tscreen>
Questa funzione viene usata per ottenere il colore corrente, tipicamente quando
si è ricevuto il segnale "color_changed". Color è un puntatore al
vettore di colori da riempire. Vedi la descrizione di questo vettore nella funzione
gtk_color_selection_set_color().
<!-- C'e' bisogno di una sezione sul DnD - TRG
Il Drag and Drop
----------------
Le aree con l'esempio del colore (sotto il cerchio H-S) supportano il drag and drop.
Il tipo del drag and drop è "application/x-color". I dati del messaggio sono
costituiti da un vettore di 4 valori gdouble (o 5 nel caso di attivazione
dell'opacità), in cui il valore alla posizione 0 ` può
essere 0.0 (opacità attivata) o 1.0 (disattivata) seguito dal rosso,
dal verde e dal blu alle posizioni 1,2 e 3. Nel caso di opacità attiva,
il suo valore è passato alla posizione 4.
-->
Ecco un semplice esempio che mostra l'uso di GtkColorSelectionDialog.
Il programma mostra una finestra che contiene un'area di disegno. Cliccandoci
sopra, si apre un dialogo di selezione di colore, e se si modifica il colore
nella finestra di dialogo verrà cambiato anche il colore dello sfondo.
<tscreen><verb>
#include <glib.h>
#include <gdk/gdk.h>
#include <gtk/gtk.h>
GtkWidget *colorseldlg = NULL;
GtkWidget *drawingarea = NULL;
/* gestore del cambiamento del colore */
void color_changed_cb (GtkWidget *widget, GtkColorSelection *colorsel)
{
gdouble color[3];
GdkColor gdk_color;
GdkColormap *colormap;
/* recupera la colormap dell'area di disegno */
colormap = gdk_window_get_colormap (drawingarea->window);
/* recupera il colore corrente */
gtk_color_selection_get_color (colorsel,color);
/* adattamento ad un intero unsigned di 16 bit (0..65535)
* e inseriscili nella struttura GdkColor */
gdk_color.red = (guint16)(color[0]*65535.0);
gdk_color.green = (guint16)(color[1]*65535.0);
gdk_color.blue = (guint16)(color[2]*65535.0);
/* Alloca il colore */
gdk_color_alloc (colormap, &gdk_color);
/* assegna il colore di sfondo della finestra */
gdk_window_set_background (drawingarea->window, &gdk_color);
/* pulisce la finestra */
gdk_window_clear (drawingarea->window);
}
/* gestore per l'area di disegno */
gint area_event (GtkWidget *widget, GdkEvent *event, gpointer client_data)
{
gint handled = FALSE;
GtkWidget *colorsel;
/* controlliamo se abbiamo ricevuto un evento di pressione di pulsante */
if (event->type == GDK_BUTTON_PRESS && colorseldlg == NULL)
{
/* Si , c'e' l'evento e ancora non c'e' alcun colorseldlg! */
handled = TRUE;
/* Creiamo una finestra di dialogo per la selezione del colore */
colorseldlg = gtk_color_selection_dialog_new("Select background color");
/* Otteniamo il widget GtkColorSelection */
colorsel = GTK_COLOR_SELECTION_DIALOG(colorseldlg)->colorsel;
/* Facciamo la connessione al segnale "color_changed",
* ed assegnamo i dati-utente al widget di selezione di colore */
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(colorsel), "color_changed",
(GtkSignalFunc)color_changed_cb, (gpointer)colorsel);
/* Mostriamo il dialogo */
gtk_widget_show(colorseldlg);
}
return handled;
}
/* Chiusura ed uscita dal getore */
void destroy_window (GtkWidget *widget, gpointer client_data)
{
gtk_main_quit ();
}
/* Main */
gint main (gint argc, gchar *argv[])
{
GtkWidget *window;
/* Inizialliziamo il toolkit, remuoviamo gli argomenti sulla linea di
* comando legati a gtk */
gtk_init (&argc,&argv);
/* creiamo la finestra base, con titolo e politiche */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW(window), "Color selection test");
gtk_window_set_policy (GTK_WINDOW(window), TRUE, TRUE, TRUE);
/* colleghiamo gli eventi "delete" e "destroy" per poter uscire */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(window), "delete_event",
(GtkSignalFunc)destroy_window, (gpointer)window);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(window), "destroy",
(GtkSignalFunc)destroy_window, (gpointer)window);
/* crea un'area di disegna, stabilisce le dimensioni e raccogli
* gli eventi */
drawingarea = gtk_drawing_area_new ();
gtk_drawing_area_size (GTK_DRAWING_AREA(drawingarea), 200, 200);
gtk_widget_set_events (drawingarea, GDK_BUTTON_PRESS_MASK);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(drawingarea), "event",
(GtkSignalFunc)area_event, (gpointer)drawingarea);
/* aggiungi l'area di disegno alla finestra e mostrale entrambe */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(window), drawingarea);
gtk_widget_show (drawingarea);
gtk_widget_show (window);
/* entra nel ciclo principale di gtk (che non cede mai il controllo */
gtk_main ();
/* soddisfa i compilatori brontoloni */
return 0;
}
</verb></tscreen>
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Selezione di File (File Selections)
<p>
Il widget Selezione di File è un modo rapido e semplice per mostrare una
finestra di dialogo `File'. Questa si presenta completa di bottoni Ok,
Cancel e Help, un buon modo per tagliare i tempi di programmazione.
Per creare una nuova finestra di selezione file usate:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_file_selection_new (gchar *title);
</verb></tscreen>
Per assegnare il nome del file, ad esempio per predisporre una certa
directory o per dare un certo nome di file per difetto, usate la seguente
funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_file_selection_set_filename (GtkFileSelection *filesel, gchar *filename);
</verb></tscreen>
Per recuperare il testo che l'utente ha inserito o che ha selezionato con
il mouse, si usa la funzione:
<tscreen><verb>
gchar* gtk_file_selection_get_filename (GtkFileSelection *filesel);
</verb></tscreen>
Ci sono anche dei puntatori ai widget che sono contenuti all'interno
del widget di selezione file. Si tratta di:
<itemize>
<item>dir_list
<item>file_list
<item>selection_entry
<item>selection_text
<item>main_vbox
<item>ok_button
<item>cancel_button
<item>help_button
</itemize>
Molto probabilmente potreste voler usare i puntatori a ok_button,
cancel_button e help_button per segnalarne l'uso.
Ecco un esempio rubato da testgtk.c, nodificato per essere eseguito da
solo. Come potrete vedere, non c'è molto più che la creazione di un
widget di selezione file. In questo esempio, il bottone Help non fa nulla
mentre è mostrato allo schermo, dal momento che non c'è alcun segnale
collegato con esso.
<tscreen><verb>
/* filesel.c */
#include <gtk/gtk.h>
/* Recupera il nome di file selezionato e stampalo a console */
void file_ok_sel (GtkWidget *w, GtkFileSelection *fs)
{
g_print ("%s\n", gtk_file_selection_get_filename (GTK_FILE_SELECTION (fs)));
}
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *filew;
gtk_init (&argc, &argv);
/* Crea un nuovo widget di selezione file */
filew = gtk_file_selection_new ("File selection");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (filew), "destroy",
(GtkSignalFunc) destroy, &filew);
/* Connette ok_button alla funzione file_ok_sel */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (GTK_FILE_SELECTION (filew)->ok_button),
"clicked", (GtkSignalFunc) file_ok_sel, filew );
/* Connette cancel_button alla funzione di distruzione del widget */
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (GTK_FILE_SELECTION (filew)->cancel_button),
"clicked", (GtkSignalFunc) gtk_widget_destroy,
GTK_OBJECT (filew));
/* Preassegnamo un nome di file, come se stessimo dando un valore per difetto in
dialogo di tipo `` salva con nome '' */
gtk_file_selection_set_filename (GTK_FILE_SELECTION(filew),
"penguin.png");
gtk_widget_show(filew);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<!-- ***************************************************************** -->
<sect> Widget Contenitore
<!-- ***************************************************************** -->
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Il widget Blocco Note (Notebook)
<p>
Il widget Blocco note è un insieme di pagine sovrapposte l'una con l'altra,
ognuna contente cose diverse. Questo widget è diventato molto comune nella
programmazione delle interfacce utente ed è un buon metodo per mostrare informazioni
tra loro correlate ma che debbano essere mostrate separatamente.
<p>
La prima funzione da invocare che si deve conoscere, come si può intuire, è usata
per creare un nuovo Blocco Note.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_notebook_new (void);
</verb></tscreen>
Una volta che il notebook è sato creato, ci sono 12 funzioni che possono
operare sul widget notebook. Guardiamole individualmente.
La prima che vediamo riguarda come posizionare l'indicatore di pagina.
Questi inidicatori di pagina o ``linguette'' (come possono anche essere chiamati)
possono essere posizionati in quattro posti: alto, basso, sinistra.destra.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_set_tab_pos (GtkNotebook *notebook, GtkPositionType pos);
</verb></tscreen>
GtkPositionType sarà uno dei seguenti valori (molto autoesplicativi)
<itemize>
<item> GTK_POS_LEFT
<item> GTK_POS_RIGHT
<item> GTK_POS_TOP
<item> GTK_POS_BOTTOM
</itemize>
GTK_POS_TOP e' il valore predefinito.
Ora vediamo come aggiugere le pagine al Blocco Note. Ci sono 3 modi per farlo. Diamo
un'occhiata ai primi due insieme, viste che sono molto simili.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_append_page (GtkNotebook *notebook, GtkWidget *child, GtkWidget *tab_label);
void gtk_notebook_prepend_page (GtkNotebook *notebook, GtkWidget *child, GtkWidget *tab_label);
</verb></tscreen>
Queste funzioni aggiungono pagine al notebook inserendole rispettivamente alla fine
(append) o all'inizio (prepend). *child è il widget che è posto nella pagina del
notebook e *tab_label e la intestazione della pagina stessa.
L'ultima funzione per aggiungere una pagina al notebook contiene tutte le proprietà
delle precedenti due, ma permette di specificare dove posizionare la pagina che
si vuole inserire.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_insert_page (GtkNotebook *notebook, GtkWidget *child, GtkWidget *tab_label, gint position);
</verb></tscreen>
I parametri sono gli stessi di _append_ e _prepend_ tranne che per il parametro in
più: ``position''.
Questo parametro viene usato per specificare in che posizione ineserire la pagina.
Ora che conosciamo come aggiungere le pagine, vediamo come poter toglierne una.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_remove_page (GtkNotebook *notebook, gint page_num);
</verb></tscreen>
Questa funzione prende il numero della pagina specificata dal campo page_num e
rimuove la pagina corrispondente dal Blocco Note.
Per trovare qual'è la pagina corrente nel notebook bisogna usare la funzione:
<tscreen><verb>
gint gtk_notebook_current_page (GtkNotebook *notebook);
</verb></tscreen>
Le prossime due funzioni sono semplicemente delle chiamate che muovono la pagina del
notebook avanti o indietro. Semplicemente forniscono le chiamate alle rispettive
funzioni del widget notebook su si può operare. NB: quando un notebook è
correntemente sull'ultima pagina e viene invocata la funzione gtk_notebook_next_page,
il notebook ritornerà automaticamente alla prima pagina. Logicamente succede anche
il contrario quando invochi gtk_notebook_prev_page e ti trovi sulla prima pagina.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_next_page (GtkNoteBook *notebook);
void gtk_notebook_prev_page (GtkNoteBook *notebook);
</verb></tscreen>
La prossima funzione stabilisce la pagina ``attiva''. Se si vuole che la pagina
principale del notebook sia per esempio la 5 (ad esempio) si può usare questa
funzione.
Se non si usa questa funzione la pagina principale sarà la 1.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_set_page (GtkNotebook *notebook, gint page_num);
</verb></tscreen>
Le prossime due funzioni aggiungono o rimuovono, rispettivamente, le intestazioni e
i bordi delle pagine.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_set_show_tabs (GtkNotebook *notebook, gint show_tabs);
void gtk_notebook_set_show_border (GtkNotebook *notebook, gint show_border);
</verb></tscreen>
show_tabs e show_border posso avere come valore TRUE o FALSE (0 or 1).
Diamo ora una occhiata ad un esempio. Si tratta di una espansione del codice preso
dal file testgtk.c che è compreso in tutte le distribuzioni, e mostra
tutte le 13 funzioni. Questo piccolo programma crea una finestra con un notebook
e 6 bottoni. Il notebook contiene 11 pagine, aggiunte nei 3 modi differenti (alla
fine, all'inizio o in qualsiasi posizione). I bottoni permettono di girare le
intestazioni, aggiungere/rimuovere le intestazioni e i bordi, rimuovere una
pagina, cambiare la pagina avanti e indietro e uscire dal programma.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* notebook.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
/* Queta funzione ruota le posizione delle linguette delle pagine */
void rotate_book (GtkButton *button, GtkNotebook *notebook)
{
gtk_notebook_set_tab_pos (notebook, (notebook->tab_pos +1) %4);
}
/* Aggiunge e rimuove le linguette e i bordi */
void tabsborder_book (GtkButton *button, GtkNotebook *notebook)
{
gint tval = FALSE;
gint bval = FALSE;
if (notebook->show_tabs == 0)
tval = TRUE;
if (notebook->show_border == 0)
bval = TRUE;
gtk_notebook_set_show_tabs (notebook, tval);
gtk_notebook_set_show_border (notebook, bval);
}
/* Rimuove una pagina */
void remove_book (GtkButton *button, GtkNotebook *notebook)
{
gint page;
page = gtk_notebook_current_page(notebook);
gtk_notebook_remove_page (notebook, page);
/* E' necessario fare un refresh del widget --
Questo forza il widget a ridisegnarsi. */
gtk_widget_draw(GTK_WIDGET(notebook), NULL);
}
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void delete (GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *table;
GtkWidget *notebook;
GtkWidget *frame;
GtkWidget *label;
GtkWidget *checkbutton;
int i;
char bufferf[32];
char bufferl[32];
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
table = gtk_table_new(2,6,TRUE);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), table);
/* Crea un nuovo notebook, e tabilisce la posizione delle linguette */
notebook = gtk_notebook_new ();
gtk_notebook_set_tab_pos (GTK_NOTEBOOK (notebook), GTK_POS_TOP);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), notebook, 0,6,0,1);
gtk_widget_show(notebook);
/* appende una parte delle pagine */
for (i=0; i < 5; i++) {
sprintf(bufferf, "Append Frame %d", i+1);
sprintf(bufferl, "Page %d", i+1);
frame = gtk_frame_new (bufferf);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (frame), 10);
gtk_widget_set_usize (frame, 100, 75);
gtk_widget_show (frame);
label = gtk_label_new (bufferf);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (frame), label);
gtk_widget_show (label);
label = gtk_label_new (bufferl);
gtk_notebook_append_page (GTK_NOTEBOOK (notebook), frame, label);
}
/* Ora aggiungiamo una pagina in una certa posizione */
checkbutton = gtk_check_button_new_with_label ("Check me please!");
gtk_widget_set_usize(checkbutton, 100, 75);
gtk_widget_show (checkbutton);
label = gtk_label_new ("Add spot");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (checkbutton), label);
gtk_widget_show (label);
label = gtk_label_new ("Add page");
gtk_notebook_insert_page (GTK_NOTEBOOK (notebook), checkbutton, label, 2);
/* Ora finalmente aggiungiamo le pagine all'inizio */
for (i=0; i < 5; i++) {
sprintf(bufferf, "Prepend Frame %d", i+1);
sprintf(bufferl, "PPage %d", i+1);
frame = gtk_frame_new (bufferf);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (frame), 10);
gtk_widget_set_usize (frame, 100, 75);
gtk_widget_show (frame);
label = gtk_label_new (bufferf);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (frame), label);
gtk_widget_show (label);
label = gtk_label_new (bufferl);
gtk_notebook_prepend_page (GTK_NOTEBOOK(notebook), frame, label);
}
/* Stabilisce quale sarà la prima pagina che sarà visualizzata. */
gtk_notebook_set_page (GTK_NOTEBOOK(notebook), 3);
/* Crea un set di bottoni */
button = gtk_button_new_with_label ("close");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GTK_SIGNAL_FUNC (delete), NULL);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 0,1,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("next page");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) gtk_notebook_next_page,
GTK_OBJECT (notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 1,2,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("prev page");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) gtk_notebook_prev_page,
GTK_OBJECT (notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 2,3,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("tab position");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) rotate_book, GTK_OBJECT(notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 3,4,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("tabs/border on/off");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) tabsborder_book,
GTK_OBJECT (notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 4,5,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("remove page");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) remove_book,
GTK_OBJECT(notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 5,6,1,2);
gtk_widget_show(button);
gtk_widget_show(table);
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<p>
E speriamo che questo vi aiuti a creare i Blocco Note per le vostre applicazioni GTK!
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Finestre Scorribili (Scrolled Windows)
<p>
Le Finestre Scorribili sono usate per creare areee scorribili in una vera finestra.
Si può inserire qualsiasi tipo di widget in questo tipo di finestra, e possono poi
essere accessibili a prescindere dalle dimensioni usando le barre di scorrimento.
La funzione seguente è usata per creare una nuova scrolled window.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_scrolled_window_new (GtkAdjustment *hadjustment,
GtkAdjustment *vadjustment);
</verb></tscreen>
<p>
Il primo argomento è l'aggiustamento (di quanto scendere ogni
volta) orizzontale e il secondo è quello verticale. A questi si assegna
quasi sempre il valore NULL.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void gtk_scrolled_window_set_policy (GtkScrolledWindow *scrolled_window,
GtkPolicyType hscrollbar_policy,
GtkPolicyType vscrollbar_policy);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Questa funzione stabilisce la politica da usare nella barra di scorrimento. Il primo
argomento è la finestra scorribile interessata. Il secondo stabilisce la politica
per la barra di scorrimento orizzontale e il terzo è quello per la politca verticale.
La politica può essere GTK_POLICY AUTOMATIC o GTK_POLICY_ALWAYS.
GTK_POLICY_AUTOMATIC decide automaticamente se la barra di scorrimento deve essere
visualizzata, mentre con GTK_POLICY_ALWAYS la barra verrà sempre mostrata.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* scrolledwin.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
void destroy(GtkWidget *widget, gpointer data)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
{
gtk_main_quit();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
static GtkWidget *window;
GtkWidget *scrolled_window;
GtkWidget *table;
GtkWidget *button;
char buffer[32];
int i, j;
gtk_init (&argc, &argv);
/* Crea una nuove finestra di dialogo in cui la scrolled window sarà
inserita. Una finestra di dialogo è semplicemente come una
finestra normale, ma ha anche un vbox e un separatore orizzontale
già inseriti per difetto. E'un modo semplice per
creare finestre di dialogo. */
window = gtk_dialog_new ();
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
(GtkSignalFunc) destroy, NULL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "dialog");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 0);
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_widget_set_usize(window, 300, 300);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* crea una nuova finestra scorribile. */
scrolled_window = gtk_scrolled_window_new (NULL, NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (scrolled_window), 10);
/* la politica è GTK_POLICY AUTOMATIC per lo scorrimento orizzontale e
GTK_POLICY_ALWAYS per quello verticale. */
gtk_scrolled_window_set_policy (GTK_SCROLLED_WINDOW (scrolled_window),
GTK_POLICY_AUTOMATIC, GTK_POLICY_ALWAYS);
/* La finestra di dialogo è creata con un vbox già inserito.*/
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG(window)->vbox), scrolled_window,
TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (scrolled_window);
/* crea una tablella di10 x 10. */
table = gtk_table_new (10, 10, FALSE);
/* setta lo spazio tra ogni cella di 10 pixel sia verticale sia orizzontale*/
gtk_table_set_row_spacings (GTK_TABLE (table), 10);
gtk_table_set_col_spacings (GTK_TABLE (table), 10);
/* inserisce la tabella nella finestra scorribile*/
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (scrolled_window), table);
gtk_widget_show (table);
/* questo semplicemente crea una griglia di bottoni nella tabelle per
dimostrare il comportamento della finestra scorribile */
for (i = 0; i < 10; i++)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
for (j = 0; j < 10; j++) {
sprintf (buffer, "button (%d,%d)\n", i, j);
button = gtk_toggle_button_new_with_label (buffer);
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE (table), button,
i, i+1, j, j+1);
gtk_widget_show (button);
}
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* Aggiunge un bottone "close" alla fine della finestra */
button = gtk_button_new_with_label ("close");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) gtk_widget_destroy,
GTK_OBJECT (window));
/* questo fa sì che questo bottone sia quello predefinito */
GTK_WIDGET_SET_FLAGS (button, GTK_CAN_DEFAULT);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG (window)->action_area), button, TRUE, TRUE, 0);
/* Questo ottiene il bottone predefinito. Premendo semplicemente l'"enter" il
bottone si avvierà */
gtk_widget_grab_default (button);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main();
return(0);
}
</verb></tscreen>
<p>
Prova a giocare con il ridemensionamento della finestra. Noterete la reazione della
barra di scorrimento. Potete anche usare la funzione gtk_widget_set_usize() per
assegnare la dimensione predefinita della finestra o di un widget.
<!-- (ndMichel: questa chiamata non funziona per i bottoni!) -->
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Il widget "Finestra Frazionata" (Paned Window)
<p>
Le finestre frazionate tornano utili quando si vuole dividere un'area in due parti,
le cui dimensioni relative siano sotto il controllo dell'utente. Fra le due zone
viene disgnato un separatore dotato di una maniglia che l'utente può
trascinare per cambiare la proporzione fra le aree. La divisione può
essere sia di tipo orizzontale (HPaned) che verticale (VPaned).
Per creare una finestra frazionata, si chiama una delle seguenti:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_hpaned_new (void)
GtkWidget* gtk_vpaned_new (void)
</verb></tscreen>
Dopo aver creato il widget della finestra frazionata, si devono aggiungere dei
widget figli alle due parti. Per farlo, si usano le funzioni:
<tscreen><verb>
void gtk_paned_add1 (GtkPaned *paned, GtkWidget *child)
void gtk_paned_add2 (GtkPaned *paned, GtkWidget *child)
</verb></tscreen>
<tt/gtk_paned_add1()/ inserisce il widget figlo alla parte di sinistra o superiore
della finestra. <tt/gtk_paned_add2()/ lo inserisce invece nella parte destra o
inferore.
Per fare un esempio, creeremo una parte dell'interfaccia utente di un immaginario
programma di email. Si divide una finestra in due verticalmente, <!-- sicuro ? -->
con la parte superiore in cui si mette la lista dei messaggi, e quella inferiore con
il testo. La maggior parte del programma è piuttosto banale. Un paio
di punti da notare sono: Non si può scrivere su un widget di testo prima
che esso venga "realizato". Questa operazione può essere fatta con una
chiamata alla funzione <tt/gtk_widget_realize()/, ma per far vedere un metodo
alternativo, connetteremo una funzione al segnale "realize" per aggiungere il testo.
Inoltre, dobbiamo aggiungere l'opzione <tt/GTK_SHRINK/ ad alcuni degli
elementi della tabella che contiene la finestra del testo e le barre di scorrimento, in
modo che quando si riducono le dimensioni della parte inferiore, le parti coinvolte
risultino proporzionalmente rimpicciolite invece di venir spinte fuori dal fondo
della finestra.
<tscreen><verb>
/* paned.c */
#include <gtk/gtk.h>
/*Creiamo la lista dei "messaggi" */
GtkWidget *
create_list (void)
{
GtkWidget *scrolled_window;
GtkWidget *list;
GtkWidget *list_item;
int i;
char buffer[16];
/* Creiamo una nuova finestra scorribile con barre di scorrimento solo
* se necessarie */
scrolled_window = gtk_scrolled_window_new (NULL, NULL);
gtk_scrolled_window_set_policy (GTK_SCROLLED_WINDOW (scrolled_window),
GTK_POLICY_AUTOMATIC,
GTK_POLICY_AUTOMATIC);
/* Creiamo una nuova lista e la mettiamo nella finestra scorribile */
list = gtk_list_new ();
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(scrolled_window), list);
gtk_widget_show (list);
/* Aggiungiamo un po' di messaggi alla fiestra */
for (i=0; i<10; i++) {
sprintf(buffer,"Message #%d",i);
list_item = gtk_list_item_new_with_label (buffer);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(list), list_item);
gtk_widget_show (list_item);
}
return scrolled_window;
}
/* Aggiungiamo un po' di testo al nostro widget di testo - questa e' una
funzione di callback che viene invocata quando la finestra viene "realizzata".
Potremmo anche forzare la finestra ad essere realizzata con la funzione
gtk_widget_realize, ma dovrebbe prima essere parte di una certa cerarchia */
void
realize_text (GtkWidget *text, gpointer data)
{
gtk_text_freeze (GTK_TEXT (text));
gtk_text_insert (GTK_TEXT (text), NULL, &text->style->black, NULL,
"From: pathfinder@nasa.gov\n"
"To: mom@nasa.gov\n"
"Subject: Made it!\n"
"\n"
"We just got in this morning. The weather has been\n"
"great - clear but cold, and there are lots of fun sights.\n"
"Sojourner says hi. See you soon.\n"
" -Path\n", -1);
gtk_text_thaw (GTK_TEXT (text));
}
/* Creiamo un'area di testo scorribile che mostra un "messaggio" */
GtkWidget *
create_text (void)
{
GtkWidget *table;
GtkWidget *text;
GtkWidget *hscrollbar;
GtkWidget *vscrollbar;
/*Creiamo una tabella in cui mettere il widget di testo e le barre di scorrimento */
table = gtk_table_new (2, 2, FALSE);
/* Mettiamo un widget di testo nella parte superiore destra. Notate l'uso di
* GTK_SHRINK nella direzione y */
text = gtk_text_new (NULL, NULL);
gtk_table_attach (GTK_TABLE (table), text, 0, 1, 0, 1,
GTK_FILL | GTK_EXPAND,
GTK_FILL | GTK_EXPAND | GTK_SHRINK, 0, 0);
gtk_widget_show (text);
/* Mettiamo una HScrollbar nella parte in basso a sinistra */
hscrollbar = gtk_hscrollbar_new (GTK_TEXT (text)->hadj);
gtk_table_attach (GTK_TABLE (table), hscrollbar, 0, 1, 1, 2,
GTK_EXPAND | GTK_FILL, GTK_FILL, 0, 0);
gtk_widget_show (hscrollbar);
/* Aggiungiamo una VScrollbar in alto a sinistra */
vscrollbar = gtk_vscrollbar_new (GTK_TEXT (text)->vadj);
gtk_table_attach (GTK_TABLE (table), vscrollbar, 1, 2, 0, 1,
GTK_FILL, GTK_EXPAND | GTK_FILL | GTK_SHRINK, 0, 0);
gtk_widget_show (vscrollbar);
/* Aggiungiamo un gestore per mettere un messaggio nel wiget di testo
* viene reaizzato */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (text), "realize",
GTK_SIGNAL_FUNC (realize_text), NULL);
return table;
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *vpaned;
GtkWidget *list;
GtkWidget *text;
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Paned Windows");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_main_quit), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Creiamo un widget frazionato verticalmente e aggiungiamolo alla
* finestra di piu' alto livello */
vpaned = gtk_vpaned_new ();
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(window), vpaned);
gtk_widget_show (vpaned);
/* Creiamo il contenuto delle de parti della finestra */
list = create_list ();
gtk_paned_add1 (GTK_PANED(vpaned), list);
gtk_widget_show (list);
text = create_text ();
gtk_paned_add2 (GTK_PANED(vpaned), text);
gtk_widget_show (text);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Cornici ad aspetto fisso (Aspect Frames)
<p>
Il widget aspect frame ` analogo al widget "cornice", tranne che per il
fatto che è in grado di forzare le finestre figlie ad avere un certo aspetto,
cioè un certo rapporto fra altezza e larghezza, aggiungendo se necessario
dello spazio in più. Ciò può tornare utile se per esempio
si vuole fare l'anteprima di un'immagine: le dimensioni dell'anteprima devono
variare se l'utente ridimensiona la finestra, ma le proporzioni devono essere
sempre quelle dell'immagine originale.
Per creare una nuova cornice ad aspetto fisso, si usa:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_aspect_frame_new (const gchar *label,
gfloat xalign,
gfloat yalign,
gfloat ratio,
gint obey_child)
</verb></tscreen>
<tt/xalign/ e <tt/yalign/ specificano l'allineamento come si fa con il widget di
allineamento. Se <tt/obey_child/ è TRUE, le proporzioni di una finestra
figlia saranno le stesse delle misure ideali richieste. In caso contrario, vengono
stabilite da <tt/ratio/.
Per cambiare le opzioni di una finestra esistente, si può usare:
To change the options of an existing aspect frame, you can use:
<tscreen><verb>
void gtk_aspect_frame_set (GtkAspectFrame *aspect_frame,
gfloat xalign,
gfloat yalign,
gfloat ratio,
gint obey_child)
</verb></tscreen>
<p>
Per fare un esempio, il seguente programma usa un Aspect Frame per rendere
disponibile un'area disegnabile che sia sempre di proporzioni 2:1, in quasiasi
modo l'utente ridimensioni la finestra di base.
<tscreen><verb>
/* aspectframe.c */
#include <gtk/gtk.h>
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *aspect_frame;
GtkWidget *drawing_area;
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Aspect Frame");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_main_quit), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Creiamo aspect_frame e lo mettiamo nella finestra di base */
aspect_frame = gtk_aspect_frame_new ("2x1", /* etichetta */
0.5, /* x del centro */
0.5, /* y del centro */
2, /* xsize/ysize = 2 */
FALSE /* ignora le proporzioni del figlio */);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(window), aspect_frame);
gtk_widget_show (aspect_frame);
/* Aggiungamo un widget figlio alla nostra cornice */
drawing_area = gtk_drawing_area_new ();
/* Chiediamo una finestra 200x200, anche se l'AspectFrame ce ne dara' una
* di 200x100 perche' forziamo l'aspetto 2:1 */
gtk_widget_set_usize (drawing_area, 200, 200);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(aspect_frame), drawing_area);
gtk_widget_show (drawing_area);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<!-- fin qui -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect> Il Widgets Lista
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Il widget GtkList serve come contenitore verticale per altri widget che
devono essere di tipo GtkListItem.
Un widget GtkList possiede una sua propria finestra per ricevere eventi
e un suo proprio colore di sfondo che di solito è bianco. Dal momento
che è direttamente derivato dal widget GtkContainer, può essere trattato
come tale usando la macro GTK_CONTAINER(List); si veda il widget GtkContainer
per ulteriori dettagli.
Per usare il widget GtkList in tutte le sue potenzialità, si dovrebbe essere
già familiari con l'uso della GList e delle relative funzioni g_list_*().
All'interno della definizione della struttura del widget GtkList c'è un
campo che sarà per noi di grande interesse, cioè:
<tscreen><verb>
struct _GtkList
{
...
GList *selection;
guint selection_mode;
...
};
</verb></tscreen>
Il campo ``selection'' in un GtkList punta a una lista collegata di tutti
gli elementi che sono selezionati correntemente, oppure a NULL se la
selezione è vuota. Quindi, per avere informazioni sulla selezione corrente,
leggiamo il campo GTK_LIST()->selection, senza però modificarlo dal momento
che i campi interni debbono essere gestiti dalle funzioni gtk_list_*().
Le modalità di selezione in una GtkList, e quindi il contenuto di
GTK_LIST()->selection, sono determinate dal campo selection_mode:
selection_mode può assumere uno dei seguenti valori:
<itemize>
<item> GTK_SELECTION_SINGLE - La selezione può essere o NULL oppure
un puntatore GList* per un singolo elemento
selezionato.
<item> GTK_SELECTION_BROWSE - La selezione è null se la lista non contiene
alcun widget o se ha solo widget non sensibili,
oppure può contenere un puntatore a una struttura
GList, e quindi esattamente un elemento di lista.
<item> GTK_SELECTION_MULTIPLE - La selezione è ``NULL'' se non è selezionato
alcun elemento di lista, oppure un puntatore GList al
primo elemento selezionato. Quello, a sua volta, punta
a una struttura GList per il secondo elemento selezionato
e così via.
<item> GTK_SELECTION_EXTENDED - La selezione è sempre NULL.
</itemize>
<p>
Il valore per difetto è GTK_SELECTION_MULTIPLE.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Segnali
<p>
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void selection_changed (GtkList *LIST)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Questo segnale verrà invocato ogni volta che il campo di
selezione di una GtkList è cambiato. Questo accade quando
un figlio della GtkList viene selezionato o deselezionato.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void select_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Questo segnale viene invocato quando un fuglio di una GtkList
sta per essere selezionato. Questo accade principalmente in
occasione di chiamate a gtk_list_select_item() e gtk_list_select_child(),
di pressioni di bottoni e a volte può venir fatto scattare indirettamente
in altre occasioni, in cui vengono aggiunti o rimossi dei figli
dalla GtkList.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
void unselect_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Questo segnale viene invocato quando un figlio della GtkList sta
per essere deselezionato. Ciò accade principalmente in occasione
di chiamate a gtk_list_unselect_item() e gtk_list_unselect_child(),
di pressioni di bottoni, e a volte può venir fatto scattare indirettamente
in altre occasioni, in cui vengono aggiunti o rimossi dei figli
dalla GtkList.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Funzioni
<p>
<tscreen><verb>
guint gtk_list_get_type (void)
</verb></tscreen>
Restituisce l'identificatore di tipo `GtkList'.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_list_new (void)
</verb></tscreen>
Crea un nuovo oggetto `GtkList'. Il nuovo widget viene
restituito sotto forma di un puntoatore ad un oggetto
`GtkWidgetì'. In caso di fallimento, viene ritornato NULL.
<tscreen><verb>
void gtk_list_insert_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS, gint POSITION)
</verb></tscreen>
Inserisce degli elementi di lista nella LIST, a partire da
POSITION. ITEMS ITEMS è una lista doppiamente collegata, in
cui ci si aspetta che i puntatori di ogni nodo puntino a
un GtkListItem appena creato. I nodi GList di ITEMS vengono
assunti dalla LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_append_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS)
</verb></tscreen>
Inserisce elementi di lista proprio come gtk_list_insert_items(),
ma alla fine della LIST. I nodi GList di ITEMS vengono
assunti dalla LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_prepend_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS)
</verb></tscreen>
Inserisce elementi di lista proprio come gtk_list_insert_items(),
ma al principio della LIST. I nodi GList di ITEMS vengono
assunti dalla LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_remove_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS)
</verb></tscreen>
Rimuove degli elementi di lista dalla LIST. ITEMS è una lista
doppiamente collegata in cui ci si aspetta che i puntatori di
ogni nodo puntino a un figlio diretto di LIST. E' poi responsabilità
del chiamante di fare una chiamata a g_list_free(ITEMS). E' anche
necessario che il chiamante distrugga lui stesso gli elementi della
lista.
<tscreen><verb>
void gtk_list_clear_items (GtkList *LIST, gint START, gint END)
</verb></tscreen>
Rimuove e distrugge elementi di lista da LIST. Un widget ne è
interessato se la sua posizione corrente all'interno di LIST è compreso
fra START ed END.
<tscreen><verb>
void gtk_list_select_item (GtkList *LIST, gint ITEM)
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Invoca il segnale select_child per un elemento di lista
1998-03-12 18:23:11 +00:00
specificato dalla sua posizione corrente all'interno di LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_unselect_item (GtkList *LIST, gint ITEM)
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Invoca il segnale unselect_child per un elemento di lista
1998-03-12 18:23:11 +00:00
specificato dalla sua posizione corrente all'interno di LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_select_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Invoca il segnale select_child per uno specifico CHILD.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
void gtk_list_unselect_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Invoca il segnale unselect_child per uno specifico CHILD.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
gint gtk_list_child_position (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
Restituisce la posizione di CHILD all'interno di LIST. In caso di fallimento,
viene restituito `-1'.
<tscreen><verb>
void gtk_list_set_selection_mode (GtkList *LIST, GtkSelectionMode MODE)
</verb></tscreen>
Assegna a LIST il modo di selezione MODE, che può essere uno fra
GTK_SELECTION_SINGLE, GTK_SELECTION_BROWSE, GTK_SELECTION_MULTIPLE o
GTK_SELECTION_EXTENDED.
<tscreen><verb>
GtkList* GTK_LIST (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Fa il cast di un generico puntatore a `GtkList*'. Per maggiori
informazioni vedere Standard Macros::.
<tscreen><verb>
GtkListClass* GTK_LIST_CLASS (gpointer CLASS)
</verb></tscreen>
Fa il cast di un generico puntatore a `GtkListClass*'. Per maggiori
informazioni vedere Standard Macros::.
<tscreen><verb>
gint GTK_IS_LIST (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Determina se un generico puntatore si riferisce ad un oggetto `GtkList'.
Per maggiori informazioni vedere Standard Macros::.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Esempio
<p>
Diamo di seguito un programma di esempio che stamperà i campbiamenti
della selezione di una GtkList, e vi lascia ``imprigionare'' gli elementi
di una lista selezionandoli con il pulsante destro del mouse:
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* list.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* includiamo i file header di gtk+
* includiamo stdio.h, ne abbiamo bisogno per printf()
*/
#include <gtk/gtk.h>
#include <stdio.h>
/* Questa e' la nostra stringa di identificazione dei dati per assegnarli
* ad elementi di lista
*/
const gchar *list_item_data_key="list_item_data";
/* prototipi per i gestori di segnale che connetteremo
* al widget GtkList
*/
static void sigh_print_selection (GtkWidget *gtklist,
gpointer func_data);
static void sigh_button_event (GtkWidget *gtklist,
GdkEventButton *event,
GtkWidget *frame);
/* funzione main per predisporre l'interfaccia utente */
gint main (int argc, gchar *argv[])
{
GtkWidget *separator;
GtkWidget *window;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *scrolled_window;
GtkWidget *frame;
GtkWidget *gtklist;
GtkWidget *button;
GtkWidget *list_item;
GList *dlist;
guint i;
gchar buffer[64];
/* inizializza gtk+ (e di conseguenza gdk) */
gtk_init(&argc, &argv);
/* crea una finestra in cui mettere tutti i widget
* connette gtk_main_quit() al segnale "destroy" della finestra
* per gestire le richieste di chiusura finestra del window manager
*/
window=gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW(window), "GtkList Example");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(window),
"destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC(gtk_main_quit),
NULL);
/* all'interno della finestra abbiamo bisogno di una scatola
* in cui mettere i widget verticalmente */
vbox=gtk_vbox_new(FALSE, 5);
gtk_container_border_width(GTK_CONTAINER(vbox), 5);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), vbox);
gtk_widget_show(vbox);
/* questa è la finestra scorribile in cui mettere il widget GtkList */
scrolled_window=gtk_scrolled_window_new(NULL, NULL);
gtk_widget_set_usize(scrolled_window, 250, 150);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), scrolled_window);
gtk_widget_show(scrolled_window);
/* crea il widget GtkList
* connette il gestore di segnale sigh_print_selection()
* al segnale "selection_changed" della GtkList, per stampare
* gli elementi selezionati ogni volta che la selezione cambia
*/
gtklist=gtk_list_new();
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(scrolled_window), gtklist);
gtk_widget_show(gtklist);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(gtklist),
"selection_changed",
GTK_SIGNAL_FUNC(sigh_print_selection),
NULL);
/* creiamo una "Prigione" (Prison) in cui mettere gli elementi di lista ;)
*/
frame=gtk_frame_new("Prison");
gtk_widget_set_usize(frame, 200, 50);
gtk_container_border_width(GTK_CONTAINER(frame), 5);
gtk_frame_set_shadow_type(GTK_FRAME(frame), GTK_SHADOW_OUT);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), frame);
gtk_widget_show(frame);
/* connette il gestore di segnale sigh_button_event() alla GtkList
* il quale gestira' l'"imprigionamento" degli elementi di lista
*/
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(gtklist),
"button_release_event",
GTK_SIGNAL_FUNC(sigh_button_event),
frame);
/* crea un separatore
*/
separator=gtk_hseparator_new();
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), separator);
gtk_widget_show(separator);
/* infine creiamo un bottone e connettiamone il segnale "clicked"
* alla distruzione della finestra
*/
button=gtk_button_new_with_label("Close");
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), button);
gtk_widget_show(button);
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(button),
"clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT(window));
/* a questo punto creiamo 5 elementi di lista, ognuno con la
* propria etichetta, e li aggiungiamo alla GtkList usando
* gtk_container_add(). Inoltre, recuperiamo la stringa di testo
* dall'etichetta e la associamo, per ogni elemento, a
* list_item_data_key
*/
for (i=0; i<5; i++) {
GtkWidget *label;
gchar *string;
sprintf(buffer, "ListItemContainer with Label #%d", i);
label=gtk_label_new(buffer);
list_item=gtk_list_item_new();
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(list_item), label);
gtk_widget_show(label);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(gtklist), list_item);
gtk_widget_show(list_item);
gtk_label_get(GTK_LABEL(label), &string);
gtk_object_set_data(GTK_OBJECT(list_item),
list_item_data_key,
string);
}
/* qui creiamo altre 5 etichette, questa volta usando
* per la creazione gtk_list_item_new_with_label().
* Non possiamo recuperare la stringa di testo dall'etichetta
* dal momento che non disponiamo di puntatori alle etichette,
* quindi associamo semplicemente il list_item_data_key di ogni
* elemento di lista con la medesima stringa di testo.
* Per aggiungere elementi di lista, li mettiamo tutti in una lista
* doppiamente collegata (GList), e quindi li aggiungiamo con una
* unica chiamata a gtk_list_append_items().
* Dal momento che usiamo g_list_prepend() per mettere gli elementi
* nella lista doppiamente collegata, il loro ordine sara' discendente
* (invece che ascendente come sarebbe se usassimo g_list_append())
*/
dlist=NULL;
for (; i<10; i++) {
sprintf(buffer, "List Item with Label %d", i);
list_item=gtk_list_item_new_with_label(buffer);
dlist=g_list_prepend(dlist, list_item);
gtk_widget_show(list_item);
gtk_object_set_data(GTK_OBJECT(list_item),
list_item_data_key,
"ListItem with integrated Label");
}
gtk_list_append_items(GTK_LIST(gtklist), dlist);
/* e finalmente vogliamo vedere la finestra, non e' vero? ;)
*/
gtk_widget_show(window);
/* lancia il ciclo principale di gtk
*/
gtk_main();
/* si arriva a questo punto dopo la chiamata di gtk_main_quit(),
* il che accade quando viene distrutta la finestra principale
*/
return 0;
}
/* questo e' il gestore di segnale che e' stato connesso all'evento di
* pressione/rilascio del bottone della GtkList
*/
void
sigh_button_event (GtkWidget *gtklist,
GdkEventButton *event,
GtkWidget *frame)
{
/* facciamo qualcosa solo nel caso di rilascio del terzo bottone
* (quello piu' a destra)
*/
if (event->type==GDK_BUTTON_RELEASE &&
event->button==3) {
GList *dlist, *free_list;
GtkWidget *new_prisoner;
/* recuperiamo l'elemento di lista selezionato correntemente,
* che sara' il nostro prossimo prigioniero ;)
*/
dlist=GTK_LIST(gtklist)->selection;
if (dlist)
new_prisoner=GTK_WIDGET(dlist->data);
else
new_prisoner=NULL;
/* cerchiamo elementi di lista gia' imprigionati,
* li rimetteremo nella lista.
* Ricordare di liberare la lista doppiamente collegata
* che viene restituita da gtk_container_children()
*/
dlist=gtk_container_children(GTK_CONTAINER(frame));
free_list=dlist;
while (dlist) {
GtkWidget *list_item;
list_item=dlist->data;
gtk_widget_reparent(list_item, gtklist);
dlist=dlist->next;
}
g_list_free(free_list);
/* se abbiamo un nuovo prigioniero, lo rimuoviamo
* dalla GtkList e lo mettiamo nella cornice della
* "Prigione". Dobbiamo prima deselezionare l'elemento
*/
if (new_prisoner) {
GList static_dlist;
static_dlist.data=new_prisoner;
static_dlist.next=NULL;
static_dlist.prev=NULL;
gtk_list_unselect_child(GTK_LIST(gtklist),
new_prisoner);
gtk_widget_reparent(new_prisoner, frame);
}
}
}
/* questo e' il gestore di segnaleche viene chiamato de la
* GtkList emette il segnale "selection_changed"
*/
void
sigh_print_selection (GtkWidget *gtklist,
gpointer func_data)
{
GList *dlist;
/* recuperiamo la lista doppiamente collegata degli
* elementi selezionati della GtkList, ricordate di
* trattarla come sola lettura
*/
dlist=GTK_LIST(gtklist)->selection;
/* se non ci sono elementi selezionati non c'e' altro da
* fare che dirlo all'utente
*/
if (!dlist) {
g_print("Selection cleared\n");
return;
}
/* ok, abbiamo una selezione e quindi lo scriviamo
*/
g_print("The selection is a ");
/* ottieniamo l'elemento di lista dalla lista doppiamente
* collegata e poi richiediamo i dati associati con
* list_item_data_key. Poi semplicemente li stampiamo
*/
while (dlist) {
GtkObject *list_item;
gchar *item_data_string;
list_item=GTK_OBJECT(dlist->data);
item_data_string=gtk_object_get_data(list_item,
list_item_data_key);
g_print("%s ", item_data_string);
dlist=dlist->next;
}
g_print("\n");
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Il Widget Elemento di Lista (List Item)
<p>
Il widget GtkListItem è progettato allo scopo di essere un contenitore
collegato ad un figlio, per fornire le funzioni per la selezione e deselezione
allo stesso modo in cui il widget GtkList ne ha bisogno per i propri figli.
Un GtkListItem ha la sua propria finestra per ricevere eventi, e ha il suo
proprio colore di sfondo, che di solito è bianco.
Dal momento che questo widget deriva direttamente da GtkItem, può essere
trattato come tale usando la macro GTK_ITEM(ListItem), vedere il widget
GtkItem per ulteriori informazioni.
Di solito un GtkListItem ha solo un'etichetta per identificare per esempio
un nome di file all'interno di una GtkList -- per cui viene fornita la
funzione appropriata gtk_list_item_new_with_label(). Si può ottenere lo
stesso effetto creando una GtkLabel da sola, assegnando al suo allineamento
i valori xalign=0 e yalign=0.5, aggiungendo successivamente un contenitore
alla GtkListItem.
Dal momento che non si è obbligati a mettere una GtkLabel, si può anche
aggiungere una GtkVBox una GtkArrow ecc. alla GtkListItem.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Segnali
<p>
Un GtkListItem non crea alcun nuovo segnale di per se, ma eredita
i segnali di GtkItem. Per ulteriori informazioni, vedere GtkItem::.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Funzioni
<p>
<tscreen><verb>
guint gtk_list_item_get_type (void)
</verb></tscreen>
Restituisce l'identificatore di tipo `GtkListItem'.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_list_item_new (void)
</verb></tscreen>
Crea un nuovo oggetto `GtkListItem'. Il nuovo widget viene restituito
sottoforma di un puntatore ad un oggetto `GtkWidget'. In caso di
fallimento, viene restituito `NULL'.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_list_item_new_with_label (gchar *LABEL)
</verb></tscreen>
Cre un nuovo oggetto `GtkListItem', avente come unico figlio
un GtkLabel. Il nuovo widget viene restituito
sottoforma di un puntatore ad un oggetto `GtkWidget'. In caso di
fallimento, viene restituito `NULL'.
<tscreen><verb>
void gtk_list_item_select (GtkListItem *LIST_ITEM)
</verb></tscreen>
Questa funzione è essenzialmente un wrapper per una chiamata a
gtk_item_select (GTK_ITEM (list_item)) che emetterà il segnale
1998-05-09 15:35:18 +00:00
select.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Vedere GtkItem:: per maggiori informazioni.
<tscreen><verb>
void gtk_list_item_deselect (GtkListItem *LIST_ITEM)
</verb></tscreen>
Questa funzione è essenzialmente un wrapper per una chiamata a
gtk_item_deselect (GTK_ITEM (list_item)) che emetterà il segnale
1998-05-09 15:35:18 +00:00
deselect.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Vedere GtkItem:: per maggiori informazioni.
<tscreen><verb>
GtkListItem* GTK_LIST_ITEM (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Effettua il cast di un puntatore generico a `GtkListItem*'. Vedere
Standard Macros:: per maggiorni informazioni.
<tscreen><verb>
GtkListItemClass* GTK_LIST_ITEM_CLASS (gpointer CLASS)
</verb></tscreen>
Effettua il cast di un puntatore generico a `GtkListItemClass*'. Vedere
Standard Macros:: per maggiorni informazioni.
<tscreen><verb>
gint GTK_IS_LIST_ITEM (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Determina se un puntatore generico si riferisce ad un oggetto
`GtkListItem'. Vedere Standard Macros:: per maggiorni informazioni.
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1> Esempio
<p>
Come esempio su questo argomento, si veda quello relativo alla GtkList,
che riguarda anche l'uso del GtkListItem.
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Il Widget Menù (Menu Widgets)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Ci sono due modi per creare dei menù, quello facile e quello difficile.
Ognuno è più adatto per certe circostanze, ma di solito si può usare il
modo semplice, cioé menu_factory (la ``fabbrica dei menù''). Il modo
``difficile'' è di crearsi tutti i menù usando direttamente le chiamate.
Quello semplice è di usare le chiamate di tipo gtk_menu_factory. Anche se
è un modo molto più semplice, ci sono svantaggi e vantaggi per ciascuno
dei due approcci.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
La menu_factory è molto più semplice da usare e per aggiungere dei nuovi
1998-03-12 18:23:11 +00:00
menù, anche se scriversi un po' di funzioni per creare dei menù con il
metodo manuale può dare risultati molto migliori dal punto di vista
dell'usabilità. Con la menufactory, non è possibile mettere immagini o
1998-05-09 15:35:18 +00:00
caratteri '/' nei menù.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Creazione Manuale di Menù
<p>
Seguendo la tradizionale arte dell'insegnamento, partiamo dal modo
difficile. <tt>:)</>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
I widget che hanno a che fare con la creazione di una barra di menù e di sottomenù sono tre:
<itemize>
<item>un elemento di menù, che ` quello che l'utente poi selezionerà, per esempio 'Salva'
<item>un menù, che fa la parte di contenitore per gli elementi di menù, e
<item>una barra dei menù, che è un contenitore per ciascuno dei menù
</itemize>
La cosa viene un po' complicata dal fatto che i widget elemento di menù vngono usati per
due scopi diversi. Essi sono sia i widget che vengono impacchettati nei menù, che
quelli che vengono impacchettati nella barra dei menù che, quando selezonati, attivano i menù.
Diamo un'occhiata alle funzioni usate per creare i menù e le barre di menù.
Con questa prima funzione si crea un nuova barra di menù:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GtkWidget *gtk_menu_bar_new(void);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
Questa funzione crea una nuova barra di menù. Per impacchettarla in una
finestra o si usa la funzione gtk_container_add, oppure, per impacchettarla
in una scatola, le funzioni box_pack - come con i bottoni.
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_menu_new();
</verb></tscreen>
Questa funzione restituisce un puntatore ad un nuovo menù, non viene mai
realmente mostrato (con gtk_widget_show), serve solo per contenere gli
1998-05-09 15:35:18 +00:00
elementi del menù. Spero che il tutto risulti più chiaro quando daremo
1998-03-12 18:23:11 +00:00
un'occhiata all'esempio più sotto.
<p>
Le prossime due chiamate sono usate per creare degli elementi che poi
1998-05-09 15:35:18 +00:00
vengono impacchettati nei menù e nelle barre dei menù..
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GtkWidget *gtk_menu_item_new();
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
e
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GtkWidget *gtk_menu_item_new_with_label(const char *label);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Queste chiamate sono usate per creare gli elementi di menù che devono poi essere mostrati.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Ricordate la differenza che esiste fra un ``menù'' come quelli creati con
gtk_menu_new e un ``elemento di menù'' (menu item) come quelli creati con
1998-05-09 15:35:18 +00:00
la funzione gtk_menu_item_new. L'elemento di menù sarà un bottone
vero e proprio con una azione associata, mentre un menù è solo un contenitore che li raccoglie.
Le funzioni gtk_menu_new_with_label e gtk_menu_new sono esattamente come vi aspettereste che siano dopo
aver conosciuto i bottoni. Una crea un nuovo elemento di menù con un'etichetta già impacchettata,
mentre l'altra crea un elemento di menù vuoto.
Una volta che si ` creato un elemento di menù, è necessario piazzarlo su di un menù.
Per fare ciò si usa la funzione gtk_menu_append. Per determinare quando l'utente ha selezionato un elemento, abbiamo bisogno di connettere il segnale <tt/activate/ nel solito modo.
Quindi, se volessimo creare un normale menù <tt/File/, con le opzioni <tt/Open/, <tt/Save/ e <tt/Quit/, il codice avrebbe più o meno il seguente aspetto:
<tscreen><verb>
file_menu = gtk_menu_new(); /* Non e' necessario mostrare i menu' */
/* Creiamo gli elementi del menu' */
open_item = gtk_menu_item_new_with_label("Open");
save_item = gtk_menu_item_new_with_label("Save");
quit_item = gtk_menu_item_new_with_label("Quit");
/* Aggiungiamoli al menu' */
gtk_menu_append( GTK_MENU(file_menu), open_item);
gtk_menu_append( GTK_MENU(file_menu), save_item);
gtk_menu_append( GTK_MENU(file_menu), quit_item);
/* Colleghiamo le funzioni di callback al segnale activate */
gtk_signal_connect_object( GTK_OBJECT(open_items), "activate",
GTK_SIGNAL_FUNC(menuitem_response), (gpointer) "file.open");
gtk_signal_connect_object( GTK_OBJECT(save_items), "activate",
GTK_SIGNAL_FUNC(menuitem_response), (gpointer) "file.save");
/* Possiamo collegare l'elemento Quit alla nostra funzione di uscita */
gtk_signal_connect_object( GTK_OBJECT(quit_items), "activate",
GTK_SIGNAL_FUNC(destroy), (gpointer) "file.quit");
/* Abbiamo bisogno di mostrare gli elementi di menu' */
gtk_widget_show( open_item );
gtk_widget_show( save_item );
gtk_widget_show( quit_item );
</verb></tscreen>
A questo punto abbiamo il nostro menù Adesso abbiamo bisogno di creare una barra dei menù
e un elemento di menù per <tt/File/, a cui aggiungeremo il nostro menù. Il codice è questo:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
menu_bar = gtk_menu_bar_new();
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), menu_bar);
gtk_widget_show( menu_bar );
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
file_item = gtk_menu_item_new_with_label("File");
gtk_widget_show(file_item);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Ora dobbiamo associare il menù con <tt/file_item/. Lo si può fare con la funzione
<tscreen>
void gtk_menu_item_set_submenu( GtkMenuItem *menu_item,
GtkWidget *submenu);
</tscreen>
Quindi, il nostro esempio continuerebbe con
<tscreen><verb>
gtk_menu_item_set_submenu( GTK_MENU_ITEM(file_item), file_menu);
</verb></tscreen>
Ciò che manca a questo punto è di collegare il menù alla barra, cosa che si può ottenere tramite la funzione
<tscreen>
void gtk_menu_bar_append( GtkMenuBar *menu_bar, GtkWidget *menu_item);
</tscreen>
che nel nostro caso è:
<tscreen><verb>
1998-06-01 11:53:08 +00:00
gtk_menu_bar_append( GTK_MENU_BAR(menu_bar), file_item );
1998-05-09 15:35:18 +00:00
</verb></tscreen>
Se volessimo il menù giustificato a dstra, come sono spesso i menù di aiuto, potremm
usare la seguente funzioe (di nuovo su <tt/file_item/ in questo esempio) prima di fare il collegamento alla barra.
<tscreen><verb>
void gtk_menu_item_right_justify (GtkMenuItem *menu_item);
</verb></tscreen>
Ecco un riassunto dei passi necessari per creare una barra con i relativi menù collegati:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<itemize>
<item> Create un nuovo menù con gtk_menu_new()
<item> Usate delle chiamate multiple a gtk_menu_item_new() per ognuno degli
elementi che volete mettere nel vostro menù. Usate inoltre gtk_menu_item_append()
1998-05-09 15:35:18 +00:00
per mettere ciascuno di questi nuovi elementi sul menù..
<item> Create un elemento di menù usando gtk_menu_item_new(). Questo rappresenta l'elemento di base
delmenù, e il testo relativo sarà il testo mostrato sulla barra dei menù stessa.
<item> Usate gtk_menu_item_set_submenu() per collegare i menù all'elemento base del menù (cioè quello creato al passaggio precedente).
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<item> Create una nuova barra di menù usando gtk_menu_bar_new. Questo passo
necessita di essere effettuato una sola volta quando si crea una serie di
1998-05-09 15:35:18 +00:00
menù su una sola barra.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<item> Usate gtk_menu_bar_append per mettere il menù base sulla barra dei menù.
</itemize>
<p>
Creare un menù a comparsa è più o meno la stessa cosa. La differenza è che il
1998-05-09 15:35:18 +00:00
il menù non viene attivato ``automaticamente'' da una barra, bensì per esempio
con la chiamata espicita alla funzione gtk_menu_popup() da parte di un evento di pressione di un pulsante.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Seguite questi passaggi:
<itemize>
<item>Create una funzione di gestione di un evento. Essa deve seguire il prototipo
<tscreen>
static gint handler(GtkWidget *widget, GdkEvent *event);
</tscreen>
e usare l'evento per scoprire dove il menu deve essere fatto comparire.
<item>Nel gestore di evento, se questo è la pressione di un bottone, trattate
<tt>event</tt> come l'evento relativo ad un bottone (cosa che in effetti è)
e usatelo come mostrato nel codice di esempio per passare informazioni a
gtk_menu_popup().
<item>Collegate il gestore di evento a un widget con
<tscreen>
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(widget), "event",
GTK_SIGNAL_FUNC (handler), GTK_OBJECT(menu));
</tscreen>
in cui <tt>widget</tt> è il widget a cui state effettuando il collegamento, e
<tt>handler</tt> è la funzione di gestione, mentre <tt>menu</tt> è un menù
creato con gtk_menu_new(). Quest'ultimo può essere un menù che viene anche
attivato da una barra di menù, come mostrato nel codice di esempio.
</itemize>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Esempio di Menù Manuale
<p>
Per la teoria dovrebbe essere abbastanza. Diamo un'occhiata ad un esempio che
ci aiuti a chiarire le cose.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* menu.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
static gint button_press (GtkWidget *, GdkEvent *);
static void menuitem_response (gchar *);
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *menu;
GtkWidget *menu_bar;
GtkWidget *root_menu;
GtkWidget *menu_items;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *button;
char buf[128];
int i;
gtk_init (&argc, &argv);
/* crea una nuova finestra */
window = gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_widget_set_usize( GTK_WIDGET (window), 200, 100);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW (window), "GTK Menu Test");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT (window), "delete_event",
1998-05-09 15:35:18 +00:00
(GtkSignalFunc) gtk_main_quit, NULL);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* Inizializziamo il menù, e ricordate: mai applicare
* gtk_show_widget() al widget menù!!
* Questo è il menù che contiene gli elementi, quello che
* spunta quando si fa click sul "Menù radice" nell'applicazione */
menu = gtk_menu_new();
/* Ora creiamo un ciclo che crea tre elementi di menu per "test-menu".
* Notete la chiamata a gtk_menu_append. In questo punto aggiungiamo una
* lista di elementi al nostro menù. Normalmente, dovremmo poi catturare
* il segnale di attivazione per ognuno degli elementi del menu, e creare
* una funzione di ritorno per ciascuno di essi, ma qui non li mettiamo per
* brevità. */
for(i = 0; i < 3; i++)
{
/* Copia i nomi in buf. */
sprintf(buf, "Test-undermenu - %d", i);
/* Crea un nuovo elemento di menù con un nome... */
menu_items = gtk_menu_item_new_with_label(buf);
/* ...e aggiungilo al menù. */
gtk_menu_append(GTK_MENU (menu), menu_items);
/* Fa qualcosa di interessante quando si seleziona l'elemento */
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(menu_items), "activate",
GTK_SIGNAL_FUNC(menuitem_response), (gpointer) g_strdup(buf));
/* Mostra il widget */
gtk_widget_show(menu_items);
}
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* Questo è il menù radice, e l'etichetta sarà il nome del menù che
* verrà mostrato sulla barra dei menù. Non ci sarà alcun gestore di
* segnale collegato, dal momento che non fa altro che mostrare il resto
* del menù quando viene premuto. */
root_menu = gtk_menu_item_new_with_label("Root Menu");
gtk_widget_show(root_menu);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
/* Ora specifichiamo che vogliamo che il menù che abbiamo appena creato
* sia il menù radice *//
gtk_menu_item_set_submenu(GTK_MENU_ITEM (root_menu), menu);
/* Una vbox in cui mettere un menù ed un bottone: */
vbox = gtk_vbox_new(FALSE, 0);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), vbox);
gtk_widget_show(vbox);
/* Crea una barra dei menù per metterci i menù e l'aggiunge alla finestra principale */
menu_bar = gtk_menu_bar_new();
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(vbox), menu_bar, FALSE, FALSE, 2);
gtk_widget_show(menu_bar);
/* Crea un bottone a cui collegare un menù */
button = gtk_button_new_with_label("press me");
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(button), "event",
GTK_SIGNAL_FUNC (button_press), GTK_OBJECT(menu));
gtk_box_pack_end(GTK_BOX(vbox), button, TRUE, TRUE, 2);
gtk_widget_show(button);
/* E finalmente attacchiamo l'elemento di menù alla barra dei menù -- questo
* è l'elemento di menù "radice" di cui parlavo */
gtk_menu_bar_append(GTK_MENU_BAR (menu_bar), root_menu);
/* La finestra va mostrata sempre come ultimo passo in modo che sia già
* completa di tutti i suoi elementi. */
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
/* Risponde alla pressione di un bottone impostando un menù che
* viene passato come widget.
* Notate che l'argomento "widget" si riferisce al menù impostato
* e NON al bottone premuto.
*/
static gint button_press (GtkWidget *widget, GdkEvent *event)
{
if (event->type == GDK_BUTTON_PRESS) {
GdkEventButton *bevent = (GdkEventButton *) event;
gtk_menu_popup (GTK_MENU(widget), NULL, NULL, NULL, NULL,
bevent->button, bevent->time);
/* Riferisce al codice chiamante che abbiamo trattato l'evento;
* la faccenda finisce qui. */
return TRUE;
}
/* Riferisce al codice chiamante che abbiamo trattato l'evento; passa avanti. */
return FALSE;
}
/* Stampa una stringa quando viene selezionato un elemento di menù */
static void menuitem_response (gchar *string)
{
printf("%s\n", string);
}
</verb></tscreen>
Si può anche fare in modo che un elemento di menù sia insensibile e, usando
una tabella di acelleratori, collegare dei tasti a delle funzioni di menù.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Usare GtkMenuFactory
<p>
Ora che vi abbiamo mostrato il modo difficile, ecco invece come si fa usando
le chiamate di gtk_menu_factory.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Esempio di Menu Factory
<p>
Ecco un esempio di utilizzo della ``Fabbrica'' di Menù di GTK (Menu Factory).
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Questo è il primo file, menufactoy.h. Teniemo dei file menufactory.c e main.c separati
a causa delle variabili globali usate nel file menufactory.c.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* menufactory.h */
#ifndef __MENUFACTORY_H__
#define __MENUFACTORY_H__
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
void get_main_menu (GtkWidget **menubar, GtkAcceleratorTable **table);
void menus_create(GtkMenuEntry *entries, int nmenu_entries);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#endif /* __MENUFACTORY_H__ */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Ed ecco il file menufactory.c.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* menufactory.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
#include <strings.h>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#include "mfmain.h"
1998-03-12 18:23:11 +00:00
static void menus_remove_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar * path);
static gint menus_install_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar key, gchar modifiers, gchar * path);
void menus_init(void);
void menus_create(GtkMenuEntry * entries, int nmenu_entries);
/* Questa è la struttuta GtkMenuEntry, che viene usata per creare dei nuovi
* menù. Il primo membro à la stringa di definizione del menù. Il secondo
* è il tasto acceleratore predefinito, usato per accedere a questa funzione
* con la tastiera. Il terzo è la funzione di ritorno che viene chiamata
* quando si seleziona con la tastiera o il mouse questo elemento di menù.
* L'ultimo membro costituisce il dato che viene passato alla funzione di
* ritorno. */
static GtkMenuEntry menu_items[] =
{
{"<Main>/File/New", "<control>N", NULL, NULL},
{"<Main>/File/Open", "<control>O", NULL, NULL},
{"<Main>/File/Save", "<control>S", NULL, NULL},
{"<Main>/File/Save as", NULL, NULL, NULL},
{"<Main>/File/<separator>", NULL, NULL, NULL},
{"<Main>/File/Quit", "<control>Q", file_quit_cmd_callback, "OK, I'll quit"},
{"<Main>/Options/Test", NULL, NULL, NULL}
};
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* calcola il numero di menu_item */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
static int nmenu_items = sizeof(menu_items) / sizeof(menu_items[0]);
static int initialize = TRUE;
static GtkMenuFactory *factory = NULL;
static GtkMenuFactory *subfactory[1];
static GHashTable *entry_ht = NULL;
void get_main_menu(GtkWidget ** menubar, GtkAcceleratorTable ** table)
{
if (initialize)
menus_init();
if (menubar)
*menubar = subfactory[0]->widget;
if (table)
*table = subfactory[0]->table;
}
void menus_init(void)
{
if (initialize) {
initialize = FALSE;
factory = gtk_menu_factory_new(GTK_MENU_FACTORY_MENU_BAR);
subfactory[0] = gtk_menu_factory_new(GTK_MENU_FACTORY_MENU_BAR);
gtk_menu_factory_add_subfactory(factory, subfactory[0], "<Main>");
menus_create(menu_items, nmenu_items);
}
}
void menus_create(GtkMenuEntry * entries, int nmenu_entries)
{
char *accelerator;
int i;
if (initialize)
menus_init();
if (entry_ht)
for (i = 0; i < nmenu_entries; i++) {
accelerator = g_hash_table_lookup(entry_ht, entries[i].path);
if (accelerator) {
if (accelerator[0] == '\0')
entries[i].accelerator = NULL;
else
entries[i].accelerator = accelerator;
}
}
gtk_menu_factory_add_entries(factory, entries, nmenu_entries);
for (i = 0; i < nmenu_entries; i++)
if (entries[i].widget) {
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(entries[i].widget), "install_accelerator",
(GtkSignalFunc) menus_install_accel,
entries[i].path);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(entries[i].widget), "remove_accelerator",
(GtkSignalFunc) menus_remove_accel,
entries[i].path);
}
}
static gint menus_install_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar key, gchar modifiers, gchar * path)
{
char accel[64];
char *t1, t2[2];
accel[0] = '\0';
if (modifiers & GDK_CONTROL_MASK)
strcat(accel, "<control>");
if (modifiers & GDK_SHIFT_MASK)
strcat(accel, "<shift>");
if (modifiers & GDK_MOD1_MASK)
strcat(accel, "<alt>");
t2[0] = key;
t2[1] = '\0';
strcat(accel, t2);
if (entry_ht) {
t1 = g_hash_table_lookup(entry_ht, path);
g_free(t1);
} else
1998-05-09 15:35:18 +00:00
entry_ht = g_hash_table_new(g_str_hash, g_str_equal);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
g_hash_table_insert(entry_ht, path, g_strdup(accel));
return TRUE;
}
static void menus_remove_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar * path)
{
char *t;
if (entry_ht) {
t = g_hash_table_lookup(entry_ht, path);
g_free(t);
g_hash_table_insert(entry_ht, path, g_strdup(""));
}
}
void menus_set_sensitive(char *path, int sensitive)
{
GtkMenuPath *menu_path;
if (initialize)
menus_init();
menu_path = gtk_menu_factory_find(factory, path);
if (menu_path)
gtk_widget_set_sensitive(menu_path->widget, sensitive);
else
g_warning("Impossibile assegnare sensibilità a menù inesistente: %s", path);
}
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Ed ecco mfmain.h
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* mfmain.h */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#ifndef __MFMAIN_H__
#define __MFMAIN_H__
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
void file_quit_cmd_callback(GtkWidget *widget, gpointer data);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#endif /* __MFMAIN_H__ */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
E mfmain.c
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* mfmain.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
#include "mfmain.h"
#include "menufactory.h"
1998-03-12 18:23:11 +00:00
int main(int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *main_vbox;
GtkWidget *menubar;
GtkAcceleratorTable *accel;
gtk_init(&argc, &argv);
window = gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC(file_quit_cmd_callback),
"WM destroy");
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW(window), "Menu Factory");
gtk_widget_set_usize(GTK_WIDGET(window), 300, 200);
main_vbox = gtk_vbox_new(FALSE, 1);
gtk_container_border_width(GTK_CONTAINER(main_vbox), 1);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), main_vbox);
gtk_widget_show(main_vbox);
get_main_menu(&menubar, &accel);
gtk_window_add_accelerator_table(GTK_WINDOW(window), accel);
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(main_vbox), menubar, FALSE, TRUE, 0);
gtk_widget_show(menubar);
gtk_widget_show(window);
gtk_main();
return(0);
}
/* Questo è per mostrare come si usano le funzioni di ritorno quando
* si utilizza la MenuFactory. Spesso, si mettono tutte le funzioni di
* callback in un file separato, e le si fanno chiamare le funzioni
* appropriate da lì. Così le cose sono più organizzate. */
void file_quit_cmd_callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("%s\n", (char *) data);
gtk_exit(0);
}
</verb></tscreen>
<p>
Ed infine un bel makefile per semplificare la compilazione.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
# Makefile.mf
1998-03-12 18:23:11 +00:00
CC = gcc
PROF = -g
C_FLAGS = -Wall $(PROF) -L/usr/local/include -DDEBUG
L_FLAGS = $(PROF) -L/usr/X11R6/lib -L/usr/local/lib
L_POSTFLAGS = -lgtk -lgdk -lglib -lXext -lX11 -lm
1998-05-09 15:35:18 +00:00
PROGNAME = menufactory
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
O_FILES = menufactory.o mfmain.o
1998-03-12 18:23:11 +00:00
$(PROGNAME): $(O_FILES)
rm -f $(PROGNAME)
$(CC) $(L_FLAGS) -o $(PROGNAME) $(O_FILES) $(L_POSTFLAGS)
.c.o:
$(CC) -c $(C_FLAGS) $<
clean:
rm -f core *.o $(PROGNAME) nohup.out
distclean: clean
rm -f *~
</verb></tscreen>
<p>
Per il momento, accontentatevi di questo esempio. Più avanti aggiungeremo
una spiegazione ed un bel po' di commenti.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
<sect> Widget "Testo" (Text Widget)
<!-- ***************************************************************** -->
<p>
Il widget di testo permette di mostrare e modificare del testo disposto su più
linee. Questo widget supporta sia la presenza di diversi colori che di diversi font
contemporaneamente, permettendo di mischiarli nel modo in cui si desidera. Mette poi a
disposizione un ampio gruppo di comandi basati sulla tastiera, che sono compatibili con
Emacs.
Il widget di testo dà la possibilità di fare taglia e incolla in modo
completo, compreso l'uso del doppio e triplo click per selezionare un'intera parola o
un'intera linea.
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1>Creazione e configurazione di una casella di testo
<p>
Esiste un'unica funzione per la creazione di un nuovo widget di testo:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_text_new (GtkAdjustment *hadj,
GtkAdjustment *vadj);
</verb></tscreen>
Gli argomenti di questa chiamata ci permettono di assegnare dei puntatori a dei
valori che stabiliscono il punto di vista del widget. Passare dei valori NULL all'uno
o all'altro o ad entrambi questi argomenti, fà sì che gtk_text_new li
crei automaticamente.
<tscreen><verb>
void gtk_text_set_adjustments (GtkText *text,
GtkAdjustment *hadj,
GtkAdjustment *vadj);
</verb></tscreen>
La funzione precedente permette di cambiare gli aggiustamenti orizzontale e verticale
di un widget di testo i ogni momento.
Il widget di testo non ` di creare delle barre di scorrimento quando la
quantità è troppo grande per la finestra. Dobbiamo quindi crearle e
aggiungerle alla finestra noi stessi.
<tscreen><verb>
vscrollbar = gtk_vscrollbar_new (GTK_TEXT(text)->vadj);
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(hbox), vscrollbar, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (vscrollbar);
</verb></tscreen>
Il pezzetto di codice precedente crea una nuova barra di scorrimento verticale e la
collega all'aggiustamento verticale del widget di testo, <tt/text/, dopodiché la
impacchetta nella hbox al solito modo.
Ci sono due modi principali di utilizzo di un widget di testo: per permettere all'utente
di editare del testo, oppure per permettere a noi di mostrare all'utente del testo
disposto su più righe. Per passare dall'una all'altra di queste modalità,
il widget di testo ci mette a disposizione la seguente funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_text_set_editable (GtkText *text,
gint editable);
</verb></tscreen>
L'argomento <tt/editable/ è un valore TRUE o FALSE che specifica se l'utente
può modificare o meno il contenuto del widgte. Quando il widget è
modificabile, mostrerà un cursore nel punto di inserimento corrente.
Niente però vi obbliga ad usare il widget di testo in questi due soli modi. Si
può passare dall'una all'altra delle due modalità in qualsiasi momento,
e si può inserire del testo in ogni momento.
Il widget di testo è in grado di andare a capo automaticamente quando delle linee
di testo sono troppo lunghe per stare su una sola linea della finestra. Il comportamento
predefinito è di andare a capo automaticamente al termine della linea. Questo
può essere cambiato con la seguente funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_text_set_word_wrap (GtkText *text,
gint word_wrap);
</verb></tscreen>
L'uso di questa funzione ci permette di specificare se il widget di testo deve spezzare
o no le linee lunghe ai bordi della finestra. L'argomento <tt/word_wrap/ è un
valore di tipo TRUE o FALSE.
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1>Manipolazione del testo
<P>
Il punto di inserimento corrente del widget può essere stabilito usando
<tscreen><verb>
void gtk_text_set_point (GtkText *text,
guint index);
</verb></tscreen>
in cui <tt/index/ è la posizione in cui mettere il punto di inserimento.
La funzione per ottenere la posizione di inserimento corrente è analoga:
<tscreen><verb>
guint gtk_text_get_point (GtkText *text);
</verb></tscreen>
Una funzione che è utile in combinazione con le precedenti due è
<tscreen><verb>
guint gtk_text_get_length (GtkText *text);
</verb></tscreen>
la quale restituisce la lunghezza corrente del widget di testo. La lunghezza è
definita come il numero di caratteri che si trovano nel blocco di testo della finestra,
compresi i caratteri tipo CR, che marcano la fine delle linee.
Per inserire del testo alla posizione corrente del widget di testo, si usa la funzione
gtk_text_insert, che permette anche di specificare i colori di primo piano e di sfondo
per il testo, oltre al font da usare.
<tscreen><verb>
void gtk_text_insert (GtkText *text,
GdkFont *font,
GdkColor *fore,
GdkColor *back,
const char *chars,
gint length);
</verb></tscreen>
Passare un valore di NULL come valore per il colore di primo piano (fore), di sfondo (back)
o per il font, farà sì che vengano usati i valori che sono specifici dello
stile del widget. Usare un valore di <tt/-1/ per il parametro lunghezza (length) avrà
come risultato l'inserzione dell'intera stringa di testo.
Il widget di testo è uno dei pochi in GTK che vengono disegnati dinamicamente, fuori
dalla funzione gtk_main. Ciò significa che tutti i cambiamenti al suo contenuto
avranno effetto immediato. Questo può essere un comportamento indesiderabile quando
si stanno facendo delle modifiche multiple al contenuto del widget. Per permettere di
operare cambiamenti multipli sul widget senza che esso si ridisegni continuamente,
si può congelare il contenuto della finestra, in modo che esso interrompa
temporaneamente di ridisegnarsi. Potremo poi sbloccare il widget una volta che tutte
le modifiche sono state completate.
Le due seguenti funzioni fanno il congelamento e lo sbloccaggio (thaw) del widget:
<tscreen><verb>
void gtk_text_freeze (GtkText *text);
void gtk_text_thaw (GtkText *text);
</verb></tscreen>
Il testo può essere cancellato nel widget di testo a partire dal punto di
inserimento corrente usando le seguenti due funzioni, andando all'indietro (backward)
o all'avanti (forward):
<tscreen><verb>
gint gtk_text_backward_delete (GtkText *text,
guint nchars);
gint gtk_text_forward_delete (GtkText *text,
guint nchars);
</verb></tscreen>
Quando si vuole recuperare il contenuto del widget di testo, è
disponibile la macro <tt/GTK_TEXT_INDEX(t, index)/, che permette di
ottenere il crattere alla posizione <tt/index/ all'interno del widget
<tt/t/.
Per ecuperare un blocco di testo più ampio, si usa la funzione:
<tscreen><verb>
gchar *gtk_editable_get_chars (GtkEditable *editable,
gint start_pos,
gint end_pos);
</verb></tscreen>
Questa è una funzione della classe madre del widget di testo. Un valore
di -1 per <tt/end_pos/, sta ad indicare la fine del testo. L'indice per il
testo parte da 0.
Questa funzione alloca una nuova porzione di memoria per il blocco di testo,
per cui non dimenticate di liberarla con una chiamata a g_free quando non
ne avete più bisogno.
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect1>Keyboard Shortcuts
<p>
Il widget di testo mette a disposizione un certo numero di scorciatoie da tastiera
per le più comuni operazioni di modifica, movimento e selezione. Si possono
utilizzare con delle combinazioni che comprendono i tasti Control e Alt.
Oltre a queste, mantenendo premuto il pulsante Control mentre si usano i tasti di
movimento del cursore, causerà lo spostamento parola per parola invece che
carattere per carattere. Mantenere invece premuto il tasto Shift mentre si sposta il
cursore, causerà l'estensione della selezione.
<sect2>Scorciatoie per il movimento
<p>
<itemize>
<item> Ctrl-A Inizio della linea
<item> Ctrl-E Fine della linea
<item> Ctrl-N Prossima linea
<item> Ctrl-P Linea precedente
<item> Ctrl-B Indietro di un carattere
<item> Ctrl-F Avanti di un carattere
<item> Alt-B Indietro di una parola
<item> Alt-F Avanti di una parola
</itemize>
<sect2>Scorciatoie per la modifica
<p>
<itemize>
<item> Ctrl-H Cancella il carattere precedente (Backspace)
<item> Ctrl-D Cancella il carattere successivo (Delete)
<item> Ctrl-W Cancella la parola precedente
<item> Alt-D Cancella la parola successiva
<item> Ctrl-K Cancella fino alla fine della linea
<item> Ctrl-U Cancella la linea
</itemize>
<sect2>Scorciatoie per la selezione
<p>
<itemize>
<item> Ctrl-X Taglia
<item> Ctrl-C Copia
<item> Ctrl-V Incolla
</itemize>
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect> Widget non documentati
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Per questi sarebbe utile il contributo degli autori! :) Prendete in
considerazione la possibilità di contribuire al nostro tutorial.
Se dovete usare uno di questi widget non documentati, vi suggeriamo
caldamente di dare un'occhiata ai loro rispettivi file header nella
distribuzione di GTK. I nomi delle funzioni di GTK sono molto descrittivi.
Non appena si capisce come funzionano le cose, non è
difficile dedurre il modo d'uso di un widget semplicemente guardando la
1998-06-01 11:53:08 +00:00
dichiarazione di funzione associata ad esso. Aggiungendo a questo qualche
1998-03-12 18:23:11 +00:00
spunto tratto dal codice di altri non dovrebbero esserci problemi.
Quando avrete raggiunto una comprensione globale di tutte le funzioni
di un widget non documentato, considerate la possibilità di scrivere
un tutorial su di esso, in modo che altri possano beneficiare del
vostro lavoro.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Controlli di intervallo (Range Controls)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Anteprime
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!--
1998-03-12 18:23:11 +00:00
(Potrebbe essere necessario riscrivere questa parte per conformarsi allo stile
del resto del tutorial)
1998-05-09 15:35:18 +00:00
-->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Le anteprime servono a un certo numero di cose in GIMP/GTK. La più
importante è questa: a risoluzioni molto alte le immagini possono
facilmente occupare diverse decine di megabyte di memoria; ogni operazione
su immagini così grosse può richiedere molto tempo. Se per la
scelta di una data modifica vi occorrono 5-10 tentativi (cioè 10-20
passi, poiché è necessario ripristinare l'originale se si
è commesso un errore), possono volerci letteralmente delle ore per
fare quella giusta - se non si rimane a corto di memoria prima! Coloro che
hanno passato ore in camera oscura conoscono la sensazione. In questi casi
le anteprime sono utilissime!
Ma la seccatura dell'attesa non è l'unico caso. Spesso è utile
confrontare la versione precedente con la successiva affiancandole, o almeno
alternandole. Se si sta lavorando con grandi immagini e ritardi di una decina
di secondi un confronto efficace è quantomeno difficile da fare.
Per immagini di 30 mega (4 pollici per 6 pollici, 600 punti per pollice, 24 bit)
tale confronto risulta impraticabile per la maggior parte degli utenti. In
questo caso le anteprime sono di grande aiuto!
Ma c'è di più. Con le anteprime è possibile scrivere
plug-in per ottenere addirittura anteprime di anteprime (per esempio, la
simulazione del pacchetto di filtri). Questi plug-in possono così
fornire un certo numero di anticipazioni di quel che si otterrebbe applicando
certe opzioni. Un simile approccio funziona come una tavolozza di anteprime,
ed è molto efficace per piccoli cambiamenti!
Non è finita. Per alcuni plug-in può essere necessario un
intervento umano in tempo reale specifico per ogni immagine. Nel plug-in
SuperNova, ad esempio, vengono chieste le coordinate del centro della
futura supernova. Il modo più semplice per fare questo è
senza dubbio quello di mostrare un'anteprima all'utente chiedendogli di
selezionare interattivamente il centro.
Infine, un paio di applicazioni tipiche. Le anteprime possono essere usate
anche quando non si sta lavorando con grandi immagini. Per esempio, sono
utili quando si stanno calcolando dei pattern complicati (date un'occhiata
al venerabile plug in ``Diffraction'' e a molti altri!). Altro esempio:
date un'occhiata al plug-in di rotazione della mappa dei colori (in allestimento).
Le anteprime possono anche essere usate per visualizzare in un plug-in
piccoli logo o, addirittura, l'immagine dell'Autore!
Quando non usare le anteprime
Le anteprime non vanno usate per grafici, disegni ecc., poiché per
queste cose GDK è molto più veloce. Le anteprime vanno usate
solo per immagini derivate da un'elaborazione!
Le anteprime possono essere inserite dappertutto. In un vbox, in un hbox,
in una tabella, in un bottone, ecc. Sicuramente però hanno il loro
look migliore se bordate con delle cornici (frame). Le anteprime non hanno
bordi propri e appaiono piatte senza (naturalmente, se quel che si vuole
è proprio un aspetto piatto...). I bordi possono essere creati con
delle cornici.
[Image][Image]
Le anteprime sono per molti aspetti simili agli altri widget in GTK (con
tutto ciò che questo implica), con l'eccezione di avere una
caratteristica in più: è necessario che siano riempite con
qualche tipo di immagine! Inizialmente parleremo solo dell'aspetto GTK
delle anteprime e successivamente discuteremo di come riempirle.
Semplicemente:
<tscreen><verb>
/* Crea un widget di anteprima,
inizializzane le dimensioni
e visualizzalo */
GtkWidget *preview;
preview=gtk_preview_new(GTK_PREVIEW_COLOR)
/* Alternativamente:
GTK_PREVIEW_GRAYSCALE);*/
gtk_preview_size (GTK_PREVIEW (preview), WIDTH, HEIGHT);
gtk_widget_show(preview);
my_preview_rendering_function(preview);
</verb></tscreen>
Come già detto, le anteprime hanno un buon aspetto dentro le cornici,
quindi:
<tscreen><verb>
GtkWidget *create_a_preview(int Width,
int Height,
int Colorfulness)
{
GtkWidget *preview;
GtkWidget *frame;
frame = gtk_frame_new(NULL);
gtk_frame_set_shadow_type (GTK_FRAME (frame), GTK_SHADOW_IN);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER(frame),0);
gtk_widget_show(frame);
preview=gtk_preview_new (Colorfulness?GTK_PREVIEW_COLOR
:GTK_PREVIEW_GRAYSCALE);
gtk_preview_size (GTK_PREVIEW (preview), Width, Height);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(frame),preview);
gtk_widget_show(preview);
my_preview_rendering_function(preview);
return frame;
}
</verb></tscreen>
Questa è una semplice anteprima. Questa funzione restituisce la cornice
``madre'', in modo che sia possibile metterla in qualche altro posto nella vostra
interfaccia. Naturalmente è possibile passare alla routine la cornice
madre come parametro. In molte situazioni, comunque, il contenuto di un'anteprima
viene aggiornato continuamente dall'applicazione; in questi casi potreste
preferire passare alla funzione ``create_a_preview()'' un puntatore
all'anteprima, ottenendone così il controllo dopo.
Un'avvertimento più importante che potrebbe un giorno risparmiarvi
tanto tempo perso: a volte è preferibile etichettare le anteprime;
ad esempio, è possibile etichettare l'anteprima contenente l'immagine
originale come ``Originale'' e quella contenente l'immagine modificata come
``Modificata''. Potrebbe capitarvi di impacchettare in un vbox l'anteprima
insieme con l'etichetta associata. L'insidia inattesa sta nel fatto che se
l'etichetta è più ampia dell'anteprima (cosa che può
accadere per una varietà di motivi da voi non prevedibili, come il
fatto che la dimensione dell'anteprima viene decisa dinamicamente, o la
dimensione del font), la cornice si espande e non risulta più
perfettamente aderente all'anteprima. Questo stesso problema probabilmente
può verificarsi anche in altre situazioni.
[Image]
La soluzione è quella di mettere l'anteprima e l'etichetta in una
tabella 2x1 e di legarle insieme chiamando la funzione gtk_table_attach con
i seguenti parametri (questa è una delle varianti possibili,
naturalmente; l'importante è che non ci sia GTK_FILL nella seconda
gtk_table_attach):
<tscreen><verb>
gtk_table_attach(GTK_TABLE(table),label,0,1,0,1,
0,
GTK_EXPAND|GTK_FILL,
0,0);
gtk_table_attach(GTK_TABLE(table),frame,0,1,1,2,
GTK_EXPAND,
GTK_EXPAND,
0,0);
</verb></tscreen>
Ed ecco il risultato:
[Image]
Altri suggerimenti
La maniera più semplice per rendere cliccabile un'anteprima è
quella di metterla dentro un bottone. Questo ha anche l'effetto di aggiungere
un bel bordo attorno all'anteprima, il che rende superfluo metterla in una
cornice.
Questo è tutto per quel che riguarda GTK.
Completare un'anteprima
Per impratichirci con le basi del completamento delle anteprime, creiamo
il seguente disegno (trovato per tentativi):
[Image]
<tscreen><verb>
void
my_preview_rendering_function(GtkWidget *preview)
{
#define SIZE 100
#define HALF (SIZE/2)
guchar *row=(guchar *) malloc(3*SIZE); /* 3 bits per dot */
gint i, j; /* Coordinates */
double r, alpha, x, y;
if (preview==NULL) return; /* Di solito aggiungo questo per */
/* evitare piantamenti stupidi. */
/* Probabilmente bisognerebbe */
/* assicurarsi che tutto sia stato*/
/* inizializzato con successo */
for (j=0; j < ABS(cos(2*alpha)) ) { /* Siamo dentro la sagoma? */
/* glib.h contiene ABS(x). */
row[i*3+0] = sqrt(1-r)*255; /* Definisce il Rosso */
row[i*3+1] = 128; /* Definisce il Verde */
row[i*3+2] = 224; /* Definisce il Blu */
} /* "+0" è per allineamento */
else {
row[i*3+0] = r*255;
row[i*3+1] = ABS(sin((float)i/SIZE*2*PI))*255;
row[i*3+2] = ABS(sin((float)j/SIZE*2*PI))*255;
}
}
gtk_preview_draw_row( GTK_PREVIEW(preview),row,0,j,SIZE);
/* Inserisce "row" in "preview" a partire del punto avente */
/* coordinate (0,j) prima colonna, j-esima riga, per SIZE */
/* pixel verso destra */
}
free(row); /* libera un po' di memoria */
gtk_widget_draw(preview,NULL); /* indovina cosa fa questo? */
gdk_flush(); /* e questo? */
}
</verb></tscreen>
Coloro che non usano GIMP probabilmente hanno già visto abbastanza
per fare molte cose. Per gli utenti GIMP c'è ancora qualcosa da
aggiungere.
Anteprima dell'immagine
Probabilmente è opportuno tenere pronta una versione ridotta dell'immagine,
grande quanto basta per riempire l'anteprima. Questo può essere fatto
selezionando un pixel ogni n, dove n è il rapporto tra la dimensione
dell'immagine e la dimensione dell'anteprima. Tutte le operazioni successive
(compreso il riempimento dell'anteprima) sono fatte solo sul ridotto numero
di pixel selezionati. Di seguito è riportata un'implementazione della
riduzione dell'immagine (si tenga presente che ho preso solo lezioni basilari
di C!).
(ATTENZIONE: CODICE NON VERIFICATO!!!)
<tscreen><verb>
typedef struct {
gint width;
gint height;
gint bbp;
guchar *rgb;
guchar *mask;
} ReducedImage;
enum {
SELECTION_ONLY,
SELCTION_IN_CONTEXT,
ENTIRE_IMAGE
};
ReducedImage *Reduce_The_Image(GDrawable *drawable,
GDrawable *mask,
gint LongerSize,
gint Selection)
{
/* Questa funzione riduce l'immagine alla dimens. scelta per l'anteprima */
/* La dimensione dell'anteprima è determinata da LongerSize, cioè la più */
/* grande delle dimensioni. Funziona solo per immagini RGB! */
gint RH, RW; /* Altezza ridotta e larghezza ridotta */
gint width, height; /* Larghezza e altezza dell'area da ridurre */
gint bytes=drawable->bpp;
ReducedImage *temp=(ReducedImage *)malloc(sizeof(ReducedImage));
guchar *tempRGB, *src_row, *tempmask, *src_mask_row,R,G,B;
gint i, j, whichcol, whichrow, x1, x2, y1, y2;
GPixelRgn srcPR, srcMask;
gint NoSelectionMade=TRUE; /* Assumiamo di trattare l'intera immagine */
gimp_drawable_mask_bounds (drawable->id, &x1, &y1, &x2, &y2);
width = x2-x1;
height = y2-y1;
/* Se c'è una SELEZIONE, ne abbiamo avuto gli estremi! */
if (width != drawable->width && height != drawable->height)
NoSelectionMade=FALSE;
/* Controlliamo se l'utente ha una selezione attiva. Questo */
/* diventerà importante dopo, alla creazione di una maschera ridotta */
/* Se si vuole l'anteprima dell'immagine intera, annulla quanto sopra */
/* Naturalmente, in assenza di una selezione, questo non cambia nulla */
if (Selection==ENTIRE_IMAGE) {
x1=0;
x2=drawable->width;
y1=0;
y2=drawable->height;
}
/* Se si vuole l'anteprima di una selezione con parte dell'area */
/* circostante bisogna espanderla un po'. */
if (Selection==SELECTION_IN_CONTEXT) {
x1=MAX(0, x1-width/2.0);
x2=MIN(drawable->width, x2+width/2.0);
y1=MAX(0, y1-height/2.0);
y2=MIN(drawable->height, y2+height/2.0);
}
/* Così si determinano larghezza e altezza dell'area da ridurre. */
width = x2-x1;
height = y2-y1;
/* Le linee seguenti determinano quale dimensione deve essere il */
/* lato più lungo. L'idea è presa dal plug-in supernova. Ritengo */
/* che avrei potuto pensarci da solo, ma la verità va detta. */
/* Brutta cosa il plagio! */
if (width>height) {
RW=LongerSize;
RH=(float) height * (float) LongerSize/ (float) width;
}
else {
RH=LongerSize;
RW=(float)width * (float) LongerSize/ (float) height;
}
/* L'intera immagine viene "stirata" in una stringa! */
tempRGB = (guchar *) malloc(RW*RH*bytes);
tempmask = (guchar *) malloc(RW*RH);
gimp_pixel_rgn_init (&srcPR, drawable, x1, y1, width, height, FALSE, FALSE);
gimp_pixel_rgn_init (&srcMask, mask, x1, y1, width, height, FALSE, FALSE);
/* Prendine abbastanza da contenere una riga di immagine e una di maschera */
src_row = (guchar *) malloc (width*bytes);
src_mask_row = (guchar *) malloc (width);
for (i=0; i < RH; i++) {
whichrow=(float)i*(float)height/(float)RH;
gimp_pixel_rgn_get_row (&srcPR, src_row, x1, y1+whichrow, width);
gimp_pixel_rgn_get_row (&srcMask, src_mask_row, x1, y1+whichrow, width);
for (j=0; j < RW; j++) {
whichcol=(float)j*(float)width/(float)RW;
/* Nessuna selezione = tutti i punti sono completamente selezionati */
if (NoSelectionMade)
tempmask[i*RW+j]=255;
else
tempmask[i*RW+j]=src_mask_row[whichcol];
/* Aggiungi la riga alla lunga stringa che ora contiene l'immagine */
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+0]=src_row[whichcol*bytes+0];
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+1]=src_row[whichcol*bytes+1];
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+2]=src_row[whichcol*bytes+2];
/* Mantieni anche la trasparenza (alpha) */
if (bytes==4)
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+3]=src_row[whichcol*bytes+3];
}
}
temp->bpp=bytes;
temp->width=RW;
temp->height=RH;
temp->rgb=tempRGB;
temp->mask=tempmask;
return temp;
}
</verb></tscreen>
La seguente è una funzione di anteprima che usa lo stesso tipo
ReducedImage! Si noti che usa una finta trasparenza - se ne è presente
una, tramite fake_transparency che è definita come segue:
<tscreen><verb>
gint fake_transparency(gint i, gint j)
{
if ( ((i%20)- 10) * ((j%20)- 10)>0 )
return 64;
else
return 196;
}
</verb></tscreen>
E adesso la funzione per l'anteprima:
<tscreen><verb>
void
my_preview_render_function(GtkWidget *preview,
gint changewhat,
gint changewhich)
{
gint Inten, bytes=drawable->bpp;
gint i, j, k;
float partial;
gint RW=reduced->width;
gint RH=reduced->height;
guchar *row=malloc(bytes*RW);;
for (i=0; i < RH; i++) {
for (j=0; j < RW; j++) {
row[j*3+0] = reduced->rgb[i*RW*bytes + j*bytes + 0];
row[j*3+1] = reduced->rgb[i*RW*bytes + j*bytes + 1];
row[j*3+2] = reduced->rgb[i*RW*bytes + j*bytes + 2];
if (bytes==4)
for (k=0; k<3; k++) {
float transp=reduced->rgb[i*RW*bytes+j*bytes+3]/255.0;
row[3*j+k]=transp*a[3*j+k]+(1-transp)*fake_transparency(i,j);
}
}
gtk_preview_draw_row( GTK_PREVIEW(preview),row,0,i,RW);
}
free(a);
gtk_widget_draw(preview,NULL);
gdk_flush();
}
Funzioni Applicabili
guint gtk_preview_get_type (void);
/* No idea */
void gtk_preview_uninit (void);
/* No idea */
GtkWidget* gtk_preview_new (GtkPreviewType type);
/* Descritta precedentemente */
void gtk_preview_size (GtkPreview *preview,
gint width,
gint height);
/* Permette di ridimensionare un'anteprima esistente */
/* Pare che un bug in GTK renda disordinato questo */
/* processo. Un modo di rimettere le cose a posto */
/* è quello di ridimensionare manualmente */
/* la finestra contenente l'anteprima dopo aver */
/* ridimensionato l'anteprima. */
void gtk_preview_put (GtkPreview *preview,
GdkWindow *window,
GdkGC *gc,
gint srcx,
gint srcy,
gint destx,
gint desty,
gint width,
gint height);
/* No idea */
void gtk_preview_put_row (GtkPreview *preview,
guchar *src,
guchar *dest,
gint x,
gint y,
gint w);
/* No idea */
void gtk_preview_draw_row (GtkPreview *preview,
guchar *data,
gint x,
gint y,
gint w);
/* Descritta nel testo */
void gtk_preview_set_expand (GtkPreview *preview,
gint expand);
/* No idea */
/* Nessun indizio per le seguenti, ma dovrebbero */
/* essere standard per la maggior parte dei widget */
void gtk_preview_set_gamma (double gamma);
void gtk_preview_set_color_cube (guint nred_shades,
guint ngreen_shades,
guint nblue_shades,
guint ngray_shades);
void gtk_preview_set_install_cmap (gint install_cmap);
void gtk_preview_set_reserved (gint nreserved);
GdkVisual* gtk_preview_get_visual (void);
GdkColormap* gtk_preview_get_cmap (void);
GtkPreviewInfo* gtk_preview_get_info (void);
E' tutto!
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Curve
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Il Widget EventBox<label id="sec_The_EventBox_Widget">
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Alcuni widget gtk non sono associati a finestre X, sicché
semplicemente disegnano sui loro genitori. Per questo motivo essi non possono
ricevere eventi e se sono sovradimensionati non vengono troncati, ma rischiano
di sovrapporsi, generando confusione. Se si vuole di più da questi
widget si può ricorrere agli EventBox.
A prima vista il widget EventBox potrebbe sembrare completamente inutile. Non
disegna nulla sullo schermo e non risponde a nessun evento. Tuttavia ha
una funzione: fornire una finestra X al suo widget figlio. Ciò
è importante in quanto molti widget GTK non hanno una finestra X
associata. Se questo da una parte risparmia memoria e migliora le prestazioni,
dall'altra introduce degli svantaggi: un widget senza una finestra X non
può ricevere eventi, e non taglia in alcun modo il suo contenuto.
Sebbene il nome ``EventBox'' (casella di eventi) enfasizzi la funzione di
gestione degli eventi, il widget può essere usato anche per
limitare la dimensione dei widget figli (ma anche per altro: si veda
l'esempio seguente).
<p>
Per creare un widget di tipo EventBox:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_event_box_new (void);
</verb></tscreen>
<p>
All'EventBox si può aggiungere un widget figlio:
<tscreen><verb>
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(event_box), widget);
</verb></tscreen>
<p>
The following example demonstrates both uses of an EventBox - a label
is created that clipped to a small box, and set up so that a
mouse-click on the label causes the program to exit.
Il seguente esempio mostra entrambi gli usi di un EventBox - si crea
un'etichetta limitata da un rettangolo piccolo, fatta in modo che
cliccando con il mouse su di essa il programma termina.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* eventbox.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *event_box;
GtkWidget *label;
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Event Box");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Crea un EventBox e lo aggiunge alla finestra principale */
event_box = gtk_event_box_new ();
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(window), event_box);
gtk_widget_show (event_box);
/* Crea una etichetta lunga */
label = gtk_label_new ("Click here to quit, quit, quit, quit, quit");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (event_box), label);
gtk_widget_show (label);
/* Limitane le dimensioni */
gtk_widget_set_usize (label, 110, 20);
/* E collega ad essa una azione */
gtk_widget_set_events (event_box, GDK_BUTTON_PRESS_MASK);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(event_box), "button_press_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* Un'altra cosa per cui si ha bisogno di una finestra X ... */
gtk_widget_realize (event_box);
gdk_window_set_cursor (event_box->window, gdk_cursor_new (GDK_HAND1));
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Selezionare gli Attributi dei Widget<label id="sec_setting_widget_attributes">
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Qui si descrivono le funzioni per la gestione dei widget. Esse possono essere
usate per impostarne lo stile, il padding, le dimensioni, ...
(Forse andrebbe fatta un'intera sezione sugli acceleratori).
<tscreen><verb>
void gtk_widget_install_accelerator (GtkWidget *widget,
GtkAcceleratorTable *table,
gchar *signal_name,
gchar key,
guint8 modifiers);
void gtk_widget_remove_accelerator (GtkWidget *widget,
GtkAcceleratorTable *table,
gchar *signal_name);
void gtk_widget_activate (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_set_name (GtkWidget *widget,
gchar *name);
gchar* gtk_widget_get_name (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_set_sensitive (GtkWidget *widget,
gint sensitive);
void gtk_widget_set_style (GtkWidget *widget,
GtkStyle *style);
GtkStyle* gtk_widget_get_style (GtkWidget *widget);
GtkStyle* gtk_widget_get_default_style (void);
void gtk_widget_set_uposition (GtkWidget *widget,
gint x,
gint y);
void gtk_widget_set_usize (GtkWidget *widget,
gint width,
gint height);
void gtk_widget_grab_focus (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_show (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_hide (GtkWidget *widget);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Funzioni periodiche, di I/O e di attesa<label id="sec_timeouts">
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Funzioni periodiche
<p>
Probabilmente vi sarete chiesti come far fare qualcosa di utile a GTK
durante la chiamata alla gtk_main(). Ci sono diverse possibilità.
Usando le seguenti funzioni si possono creare funzioni che vengono chiamate
periodicamente.
<tscreen><verb>
gint gtk_timeout_add (guint32 interval,
GtkFunction function,
gpointer data);
</verb></tscreen>
Il primo argomento è il numero di millisecondi tra le chiamate alla
funzione. Il secondo è la funzione periodica, mentre il terzo
rappresenta i dati che vengono passati alla funzione. Il valore restituito
è un'etichetta che può essere utilizzata per fermare la chiamata
periodica, passandolo alla funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_timeout_remove (gint tag);
</verb></tscreen>
La chiamata periodica si ferma anche se la funzione periodica ritorna zero
o FALSE. Naturalmente questo vuol dire che se si vuole che la funzione periodica
continui ad essere richiamata, essa deve restituire un valore non nullo,
cioè TRUE.
La dichiarazione della funzione periodica dovrebbe essere come questa:
<tscreen><verb>
gint timeout_callback (gpointer data);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Controllo dell'I/O
<p>
Un'altra utile caratteristica di GTK è la possibilità di fargli
controllare che siano verificate certe condizioni su un descrittore di file
(come quelli restituiti da open(2) o socket(2)). Questo è utile in
particolar modo per le applicazioni di rete. La funzione è la seguente:
<tscreen><verb>
gint gdk_input_add (gint source,
GdkInputCondition condition,
GdkInputFunction function,
gpointer data);
</verb></tscreen>
Il primo argomento è il descrittore che si desidera venga controllato,
mentre il secondo specifica quale condizione si vuole che GDK controlli.
Questa può essere una tra:
<p>
GDK_INPUT_READ - Chiama la funzione quando ci sono dati pronti per la lettura
nel descrittore di file.
<p>
GDK_INPUT_WRITE - Chiama la funzione quando il descrittore di file è
pronto per la scrittura.
<p>
Come sicuramente avrete già intuito, il terzo parametro è la
funzione da chiamare quando la condizione specificata è soddisfatta,
mentre il quarto rappresenta i dati da passare a questa funzione.
<p>
Il valore di ritorno è un etichetta che può essere usata per
fermare il controllo di GDK sul descrittore di file, usando la seguente
funzione:
<p>
<tscreen><verb>
void gdk_input_remove (gint tag);
</verb></tscreen>
<p>
La funzione da richiamare va dichiarata così:
<p>
<tscreen><verb>
void input_callback (gpointer data, gint source,
GdkInputCondition condition);
</verb></tscreen>
<p>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Funzioni di attesa (``Idle'')
<p>
Cosa fare se si ha una funzione che si vuole venga chiamata quando non
sta accadendo nient'altro?
<tscreen><verb>
gint gtk_idle_add (GtkFunction function,
gpointer data);
</verb></tscreen>
Questa fa si che GDK chiami la funzione specificata quando non c'è
nessuna altra operazione in corso.
<tscreen><verb>
void gtk_idle_remove (gint tag);
</verb></tscreen>
<p>
Non ci soffermeremo sul significato dei parametri in quanto del tutto analoghi
ai precedenti. La funzione puntata dal primo argomento della gtk_idle_add
viene chiamata non appena se ne presenta l'opportunità; come
negli altri casi, se essa restituisce FALSE non viene più chiamata.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>La gestione delle selezioni
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Overview
<p>
Le <em>selezioni</em> sono un tipo di comunicazione tra processi
supportato da GTK. Una selezione identifica un frammento di dati; per
esempio, una porzione di testo selezionata dall'utente in qualche modo,
magari con il mouse. Su un display solo un'applicazione alla volta
(il <em>proprietario</em>) puó essere proprietaria di una
particolare selezione, sicché quando un'applicazione richiede
una selezione il precedente proprietario deve comunicare all'utente che
la selezione è stata ceduta. Altre applicazioni possono richiedere
il contenuto di una selezione in diverse forme, chiamate <em>obiettivi</em>.
Ci può essere un numero qualsiasi di selezioni, ma la maggior parte
delle applicazioni X può gestirne solo una, la <em>selezione
primaria</em>.
<p>
Nella maggior parte dei casi per una applicazione GTK non è
necessario gestire esplicitamente le selezioni. I widget standard,
come quello di Ingresso, hanno già la capacità di
chiedere la selezione se necessario (p. e., quando l'utente
seleziona sul testo), e di recuperare il contenuto di una selezione
di un altro widget o di un'altra applicazione (p. e., quando l'utente
clicca il tasto centrale del mouse). Ci possono comunque essere dei
casi nei quali si vuole dare ad altri widget la capacità di
fornire la selezione, o si vogliono recuperare degli obiettivi non
supportati direttamente.
<p>
Un concetto fondamentale necessario per comprendere la gestione delle
selezioni è quello di <em>atomo</em>. Un atomo è un intero
che identifica univocamente una stringa (su un certo display).
Certi atomi sono predefiniti dal server X, e in alcuni casi in <tt>gtk.h</tt>
ci sono costanti corrispondenti a questi atomi. Per esempio, la costante
<tt>GDK_PRIMARY_SELECTION</tt> corrisponde alla stringa ``PRIMARY''.
Negli altri casi bisogna usare le funzioni <tt>gdk_atom_intern()</tt>
per ottenere l'atomo corrispondente ad una stringa, e <tt>gdk_atom_name()</tt>
per ottenere il nome di un atomo. Sia le selezioni sia gli obiettivi sono
identificati da atomi.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Recuperare le selezioni
<p>
Il recupero di una selezione è un processo asincrono. Per iniziare
il processo, si chiama:
<tscreen><verb>
gint gtk_selection_convert (GtkWidget *widget,
GdkAtom selection,
GdkAtom target,
guint32 time)
</verb</tscreen>
Questo <em>converte</em> la selezione nella forma specificata
dall'obiettivo <tt/target/. Se possibile, il campo <tt/time/
dovrebbe essere il tempo dell'evento che ha attivato la selezione.
Questo aiuta a far si che gli eventi avvengano nell'ordine in cui
l'utente li ha richiesti. Se comunque non fosse disponibile (per
esempio, se la conversione è stata attivata da un segnale di
``cliccato''), allora si può usare la costante
<tt>GDK_CURRENT_TIME</tt>.
<p>
Quando il proprietario di una selezione risponde ad una richiesta,
un segnale ``selection_received'' (selezione ricevuta) viene inviato
alla vostra applicazione. Il gestore di questo segnale riceve un
puntatore ad una struttura <tt>GtkSelectionData</tt>, che è
definita nel modo seguente:
<tscreen><verb>
struct _GtkSelectionData
{
GdkAtom selection;
GdkAtom target;
GdkAtom type;
gint format;
guchar *data;
gint length;
};
</verb></tscreen>
<tt>selection</tt> e <tt>target</tt> sono i valori da voi specificati
nella chiamata <tt>gtk_selection_convert()</tt>. <tt>type</tt> è
un atomo che identifica il tipo di dati restituiti dal proprietario della
selezione. Alcuni valori possibili sono ``STRING'', una stringa di
caratteri latin-1, ``ATOM'', una serie di atomi, ``INTEGER'', un intero, ecc.
La maggior parte degli obiettivi può restituire solo un tipo.
<tt/format/ ci dà la lunghezza delle unità (per esempio caratteri)
in bit. Di solito, quando si ricevono i dati non ci si cura di questo.
<tt>data</tt> è un puntatore ai dati restituiti, e <tt>length</tt>
è la lunghezza dei dati restituiti, in byte. Se <tt>length</tt>
è negativo allora si è verificato un errore e non è
stato possibile recuperare la selezione. Questo può avvenire se
nessuna applicazione era proprietaria della selezione, o se si è
richiesto un obiettivo non supportato dall'applicazione. Viene garantito
che il buffer sia un byte più lungo di <tt>length</tt>; il byte
in più sarà sempre zero, in modo che non sia necessario
ricopiare le stringhe solo per farle terminare con zero.
<p>
Nell'esempio che segue viene recuperato l'obiettivo speciale ``TARGETS'',
che è una lista di tutti gli obiettivi in cui può essere
convertita la selezione.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* gettargets.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
void selection_received (GtkWidget *widget,
GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data);
/* Gestore di segnale chiamato quando l'utente clicca nel bottone */
/* "Get Targets" */
void
get_targets (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
static GdkAtom targets_atom = GDK_NONE;
/* Prende l'atomo corrispondente alla stringa "TARGETS" */
if (targets_atom == GDK_NONE)
targets_atom = gdk_atom_intern ("TARGETS", FALSE);
/* E richiede l'obiettivo "TARGETS" per la selezione primaria */
gtk_selection_convert (widget, GDK_SELECTION_PRIMARY, targets_atom,
GDK_CURRENT_TIME);
}
/* Gestore di segnale chiamato quando il proprietario della selezione */
/* restituisce i dati */
void
selection_received (GtkWidget *widget, GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data)
{
GdkAtom *atoms;
GList *item_list;
int i;
/* **** IMPORTANTE **** Controlla che il recupero sia riuscito */
if (selection_data->length < 0)
{
g_print ("Selection retrieval failed\n");
return;
}
/* Make sure we got the data in the expected form */
if (selection_data->type != GDK_SELECTION_TYPE_ATOM)
{
g_print ("Selection \"TARGETS\" was not returned as atoms!\n");
return;
}
/* Stampa gli atomi ricevuti */
atoms = (GdkAtom *)selection_data->data;
item_list = NULL;
for (i=0; i<selection_data->length/sizeof(GdkAtom); i++)
{
char *name;
name = gdk_atom_name (atoms[i]);
if (name != NULL)
g_print ("%s\n",name);
else
g_print ("(bad atom)\n");
}
return;
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
gtk_init (&argc, &argv);
/* Create the toplevel window */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Event Box");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* Crea un bottone che l'utente può cliccare per ottenere gli obiettivi */
button = gtk_button_new_with_label ("Get Targets");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (get_targets), NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(button), "selection_received",
GTK_SIGNAL_FUNC (selection_received), NULL);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Fornire una selezione
<p>
Fornire la selezione è un po' più complicato. Bisogna
registrare i gestori che verranno chiamati quando viene richiesta la
propria selezione. Per ogni coppia selezione/obiettivo che si gestirà
occorre una chiamata a:
<tscreen><verb>
void gtk_selection_add_handler (GtkWidget *widget,
GdkAtom selection,
GdkAtom target,
GtkSelectionFunction function,
GtkRemoveFunction remove_func,
gpointer data);
</verb></tscreen>
<tt/widget/, <tt/selection/, e <tt/target/ identificano le richieste
che questo gestore soddisferà. <tt/remove_func/, se non è
NULL, verrà chiamato quando il gestore di segnale viene rimosso.
Questo è utile, per esempio, per linguaggi interpretati ai quali
serve di tener traccia di un conteggio di riferimento per <tt/data/.
<p>
La funzione di richiamo ha la forma:
<tscreen><verb>
typedef void (*GtkSelectionFunction) (GtkWidget *widget,
GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data);
</verb></tscreen>
La GtkSelectionData è la stessa di prima, ma stavolta siamo
responsabili di riempire i campi <tt/type/, <tt/format/, <tt/data/,
e <tt/length/. (Il campo <tt/format/ qui è effettivamente
importante - il server X lo usa per capire se occorre che i byte
dei dati vengano scambiati o no. Di solito sarà 8 - cioè
un carattere - o 32 - cioè un intero.) Questo viene fatto
chiamando la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_selection_data_set (GtkSelectionData *selection_data,
GdkAtom type,
gint format,
guchar *data,
gint length);
</verb></tscreen>
Questa funzione si prende cura di fare propriamente una copia dei dati
in modo che non ci si debba preoccupare di conservarli (è opportuno
evitare di riempire a mano i campi della struttura GtkSelectionData).
<p>
Quando richiesto dall'utente, richiederete la proprietà della selezione
chiamando:
<tscreen><verb>
gint gtk_selection_owner_set (GtkWidget *widget,
GdkAtom selection,
guint32 time);
</verb></tscreen>
Se un'altra applicazione richiede la proprietà della selezione,
riceverete un evento di azzeramento della selezione (``selection_clear_event'').
Come esempio di fornitura della selezione, il programma seguente aggiunge
la funzionalità di selezione a un bottone di attivazione. Quando il
bottone viene premuto, il programma richiede la selezione primaria.
L'unico obiettivo supportato (oltre a certi obiettivi come ``TARGETS''
fornito dalla stessa GTK) è l'obiettivo ``STRING''. Quando viene
richiesto questo obiettivo, viene restituita una rappresentazione stringa
del tempo.
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* setselection.c */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#include <gtk/gtk.h>
#include <time.h>
/* Richiamata quando l'utente attiva la selezione */
void
selection_toggled (GtkWidget *widget, gint *have_selection)
{
if (GTK_TOGGLE_BUTTON(widget)->active)
{
*have_selection = gtk_selection_owner_set (widget,
GDK_SELECTION_PRIMARY,
GDK_CURRENT_TIME);
/* se il richiamo della selezione è fallito, si riporta il
bottone nello stato non premuto */
if (!*have_selection)
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON(widget), FALSE);
}
else
{
if (*have_selection)
{
/* Prima di annullare la selezione mettendone a NULL il proprietario,
controlliamo se siamo i veri proprietari */
if (gdk_selection_owner_get (GDK_SELECTION_PRIMARY) == widget->window)
gtk_selection_owner_set (NULL, GDK_SELECTION_PRIMARY,
GDK_CURRENT_TIME);
*have_selection = FALSE;
}
}
}
/* Chiamata quando un'altra applicazione richiede la selezione */
gint
selection_clear (GtkWidget *widget, GdkEventSelection *event,
gint *have_selection)
{
*have_selection = FALSE;
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON(widget), FALSE);
return TRUE;
}
/* Fornisce come selezione il tempo attuale */
void
selection_handle (GtkWidget *widget,
GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data)
{
gchar *timestr;
time_t current_time;
current_time = time (NULL);
timestr = asctime (localtime(&current_time));
/* Quando si restituisce una singola stringa, non occorre che finisca
con NULL. Questo verrà fatto automaticamente */
gtk_selection_data_set (selection_data, GDK_SELECTION_TYPE_STRING,
8, timestr, strlen(timestr));
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *selection_button;
static int have_selection = FALSE;
gtk_init (&argc, &argv);
/* Crea la finestra di livello superiore */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Event Box");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* Crea un bottone a commutazione che agisce come la selezione */
selection_button = gtk_toggle_button_new_with_label ("Claim Selection");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), selection_button);
gtk_widget_show (selection_button);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(selection_button), "toggled",
GTK_SIGNAL_FUNC (selection_toggled), &have_selection);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(selection_button), "selection_clear_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (selection_clear), &have_selection);
gtk_selection_add_handler (selection_button, GDK_SELECTION_PRIMARY,
GDK_SELECTION_TYPE_STRING,
1998-05-09 15:35:18 +00:00
selection_handle, NULL);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_widget_show (selection_button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>La glib<label id="sec_glib">
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
La glib fornisce molte funzioni e definizioni utili pronte all'uso quando si
creano applicazioni GDK e GTK. Qui verranno elencate tutte, con una
breve spiegazione. Molte sono duplicati delle funzioni standard della libc,
e quindi per queste non si scenderà nei dettagli. Questa vuole essere una
lista di riferimento, in modo che si sappia cosa è possibile usare.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Definizioni
<p>
Le definizioni per gli estremi di molti dei tipi standard sono:
<tscreen><verb>
G_MINFLOAT
G_MAXFLOAT
G_MINDOUBLE
G_MAXDOUBLE
G_MINSHORT
G_MAXSHORT
G_MININT
G_MAXINT
G_MINLONG
G_MAXLONG
</verb></tscreen>
Ci sono anche le seguenti definizioni di tipo. Quelle rimaste non specificate
sono dipendenti dall'architettura. Si ricordi di evitare di fare affidamento
sulla dimensione di un puntatore se si vuole la portabilità! P.e., un puntatore
su un Alpha è lungo 8 byte, ma 4 su un Intel.
<tscreen><verb>
char gchar;
short gshort;
long glong;
int gint;
char gboolean;
unsigned char guchar;
unsigned short gushort;
unsigned long gulong;
unsigned int guint;
float gfloat;
double gdouble;
long double gldouble;
void* gpointer;
gint8
guint8
gint16
guint16
gint32
guint32
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Liste a doppio collegamento
<p>
le seguenti funzioni sono usate per creare, gestire e distruggere liste a
doppio collegamento. Si assume che il lettore sappia già cosa sono le liste
1998-05-09 15:35:18 +00:00
collegate (linked list), poiché descriverle è fuori dagli scopi di
questo documento. Naturalmente non è necessario conoscerle per l'uso
generale di GTK, per quanto conoscerle sia comunque interessante.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
GList* g_list_alloc (void);
void g_list_free (GList *list);
void g_list_free_1 (GList *list);
GList* g_list_append (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_prepend (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_insert (GList *list,
gpointer data,
gint position);
GList* g_list_remove (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_remove_link (GList *list,
GList *link);
GList* g_list_reverse (GList *list);
GList* g_list_nth (GList *list,
gint n);
GList* g_list_find (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_last (GList *list);
GList* g_list_first (GList *list);
gint g_list_length (GList *list);
void g_list_foreach (GList *list,
GFunc func,
gpointer user_data);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Liste a collegamento singolo
<p>
Molte delle funzioni per le liste a collegamento singolo sono identiche alle
precedenti. Eccone una lista completa:
<tscreen><verb>
GSList* g_slist_alloc (void);
void g_slist_free (GSList *list);
void g_slist_free_1 (GSList *list);
GSList* g_slist_append (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_prepend (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_insert (GSList *list,
gpointer data,
gint position);
GSList* g_slist_remove (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_remove_link (GSList *list,
GSList *link);
GSList* g_slist_reverse (GSList *list);
GSList* g_slist_nth (GSList *list,
gint n);
GSList* g_slist_find (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_last (GSList *list);
gint g_slist_length (GSList *list);
void g_slist_foreach (GSList *list,
GFunc func,
gpointer user_data);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Gestione della memoria
<p>
<tscreen><verb>
gpointer g_malloc (gulong size);
</verb></tscreen>
Questa è una sostituta di malloc(). Non occorre controllare il valore
restituito, in quanto lo fa già questa funzione.
<tscreen><verb>
gpointer g_malloc0 (gulong size);
</verb></tscreen>
Come la precedente, ma la memoria viene azzerata prima di restituire un
puntatore ad essa.
<tscreen><verb>
gpointer g_realloc (gpointer mem,
gulong size);
</verb></tscreen>
Riloca ``size'' byte di memoria che inizia a ``mem''. Ovviamente, la memoria
dovrebbe essere stata allocata precedentemente.
<tscreen><verb>
void g_free (gpointer mem);
</verb></tscreen>
Libera la memoria. Facile!
<tscreen><verb>
void g_mem_profile (void);
</verb></tscreen>
Emette un profilo della memoria usata, ma occorre ricompilare e reinstallare
la libreria aggiungendo #define MEM_PROFILE all'inizio del file glib/gmem.c.
<tscreen><verb>
void g_mem_check (gpointer mem);
</verb></tscreen>
Controlla che una locazione di memoria sia valida. Occorre ricompilare e
reinstallare la libreria aggiungendo #define MEM_CHECK all'inizio del file
gmem.c.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Timer
<p>
Funzioni legate ai timer...
<tscreen><verb>
GTimer* g_timer_new (void);
void g_timer_destroy (GTimer *timer);
void g_timer_start (GTimer *timer);
void g_timer_stop (GTimer *timer);
void g_timer_reset (GTimer *timer);
gdouble g_timer_elapsed (GTimer *timer,
gulong *microseconds);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Gestione delle stringhe
<p>
Un'accozzaglia di funzioni per la gestione delle stringhe. Sembrano tutte molto
interessanti, e probabilmente migliori per molte caratteristiche delle funzioni
standard del C per le stringhe, ma necessitano di documentazione.
<tscreen><verb>
GString* g_string_new (gchar *init);
void g_string_free (GString *string,
gint free_segment);
GString* g_string_assign (GString *lval,
gchar *rval);
GString* g_string_truncate (GString *string,
gint len);
GString* g_string_append (GString *string,
gchar *val);
GString* g_string_append_c (GString *string,
gchar c);
GString* g_string_prepend (GString *string,
gchar *val);
GString* g_string_prepend_c (GString *string,
gchar c);
void g_string_sprintf (GString *string,
gchar *fmt,
...);
void g_string_sprintfa (GString *string,
gchar *fmt,
...);
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Funzioni d'utilità e di errore
<p>
<tscreen><verb>
gchar* g_strdup (const gchar *str);
</verb></tscreen>
Funzione sostitutiva della strdup. Copia i contenuti originari delle stringhe
in memoria appena allocata, restituendo un puntatore ad essa.
<tscreen><verb>
gchar* g_strerror (gint errnum);
</verb></tscreen>
Si raccomanda di usare questa gunzione per tutti i messaggi di errore. E' molto
più graziosa, e più portabile di perror() o di altre. L'output di solito ha la
forma:
<tscreen><verb>
nome programma:funzione fallita:file o altre descrizioni:strerror
</verb></tscreen>
Di seguito un esempio di una chiamata di questo tipo usata nel nostro
programma Hello World:
<tscreen><verb>
g_print("hello_world:open:%s:%s\n", filename, g_strerror(errno));
</verb></tscreen>
<tscreen><verb>
void g_error (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Visualizza un messaggio di errore. Il formato è come quello di printf,
ma prepone ``** ERROR **: '' al messaggio e termina il programma. Da usare solo
per errori gravi.
<tscreen><verb>
void g_warning (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Come la precedente, ma prepone ``** WARNING **: '' e non termina il programma.
<tscreen><verb>
void g_message (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Visualizza ``message: '' e poi il messaggio.
<tscreen><verb>
void g_print (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Sostituta di printf().
L'ultima funzione:
<tscreen><verb>
gchar* g_strsignal (gint signum);
</verb></tscreen>
Visualizza il nome del messaggio del sistema Unix associato al numero di
segnale. Utile nelle funzioni generiche di gestione dei segnali.
Tutte le funzioni elencate sono più o meno prese da glib.h. Se qualcuno volesse
documentare qualche funzione, mandi una email all'autore!
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>I file rc di GTK
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
GTK ha un suo modo di trattare le preferenze delle applicazioni, usando
i file rc. Questi possono essere usati per scegliere i colori di quasi tutti
i widget, e possono anche essere usati per inserire delle pixmap nello sfondo
di alcuni widget.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Funzioni per i file rc
<p>
All'inizio della vostra applicazione dovrebbe esserci una chiamata a
<tscreen><verb>
void gtk_rc_parse (char *filename);
</verb></tscreen>
<p>
passando come parametro il nome del vostro file rc. Questo farà si che GTK
analizzi tale file e usi le impostazioni di stile per i tipi di widget ivi
definite.
<p>
Se si desidera avere un insieme speciale di widget che abbia uno stile diverso
dagli altri, o qualsiasi altra divisione logica dei widget, si chiami
<tscreen><verb>
void gtk_widget_set_name (GtkWidget *widget,
gchar *name);
</verb></tscreen>
<p>
passando un widget appena creato come primo argomento, e il nome che gli si
vuole dare come secondo. Questo consentirà di cambiare gli attributi di
questo widget per nome tramite il file rc.
<p>
Effettuando una chiamata come questa:
<tscreen><verb>
button = gtk_button_new_with_label ("Special Button");
gtk_widget_set_name (button, "special button");
</verb></tscreen>
<p>
allora a questo bottone viene dato il nome ``special button'' ed esso può essere
riferito per nome nel file rc come ``special button.GtkButton''. [<--- Verificatemi!]
<p>
Il seguente esempio di file rc imposta le proprietà della finestra principale,
e fa si che tutti i figli di questa finestra ereditino lo stile descritto
dallo stile ``main button''. Il codice usato nell'applicazione è:
<tscreen><verb>
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_set_name (window, "main window");
</verb></tscreen>
<p>
Lo stile viene definito nel file rc usando:
<tscreen><verb>
widget "main window.*GtkButton*" style "main_button"
</verb></tscreen>
<p>
che assegna a tutti i widget GtkButton nella finestra principale lo stile
``main_buttons'' secondo la definizione data nel file rc.
<p>
Come si può vedere, questo sistema è molto potente e flessibile. Usate la
vostra immaginazione per trarre il massimo vantaggio da esso.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Il formato dei file rc di GTK
<p>
Nell'esempio che segue viene illustrato il formato del file GTK. Si tratta
del file testgkrc dalla distribuzione del GTK, a cui sono stati aggiunti
vari commenti e varie cose. Potete includere questa spiegazione nella
vostra applicazione per consentire all'utente di personalizzarla finemente.
<p>
There are several directives to change the attributes of a widget.
Ci sono diverse direttive per cambiare gli attributi di un widget.
<itemize>
<item>fg - Assegna il colore di primo piano di un widget.
<item>bg - Assegna il colore di sfondo di un widget.
<item>bg_pixmap - Inserisce nello sfondo di un widget una pixmap.
<item>font - Sceglie il font da usarsi con il dato widget.
</itemize>
<p>
Inoltre ci sono diversi stati in cui può trovarsi un widget, e si possono
assegnare diversi colori, pixmap e font per ogni stato. Essi sono:
<itemize>
<item>NORMAL - Lo stato normale di un widget, quando il mouse non si trova su
di esso, quando non è premuto, ecc.
<item>PRELIGHT (evidenziato)- Quando il mouse si trova sopra al widget
verranno usati i colori assegnati per questo stato.
<item>ACTIVE (attivo) - Quando il widget è premuto o cliccato esso sarà attivo,
e verranno usati gli attributi assegnati da questa etichetta.
<item>INSENSITIVE (insensibile)- Quando un widget viene reso insensibile,
e non può essere attivato, prenderà questi attributi.
<item>SELECTED (selezionato) - Quando un oggetto viene selezionato, prende
questi attributi.
</itemize>
<p>
Quando si usano le parole chiave ``fg'' e ``bg'' per assegnare i colori dei
widget il formato è:
<tscreen><verb>
fg[<STATE>] = { Rosso, Verde, Blu }
</verb></tscreen>
<p>
Dove STATE è uno degli stati visti prima (PRELIGHT, ACTIVE ecc.), e Rosso,
Verde e Blu sono valori nell'intervallo 0 - 1.0; { 1.0, 1.0, 1.0 } rappresenta
il bianco.
Devono essere in formato float, o verranno visti come 0, sicché un ``1'' diretto
non funziona, deve essere ``1.0''. Uno ``0'' diretto va invece bene, poiché poco
importa se non viene riconosciuto: valori non riconosciuti vengono considerati
0.
<p>
bg_pixmap è molto simile al precedente, tranne per i colori che vengono
sostituiti dal nome di un file.
pixmap_path è una lista di percorsi separati da ``:''. In questi percorsi vengono
cercate le pixmap specificate.
<p>
La direttiva font è semplicemente:
<tscreen><verb>
font = "<font name>"
</verb></tscreen>
<p>
dove l'unica parte complicata è immaginare la stringa del font. Allo scopo
può servire usare xfontsel o una utilità analoga.
<p>
``widget_class'' assegna lo stile di una classe di widget. Queste classi sono
elencate nell'introduzione ai widget sulla gerarchia delle classi.
<p>
La direttiva ``widget'' assegna un insieme di widget dal nome specificato ad
un dato stile, annullando qualsiasi stile assegnato per la data classe di widget.
Questi widget vengono registrati nell'applicazione usando la chiamata
gtk_widget_set_name(). Questo consente di specificare gli attributi di un
widget singlarmente, piuttosto che assegnando gli attributi di un'intera classe
di widget. E' opportuno documentare tutti questi widget speciali in modo che
gli utenti possano personalizzarli.
<p>
Quando la parola chiave ``<tt>parent</>'' viene usata come un attributo, il
widget erediterà gli attributi del suo genitore nell'applicazione.
<p>
Quando si definisce uno stile si possono assegnare gli attributi di uno
stile definito precedentemente a quello nuovo.
<tscreen><verb>
style "main_button" = "button"
{
font = "-adobe-helvetica-medium-r-normal--*-100-*-*-*-*-*-*"
bg[PRELIGHT] = { 0.75, 0, 0 }
}
</verb></tscreen>
<p>
Questo esempio prende lo stile ``button'' e crea un nuovo stile
semplicemente cambiando il font e il colore di sfondo dello stato ``prelight''
nello stile ``button''.
<p>
Naturalmente, molti di questi attributi non sono applicabili a tutti i widget.
E' veramente un semplice problema di buon senso. Tutto quello che potrebbe
applicarsi, dovrebbe.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1>Esempio di file rc
<p>
<tscreen><verb>
# pixmap_path "<dir 1>:<dir 2>:<dir 3>:..."
#
pixmap_path "/usr/include/X11R6/pixmaps:/home/imain/pixmaps"
#
# style <name> [= <name>]
# {
# <option>
# }
#
# widget <widget_set> style <style_name>
# widget_class <widget_class_set> style <style_name>
# Ecco una lista di tutti gli stati possibili. Si noti che alcuni non sono
# applicabili a certi widget.
#
# NORMAL - Lo stato normale di un widget, quando il mouse non si trova su
# di esso, quando non è premuto, ecc.
#
# PRELIGHT (evidenziato)- Quando il mouse si trova sopra al widget
# verranno usati i colori assegnati per questo stato.
#
# ACTIVE (attivo) - Quando il widget è premuto o cliccato esso sarà attivo,
# e verranno usati gli attributi assegnati da questa etichetta.
#
# INSENSITIVE (insensibile)- Quando un widget viene reso insensibile,
# e non può essere attivato, prenderà questi attributi.
#
# SELECTED (selezionato) - Quando un oggetto viene selezionato, prende
# questi attributi.
#
# Dati questi stati, è possibile assegnare gli attributi dei widget in
# ognuno di questi stati usando le seguenti direttive.
#
# fg - Assegna il colore di primo piano di un widget.
# bg - Assegna il colore di sfondo di un widget.
# bg_pixmap - Inserisce nello sfondo di un widget una pixmap.
# font - Sceglie il font da usarsi con il dato widget.
#
# Questo è uno stile chiamato "button". Il nome non è veramente importante,
# in quanto viene assegnato ai veri widget alla fine del file.
style "window"
{
# Questo inserisce nella spaziatura attorno alla finestra la pixmap
# specificata.
#bg_pixmap[<STATE>] = "<pixmap filename>"
bg_pixmap[NORMAL] = "warning.xpm"
}
style "scale"
{
# Mette il colore di primo piano (il colore del font) a rosso nello
# stato "NORMAL".
fg[NORMAL] = { 1.0, 0, 0 }
# Inserisce nello sfondo del gadget la stessa pixmap usata dal suo genitore.
bg_pixmap[NORMAL] = "<parent>"
}
style "button"
{
# Questo mostra tutti i possibili stati per un bottone. L'unico che
# non è applicabile è lo stato "SELECTED".
fg[PRELIGHT] = { 0, 1.0, 1.0 }
bg[PRELIGHT] = { 0, 0, 1.0 }
bg[ACTIVE] = { 1.0, 0, 0 }
fg[ACTIVE] = { 0, 1.0, 0 }
bg[NORMAL] = { 1.0, 1.0, 0 }
fg[NORMAL] = { .99, 0, .99 }
bg[INSENSITIVE] = { 1.0, 1.0, 1.0 }
fg[INSENSITIVE] = { 1.0, 0, 1.0 }
}
# In questi esempio ereditiamo gli attributi dello stile "button" e poi
# alteriamo il font e il colore di sfondo quando evidenziato per creare
# un nuovo stile "main_button".
style "main_button" = "button"
{
font = "-adobe-helvetica-medium-r-normal--*-100-*-*-*-*-*-*"
bg[PRELIGHT] = { 0.75, 0, 0 }
}
style "toggle_button" = "button"
{
fg[NORMAL] = { 1.0, 0, 0 }
fg[ACTIVE] = { 1.0, 0, 0 }
# Questo seleziona come pixmap di sfondo per il toggle_button quella del
# suo widget genitore (definita nell'applicazione).
bg_pixmap[NORMAL] = "<parent>"
}
style "text"
{
bg_pixmap[NORMAL] = "marble.xpm"
fg[NORMAL] = { 1.0, 1.0, 1.0 }
}
style "ruler"
{
font = "-adobe-helvetica-medium-r-normal--*-80-*-*-*-*-*-*"
}
# pixmap_path "~/.pixmaps"
# Queste assegnano ai tipi di widget gli stili definiti prima.
# I tipi di widget sono elencati nella gerarchia delle classi, ma probabilmente
# dovrebbero essere elencati in questo documento come riferimento per l'utente.
widget_class "GtkWindow" style "window"
widget_class "GtkDialog" style "window"
widget_class "GtkFileSelection" style "window"
widget_class "*Gtk*Scale" style "scale"
widget_class "*GtkCheckButton*" style "toggle_button"
widget_class "*GtkRadioButton*" style "toggle_button"
widget_class "*GtkButton*" style "button"
widget_class "*Ruler" style "ruler"
widget_class "*GtkText" style "text"
# Questo assegna lo stile main_button a tutti i bottoni che sono figli della
# "main window" (finestra principale). Questi devono essere documenati per
# potersene avvantaggiare.
widget "main window.*GtkButton*" style "main_button"
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Scrivere un proprio Widget
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Panoramica
<p>
Anche se la distribuzione GTK contiene molto tipi di widget che possono
coprire molte necessità basilari, può essere necessario costruirsi
un proprio widget. GTK usa molto l'ereditarietà tra i vari
widget e, di solito, vi è un widget che si avvicina a quello che ti
servirebbe, ed è spesso possibile creare un nuovo widget con poche linee
di codice. Ma prima di iniziare il lavoro su un nuovo widget, vediamo
se qualcuno non lo ha già creato. Questo eviterà un duplicazione
di lavoro e farà sì che i widget non-GTK puri siano minimi, così da
aiutare sia chi crea il codice che chi l'interfaccia per applicazioni GTK
molto grosse. D'altra parte, quando hai finito di scrivere un widget,
annuncialo a tutto il mondo così che le altre persone ne possano
beneficiare. Il miglioro modo dove farlo è la <tt>gtk-list</tt>.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
I sorgenti completi per i widget di esempio possono essere presi dallo stesso
sito da cui avete scaricato questo tutorial, oppure da:
<htmlurl url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gtk-gimp/tutorial"
name="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gtk-gimp/tutorial">
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> L'anatomia di un widget
<p>
Per creare un nuovo widget è importante aver capito come gli ogetti
di GTK lavorano. Questa sezione è solo una breve spiegazione. Guarda la
documentazione di riferimento per maggiori dettagli.
<p>
I widget GTK sono implementati in un modo orientato agli oggetti,
anche se usando il C standard. Questo aumenta notevolmente la portabilità
e la stabilità, specialmente per le correnti generazioni di compilatori C++;
comunque questo significa che chi scrive un widget deve fare attenzione
ad alcuni dettagli di implementazione. L'informazione comune a tutte le
istanze di una classe di widget (ad esempio: a tutti i bottoni) è memorizzata
<em>class structure</em>. C'e' solamente una copia di questo in cui
sono memorizzate le informazioni riguardanti i segnali della classe
(assomiglia ad una funzione virtuale in C). Per supportare l'ereditarietà
il primo campo della struttura di una classe deve essere una copia della
struttura della classe genitore. La dichiarazione della struttura della
classe GtkButton è:
<tscreen><verb>
struct _GtkButtonClass
{
GtkContainerClass parent_class;
void (* pressed) (GtkButton *button);
void (* released) (GtkButton *button);
void (* clicked) (GtkButton *button);
void (* enter) (GtkButton *button);
void (* leave) (GtkButton *button);
};
</verb></tscreen>
<p>
Quando un bottone viene trattato come un contenitore (ad esempio quando viene
ridimensionato) si può fare il cast della struttura della sua classe con la
GtkContainerClass, e usare i campi rilevanti per gestire i segnali.
<p>
C'è anche una struttura per ogni widget che viene creata
ad ogni istanza. Questa struttura ha campi per
memorizzare le informazioni che sono differenti per ogni volta che il widget
viene istanziato. Chiameremo questa struttura la <em> struttura
oggetto</em>. Per la classe Bottone, questa ha l'aspetto:
<tscreen><verb>
struct _GtkButton
{
GtkContainer container;
GtkWidget *child;
guint in_button : 1;
guint button_down : 1;
};
</verb></tscreen>
<p>
Si noti che, similmente alla struttura della classe, il primo campo
è la struttura dell'oggetto della classe madre, così che, se necessario, si può fare il
cast di questa struttura con quella dell'oggetto della classe madre.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Creare un Widget composto
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Introduzione
<p>
Un tipo di widget a cui potreste essere interessati è un widget che
è semplicemnte un aggregato di altri widget GTK. Questo tipo di
widget non fa nulla che non possa essere fatto creando un nuovo
widget, ma fornisce un modo conveniente per inscatolare elementi
dell'interfaccia utente per poi riutilizzarli.
I widget FileSelection e ColorSelection della ditribuzione standard
sono esempi di questo tipo di widget.
<p>
Il widget di esempio che creeremo in questo capitolo è il
Tictactoe, un vettore 3x3 di bottoni a commutazione il quale emette
un segnale quando tutti e 3 i bottoni di una riga, colonna o di una
diagonale sono premuti.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Scegliere la classe madre
<p>
La classe madre per un widget composto e' tipicamente la classe
contenitrice che racchiude tutti gli elementi del widget composto.
Per esempio, la classe madre del widget FileSelection è la classe
Dialog. Visto che i nostri bottoni sono inseriti in una tabella, è
naturale pensare che la nostra classe madre possa essere la GtkTable.
Sfortunatamente, così non è. La creazione di un widget è diviso
tra 2 funzioni : la funzione <tt/WIDGETNAME_new()/ che viene invocata
dall'utente, e la funzione <tt/WIDGETNAME_init()/ che ha il compito
principale di inizializzare il widget che è indipendente dai valori
passati alla funzione <tt/_new()/. Widget figli o discendenti possono
chiamare, solamente, la funzione del loro widget genitore.
Ma questa divisione del lavoro non funziona bene per la tabella, la
quale, quando creata, necessita di conoscere il numero di righe e
colonne che la comporrà. A meno che non vogliamo duplicare molte delle
fuinzionalità della <tt/gtk_table_new()/ nel nostro widget
Tictactoe, faremmo meglio a evitare di derivarlo dalla GtkTable. Per questa
ragione lo deriviamo invece da GtkVBox, e uniamo la nostra tabella
dentro il VBox.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Il File Header
<p>
Ogni classe di widget ha un file header il quale dichiara l'oggetto e la
struttura della classe del widget, comprese le funzioni pubbliche.
Per prevenire duplicati di definizioni, noi includiamo l'intero file header fra:
<tscreen><verb>
#ifndef __TICTACTOE_H__
#define __TICTACTOE_H__
.
.
.
#endif /* __TICTACTOE_H__ */
</verb></tscreen>
E per far felici i programmi in C++ che includono il nostro file header, in:
<tscreen><verb>
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
.
.
.
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
</verb></tscreen>
Insieme alle funzioni e alle strutture, dichiariamo tre macro
standard nel nostro file header, <tt/TICTACTOE(obj)/,
<tt/TICTACTOE_CLASS(klass)/, e <tt/IS_TICTACTOE(obj)/, i quali rispettivamente
fanno il cast di un puntatore ad un puntatore ad un ogetto od ad una struttura
di classe, e guarda se un oggetto è un widget Tictactoe.
Qui vi è il file header completo:
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
/* tictactoe.h */
1998-03-12 18:23:11 +00:00
#ifndef __TICTACTOE_H__
#define __TICTACTOE_H__
#include <gdk/gdk.h>
#include <gtk/gtkvbox.h>
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
#define TICTACTOE(obj) GTK_CHECK_CAST (obj, tictactoe_get_type (), Tictactoe)
#define TICTACTOE_CLASS(klass) GTK_CHECK_CLASS_CAST (klass, tictactoe_get_type (), TictactoeClass)
#define IS_TICTACTOE(obj) GTK_CHECK_TYPE (obj, tictactoe_get_type ())
typedef struct _Tictactoe Tictactoe;
typedef struct _TictactoeClass TictactoeClass;
struct _Tictactoe
{
GtkVBox vbox;
GtkWidget *buttons[3][3];
};
struct _TictactoeClass
{
GtkVBoxClass parent_class;
void (* tictactoe) (Tictactoe *ttt);
};
guint tictactoe_get_type (void);
GtkWidget* tictactoe_new (void);
void tictactoe_clear (Tictactoe *ttt);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
#endif /* __TICTACTOE_H__ */
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> La funzione <tt/_get_type()/
<p>
Continuiamo ora con l'implementazione del nostro widget. Una funzione
basilare di ogni widget è la funzione <tt/WIDGETNAME_get_type()/.
Questa funzione, quando chiamata la prima volta, comunica a GTK la classe
del widget, e ottiene un identificativo univoco per la classe del
widget. Chiamate successive restituiscono semplicemente l'identificativo.
<tscreen><verb>
guint
tictactoe_get_type ()
{
static guint ttt_type = 0;
if (!ttt_type)
{
GtkTypeInfo ttt_info =
{
"Tictactoe",
sizeof (Tictactoe),
sizeof (TictactoeClass),
(GtkClassInitFunc) tictactoe_class_init,
(GtkObjectInitFunc) tictactoe_init,
1998-05-09 15:35:18 +00:00
(GtkArgSetFunc) NULL,
(GtkArgGetFunc) NULL
1998-03-12 18:23:11 +00:00
};
ttt_type = gtk_type_unique (gtk_vbox_get_type (), &ttt_info);
}
return ttt_type;
}
</verb></tscreen>
<p>
La struttura GtkTypeInfo ha la seguente definizione:
<tscreen><verb>
struct _GtkTypeInfo
{
gchar *type_name;
guint object_size;
guint class_size;
GtkClassInitFunc class_init_func;
GtkObjectInitFunc object_init_func;
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GtkArgSetFunc arg_set_func;
GtkArgGetFunc arg_get_func;
1998-03-12 18:23:11 +00:00
};
</verb></tscreen>
<p>
I campi di questa struttura sono abbastanza auto-esplicativi.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Ignoreremo, per ora, i campi <tt/arg_set_func/ e <tt/arg_get_func/:
hanno un ruolo importante, ma ancora largamente non
implementato, nel permettere ai linguaggi interpretati
1998-03-12 18:23:11 +00:00
di settare convenientemente le opzioni del widget.
Una volta che il GTK ha completato correttamente una copia di questa
struttura, sa come creare un oggetto di un particolare widget.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> La funzione <tt/_class_init()/
<p>
La funzione <tt/WIDGETNAME_class_init()/ inizialiazza i campi della
struttura della classe del widget, e setta ogni segnale della classe.
Per il nostro widget Tictactoe ha il seguente aspetto:
<tscreen><verb>
enum {
TICTACTOE_SIGNAL,
LAST_SIGNAL
};
static gint tictactoe_signals[LAST_SIGNAL] = { 0 };
static void
tictactoe_class_init (TictactoeClass *class)
{
GtkObjectClass *object_class;
object_class = (GtkObjectClass*) class;
tictactoe_signals[TICTACTOE_SIGNAL] = gtk_signal_new ("tictactoe",
GTK_RUN_FIRST,
object_class->type,
GTK_SIGNAL_OFFSET (TictactoeClass, tictactoe),
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gtk_signal_default_marshaller, GTK_TYPE_NONE, 0);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
gtk_object_class_add_signals (object_class, tictactoe_signals, LAST_SIGNAL);
class->tictactoe = NULL;
}
</verb></tscreen>
<p>
Il nostro widget ha semplicemente il segnale ``tictactoe'' che è
invocato quando una riga, colonna o diagonale è completamente premuta.
Non tutti i widget composti necessitano di segnali, quindi se stai
leggendo questo per la prima volta, puoi anche saltare alla prossima sezione,
dal momento che a questo punto le cose diventano un po' complicate.
La funzione:
<tscreen><verb>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
gint gtk_signal_new (const gchar *name,
GtkSignalRunType run_type,
GtkType object_type,
gint function_offset,
GtkSignalMarshaller marshaller,
GtkType return_val,
guint nparams,
...);
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
crea un nuovo segnale. I parametri sono:
<itemize>
<item> <tt/name/: Il nome del segnale.
<item> <tt/run_type/: Se il segstore predefinito viene eseguito prima o dopo
di quello dell'utente. Di norma questo sarà <tt/GTK_RUN_FIRST/, o <tt/GTK_RUN_LAST/,
anche se ci sono altre possibilità.
<item> <tt/object_type/: l'identificativo dell'oggetto a cui questo segnale si
riferisce. Esso sarà anche applicato agli oggetti discendenti.
<item> <tt/function_offset/: L'offset nella struttura della classe di un
puntatore al gestore predefinito.
<item> <tt/marshaller/: una funzione che è usata per invocare il gestore
del segnale. Per gestori di segnali che non hanno argomenti oltre
all'oggetto che emette il segnale e i dati dell'utente, possiamo usare
la funzione predefinita <tt/gtk_signal_default_marshaller/
<item> <tt/return_val/: Il tipo del valore di ritorno.
<item> <tt/nparams/: Il numero di parametri del gestore di segnali (oltre
ai due predefiniti menzionati sopra)
<item> <tt/.../: i tipi dei parametri
</itemize>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Quando si specificano i tipi, si usa l'enumerazione <tt/GtkType/:
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<tscreen><verb>
typedef enum
{
1998-05-09 15:35:18 +00:00
GTK_TYPE_INVALID,
GTK_TYPE_NONE,
GTK_TYPE_CHAR,
GTK_TYPE_BOOL,
GTK_TYPE_INT,
GTK_TYPE_UINT,
GTK_TYPE_LONG,
GTK_TYPE_ULONG,
GTK_TYPE_FLOAT,
GTK_TYPE_DOUBLE,
GTK_TYPE_STRING,
GTK_TYPE_ENUM,
GTK_TYPE_FLAGS,
GTK_TYPE_BOXED,
GTK_TYPE_FOREIGN,
GTK_TYPE_CALLBACK,
GTK_TYPE_ARGS,
GTK_TYPE_POINTER,
/* sarebbe bello poter togliere alla fine i prossimi due */
GTK_TYPE_SIGNAL,
GTK_TYPE_C_CALLBACK,
GTK_TYPE_OBJECT
} GtkFundamentalType;
1998-03-12 18:23:11 +00:00
</verb></tscreen>
<p>
<tt/gtk_signal_new()/ restituisce un identificatore unico intero per il segnale,
che memorizziamo nel vettore <tt/tictactoe_signals/, che
indicizzeremo usando una enumerazione. (Convenzionalmente, gli elementi dell'enumerazione
sono i nomi dei segnali, in maiuscolo,
ma qui ci potrebbe essere un conflitto con la macro <tt/TICTACTOE()/,
quindi l'abbiamo chiamato <tt/TICTACTOE_SIGNAL/
Dopo aver creato un nostro segnale, abbiamo bisogno di dire a GTK
di associare il nostro segnale alla classe Tictactoe. Lo facciamo
invocando <tt/gtk_object_class_add_signals()/. Settiamo quindi a NULL
il puntatore che punta al gestore predefinito per il segnale
``tictactoe'' a NULL, indicando che non ci sono azioni predefinite.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> La funzione <tt/_init()/
<p>
Ogni classe di Widget necessita anche di una funzione per inizializzare
la struttura dell'oggetto. Usualmente questa funzione ha il ruolo abbastanza
limitato di assegnare ai campi della struttura i valori predefiniti.
Per widget composti, comunque, questa funzione crea, anche,
i widget componenti del widget composto.
<tscreen><verb>
static void
tictactoe_init (Tictactoe *ttt)
{
GtkWidget *table;
gint i,j;
table = gtk_table_new (3, 3, TRUE);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(ttt), table);
gtk_widget_show (table);
for (i=0;i<3; i++)
for (j=0;j<3; j++)
{
ttt->buttons[i][j] = gtk_toggle_button_new ();
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE(table), ttt->buttons[i][j],
i, i+1, j, j+1);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (ttt->buttons[i][j]), "toggled",
GTK_SIGNAL_FUNC (tictactoe_toggle), ttt);
gtk_widget_set_usize (ttt->buttons[i][j], 20, 20);
gtk_widget_show (ttt->buttons[i][j]);
}
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> E il resto...
<p>
C'è un'altra funzione che ogni widget (eccetto i Widget di base come
GtkBin che non possono essere instanziati) deve avere : la funzione
che l'utente invoca per creare un oggetto di quel tipo. Questa è
convenzionalmente chiamata <tt/WIDGETNAME_new()/. In alcuni widget,
non nel caso del nostro Tictactoe, questa funzione richiede degli
argomenti, e fa alcune operazioni basandosi su di essi. Le altre
due funzioni sono specifiche del widget Tictactoe.
<p>
<tt/tictactoe_clear()/ è una funzione pubblica che resetta tutti i
bottoni, nel widget, allo stato iniziale (non premuto). Notate l'uso
di <tt/gtk_signal_handler_block_by_data()/ per impedire che il nostro
gestore dei segnali venga attivato quando non ce n'è bisogno.
<p>
<tt/tictactoe_toggle()/ è il gestore del segnale che viene invocato
quando l'utente preme il bottone. Esso guarda se vi è
qualche combinazione vincente che coinvolge i bottoni premuti, e nel
caso ci fosse, emette il segnale ``tictactoe''.
<tscreen><verb>
GtkWidget*
tictactoe_new ()
{
return GTK_WIDGET ( gtk_type_new (tictactoe_get_type ()));
}
void
tictactoe_clear (Tictactoe *ttt)
{
int i,j;
for (i=0;i<3;i++)
for (j=0;j<3;j++)
{
gtk_signal_handler_block_by_data (GTK_OBJECT(ttt->buttons[i][j]), ttt);
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON (ttt->buttons[i][j]),
FALSE);
gtk_signal_handler_unblock_by_data (GTK_OBJECT(ttt->buttons[i][j]), ttt);
}
}
static void
tictactoe_toggle (GtkWidget *widget, Tictactoe *ttt)
{
int i,k;
static int rwins[8][3] = { { 0, 0, 0 }, { 1, 1, 1 }, { 2, 2, 2 },
{ 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 },
{ 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 } };
static int cwins[8][3] = { { 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 },
{ 0, 0, 0 }, { 1, 1, 1 }, { 2, 2, 2 },
{ 0, 1, 2 }, { 2, 1, 0 } };
int success, found;
for (k=0; k<8; k++)
{
success = TRUE;
found = FALSE;
for (i=0;i<3;i++)
{
success = success &&
GTK_TOGGLE_BUTTON(ttt->buttons[rwins[k][i]][cwins[k][i]])->active;
found = found ||
ttt->buttons[rwins[k][i]][cwins[k][i]] == widget;
}
if (success && found)
{
gtk_signal_emit (GTK_OBJECT (ttt),
tictactoe_signals[TICTACTOE_SIGNAL]);
break;
}
}
}
</verb></tscreen>
<p>
E finalmente un programma di esempio che usa il nostro widget
Tictactoe:
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
#include "tictactoe.h"
/* Invocato quando una riga, colonna o diagonale e' completata. */
void
win (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("Yay!\n");
tictactoe_clear (TICTACTOE (widget));
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *ttt;
gtk_init (&argc, &argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Aspect Frame");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Crea un nuovo widget Tictactoe. */
ttt = tictactoe_new ();
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), ttt);
gtk_widget_show (ttt);
/* E gli aggancia il segnale "tictactoe" */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (ttt), "tictactoe",
GTK_SIGNAL_FUNC (win), NULL);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Creare un widget a partire da zero
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Introduzione
<p>
In questa sezione impareremo meglio come i widget si mostrano sullo schermo
e interagiscono con gli eventi. Come esempio, creeremo
un widget di quadrante analogico con un puntatore che l'utente
può trascinare per assegnare il valore.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Mostrare un widget sullo schermo
<p>
Ci sono alcuni passi che sono necessari nella visualizzazione sullo
schermo. Dopo che il widget è stato creato con una chiamata a
<tt/WIDGETNAME_new()/, sono necessarie alcune altre funzioni:
<itemize>
<item> <tt/WIDGETNAME_realize()/ è responsabile della creazione di
una finestra X per il widget se ne ha una.
<item> <tt/WIDGETNAME_map()/ è invocata dopo che l'utente ha
chiamato <tt/gtk_widget_show()/. E' responsabile di vedere se il
widget è attualmente disegnato sullo schermo (<em/mappato/). Per
una classe contenitore, essa deve anche creare chiamate alle
funzioni <tt/map()/> per ogni widget figlio.
<item> <tt/WIDGETNAME_draw()/ è invocata quando
<tt/gtk_widget_draw()/ viene chiamata per il widget o per uno dei suoi
predecessori. Esso fa sì che l'attuale chiamata alla
funzione di disegno del widget disegni il widget sullo schermo.
Per la classe contenitore, questa funzione deve eseguire le
chiamate alla funzioni <tt/gtk_widget_draw()/ di ogni suo widget
figlio.
<item> <tt/WIDGETNAME_expose()/ è un gestore per l'evento di esposizione
per il widget. Esso crea le chiamate necessarie alle funzioni di disegno
per disegnare la porzione che si è resa visibile. Per le classi
contenitore, questa funzione deve generare gli eventi di ``expose'' per
tutti i widget figli che non hanno una propria finestra (se essi hanno
una loro finestra, sarà X che genererà i necessari eventi di expose).
</itemize>
<p>
Potete notare che le ultime due funzioni sono molto simili, ognuna è
responsabile per il disegno del widget sullo schermo. Infatti molti
tipi di widget non sanno relamente la differenza tra le due.
La funzione di predefinita <tt/draw()/ nella classe widget, semplicemente
genera un sintetico evento di ``expose'' per l'area da ridisegnare.
Comunque, alcuni tipi di widget possono risparmiare tempo distinguendo
le due funzioni. Per esempio, se un widget ha piu' finestre X, allora
visto che l'evento ``expose'' identifica solo la finestra esposta,
esso può ridisegnare solo la finestra interessata, cosa che non è
possibile per chiamate a <tt/draw()/.
<p>
I widget contenitori, anche se essi non farebbero differenze,
non possono semplicemente usare la funzione <tt/draw()/ perchè per i
loro widget figli la differenza potrebbere essere importante. Comunque,
sarebbe uno spreco duplicare il codice di disegno nelle due
funzioni. La convenzione è che questi widget abbiano una funzione
chiamata <tt/WIDGETNAME_paint()/ che disegna il widget, che è poi
chiamata dalle funzioni <tt/draw()/ e <tt/expose()/
<p>
Nell'approccio del nostro esempio, visto che il widget, ha
una sola finestra, possiamo utilizzare il modo piu' semplice
ed usare la funzione predefinita <tt/draw()/ e implementare
solamente la funzione <tt/expose()/.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Le origini del widget Dial
<p>
Come tutti gli animali terresti sono semplicemente varianti del primo
amfibio, i widget Gtk tendono ad essere varianti di altri widget, precedentemente
scritti. Così, anche se questa sezione è intitolata ``Creare
un widget a partire da zero", il nostro widget inizia in realtà con il codice
sorgente del widget Range. Questo è stato preso come punto d'inizio
perche' sarebbe carino se il nostro widget avesse la
stessa interfaccia del widget Scale il quale è semplicemente una
specializzazione del widget Range. Così, sebbene il codice sorgente e'
presentato sotto in forma definitiva, non si deve pensare che sia stato
scritto <em>deus ex machina</em> in questo modo. Se poi non avete familiarità
con il funzionamento del widget Scale dal punto di vista di chi scrive
un'applicazione, potrebbe essere una buona idea guardare indietro prima
di continuare.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Le basi
<p>
Una parte del nostro widget potrebbe essere simile
al widget Tictactoe. In primo luogo, abbiamo il file header:
<tscreen><verb>
2008-07-01 22:57:50 +00:00
/* GTK - The GIMP Toolkit
1998-03-12 18:23:11 +00:00
* Copyright (C) 1995-1997 Peter Mattis, Spencer Kimball and Josh MacDonald
*
* This library is free software; you can redistribute it and/or
* modify it under the terms of the GNU Library General Public
* License as published by the Free Software Foundation; either
* version 2 of the License, or (at your option) any later version.
*
* This library is distributed in the hope that it will be useful,
* but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of
* MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the GNU
* Library General Public License for more details.
*
* You should have received a copy of the GNU Library General Public
* License along with this library; if not, write to the Free
* Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, USA.
*/
#ifndef __GTK_DIAL_H__
#define __GTK_DIAL_H__
#include <gdk/gdk.h>
#include <gtk/gtkadjustment.h>
#include <gtk/gtkwidget.h>
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
#define GTK_DIAL(obj) GTK_CHECK_CAST (obj, gtk_dial_get_type (), GtkDial)
#define GTK_DIAL_CLASS(klass) GTK_CHECK_CLASS_CAST (klass, gtk_dial_get_type (), GtkDialClass)
#define GTK_IS_DIAL(obj) GTK_CHECK_TYPE (obj, gtk_dial_get_type ())
typedef struct _GtkDial GtkDial;
typedef struct _GtkDialClass GtkDialClass;
struct _GtkDial
{
GtkWidget widget;
/* Politica di update (GTK_UPDATE_[CONTINUOUS/DELAYED/DISCONTINUOUS]) */
guint policy : 2;
/* Bottone correntemente premuto o 0 altrimenti */
guint8 button;
/* Dimensione della componente Dial. */
gint radius;
gint pointer_width;
/* ID del timer di update, o 0 altrimenti */
guint32 timer;
/* Angolo corrente. */
gfloat angle;
/* Vecchi valori dell'aggiustamento così sappiamo quando
* qualcosa cambia */
gfloat old_value;
gfloat old_lower;
gfloat old_upper;
/* L'oggetto adjustament che memorizza i dati per questo dial */
GtkAdjustment *adjustment;
};
struct _GtkDialClass
{
GtkWidgetClass parent_class;
};
GtkWidget* gtk_dial_new (GtkAdjustment *adjustment);
guint gtk_dial_get_type (void);
GtkAdjustment* gtk_dial_get_adjustment (GtkDial *dial);
void gtk_dial_set_update_policy (GtkDial *dial,
GtkUpdateType policy);
void gtk_dial_set_adjustment (GtkDial *dial,
GtkAdjustment *adjustment);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
#endif /* __GTK_DIAL_H__ */
</verb></tscreen>
Essendoci più cose da fare con questo widget, rispetto al precedente,
abbiamo più cambi nella struttura dati, ma le altre cose sono
abbastamza simili.
Dopo aver incluso i file di header e aver dichiarato alcune costanti,
dobbiamo fornire alcune funzioni circa il widget e la sua
inizializzazione.
<tscreen><verb>
#include <math.h>
#include <stdio.h>
#include <gtk/gtkmain.h>
#include <gtk/gtksignal.h>
#include "gtkdial.h"
#define SCROLL_DELAY_LENGTH 300
#define DIAL_DEFAULT_SIZE 100
/* Dichiarazioni di funzioni successive */
[ omesse per salvare spazio ]
/* variabili locali. */
static GtkWidgetClass *parent_class = NULL;
guint
gtk_dial_get_type ()
{
static guint dial_type = 0;
if (!dial_type)
{
GtkTypeInfo dial_info =
{
"GtkDial",
sizeof (GtkDial),
sizeof (GtkDialClass),
(GtkClassInitFunc) gtk_dial_class_init,
(GtkObjectInitFunc) gtk_dial_init,
1998-05-09 15:35:18 +00:00
(GtkArgSetFunc) NULL,
(GtkArgGetFunc) NULL,
1998-03-12 18:23:11 +00:00
};
dial_type = gtk_type_unique (gtk_widget_get_type (), &dial_info);
}
return dial_type;
}
static void
gtk_dial_class_init (GtkDialClass *class)
{
GtkObjectClass *object_class;
GtkWidgetClass *widget_class;
object_class = (GtkObjectClass*) class;
widget_class = (GtkWidgetClass*) class;
parent_class = gtk_type_class (gtk_widget_get_type ());
object_class->destroy = gtk_dial_destroy;
widget_class->realize = gtk_dial_realize;
widget_class->expose_event = gtk_dial_expose;
widget_class->size_request = gtk_dial_size_request;
widget_class->size_allocate = gtk_dial_size_allocate;
widget_class->button_press_event = gtk_dial_button_press;
widget_class->button_release_event = gtk_dial_button_release;
widget_class->motion_notify_event = gtk_dial_motion_notify;
}
static void
gtk_dial_init (GtkDial *dial)
{
dial->button = 0;
dial->policy = GTK_UPDATE_CONTINUOUS;
dial->timer = 0;
dial->radius = 0;
dial->pointer_width = 0;
dial->angle = 0.0;
dial->old_value = 0.0;
dial->old_lower = 0.0;
dial->old_upper = 0.0;
dial->adjustment = NULL;
}
GtkWidget*
gtk_dial_new (GtkAdjustment *adjustment)
{
GtkDial *dial;
dial = gtk_type_new (gtk_dial_get_type ());
if (!adjustment)
adjustment = (GtkAdjustment*) gtk_adjustment_new (0.0, 0.0, 0.0, 0.0, 0.0, 0.0);
gtk_dial_set_adjustment (dial, adjustment);
return GTK_WIDGET (dial);
}
static void
gtk_dial_destroy (GtkObject *object)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (object != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (object));
dial = GTK_DIAL (object);
if (dial->adjustment)
gtk_object_unref (GTK_OBJECT (dial->adjustment));
if (GTK_OBJECT_CLASS (parent_class)->destroy)
(* GTK_OBJECT_CLASS (parent_class)->destroy) (object);
}
</verb></tscreen>
Notate che questa funzione <tt/init()/ fa meno rispetto all'analoga del
widget Tictactoe, essendo questo un widget non composto, e la
funzione <tt/new()/ fa di più, essendoci un argomento. Inoltre,
notate che quando memorizziamo un puntatore all'oggetto Adjustment,
incrementiamo il conteggio dei suoi riferimenti(e corrispondentemente
lo decrementato quando non lo usiamo più) così che GTK può tener traccia di
quando è possibile distruggerlo senza causare guai.
<p>
Inoltre, ci sono alcune funzioni per manipolare le opzioni del widget:
<tscreen><verb>
GtkAdjustment*
gtk_dial_get_adjustment (GtkDial *dial)
{
g_return_val_if_fail (dial != NULL, NULL);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial), NULL);
return dial->adjustment;
}
void
gtk_dial_set_update_policy (GtkDial *dial,
GtkUpdateType policy)
{
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
dial->policy = policy;
}
void
gtk_dial_set_adjustment (GtkDial *dial,
GtkAdjustment *adjustment)
{
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
if (dial->adjustment)
{
gtk_signal_disconnect_by_data (GTK_OBJECT (dial->adjustment), (gpointer) dial);
gtk_object_unref (GTK_OBJECT (dial->adjustment));
}
dial->adjustment = adjustment;
gtk_object_ref (GTK_OBJECT (dial->adjustment));
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (adjustment), "changed",
(GtkSignalFunc) gtk_dial_adjustment_changed,
(gpointer) dial);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (adjustment), "value_changed",
(GtkSignalFunc) gtk_dial_adjustment_value_changed,
(gpointer) dial);
dial->old_value = adjustment->value;
dial->old_lower = adjustment->lower;
dial->old_upper = adjustment->upper;
gtk_dial_update (dial);
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> <tt/gtk_dial_realize()/
<p>
Abbiamo ora raggiunto alcuni nuovi tipi di funzione. In primo luogo,
abbiamo una funzione che crea la finestra di X. Noterete che viene
passata alla funzione <tt/gdk_window_new()/ una maschera che
specifica quali campi della struttura GdkWindowAttr non sono vuoti
(ai rimanenti campi può essere dato il valore predefinito). Anche
il modo con cui la maschera degli eventi del widget creata non è
complicato. Chiameremo <tt/gtk_widget_get_events()/ per sapere la
maschera degli eventi che l'utente ha specificato per questo widget
(con <tt/gtk_widget_set_events()/) e aggiungeremo gli eventi che ci possono
interessare.
<p>
Dopo aver creato la finestra, settiamo lo stile e lo sfondo,
e creiamo un puntatore al widget nel campo dei dati utente (user data)
del GdkWindow. Quest'ultimo passo permette a GTK di mandare gli
eventi della finestra al widget corretto.
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_realize (GtkWidget *widget)
{
GtkDial *dial;
GdkWindowAttr attributes;
gint attributes_mask;
g_return_if_fail (widget != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget));
GTK_WIDGET_SET_FLAGS (widget, GTK_REALIZED);
dial = GTK_DIAL (widget);
attributes.x = widget->allocation.x;
attributes.y = widget->allocation.y;
attributes.width = widget->allocation.width;
attributes.height = widget->allocation.height;
attributes.wclass = GDK_INPUT_OUTPUT;
attributes.window_type = GDK_WINDOW_CHILD;
attributes.event_mask = gtk_widget_get_events (widget) |
GDK_EXPOSURE_MASK | GDK_BUTTON_PRESS_MASK |
GDK_BUTTON_RELEASE_MASK | GDK_POINTER_MOTION_MASK |
GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK;
attributes.visual = gtk_widget_get_visual (widget);
attributes.colormap = gtk_widget_get_colormap (widget);
attributes_mask = GDK_WA_X | GDK_WA_Y | GDK_WA_VISUAL | GDK_WA_COLORMAP;
widget->window = gdk_window_new (widget->parent->window, &attributes, attributes_mask);
widget->style = gtk_style_attach (widget->style, widget->window);
gdk_window_set_user_data (widget->window, widget);
gtk_style_set_background (widget->style, widget->window, GTK_STATE_ACTIVE);
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Negoziazione della dimensione
<p>
Prima di visualizzare per la prima volta la finestra, e se il
layout della finestra cambia, GTK chiede ad ogni widget, incluso nella
finestra, la propria dimensione. Questa richiesta è fatta dalla
funzione <tt/gtk_dial_size_request()/. Non essendo il nostro widget
un contenitore, e non avendo dei veri limiti per la propria
dimensione, restituiamo semplicemnte un valore ragionevole.
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_size_request (GtkWidget *widget,
GtkRequisition *requisition)
{
requisition->width = DIAL_DEFAULT_SIZE;
requisition->height = DIAL_DEFAULT_SIZE;
}
</verb></tscreen>
<p>
Dopo che tutti i widget hanno restituito una dimensione ideale, viene
calcolata la disposizione della finestra e ad ogni widget figlio è
notificata la propria dimensione attuale <!--ndMichel : che può essere diversa
da quella restitutita con la funzione sopra -->. Usualmente, questo sarà
almeno quanto richiesto, ma occasionalmente può essere più piccolo.
La notifica della dimensione viene fatta dalla funzione
<tt/gtk_dial_size_allocate()/. Notate che questa funzione è utilizzata
anche quando la finestra X del widget è spostata o modificata come
dimensione.
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_size_allocate (GtkWidget *widget,
GtkAllocation *allocation)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (widget != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget));
g_return_if_fail (allocation != NULL);
widget->allocation = *allocation;
if (GTK_WIDGET_REALIZED (widget))
{
dial = GTK_DIAL (widget);
gdk_window_move_resize (widget->window,
allocation->x, allocation->y,
allocation->width, allocation->height);
dial->radius = MAX(allocation->width,allocation->height) * 0.45;
dial->pointer_width = dial->radius / 5;
}
}
</verb></tscreen>.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> <tt/gtk_dial_expose()/
<p>
Come menzionato sopra, tutto il lavoro di questo widget viene fatto nella
gestione dell'evento ``expose''. Non c'è molto da notare su questo eccetto
l'uso della funzione <tt/gtk_draw_polygon/ per disegnare il
puntatore con un'ombreggiatura a tre dimensioni in accordo con il colore
memorizzato nello stile del wiget.
<tscreen><verb>
static gint
gtk_dial_expose (GtkWidget *widget,
GdkEventExpose *event)
{
GtkDial *dial;
GdkPoint points[3];
gdouble s,c;
gdouble theta;
gint xc, yc;
gint tick_length;
gint i;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
if (event->count > 0)
return FALSE;
dial = GTK_DIAL (widget);
gdk_window_clear_area (widget->window,
0, 0,
widget->allocation.width,
widget->allocation.height);
xc = widget->allocation.width/2;
yc = widget->allocation.height/2;
/* Draw ticks */
for (i=0; i<25; i++)
{
theta = (i*M_PI/18. - M_PI/6.);
s = sin(theta);
c = cos(theta);
tick_length = (i%6 == 0) ? dial->pointer_width : dial->pointer_width/2;
gdk_draw_line (widget->window,
widget->style->fg_gc[widget->state],
xc + c*(dial->radius - tick_length),
yc - s*(dial->radius - tick_length),
xc + c*dial->radius,
yc - s*dial->radius);
}
/* Draw pointer */
s = sin(dial->angle);
c = cos(dial->angle);
points[0].x = xc + s*dial->pointer_width/2;
points[0].y = yc + c*dial->pointer_width/2;
points[1].x = xc + c*dial->radius;
points[1].y = yc - s*dial->radius;
points[2].x = xc - s*dial->pointer_width/2;
points[2].y = yc - c*dial->pointer_width/2;
gtk_draw_polygon (widget->style,
widget->window,
GTK_STATE_NORMAL,
GTK_SHADOW_OUT,
points, 3,
TRUE);
return FALSE;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
<sect2> Gestione degli eventi
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<p>
Il resto del codice del widget manipola vari tipi di eventi, e non
è differente da quello che può essere trovato in molte applicazione
GTK. Due tipi di eventi possono verificarsi: l'utente può
clickare sul widget con il mouse e trascinare per muovere il puntatore,
o il valore dell'oggetto Adjustmente può cambiare a causa di alcune
circostanze esterne.
<p>
Quando l'utente clicka sul widget, noi vediamo se la pressione
era veramente vicina al puntatore, e se così, memorizziamo il bottone
premuto dall'utente con il campo <tt/button/ della struttura del
widget, e prendiamo tutti gli eventi del mouse con una chiamata alla
funzione <tt/gtk_grab_add()/. Successivi movimenti del mouse causano il
ricalcolo dei valori di controllo (fatto dalla funzione
<tt/gtk_dial_update_mouse/). Dipendentemente dalla politica che abbiamo
stabilito, gli eventi ``value_changed'' possono essere generati
istantaneamente (<tt/GTK_UPDATE_CONTINUOUS/), dopo un certo tempo aggiunto
con la funzione <tt/gtk_timeout_add()/ (<tt/GTK_UPDATE_DELAYED/), o
solamente quando il bottone del mouse e' rilasciato
(<tt/GTK_UPDATE_DISCONTINUOUS/).
<tscreen><verb>
static gint
gtk_dial_button_press (GtkWidget *widget,
GdkEventButton *event)
{
GtkDial *dial;
gint dx, dy;
double s, c;
double d_parallel;
double d_perpendicular;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
dial = GTK_DIAL (widget);
/* Determina se il bottone premuto era dentro la regione del puntatore:
lo facciamo calcolando la distanza parallela e
perpendicolare dal punto dove il bottone del mouse e' stato premuto
alla linea passante per il puntatore. */
dx = event->x - widget->allocation.width / 2;
dy = widget->allocation.height / 2 - event->y;
s = sin(dial->angle);
c = cos(dial->angle);
d_parallel = s*dy + c*dx;
d_perpendicular = fabs(s*dx - c*dy);
if (!dial->button &&
(d_perpendicular < dial->pointer_width/2) &&
(d_parallel > - dial->pointer_width))
{
gtk_grab_add (widget);
dial->button = event->button;
gtk_dial_update_mouse (dial, event->x, event->y);
}
return FALSE;
}
static gint
gtk_dial_button_release (GtkWidget *widget,
GdkEventButton *event)
{
GtkDial *dial;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
dial = GTK_DIAL (widget);
if (dial->button == event->button)
{
gtk_grab_remove (widget);
dial->button = 0;
if (dial->policy == GTK_UPDATE_DELAYED)
gtk_timeout_remove (dial->timer);
if ((dial->policy != GTK_UPDATE_CONTINUOUS) &&
(dial->old_value != dial->adjustment->value))
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
}
return FALSE;
}
static gint
gtk_dial_motion_notify (GtkWidget *widget,
GdkEventMotion *event)
{
GtkDial *dial;
GdkModifierType mods;
gint x, y, mask;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
dial = GTK_DIAL (widget);
if (dial->button != 0)
{
x = event->x;
y = event->y;
if (event->is_hint || (event->window != widget->window))
gdk_window_get_pointer (widget->window, &x, &y, &mods);
switch (dial->button)
{
case 1:
mask = GDK_BUTTON1_MASK;
break;
case 2:
mask = GDK_BUTTON2_MASK;
break;
case 3:
mask = GDK_BUTTON3_MASK;
break;
default:
mask = 0;
break;
}
if (mods & mask)
gtk_dial_update_mouse (dial, x,y);
}
return FALSE;
}
static gint
gtk_dial_timer (GtkDial *dial)
{
g_return_val_if_fail (dial != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial), FALSE);
if (dial->policy == GTK_UPDATE_DELAYED)
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
return FALSE;
}
static void
gtk_dial_update_mouse (GtkDial *dial, gint x, gint y)
{
gint xc, yc;
gfloat old_value;
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
xc = GTK_WIDGET(dial)->allocation.width / 2;
yc = GTK_WIDGET(dial)->allocation.height / 2;
old_value = dial->adjustment->value;
dial->angle = atan2(yc-y, x-xc);
if (dial->angle < -M_PI/2.)
dial->angle += 2*M_PI;
if (dial->angle < -M_PI/6)
dial->angle = -M_PI/6;
if (dial->angle > 7.*M_PI/6.)
dial->angle = 7.*M_PI/6.;
dial->adjustment->value = dial->adjustment->lower + (7.*M_PI/6 - dial->angle) *
(dial->adjustment->upper - dial->adjustment->lower) / (4.*M_PI/3.);
if (dial->adjustment->value != old_value)
{
if (dial->policy == GTK_UPDATE_CONTINUOUS)
{
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
}
else
{
gtk_widget_draw (GTK_WIDGET(dial), NULL);
if (dial->policy == GTK_UPDATE_DELAYED)
{
if (dial->timer)
gtk_timeout_remove (dial->timer);
dial->timer = gtk_timeout_add (SCROLL_DELAY_LENGTH,
(GtkFunction) gtk_dial_timer,
(gpointer) dial);
}
}
}
}
</verb></tscreen>
<p>
Cambiamenti esterni all'Adjustment sono comunicati al nostro widget
dai segnali ``changed'' e ``value_changed''. Il gestore per
queste funzioni chiama <tt/gtk_dial_update()/ per validare gli
argomenti, calcolare il nuovo angolo del puntatore e ridisegnare il
widget (chiamando <tt/gtk_widget_draw()/).
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_update (GtkDial *dial)
{
gfloat new_value;
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
new_value = dial->adjustment->value;
if (new_value < dial->adjustment->lower)
new_value = dial->adjustment->lower;
if (new_value > dial->adjustment->upper)
new_value = dial->adjustment->upper;
if (new_value != dial->adjustment->value)
{
dial->adjustment->value = new_value;
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
}
dial->angle = 7.*M_PI/6. - (new_value - dial->adjustment->lower) * 4.*M_PI/3. /
(dial->adjustment->upper - dial->adjustment->lower);
gtk_widget_draw (GTK_WIDGET(dial), NULL);
}
static void
gtk_dial_adjustment_changed (GtkAdjustment *adjustment,
gpointer data)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (adjustment != NULL);
g_return_if_fail (data != NULL);
dial = GTK_DIAL (data);
if ((dial->old_value != adjustment->value) ||
(dial->old_lower != adjustment->lower) ||
(dial->old_upper != adjustment->upper))
{
gtk_dial_update (dial);
dial->old_value = adjustment->value;
dial->old_lower = adjustment->lower;
dial->old_upper = adjustment->upper;
}
}
static void
gtk_dial_adjustment_value_changed (GtkAdjustment *adjustment,
gpointer data)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (adjustment != NULL);
g_return_if_fail (data != NULL);
dial = GTK_DIAL (data);
if (dial->old_value != adjustment->value)
{
gtk_dial_update (dial);
dial->old_value = adjustment->value;
}
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Possibili Miglioramenti
<p>
Il widget Dial, da come l'abbiamo costruito, è lungo circa 670 linee
di codice C. Anche se questo potrebbe sembrare un po' troppo, abbiamo
realmente fatto un bel po' con quel tanto di codice, specialmente
considerando che molta della lunghezza è costituita da file header e
commmenti. Comunque ci sono alcuni miglioramenti che potrebbero essere
fatti a questo widget:
<itemize>
<item> Se tu provate questo widget, troverete che ci sono alcuni lampeggiamenti
quando il puntatore viene trascinato in giro. Questo
perchè l'intero widget è cancellato ogni volta che il
puntatore viene mosso, prima di essere ridisegnato. Spesso, il modo migliore
per gestire questo tipo di problema è il disegnare il tutto su una
pixmap non visibile, poi copiare il risultato finale sullo schermo
in una passata sola (il widget ProgressBar viene disegnato in questo
modo).
<item> L'utente potrebbe essere abilitato ad usare le frecce su e giu per
incrementare e diminuire il valore.
<item> Potrebbe essere carino se il widget avesse i bottoni per
incrementare e decrementare il valore di step. Anche se potrebbe essere
possibile usare dei widget Bottone incorporati per questo, possiamo anche
far sì che il bottone sia auto-ripentente quando premuto, come le frecce
in una barra di scorrimento. Molto del codice per implementare questo tipo di
comportamento può essere trovato nel widget GtkRange.
<item> il widget Dial potrebbe essere fatto/creato dentro un widget
contenitore con un singolo widget figlio posizionato all'inizio tra i
2 bottoni menzionati prima. L'utente potrebbe poi aggiungere o una etichetta
o un widget ``entry'' per mostrare il valore corrente del dial.
</itemize>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Impararne di più
<p>
Fin qui abbiamo esposto solo una piccola parte di tutto quello che serve
per creare un widget. Se volete davvero scrivere un vostro widget, la
miglior risorsa di esempi è lo stesso codice sorgente GTK. Chiedete a voi
stessi alcune cose su come deve essere il widget che volete scrivere: è
un widget contenitore? dovrà avere una propria finestra? è una modifica di
un widget precedente? Trovate poi un widget simile e iniziate a fargli
delle modifiche.
Buone Fortuna.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Scribble, Un semplice esempio di Programma di Disegno
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Panoramica
<p>
In questa sezione, creeremo un semplice programma di disegno. Durante
questo processo, esamineremo come gestire gli eventi generati dal mouse,
come disegnare all'interno di una finestra e come disegnare in modo migliore
usando una pixmap di supporto. Dopo averlo creato, lo amplieremo aggiungendo
il supporto per i dispositivi XInput, per esempio le tavolette grafiche.
Il GTK fornisce delle routine di supporto grazie alle quali risulta piuttosto
semplice ottenere informazioni estese, come la pressione o l'inclinazione.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Gestione degli Eventi
<p>
I segnali di GTK che abbiamo discusso finora si riferivano ad azioni di
alto livello, ad esempio la selezione di un elemento di un menù. Però, a volte
è utile sapere qualcosa su cose che si svolgono a livello più basso livello,
come possono essere il movimento del mouse o la pressione di un tasto.
Ci sono segnali di GTK anche per questi <em>eventi</em> di basso livello.
I gestori di questo tipo di segnali hanno un parametro caratteristico in più,
che è il puntatore ad una struttura che contiene informazioni riguardo
all'evento. Per esempio, ai gestori di eventi che riguardano dei movimenti,
si passa un puntatore ad una struttura GdkEventMotion, che è fatta (in parte)
così:
<tscreen><verb>
struct _GdkEventMotion
{
GdkEventType type;
GdkWindow *window;
guint32 time;
gdouble x;
gdouble y;
...
guint state;
...
};
</verb></tscreen>
<tt/type/ avrà il valore del tipo di evento, in questo caso
<tt/GDK_MOTION_NOTIFY/, <tt/window/ rappresenta la finestra in cui l'evento
si è verificato. <tt/x/ e <tt/y/ forniscono le coordinate dell'evento e
<tt/state/ specifica lo stato dei modificatori nel momento in cui l'evento
si è verificato (cioè, specifica quali tasti modificatori e tasti del mouse
erano premuti in quel momento). E' un OR bit per bit dei seguenti valori:
<tscreen><verb>
GDK_SHIFT_MASK
GDK_LOCK_MASK
GDK_CONTROL_MASK
GDK_MOD1_MASK
GDK_MOD2_MASK
GDK_MOD3_MASK
GDK_MOD4_MASK
GDK_MOD5_MASK
GDK_BUTTON1_MASK
GDK_BUTTON2_MASK
GDK_BUTTON3_MASK
GDK_BUTTON4_MASK
GDK_BUTTON5_MASK
</verb></tscreen>
<p>
Come succede per gli altri segnali, per determinare cosa deve accadere in
corrispondenza di un evento, si chiama <tt>gtk_signal_connect()</tt>. Ma
è anche necessario far sì che GTK sappia di quali eventi vogliamo essere
informati. A questo fine, chiamiamo la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_widget_set_events (GtkWidget *widget, gint events);
</verb></tscreen>
Il secondo campo specifica gli eventi che ci interessano. Si tratta dell'OR
bit per bit delle costanti che identificano i diversi tipi di eventi. La lista
dei tipi di eventi è la seguente:
<tscreen><verb>
GDK_EXPOSURE_MASK
GDK_POINTER_MOTION_MASK
GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK
GDK_BUTTON_MOTION_MASK
GDK_BUTTON1_MOTION_MASK
GDK_BUTTON2_MOTION_MASK
GDK_BUTTON3_MOTION_MASK
GDK_BUTTON_PRESS_MASK
GDK_BUTTON_RELEASE_MASK
GDK_KEY_PRESS_MASK
GDK_KEY_RELEASE_MASK
GDK_ENTER_NOTIFY_MASK
GDK_LEAVE_NOTIFY_MASK
GDK_FOCUS_CHANGE_MASK
GDK_STRUCTURE_MASK
GDK_PROPERTY_CHANGE_MASK
GDK_PROXIMITY_IN_MASK
GDK_PROXIMITY_OUT_MASK
</verb></tscreen>
Per chiamare <tt/gtk_widget_set_events()/, si devono fare alcune osservazioni
sottili. In primo luogo, la si deve chiamare prima che sia stata creata la
finestra X per il widget GTK. In pratica, ciò significa che la si deve
chiamare subito dopo aver creato il widget. In secondo luogo, il widget
deve avere una finestra X associata. Molti widget, per ragioni di
efficienza, non hanno una propria finetra, e vengono mostrati nella
finestra madre. Questi widget sono:
<tscreen><verb>
GtkAlignment
GtkArrow
GtkBin
GtkBox
GtkImage
GtkItem
GtkLabel
GtkPixmap
GtkScrolledWindow
GtkSeparator
GtkTable
GtkAspectFrame
GtkFrame
GtkVBox
GtkHBox
GtkVSeparator
GtkHSeparator
</verb></tscreen>
Per catturare degli eventi per questo tipo di widget, si deve fare uso
del widget EventBox. Si veda a questo proposito la sezione su
<ref id="sec_The_EventBox_Widget" name="The EventBox Widget">.
<p>
Per il nostro programma di disegno, vogliamo sapere quando il pulsante del
mouse è premuto e quando viene mosso, quindi specificheremo
<tt/GDK_POINTER_MOTION_MASK/ e <tt/GDK_BUTTON_PRESS_MASK/. Vogliamo anche
essere informati su quando è necessario ridisegnare la nostra finestra,
quindi specifichiamo <tt/GDK_EXPOSURE_MASK/. Anche se vogliamo essere
avvertiti con un evento ``Configure'' se la dimensione della nostra finestra
cambia, non è necessario specificare il flag <tt/GDK_STRUCTURE_MASK/, dal
momento che questo viene specificato automaticamente per tutte le finestre.
<p>
Risulta, conunque, che specificando semplicemente <tt/GDK_POINTER_MOTION_MASK/
si crea un problema. Ciò infatti fa sì che il server aggiunga nella coda un
un nuovo evento di movimento ogni volta che l'utente muovoe il mouse. Immaginate
che ci vogliano 0.1 secondi per gestire uno di questi eventi, e che il server
X metta in coda un nuovo evento ogni 0.05 secondi. Rimarremo ben presto indietro
rispetto al disegno dell'utente. Se l'utente disegna per 5 secondi, ci metteremmo
altri 5 secondi prima di finire dopo che l'utente ha rilasciato il pulsante del
mouse! Vorremmo quindi che venga notificato un solo evento di movimento per
ogni evento che processiamo. Il modo per farlo è di specificare
<tt/GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK/.
<p>
Quando specifichiamo <tt/GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK/, il server ci notifica
un evento di movimento la prima volta che il puntatore si muove dopo essere
entrato nella nostra finestra, oppure dopo ogni rilascio di un pulsante del
mouse. Gli altri eventi di movimento verranno soppressi finché non richiediamo
esplicitamente la posizione del puntatore con la funzione:
<tscreen><verb>
GdkWindow* gdk_window_get_pointer (GdkWindow *window,
gint *x,
gint *y,
GdkModifierType *mask);
</verb></tscreen>
(c'è anche un'altra funzione, <tt>gtk_widget_get_pointer()</tt>, che ha
un'interfaccia più semplice, ma che non risulta molto utile dal momento
che restituisce solo la posizione del puntatore, senza dettagli sullo
sato dei pulsanti.)
<p>
Quindi, il codice per assegnare gli eventi per la nostra finestra, avrà l'aspetto:
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (drawing_area), "expose_event",
(GtkSignalFunc) expose_event, NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(drawing_area),"configure_event",
(GtkSignalFunc) configure_event, NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (drawing_area), "motion_notify_event",
(GtkSignalFunc) motion_notify_event, NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (drawing_area), "button_press_event",
(GtkSignalFunc) button_press_event, NULL);
gtk_widget_set_events (drawing_area, GDK_EXPOSURE_MASK
| GDK_LEAVE_NOTIFY_MASK
| GDK_BUTTON_PRESS_MASK
| GDK_POINTER_MOTION_MASK
| GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK);
</verb></tscreen>
Teniamo per dopo i gestori di ``expose_event'' e ``configure_event''. Quelli di
``motion_notify_event'' e ``button_press_event'' sono piuttosto semplici:
<tscreen><verb>
static gint
button_press_event (GtkWidget *widget, GdkEventButton *event)
{
if (event->button == 1 && pixmap != NULL)
draw_brush (widget, event->x, event->y);
return TRUE;
}
static gint
motion_notify_event (GtkWidget *widget, GdkEventMotion *event)
{
int x, y;
GdkModifierType state;
if (event->is_hint)
gdk_window_get_pointer (event->window, &x, &y, &state);
else
{
x = event->x;
y = event->y;
state = event->state;
}
if (state & GDK_BUTTON1_MASK && pixmap != NULL)
draw_brush (widget, x, y);
return TRUE;
}
</verb></tscreen>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Il widget Area di Disegno (DrawingArea) e il procedimento per Disegnare
<p>
Vediamo ora il procedimento per disegnare sullo schermo. Il
widget da usare è l'Area di Disegno (DrawingArea). Essenzialmente si
tratta di una finestra X e nient'altro. E' una tela bianca su cui possimo
disegnare tutto quello che vogliamo. Per crearne una usiamo la chiamata:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_drawing_area_new (void);
</verb></tscreen>
Per specificare una dimensione predefinita, si puo fare:
<tscreen><verb>
void gtk_drawing_area_size (GtkDrawingArea *darea,
gint width,
gint height);
</verb></tscreen>
Come è vero per tutti i widget, si può modificare questa dimensione
predefinita, tramite la chamata a <tt>gtk_widget_set_usize()</tt>, e
questa a sua volta può essere modificata dall'utente ridimensionando
manualmente la finestra che contiene l'area di disegno.
<p>
Si deve notare che nel momento in cui creiamo un widget DrawingArea, siamo
<em>completamente</em> responsabili di disegnarne il contenuto. Se ad
esempio la nostra finestra viene prima nascosta e poi dinuovo portata in
primo piano, otteniamo un evento di ``esposizione'' e doppiamo ridisegnare
ciò che era stato precedente nascosto.
<p>
Dover ricordare tutto quello che era disegnato sulla finestra in modo da
poterlo ridisegnare successivamente, può essere, come minimo, noioso.
In più, può essere spiacevole dal punto di vista visivo, se delle porzioni
dello schermo vengono prima cancellate e poi ridisegnate passo per passo.
La soluzione per questo problema è di usare una <em>pixmap di supporto</em>.
Invece di disegnare direttamente sullo schermo, disegnamo su un'iimagine
conservata nella memoria del server ma che non viene mostrata; quindi, quando
l'immagine cambia o ne vengono mostrate nuove porzioni, copiamo sullo schermo
le parti corrispondenti.
<p>
Per creare una ppixmap fuori dallo schermo, usiamo la funzione:
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_new (GdkWindow *window,
gint width,
gint height,
gint depth);
</verb></tscreen>
Il parametro <tt>window</tt>specifica una finestra GDK dalla quale questa
pixmap prende alcune delle sue proprietà. <tt>width</tt> e <tt>height</tt>
specificano le dimensioni della pixmap. <tt>depth</tt> specifica la
<em>profondità di colore</em>, cioè il numero di bit per ogni pixel, per
la nuova pixmap. Se alla profondità è assegnato il valore <tt>-1</tt>, questa
verrà posta identica a quella di <tt>window</tt>.
<p>
Creiamo la pixmap all'interno del gestore di ``configure_event''. Questo evento
è generato ogni volta che la finestra cambia di dimensione, compreso il
momento in cui viene creata per la prima volta.
<tscreen><verb>
/* Pixmap di supporto per l'area di disegno */
static GdkPixmap *pixmap = NULL;
/* Creare una pixmap della dimensione appropriata */
static gint
configure_event (GtkWidget *widget, GdkEventConfigure *event)
{
if (pixmap)
{
gdk_pixmap_destroy(pixmap);
}
pixmap = gdk_pixmap_new(widget->window,
widget->allocation.width,
widget->allocation.height,
-1);
gdk_draw_rectangle (pixmap,
widget->style->white_gc,
TRUE,
0, 0,
widget->allocation.width,
widget->allocation.height);
return TRUE;
}
</verb></tscreen>
La chiamata a <tt>gdk_draw_rectangle()</tt> inizialmente rende bianca l'intera
pixmap. Fra un momento ne riparleremo.
<p>
Il gestore dell'evento ``esposizione'', copia quindi la porzione appropriata
della pixmap sullo schermo (determiniamo qual è l'area da ridisegnare usando
il campo event->area dell'evento di esposizione):
<tscreen><verb>
/* Ridisegna sullo schermo a partire dalla pixmap di supporto */
static gint
expose_event (GtkWidget *widget, GdkEventExpose *event)
{
gdk_draw_pixmap(widget->window,
widget->style->fg_gc[GTK_WIDGET_STATE (widget)],
pixmap,
event->area.x, event->area.y,
event->area.x, event->area.y,
event->area.width, event->area.height);
return FALSE;
}
</verb></tscreen>
Abbiamo quindi visto come tenete aggiornato lo schermo con la nostra
pixmap, ma come facciamo per disegnare delle cose interessanti sulla
pixmap? Ci sono un bel po' di funzioni nella libreria GDK di GTK che
servono per disegnare su superfici <em>disegnabili</em>. Una superficie
disegnabile è semplicemente qualcosa su cui si può disegnare un'immagine.
Può essere una finestra, una pixmap o una bitmap (un'immagine in bianco e
nero). Abbiamo già visto sopra due di chiamate,
<tt>gdk_draw_rectangle()</tt> and <tt>gdk_draw_pixmap()</tt>. La lista
completa è la seguente:
<tscreen><verb>
gdk_draw_line ()
gdk_draw_rectangle ()
gdk_draw_arc ()
gdk_draw_polygon ()
gdk_draw_string ()
gdk_draw_text ()
gdk_draw_pixmap ()
gdk_draw_bitmap ()
gdk_draw_image ()
gdk_draw_points ()
gdk_draw_segments ()
</verb></tscreen>
Per ulteriori dettagli su queste funzioni, vedete la documentazione di
riferimento nei file header <tt><gdk/gdk.h></tt>.
Tutte queste funzioni hanno i medesimi primi due argomenti. Il primo
è la superficie disegnabili su cui disegnare, il secondo è un
<em>contesto grafico</em> (GC).
<p>
Un contesto grafico incapsula delle informazioni riguardo a cose come
il colore di sfondo e di primo piano e lo spessore della linea.
GDK ha un ampio insieme di funzioni per crare e modificare contesti grafici,
ma per tenere le cose semplici useremo solo dei contesti grafici predefiniti.
Ogni widget ha uno stile associato (che può essere modificato agendo su un
file gtkrc). Questo, fra le altre cose, contiene un certo numero di contesti
grafici. Alcuni esempi di come accedere a questi contesti grafici sono
i seguenti:
<tscreen><verb>
widget->style->white_gc
widget->style->black_gc
widget->style->fg_gc[GTK_STATE_NORMAL]
widget->style->bg_gc[GTK_WIDGET_STATE(widget)]
</verb></tscreen>
I campi <tt>fg_gc</tt>, <tt>bg_gc</tt>, <tt>dark_gc</tt>, e
<tt>light_gc</tt> sono indicizzati tramite un parametri di tipo
<tt>GtkStateType</tt>, che può assumere i valori:
<tscreen><verb>
GTK_STATE_NORMAL,
GTK_STATE_ACTIVE,
GTK_STATE_PRELIGHT,
GTK_STATE_SELECTED,
GTK_STATE_INSENSITIVE
</verb></tscreen>
Per esempio, per <tt/GTK_STATE_SELECTED/ il colore di sfondo predefinito
è blu scuro e quello di primo piano bianco.
<p>
La nostra funzione <tt>draw_brush()</tt>, che efettivamente disegna sullo
schermo, diventa quindi:
<tscreen><verb>
/* Disegna un rettangolo sullo schermo */
static void
draw_brush (GtkWidget *widget, gdouble x, gdouble y)
{
GdkRectangle update_rect;
update_rect.x = x - 5;
update_rect.y = y - 5;
update_rect.width = 10;
update_rect.height = 10;
gdk_draw_rectangle (pixmap,
widget->style->black_gc,
TRUE,
update_rect.x, update_rect.y,
update_rect.width, update_rect.height);
gtk_widget_draw (widget, &update_rect);
}
</verb></tscreen>
Dopo aver disegnato il rettangolo sulla pixmap, chiamiamo la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_widget_draw (GtkWidget *widget,
GdkRectangle *area);
</verb></tscreen>
che notifica a X che l'area data dal parametro <tt>area</tt> deve essere
aggiornata. X poi genererà un evento di esposizione (che può essere combinato
con le aree passate da diverse chiamate a <tt>gtk_widget_draw()</tt>) che
farà sì che il nostro gestore dell'evento di esposizione, copi le porzioni
rilevanti sullo schermo.
<p>
Abbiamo a questo punto creato tutto il programma di disegno, tranne che
per qualche dettaglio irrilevante come la creazione della finestra principale.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Il codice sorgente completo è reperibile dove avete ottenuto questo tutorial,
oppure da:
<htmlurl url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gtk-gimp/tutorial"
name="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gtk-gimp/tutorial">
1998-03-12 18:23:11 +00:00
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ----------------------------------------------------------------- -->
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect1> Aggiungere il supporto per XInput
<p>
Al giorno d'oggi è possibile acquistare dei dispositivi abbastanza a buon
mercato, come tavolette grafice, che permettono di disegnare con una
espressività artistica molto semplificata rispetto ad un mouse.
Il modo più semplice per usare questi dispositivi è di sostituirli
semplicemente al mouse, ma in questo modo si perdono molti dei loro
vantaggi, come:
<itemize>
<item> Sensibilità alla pressione
<item> Sensibilità all'inclinazione
<item> Posizionamento infra-pixel
<item> Ingressi multipli (per esempio, uno stilo che contiene sia una ``matita''
sia una ``gomma'')
</itemize>
1998-05-09 15:35:18 +00:00
Per ulteriori informazioni sulle estensioni XInput, vedere l'<htmlurl
1998-03-12 18:23:11 +00:00
url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/xinput/XInput-HOWTO.html"
name="XInput-HOWTO">.
<p>
Se esaminiamo, per esempio, la definizione completa della struttura
GdkEventMotion, possiamo vedere che contiene dei campi per il supporto
delle informazioni estese dai dispositivi.
<tscreen><verb>
struct _GdkEventMotion
{
GdkEventType type;
GdkWindow *window;
guint32 time;
gdouble x;
gdouble y;
gdouble pressure;
gdouble xtilt;
gdouble ytilt;
guint state;
gint16 is_hint;
GdkInputSource source;
guint32 deviceid;
};
</verb></tscreen>
<tt/pressure/ fornisce la pressione sotto forma di un numero decimale
compreso fra 0 e 1. <tt/xtilt/ e <tt/ytilt/ possono assumere valori
compresi fra -1 e 1, corrispondenti al grado di inclinazione in ciascuna
direzione. <tt/source/ e <tt/deviceid/ specificano il dispositivo per il
quale si è verificato l'evento in due modi distinti. <tt/source/ da alcune
semplici informazioni sul tipo di dispositivo, e può assumere i valori:
<tscreen><verb>
GDK_SOURCE_MOUSE
GDK_SOURCE_PEN
GDK_SOURCE_ERASER
GDK_SOURCE_CURSOR
</verb></tscreen>
<tt/deviceid/ specifica invece un identificativo numerico univoco per il
dispositivo. Questo può essere a sua volta utilizzato per avere ulteriori
informazioni sul dispositivo tramite la chiamata a <tt/gdk_input_list_devices()/
(vedi sotto). Il valore speciale <tt/GDK_CORE_POINTER/ viene usato per identificare
il dispositivo di puntamento principale (di solito il mouse).
<sect2> Abilitare le informazioni estese
<p>
Per far sì che GTK sappia che ci interessano le informazioni estese dai
dispositivi, basta aggiungere un'unica linea al nostro programma:
<tscreen><verb>
gtk_widget_set_extension_events (drawing_area, GDK_EXTENSION_EVENTS_CURSOR);
</verb></tscreen>
Dando il valore <tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_CURSOR/, diciamo che ci interessano
gli eventi relativi alle estensioni, ma solo se non dobbiamo disegnare da noi
il nostro cursore. Si veda più sotto alla sezione <ref
id="sec_Further_Sophistications" name="Ulteriori Sofisticazioni"> per ulteriori
informazioni sul modo si disegnare i cursori. Potremmo anche dare i valori
<tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_ALL/ se vogliamo disegnare il nostro cursore o
<tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_NONE/ se vogliamo tornare alle condizioni predefinite.
<p>
Comunque, non finisce tutto qui. Non ci sono estensioni abilitate per difetto.
Abbiamo bisogno di un meccanismo per permettere agli utenti l'abilitazione e
la configurazione delle estensioni dei loro dispositivi, GTK fornisce il
widget InputDialog per automatizzare questo processo. La seguente procedura
mostra come gestire un widget InputDialog. Crea la finestra di dialogo nel
caso non sia presente, mentre la porta in primo piano in caso contrario.
<tscreen><verb>
void
input_dialog_destroy (GtkWidget *w, gpointer data)
{
*((GtkWidget **)data) = NULL;
}
void
create_input_dialog ()
{
static GtkWidget *inputd = NULL;
if (!inputd)
{
inputd = gtk_input_dialog_new();
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(inputd), "destroy",
(GtkSignalFunc)input_dialog_destroy, &inputd);
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT(GTK_INPUT_DIALOG(inputd)->close_button),
"clicked",
(GtkSignalFunc)gtk_widget_hide,
GTK_OBJECT(inputd));
gtk_widget_hide ( GTK_INPUT_DIALOG(inputd)->save_button);
gtk_widget_show (inputd);
}
else
{
if (!GTK_WIDGET_MAPPED(inputd))
gtk_widget_show(inputd);
else
gdk_window_raise(inputd->window);
}
}
</verb></tscreen>
(Notate come gestiamo questo dialogo. Con la connessione del segnale
``destroy'' ci assicuriamo di non tenerci in giro il puntatore al dialogo
dopo che lo abbiamo distrutto, cosa che potrebbe portare ad un errore di
segmentazione.)
<p>
L'InputDialog ha due pulsanti, ``Close'' e ``Save'', i quali non hanno alcuna
azione predefinita assegnata ad essi. Nella funzione precedente, abbiamo
fatto in modo che ``Close'' nasconda la finestra di dialogo, e abbiamo nascosto
il pulsante ``Save'' dal momento che in questo programma non implementiamo il
salvataggio delle opzioni di XInput.
<sect2> Usare le informazioni estese
<p>
Una volta abilitato il dipositivo, possiamo usare le informazioni estese
che si trovano nei corrispondenti campi delle strutture che descrivono gli
eventi. A dire il vero, l'utilizzo di questi campi è sempre sicuro, perché
sono tutti posti per difetto a valori ragionevoli ancje quando la gestione
degli eventi estesi non è abilitata.
<p>
Un cambiamento che dobbiamo fare è di chiamare <tt/gdk_input_window_get_pointer()/
invece di <tt/gdk_window_get_pointer/. Ciò si rende necessario perché
<tt/gdk_window_get_pointer/ non restituisce le informazioni esetese.
<tscreen><verb>
void gdk_input_window_get_pointer (GdkWindow *window,
guint32 deviceid,
gdouble *x,
gdouble *y,
gdouble *pressure,
gdouble *xtilt,
gdouble *ytilt,
GdkModifierType *mask);
</verb></tscreen>
Quando chiamiamo questa funzione, dobbiamo specificare l'identificativo
del dispositivo e la finestra. Normalmente questo identificativo lo si
ottiene dal campo <tt/deviceid/ della struttura dell'evento.
Questa funzione restituirà valori ragionevoli nel caso che la gestione
degli eventi estesi non sia attivata (in questo caso, <tt/event->deviceid/
avrà il valore <tt/GDK_CORE_POINTER/).
Quindi, la struttura di base dei gestori degli eventi relativi alla
pressione di bottoni e ai movomenti non cambia molto - abbiamo solo
bisogno di aggiungere il codice necessario per tenere conto delle
informazioni estese.
<tscreen><verb>
static gint
button_press_event (GtkWidget *widget, GdkEventButton *event)
{
print_button_press (event->deviceid);
if (event->button == 1 && pixmap != NULL)
draw_brush (widget, event->source, event->x, event->y, event->pressure);
return TRUE;
}
static gint
motion_notify_event (GtkWidget *widget, GdkEventMotion *event)
{
gdouble x, y;
gdouble pressure;
GdkModifierType state;
if (event->is_hint)
gdk_input_window_get_pointer (event->window, event->deviceid,
&x, &y, &pressure, NULL, NULL, &state);
else
{
x = event->x;
y = event->y;
pressure = event->pressure;
state = event->state;
}
if (state & GDK_BUTTON1_MASK && pixmap != NULL)
draw_brush (widget, event->source, x, y, pressure);
return TRUE;
}
</verb></tscreen>
Avremo anche bisogno di fare qualcosa con queste nuove informazioni. La
nostra nuova funzione <tt/draw_brush/ disegna con un colore diverso per
ogni <tt/event->source/ e cambia la dimensione della linea in funzione
della pressione.
<tscreen><verb>
/* Disegna un rettangolo sullo schermo, con la dimensione dipendente
dalla pressione e il colore dipendente dal tipo di dispositivo */
static void
draw_brush (GtkWidget *widget, GdkInputSource source,
gdouble x, gdouble y, gdouble pressure)
{
GdkGC *gc;
GdkRectangle update_rect;
switch (source)
{
case GDK_SOURCE_MOUSE:
gc = widget->style->dark_gc[GTK_WIDGET_STATE (widget)];
break;
case GDK_SOURCE_PEN:
gc = widget->style->black_gc;
break;
case GDK_SOURCE_ERASER:
gc = widget->style->white_gc;
break;
default:
gc = widget->style->light_gc[GTK_WIDGET_STATE (widget)];
}
update_rect.x = x - 10 * pressure;
update_rect.y = y - 10 * pressure;
update_rect.width = 20 * pressure;
update_rect.height = 20 * pressure;
gdk_draw_rectangle (pixmap, gc, TRUE,
update_rect.x, update_rect.y,
update_rect.width, update_rect.height);
gtk_widget_draw (widget, &update_rect);
}
</verb></tscreen>
<sect2> Trovare ulteriori informazioni su di un dispositivo
<p>
Come esempio del modo di trovare altre informazioni su di un dispositivo,
il nostro programma stamperà il nome di ogni dispositivo che genera un
evento di pressione di un pulsante. Per avere il nome di un dispositivo,
chiamiamo la funzione
<tscreen><verb>
GList *gdk_input_list_devices (void);
</verb></tscreen>
che restituisce una GList (un tipo di lista collegata che si trova nella
libreria glib) di strutture di tipo GdkDeviceInfo. La definizione di
GdkDeviceInfo è la seguente:
<tscreen><verb>
struct _GdkDeviceInfo
{
guint32 deviceid;
gchar *name;
GdkInputSource source;
GdkInputMode mode;
gint has_cursor;
gint num_axes;
GdkAxisUse *axes;
gint num_keys;
GdkDeviceKey *keys;
};
</verb></tscreen>
La maggior parte di questi campi rappresentano informazioni di configurazione
che potete ignorare a meno che non implementiate il salvataggio della
configurazione di un XInput. Quelle che ci interessano sono <tt/name/, che
è semplicemente il nome che X assegna al dispositivo, e <tt/has_cursor/. Anche
<tt/has_cursor/ non è informazione di configurazione, e indica, nel caso
abbia valore ``falso'', che dobbiamo disegnare da soli il nostro cursore. Ma
dal momento che abbiamo specificato <tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_CURSOR/,
possiamo anche non preoccuparcene.
<p>
La nostra funzione <tt/print_button_press()/ scorre semplicemente la lista
che è stata restituita finché non trova il valore corretto, e poi stampa
il nome del dispositivo.
<tscreen><verb>
static void
print_button_press (guint32 deviceid)
{
GList *tmp_list;
/* gdk_input_list_devices restituisce una lista interna, così poi
non dobbiamo liberarla */
tmp_list = gdk_input_list_devices();
while (tmp_list)
{
GdkDeviceInfo *info = (GdkDeviceInfo *)tmp_list->data;
if (info->deviceid == deviceid)
{
printf("Button press on device '%s'\n", info->name);
return;
}
tmp_list = tmp_list->next;
}
}
</verb></tscreen>
Questo completa i cambiamenti necessari per usare gli XInput nel nostro
programma. Come per la prima versione, i sorgenti completi sono prelevabili
1998-05-09 15:35:18 +00:00
da dove avete prelevato questo tutorial, oppure da:
<htmlurl url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gtk-gimp/tutorial"
name="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gtk-gimp/tutorial">
1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect2> Ulteriori sofisticazioni <label id="sec_Further_Sophistications">
<p>
Anche se ora il nostro programma supporta XInput pittosto bene, gli mancano
alcune caratteristiche che probabilmente vorremmo mettere in una applicazione
completa. In primo luogo, probabilmente all'utente non farà piacere dover
configurare i propri dispositivi ogni volta che lanciano il programma, per
cui dovremmo dare la possibilità di salvare la configurazione dei dispositivi.
Ciò può essere fatto scorrendo la lista restituita da <tt/gdk_input_list_devices()/
e scrivendo la configurazione su di un file.
<p>
Per tornare allo stato salvato la prossima volta che il programma viene
eseguito, GDK mette a disposizione delle funzioni per cambiare la configurazione
dei dispositivi:
<tscreen><verb>
gdk_input_set_extension_events()
gdk_input_set_source()
gdk_input_set_mode()
gdk_input_set_axes()
gdk_input_set_key()
</verb></tscreen>
(La lista restituita da <tt/gdk_input_list_devices()/ non dovrebbe
essere modificata direttamente.) Un esempio di come fare può essere
trovato nel programma di disegno gsumi (disponibile da <htmlurl
url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gsumi/"
name="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gsumi/">). Sarebbe bello
avere alla fine un modo standard di recuperare le informazioni per tutte
le applicazioni. Questo probabilmente appartiene ad un livello un po'
più elevato ripetto a GTK, forse alla libreria GNOME.
<p>
Un'altra notevole omissione a cui abbiamo accennato precedentemente è il
fatto di non disegnare il cursore direttamente. Piattaforme diverse da
XFree86 non permettono in questo momento di usare contemporaneamente un
dispositivo sia come puntatore principale sia direttamente da una
applicazione. Vedere <url url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/xinput/XInput-HOWTO.html"
name="XInput-HOWTO"> per ulteriori informazioni. Ciò significa che le
applicazioni che vogliono rivolgersi al pubblico più ampio dovranno prevedere
di disegnare esse stesse il proprio cursore.
<p>
Un'applicazione che voglia disegnare il proprio cursore dovrà fare due cose:
determinare se il dispositivo corrente necessita che venga disegnato un
cursore, e determinare se il dispositivo corrente è in prossimità. (Se il
dispositivo è una tavoletta grafica, un tocco di finezza è fare sparire
il puntatore quando lo stilo viene sollevato dalla tavoletta. Quando c'è
contatto fra lo stilo e la tavoletta, si dice che il dispositivo è ``in
prossimità".) La prima cosa viene fatta scorrendo la lista dei dispositivi,
come abbiamo fatto per trovare il nome del dispositivo. La seconda cosa
viene ottenuta selezionando gli eventi ``proximity_out''. Un esempio di
disegno del proprio cursore si trova nel programma 'testinput' incluso nella
distribuzione di GTK.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
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1998-03-12 18:23:11 +00:00
<sect>Consigli per scrivere Applicazioni GTK
1998-05-09 15:35:18 +00:00
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<p>
Questa sezione è semplicemente una raccolta di saggezza, una
guida di stile e un aiuto per creare buone applicazioni GTK. E' totalmente
inutile per ora perché è solamente un appunto.
Usa autoconf e automake! Sono tuoi amici :) Ho intenzione di fare una
piccola introduzione su di loro qui.
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<sect>Contributi
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<p>
Questo documento, come molti altri grandi software là fuori, è stato
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creato da volontari. Se sai tutto quello che c'è da sapere su GTK e non
lo hai trovato qui allora considera la possibilità di contribuire a questo
documento.
<p>
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Se decidi di contribuire, ti prego di trasmettere il tuo lavoro a Tony Gale,
<tt><htmlurl url="mailto:gale@gtk.org"
name="gale@gtk.org"></tt>. Inoltre, ricorda che l'intero documento è
``free'', e che ogni tua aggiunta sarà considerata allo stesso modo.
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Per questo motivo le persone possono usare porzioni dei tuoi esempi nei loro
programmi, copie di questo documento possono essere distribuite all'infinito,
ecc...
<p>
Grazie.
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<sect>Credits
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<p>
Voglio qui ringraziare le persone che seguono, per il loro contributo
alla stesura di questo testo.
<itemize>
<item>Bawer Dagdeviren, <tt><htmlurl url="mailto:chamele0n@geocities.com"
name="chamele0n@geocities.com"></tt> per il tutorial sui menù.
<item>Raph Levien, <tt><htmlurl url="mailto:raph@acm.org"
name="raph@acm.org"></tt>
per il "hello world" alla GTK, l'immpacchettamento del widget, e in generale
per tutta la sua saggezza.
Lui ha anche donato una casa per questo tutorial.
<item>Peter Mattis, <tt><htmlurl url="mailto:petm@xcf.berkeley.edu"
name="petm@xcf.berkeley.edu"></tt> Per il più semplice programma GTK e l'abilità
di farlo. :)
<item>Werner Koch <tt><htmlurl url="mailto:werner.koch@guug.de"
name="werner.koch@guug.de"></tt> per la conversione da testo semplice a SGML
e la gerarchia delle classi di widget.
<item>Mark Crichton <tt><htmlurl url="mailto:crichton@expert.cc.purdue.edu"
name="crichton@expert.cc.purdue.edu"></tt> per il codice della "MenuFactory"
e per la parte sull'impacchettamento nelle tabelle del tutorial.
<item>Owen Taylor <tt><htmlurl url="mailto:owt1@cornell.edu"
name="mailto:owt1@cornell.edu"></tt> per la sezione del widget EventBox
(e il patch alla distribuzione). Lui è anche responsabile per il codice
e il tutorial delle selezioni, come per la sezione sulla scrittura di un
proprio widget, e l'applicazione d'esempio. Grazie di tutto Owen.
<item>Mark VanderBoom <tt><htmlurl url="mailto:mvboom42@calvin.edu"
name="mailto:mailto:mvboom42@calvin.edu"></tt> per il suo meraviglioso lavoro
sul Notebook, Progres Bar, Dialogs e File selection. Grazie molto Mark. Sei
stato di grande aiuto.
2000-07-11 19:34:44 +00:00
<item>Tim Janik <tt><htmlurl url="mailto:timj@gtk.org"
name="mailto:timj@gtk.org"></tt> per il suo grande lavoro sul widget List.
1998-03-12 18:23:11 +00:00
Grazie Tim :)
<item> Michael K. Johnson <tt><htmlurl url="mailto:johnsonm@redhat.com"
name="johnsonm@redhat.com"> </tt> per le informazioni e il codice dei menu
a comparsa.
</itemize>
<p>
E a tutti voi che avete fatto commenti e avete aiutato a raffinare questo documento.
<p>
Thanks.
1998-05-09 15:35:18 +00:00
<!-- ***************************************************************** -->
<sect> Dichiarazione di Copyright e Licenza
<!-- ***************************************************************** -->
<p>
A questa traduzione, Copyright (c) 1997-1998 di Michel Morelli,
Daniele Canazza e Antonio Schifano, si applica la medesime licenza
prevista dal lavoro originale di Ian Main e Tony Gale. Segue la traduzione
di quelle disposizioni e la loro versione originale. In caso di discordanze
fra traduzione e versione originale, fa fede quest'ultima.
<p>
Il GTK Tutorial è Copyright (c) 1997 Ian Main.
Copyright (c) 1998 Tony Gale.
<p>
E' permesso fare e distribuire copie non modificate di questo manuale,
sotto la condizione che la dichiarazione di copyright e queste disposizioni
siano riportate su tutte le copie.
<p>E' permesso fare e distribuire copie di versioni modificate di questo
documento, sotto le stesse condizioni previste per la copia non modificata,
e che questa dichiarazione di copyright sia inclusa esattamente come
nell'originale, e che l'intero lavoro risultante sia distribuito sotto
i termini di una licenza identica a questa.
<p>E' permesso fare e distribuire copie di traduzioni di questo documento in
altre lingue, sotto le stesse condizioni previste per le versioni modificate.
<p>Nel caso si intenda includere questo documento in un lavoro pubblicato,
si prega di contattarne il curatore, che cercherà di mettere a
disposizione le informazioni più aggiornate.
<p>Non c'è garanzia che questo documento sia rispondente ai propri
propositi. Esso viene semplicemente fornito come una risorsa "free" (libera e
gratuita). In quanto tale, gli autori e i curatori delle informazioni contenute
in esso, non possono dare alcuna garanzia nemmeno sul fatto che tali informazioni
siano accurate.
<p>---------------------
<p>
The GTK Tutorial is Copyright (C) 1997 Ian Main.
Copyright (C) 1998 Tony Gale.
<p>
Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this
manual provided the copyright notice and this permission notice are
preserved on all copies.
<P>Permission is granted to copy and distribute modified versions of
this document under the conditions for verbatim copying, provided that
this copyright notice is included exactly as in the original,
and that the entire resulting derived work is distributed under
the terms of a permission notice identical to this one.
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document into another language, under the above conditions for modified
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<P>If you are intending to incorporate this document into a published
work, please contact the maintainer, and we will make an effort
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purpose. This is simply provided as a free resource. As such,
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1998-03-12 18:23:11 +00:00
</article>