gtk/docs/tutorial/gtk_tut_it.sgml
PST 1998 Shawn T. Amundson 9280285954 Released 0.99.6
Sat Mar 14 14:36:40 PST 1998 Shawn T. Amundson <amundson@gimp.org>

        * Released 0.99.6

        * gdk/gtk_tut.sgml:
        * gdk/gtk_tut_it.sgml: fixed Ian Main's e-mail address
1998-03-14 22:41:34 +00:00

8341 lines
284 KiB
Plaintext

<!doctype linuxdoc system>
<article>
<title>GTK Tutorial
<author>Ian Main, <tt><htmlurl url="mailto:imain@gimp.org"
name="imain@gimp.org"></tt>
<date>December 1, 1997 - Traduzione Aggiornata al 19 Gennaio 1998
<abstract>Tradotto da Michel Morelli, <tt><htmlurl url="mailto:ziobudda@chiara.dei.unipd.it" name="ziobudda@chiara.dei.unipd.it"></tt>, Daniele Canazza, <tt><htmlurl url="mailto:dcanazz@tin.it" name="dcanazz@tin.it"></tt> e Antonio Schifano, <tt><htmlurl url="mailto:schifano@cli.di.unipi.it" name="schifano@cli.di.unipi.it"></tt>
</abstract>
<sect>Introduzione
<p>
GTK (GIMP Toolkit) era orginariamente sviluppato come toolkit per il programma
GIMP (General Image Manipulation Program). GTK &egrave; costruito sulla base del
kit di disegno di GIMP, il GDK (GIMP Drawing Kit) il quale &egrave; costruito a sua
volta attorno alle funzioni della Xlib. E' chiamato ``toolkit di GIMP'' perch&eacute;
era inizialmente scritto per sviluppare GIMP, ma ora viene utilizzato nello
sviluppo di molti progetti software liberi. Gli autori sono
<itemize>
<item> Peter Mattis <tt><htmlurl url="mailto:petm@xcf.berkeley.edu"
name="petm@xcf.berkeley.edu"></tt>
<item> Spencer Kimball <tt><htmlurl url="mailto:spencer@xcf.berkeley.edu"
name="spencer@xcf.berkeley.edu"></tt>
<item> Josh MacDonald <tt><htmlurl url="mailto:jmacd@xcf.berkeley.edu"
name="jmacd@xcf.berkeley.edu"></tt>
</itemize>
<p>
GTK &egrave; essenzialmente una API (application programmers interface)
orientata agli oggetti.
Anche se scritto completamente in C, &egrave; implementato usando l'idea delle
classi e delle funzioni di callback (puntatori a funzioni).
<p>
C'&egrave; anche una terza componente chiamata glib che contiene una serie di
implementazioni differenti di alcune chiamate di funzioni standard e anche
alcune funzioni aggiuntive, per esempio per la manipolazione delle liste
collegate, eccetera. Le funzioni sostitutive sono usate per migliorare la
portabilit&agrave; di GTK. Alcune delle funzioni implementate qui non sono
disponibili o non sono standard, altre sono uniche come g_strerror().
Altre contengono miglioramenti alle stesse della libc come g_malloc che ha
delle utility di debugging migliorate.
<p>
Questo tutorial &egrave; un tentativo di documentare il meglio possibile la libreria gtk
e non pretende di essere completo. Questo tutorial suppone una buona conoscenza del
linugaggio C e di come creare programmi in C. Saranno facilitati i lettori che hanno una
precedente esperienza nella programmazione in X. Se il GTK &egrave; il primo insieme di widget
che studiate, siete pregati di dirmi come avete trovato questo tutorial e che tipo di problemi
avete avuto.
Notate che c'&egrave; anche una versione per il C++ della libreria GTK (chiamata GTK--), quindi
se preferite utilizzare questo linguaggio al posto del C potreste cercare questa versione
e non la GTK normale.
Ci sono poi un ``wrapper'' Objective C e un collegamento a Guile, ma non ne seguo
l'evoluzione.
<p>
Mi farebbe molto piacere conoscere qualsiasi problema che abbiate avuto nell'imparare il GTK
da questo documento e apprezzerei anche critiche sul come migliorarlo.
<sect>Iniziamo
<p>
La prima cosa da fare &egrave; certamente quella di scaricare il GTK e installarlo. Potete prendere
l'ultima versione dal sito ftp.gimp.org nella directory /pub/gimp. Un'altra possibile sorgente
di informazioni &egrave; il sito http://www.gimp.org/gtk. GTK usa il comando GNU autoconf per
autoconfigurarsi.
Una volta estratti i file dall'archivio tar, eseguite configure --help per vedere una lista delle
opzioni del comando configure.
<p>
Per iniziare la nostra introduzione a GTK, cominceremo con il pi&ugrave; semplice programma
possibile . Questo programma crea una finestra con dimensioni (in pixel) di 200x200 e
l'unica possibilit&agrave; di uscita &egrave; di ucciderlo ucciso usando la shell o il Window Manager.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
Tutti i programmi certamente includeranno &lt;gtk/gtk.h&gt; che dichiara le variabili, le funzioni,
le strutture, etc. che saranno usate nella tua applicazione GTK.
<p>
La linea seguente:
<tscreen><verb>
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
</verb></tscreen>
invoca la funzione gtk_init(gint *argc, gchar ***argv) che sar&agrave; usata in tutte le
applicazioni GTK. Questa funzione sistema alcune cose al posto nostro, come la visuale
predefinita e la mappa dei colori, e procede poi chiamando gdk_init(gint *argc, gchar ***argv).
Questa funzione inizializza la libreria per l'uso, setta il gestore predefinito dei segnali
e guarda negli argomenti, passati via linea di comando alla tua applicazione, alla ricerca
di uno di questi argomenti:
<itemize>
<item> <tt/--display/
<item> <tt/--debug-level/
<item> <tt/--no-xshm/
<item> <tt/--sync/
<item> <tt/--show-events/
<item> <tt/--no-show-events/
</itemize>
<p>
Rimuove questi argomenti dalla lista degli argomenti passati, lasciando quelli non
riconosciuti a disposizione della tua applicazione che potr&agrave; tenerne conto o ignorarli.
In questo modo si crea un set di argomenti standard accettato da tutte le applicazione GTK.
<p>
Le seguenti 2 linee di codice creano e mostrano la finestra.
<tscreen><verb>
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_show (window);
</verb></tscreen>
L'argomento GTK_WINDOW_TOPLEVEL specifica che noi vogliamo che la nostra finestra si
sottometta alle decorazioni del windows manager e alla posizione che quest'ultimo indicher&agrave;.
Invece di creare una finestra avente dimensioni 0x0, la dimensione di una finestra senza
figli (altri widget, come i bottoni, etc) &egrave; predefinita a 200x200 cos&igrave; che si possa manipolarla.
La funzione gtk_widget_show() fa s&igrave; che GTK sappia che abbiamo finito di settare gli
attributi di questo widget e che quindi quest'ultimo pu&ograve; essere visualizzato.
<p>
L'ultima linea ci fa entrare nel ciclo principale del GTK.
<tscreen><verb>
gtk_main ();
</verb></tscreen>
gtk_main() &egrave; un'altra chiamata che tu vedrete in tutte le applicazioni GTK. Quando il controllo
raggiunge questo punto, l'applicazione si metter&agrave; a dormire aspettando che si verifichino eventi
di X (come la pressione di un bottone o di un tasto), timeout o notifiche di Input/Output dei file
Nel nostro esempio, comunque, tutti gli eventi sono ignorati.
<sect1>Hello World in GTK
<p>
Ok, ora un programma con un widget (un bottone). E' il classico ``Hello World'' alla GTK.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* E' una funzione di ritorno (callback). Gli argomenti passati sono ignorati in questo
* esempio.
* Piu' informazioni sulle callback in seguito. */
void hello (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("Hello World\n");
}
gint delete_event(GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("delete event occured\n");
/* Se si d&agrave; TRUE al manipolatore del segnale ``delete_event'', GTK emettera' il segnale
``destroy''. Fornire FALSE significa non volere che la finestra sia distrutta.
Cambia FALSE con TRUE e la finestra principale sara' distrutta con un "delete_event"
*/
/* Un'altra callback */
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* GtkWidget e' il tipo di dato per i Widget */
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
/* Questa e' una chiamata presente in tutte le applicazioni GTK. Gli argomenti della
linea di comando vengono scorsi e restituiti alla applicazione */
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* Crea una nuova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* Quando alla finestra viene passato il segnale ``delete_event'' (questo
* segnale viene passato Windows Manager di solito con l'opzione 'close'
* o con la barra del titolo (title bar)) noi chiediamo che la funzione
* delete_event() (definita sopra) venga invocata.
* Il dato passato come argomento alla funzione di ritorno &eacute; NULL
* ed &eacute; ignorato dalla funzione stessa. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
/* Qui connettiamo l'evento ``destroy'' al gestore del segnale.
* Questo evento accade quando noi chiamimo la funzione gtk_widget_destroy()
* sulla finestra o se ritorniamo TRUE dalla callback ``delete_event''. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
/* Setta il bordo interno della finestra */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Crea un nuovo bottone avente etichetta (label) uguale a ``Hello World'' */
button = gtk_button_new_with_label ("Hello World");
/* Quando il bottone riceve il segnale ``clicked'', invochera' la funzione
* hello() passando NULL come argomento della funzione. La funzione
* hello() &eacute; definita sopra. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (hello), NULL);
/* Questo far&agrave; s&igrave; che la finestra venga distrutta dalla chiamata
* gtk_widget_destroy(window) quando il bottone verr&agrave; premuto. Ancora,
* questo segnale (``destroy'') puo' arrivare da qui o dal windows
* manager */
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT (window));
/* Questo inserisce il bottone nella finestra
* (un contenitore GTK) */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
/* Il passo finale &eacute; il mostrare questo nuovo widget appena creato */
gtk_widget_show (button);
/* e la finestra */
gtk_widget_show (window);
/* Tutte le applicazioni GTK devono avere la funzione gtk_main().
* Il controllo finisce qui e attende un evento (come la pressione
* di un tasto o l'evento di un mouse).
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<sect1>Compilare hello World
<p>
Per compilare si utilizza :
<tscreen><verb>
gcc -Wall -g helloworld.c -o hello_world -L/usr/X11R6/lib \
-lglib -lgdk -lgtk -lX11 -lXext -lm
</verb></tscreen>
<p>
Le librerie sopra (glib, gtk,...) devono essere tutte nel percorso predefinito
delle librerie. Se cosi' non fosse aggiungi ``-L&lt;directory&gt;'' e il gcc
guarder&agrave; in questa directory per cercare le librerie di cui necessita.
Per esempio sul mio sistema debian-linux io ho dovuto aggiungere
<tt>-L/usr/X11R6/lib</> per riuscire a far trovare le librerie di X11.
<p>
L'odine della dichiarazione delle librerie &eacute; significativo. Il linker
sa quali funzioni di una libreria ha bisogno prima di processarla.
<p>
le librerie che noi linkiamo sono:
<itemize>
<item> la libreria glib (-lglib), contiene varie funzioni, ma solo
g_print() &eacute; usato in questo esempio. GTK si appoggia a questa
libreria cosi' devi sempre, comunque, linkarla. Vedi comunque la <ref
id="sec_glib" name="glib"> sezione sulla glib per altri dettagli.
<item>La libreria GDK (-lgdk), la copertura della X11.
<item>La libreria GTK (-lgtk), la libreria dei widget, basata sulla GDK.
<item>La libreria xlib(-lX11) la quale &egrave; usata dalla GDK.
<item>La libreria Xext(-lXext). Questa contiene il codice per le pixmap a
memoria condivisa e altre estensioni di X.
<item>La libreria matematica (-lm). Questa &eacute; usata dalla GTK per vari scopi.
</itemize>
<sect1>Teoria dei segnali e delle funzioni di ritorno (callback)
<p>
Prima di guardare in dettaglio ``Hello World'', discuteremo gli eventi e le
funzioni di ritorno. GTK &egrave; un toolkit guidato dagli eventi, il che significa
che se ne star&agrave; a dorimire in gtk_main finch&eacute; non succeder&agrave; un evento ed il
controllo passer&agrave; alla funzione appropriata.
<p>
Questo passaggio di controllo &egrave; fatto usando l'idea dei segnali. Quando succede un
evento, come la pressione di un bottone del mouse, verr&agrave; emesso il segnale appropriato
dal widget che &eacute; stato premuto.
Questo &egrave; il modo in cui GTK fa molto del suo utile lavoro. Per fare s&igrave; che un
bottone esegua una azione, noi prepareremo un gestore del segnale che catturi
questi segnali e chiami la funzione corretta. Questo &egrave; fatto usando una
funzione del tipo:
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_connect (GtkObject *object,
gchar *name,
GtkSignalFunc func,
gpointer func_data);
</verb></tscreen>
<p>
Dove, il primo argomento &egrave; il widget che emetter&agrave; il segnale, il secondo &egrave; il nome
del segnale che si vuole catturare,il terzo &egrave; la funzione che verr&agrave; invocata
quando il segnale sar&agrave; catturato e il quarto &egrave; il dato che potr essere passato a
questa funzione.
<p>
La funzione specificata come terzo argomento &egrave; chiamata ``funzione di ritorno (callback)'',
e dovrebbe essere della forma:
<tscreen><verb>
void callback_func(GtkWidget *widget, gpointer *callback_data);
</verb></tscreen>
<p>
Dove il primo argomento sar&agrave; un puntatore al widget che emette il segnale e il
secondo un puntatore al dato passato come ultimo argomento della funzione
gtk_signal_connect() come descritto sopra.
<p>
Un'altra chiamata usata nell'esempio Hello World &egrave;:
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_connect_object (GtkObject *object,
gchar *name,
GtkSignalFunc func,
GtkObject *slot_object);
</verb></tscreen>
<p>
gtk_signal_connect_object() &egrave; uguale a gtk_signal_connect() eccetto che la
funzione di callback usa solo un argomento, un puntatore ad un'oggetto GTK.
Cosi' quando usa questa funzione per connettere i segnali, la callback
potrebbe essere della forma :
<tscreen><verb>
void callback_func (GtkObject *object);
</verb></tscreen>
<p>
Dove object &egrave; di solito un widget. Noi, generalmente, non assegnamo una callback per
gtk_signal_connect_object. Queste sono invocate ,usualmente, per chiamare
una funzione GTK che accetta un widget singolo o un oggetto come argomento,
come nel caso dell'esempio Hello World.
Lo scopo di avere due funzioni per connettere i segnali &egrave; semplicemente quello di
permettere alla funzione di callback di avere un numero di argomenti diverso.
Molte funzioni della libreria GTK accettano solo un singolo puntatore ad un widget
GTK come argomento, cos&igrave; per queste si pu&ograve; usare la funzione gtk_signal_connect_object(),
mentre per le vostre funzioni potreste aver bisogno di passare dati supplementari alle
funzioni di ritorno.
<sect1>Attraverso Hello World passo per passo
<p>
Ora che conosciamo la teoria che vi &egrave; dietro, iniziamo ad essere pi&ugrave; chiari
camminando attraverso il programma di Hello World.
<p>
Questa &egrave; la funzione di callback che sar&agrave; invocata quando il bottone &egrave; clickato.
Noi, in questo esempio, ignoriamo sia il widget che i dati passati, ma non &egrave;
difficile farci invece qualcosa. Il prossimo esempio user&agrave; l'argomento passato
per dire quale bottone &egrave; stato premuto.
<tscreen><verb>
void hello (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
g_print ("Hello World\n");
}
</verb></tscreen>
<p>
Questa callback &egrave; un po' speciale. L'evento ``delete'' avviene quanto il Window Manager
manda questo evento all'applicazione. Qui abbiamo una scelta da fare: cosa fare di questo evento.
Possiamo ignorarlo, creare qualche tipo di risposta, o semplicemente terminare
l'applicazione.
Il valore che si restituisce in questa callback fa s&igrave; che la GTK sappia cosa fare.
Restituire FALSE significa che noi non vogliamo che il segnale ``destroy'' sia emesso,
quindi far s&igrave; che la nostra applicazione continui a procedere. Ritornare TRUE vuole dire
far emettere il segnale ``destroy'' il quale chiamer&agrave; il gestore del segnale ``destroy''
(o meglio : la nostra funzione di callback).
<tscreen><verb>
gint delete_event(GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("delete event occured\n");
return (FALSE);
}
</verb></tscreen>
<p>
Questa &egrave; un'altra funzione di callback la quale fa uscire dal programma chiamando
gtk_main_quit(). Non c'&egrave; molto da dire al riguardo, &egrave; abbastanza auto-esplicativa.
<tscreen><verb>
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit ();
}
</verb></tscreen>
<p>
Ritengo che conosciate la funzione main()... si, come tutte le altre applicazioni
anche le applicazioni GTK hanno questa funzione.
<tscreen><verb>
int main (int argc, char *argv[])
{
</verb></tscreen>
<p>
Questa parte dichiara un puntatore ad una struttura di tipo GtkWidget. Queste sono
usate sotto per creare una finestra ed un bottone.
<tscreen><verb>
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
</verb></tscreen>
<p>
Qui vi &egrave; ancora la nostra gtk_init. Come prima questa inizializza il toolkit e
analizza gli argomenti trovati nella linea di comando_ Tutti gli argomenti riconosciuti
nella linea di comando sono rimossi dalla lista degli argomenti e vengono cos&igrave; modificati
argc e argv per far s&igrave; che sembri che questi non siano mai esisitie permettere alla
tua applicazione di analizzare gli argomenti rimasti.
<tscreen><verb>
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
</verb></tscreen>
<p>
Crea una nuova finestra. Questo viene spiegato abbastanza approfonditamente pi&ugrave; avanti.
Viene allocata la memoria per la struttura GtkWidget *window cos&igrave; che si punti ad una struttura
valida. In questo modo si predispone la nuova finestra, ma non la si visualizza fino a sotto dove, quasi
alla fine del nostro programma, invochiamo gtk_widget_show(window).
<tscreen><verb>
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
</verb></tscreen>
<p>
Questo &egrave; un esempio di come connettere un gestore dei segnali con un oggetto, in questo
caso la finestra. Qui viene catturato il segnale ``destroy''. Questo &egrave; emesso quando usiamo
il Window Manager per uccidere la finestra (e noi restituiamo TRUE dal gestore di ``delete_event'')
o quando emettiamo la chiamata gtk_widget_destroy() passando l'oggetto finestra
come oggetto da distruggere. Sistemando le cose cos&igrave;, trattiamo entrambi i casi con una singola
chiamata. Qui &egrave; giusto invocare la funzione destroy() definita sopra con NULL come argomento,
la quale termina l'applicazione GTK per noi.
Questo ci permetter&agrave; di utilizzare il Window Manager per uccidere il programma.
<!-- fino a qui -->
<p>
GTK_OBJECT e GTK_SIGNAL_FUNC sono macro che interpretano il casting e il controllo di tipo per noi,
cos&igrave; da rendere piu' leggibile il codice.
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
</verb></tscreen>
<p>
La prossima funzione &egrave; usata per settare un attributo di un oggetto contenitore. Questo
sistema la finestra cos&igrave; da avere un'area vuota all'interno della finestrra larga 10 pixel dove
non potr&agrave; andare nessun widget. Ci sono altre funzioni simili che vedremo nella
sezione <ref id="sec_setting_widget_attributes" name="Settare gli attributi del Widget.">
<p>
E ancora, GTK_CONTAINER &egrave; una macro per interpretare il casting di tipo.
<tscreen><verb>
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
</verb></tscreen>
<p>
Questa chiamata crea un nuovo bottone. Alloca spazio in memoria per un nuovo GtkWidget,
inizializzandolo e facendo s&igrave; che il puntatore a bottone punti ad esso.
Quando sar&agrave; visualizzato, avr&agrave; etichetta ``Hello World''.
<tscreen><verb>
button = gtk_button_new_with_label ("Hello World");
</verb></tscreen>
<p>
Qui prendiamo il bottone e gli facciamo fare qualcosa di utile.
Gli colleghiamo un un gestore di segnale in modo che quando emetter&agrave; il
segnale ``clicked'', verr&agrave; invocata la nostra funzione hello(). Il dato passato
alla funzione &egrave; ignorato, cosicch&eacute; alla funzione di callback hello() passiamo
semplicemente NULL. Evidentemente il segnale ``clicked'' viene emesso quando
premiamo il bottone con il mouse.
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (hello), NULL);
</verb></tscreen>
<p>
Usiamo questo bottone anche per uscire dal programma. Questo illustrera'
come il segnale ``destroy'' pu&ograve; arrivare sia dal Window Manager che dal nostro programma.
Quando il bottone &egrave; ``clicked'', come sopra, chiamera' la funzione di callback
hello() e poi questa nell'ordine in cui sono definite. Si possono avere
tante funzioni di callback, quante sono necessarie, e saranno eseguite nell'ordine in cui
sono connesse. Visto che la funzione gtk_widget_destroy() accetta come argomento solo un
GtkWidget *widget, usiamo la funzione gtk_signal_connect_object()
al posto della semplice gtk_signal_connect().
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT (window));
</verb></tscreen>
<p>
Questa &eacute; una chiamata di ``impacchettamento'' che sar&agrave; spiegata pi&ugrave; avanti.
Ma &egrave; molto facile da capire. Semplicemente dice alla libreria GTK che il
bottone &egrave; da mettere nella finestra dove sar&agrave; visualizzato.
<tscreen><verb>
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
</verb></tscreen>
<p>
A questo punto abbiamo predisposto tutto quello che ci eravamo prefissati.
Con tutti i gestori di segnale a posto e il bottone messo nella finestra in cui
dovrebbe essere, possiamo dire a GTK di mostrare gli oggetti sullo schermo.
L'oggetto finestra viene mostrato per ultimo cos&igrave; che la finestra completa di tutti
i suoi oggetti sar&agrave; mostrata in una volta sola, invece di vedere
prima la finestra spoglia e poi la comparsa del bottone all'interno di essa.
Per quanto, con questi semplici esempi, questo l'avrai gi&agrave; notato.
<tscreen><verb>
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
</verb></tscreen>
<p>
E naturalmente chiamiamo gtk_main(), la quale aspetta l'arrivo degli eventi
dal server X e chiamer&agrave; l'oggetto interessato per fargli emettere il segnale
adeguato.
<tscreen><verb>
gtk_main ();
</verb></tscreen>
E il return finale. Il controllo ritorna qui dopo che viene invocata gtk_quit().
<tscreen><verb>
return 0;
</verb></tscreen>
<p>
Ora, quando premiamo il bottone del mouse su un bottone GTK, questo oggetto
emette il segnale ``clicked''. Per poter utilizzare queste informazioni, il nostro
programma predispone un gestore di segnale per catturare quel segnale, il quale
avvia la funzione da noi scelta. Nel nostro esempio, quando il bottone creato viene
clickato , la funzione hello() &egrave; invocata con un argomento NULL, dopoodich&eacute;
viene invocato il successivo gestore di questo segnale. Questo chiama la funziona
gtk_widget_destroy(), passandole l'oggetto-finestra (window) come argomento, che
distrugger&agrave; la finestra. Questo fa s&igrave; che la finestra emetta il segnale
``destroy'' che viene catturato e che fa invocare la funzione di ritorno
destroy(), che semplicemente esce dal programma GTK.
<p>
Un'altro modo in cui possono andare le cose &egrave; l'uso del window manager per uccidere
la finestra. Questo causera' l'emissione del segnale ``delete_event'' che
automaticamente chiamer&agrave; il gestore del segnale ``delete_event''. Se qui noi
restituiamo il valore FALSE, la finestra non verr&agrave; toccata e tutto proceder&agrave; come
se nulla fosse successo. Dare invece il valore TRUE causer&agrave; l'emissione da parte
di GTK del segnale ``destroy'' il quale, a sua volta, invocher&agrave; la callback ``destroy'',
uscendo dall'applicazione.
<p>
Nota che questi segnali non sono gli stessi del sistema Unix e che non sono
implementati usando quei segnali, anche se la terminologia &egrave; praticamente identica.
<sect>Proseguiamo
<p>
<sect1>Tipi di Dato
<p>
Ci sono alcune cose che avrete probabilmente notato nei precedenti esempi che
hanno bisogno di una spiegazione. I gint, gchar ecc. che vedete sono tipi di dato
riferiti rispettivamente a int e char. Questo viene fatto per rimediare alla brutta
dipendenza dalle dimensioni di semplici tipi di dato quando si fanno dei calcoli.
Un buon esempio &egrave; ``gint32'' il quale sar&agrave; un tipo di dato riferito ad un intero a
32 bit per tutte le piattaforme x86 e ad un 64 bit per gli alpha.
I tipi di dato sono ben spiegati pi&ugrave; avanti ed intuitivi. Sono definiti in
glib/glib.h (il quale viene incluso da gtk.h).
<p>
Noterete anche la possibilit&agrave; di utilizzare un GtkWidget quando la funzione richiede
un GtkObject. GTK &egrave; una libreria orienta agli oggetti ed un widget &egrave; un oggetto.
<sect1>Altri Dettagli sui Segnali
<p>
Diamo un'altra occhiata alla dichiarazione della funzione gtk_signal_connect.
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_connect (GtkObject *object, gchar *name,
GtkSignalFunc func, gpointer func_data);
</verb></tscreen>
Notate il valore di ritorno definito come gint? questo &egrave; un identificatore per
la tua funzione di callback. Come detto sopra, si possono avere pi&ugrave; funzioni di
ritorno per ogni segnale e per ogni ogetto a seconda delle necessit&agrave;. ed ognuna sar&agrave;
eseguita in sequenza, nell'ordine in cui sono state collegate. Questo identificatore
ti permette di rimuovere una funzione dalla lista delle funzioni di ritorno tramite
la seguente chiamata
<tscreen><verb>
void gtk_signal_disconnect (GtkObject *object,
gint id);
</verb></tscreen>
Cos&igrave; passando il widget da cui vuoi rimuovere il gestore di segnale, e
l'identificativo restituito da una delle funzioni signal_connect, puoi rimuovere
il gestore di segnale che desideri da quella del widget.
<p>
Un'altra funzione per rimuovere tutti i segnali di un widget in una volta sola &egrave;:
<tscreen><verb>
gtk_signal_handlers_destroy (GtkObject *object);
</verb></tscreen>
<p>
Questa chiamata &egrave; abbastanza auto esplicativa. Semplicemente rimuove tutti i segnali
collegati al widget che passi alla funzione come argomento.
<sect1>Miglioriamo Hello World
<p>
Diamo un'occhiata ad una migliorata versione di Hello World con altri esempi sulle
callback. Questo anche ci introdurr&agrave; al nostro prossimo argomento,
l'impacchettamento dei widget.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* La nostra funzione di callback migliorata. I dati passati a questa
* vengono stampati su stdout. */
void callback (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
g_print ("Hello again - %s was pressed\n", (char *) data);
}
/* Un'altra callback */
void delete_event (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* GtkWidget e' il tipo di dato per i widget */
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *box1;
/* Questa funzione e' invocata in tutte le applicazioni GTK, gli
argomenti sono analizzati e restituiti all'applicazione. */
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* Crea una nuova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* Questa e' una nuova chiamata. Assegna "Hello Buttons" come titolo
della nostra finestra */
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Hello Buttons!");
/* Qui settiamo il gestore per il segnale "delete_event" che
immediatamente esce dalla applicazione.
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
/* predispone il bordo della finestra */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* creiamo una scatola dove mettere tutti i widget. Questa &egrave; descritta
dettagliatamente nella sezione "packing". La scatola non &egrave; realmente
visibile, &egrave; solamente usata per sistemare i widget. */
box1 = gtk_hbox_new(FALSE, 0);
/* Inseriamo la scatola nella finestra */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), box1);
/* Creiamo un nuovo bottone con etichetta "Button 1" */
button = gtk_button_new_with_label ("Button 1");
/* Quando il bottone e' premuto, noi invocheremo la funzione di callback,
con un puntatore alla stringa "button 1" come proprio argomento) */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "button 1");
/* invece di aggiungerlo alla finestra, lo inseriamo nella scatola invisibile,
la quale e' stata inserita nella finstra. */
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(box1), button, TRUE, TRUE, 0);
/* Ricordati sempre questo passo. Dice a GTK che la preparazione di questo
bottone e' finita e che quindi puo' essere mostrato. */
gtk_widget_show(button);
/* Facciamo la stessa cosa per il secondo bottone. */
button = gtk_button_new_with_label ("Button 2");
/* Chiamiamo la stessa funzione ma passandogli un argomento differente,
gli passiamo un puntatore alla stringa "button 2" */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "button 2");
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(box1), button, TRUE, TRUE, 0);
/* L'ordine nel quale i bottoni sono visualizzati non e' realmente importante,
ma io ti raccomando di mostrare per ultima la finestra cosi' che tutto
sia visualizzato in una volta sola */
gtk_widget_show(button);
gtk_widget_show(box1);
gtk_widget_show (window);
/* e ora ci mettiamo in gtk_main e aspettiamo che il diverimento inizi.
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<p>
Compilate questo programma usando gli stessi argomenti di link del nostro primo
esempio. Noterete che questa volta non c'&egrave; un modo semplice per uscire dal programma,
si deve usare il nostro window manager o la linea di comando per uccidere
l'applicazione.
Un buon esercizio per il lettore &egrave; quello di inserire un tezo bottone ``quit'' che
faccia uscire dal programma. Potete anche divertirvi con le opzioni di
gtk_box_pack_start() mentre leggete il prossimo capitolo. Provate a ridimensionare
la finestra ed a osservare cosa succede.
<p>
Solo una piccola nota, c'&egrave; un'altra definizione di gtk_window_new() -
GTK_WINDOW_DIALOG. Questa interagisce con il window manager in un modo un po'
diverso, e dovrebbe essere usata per finestre temporanee.
<sect>Come ``Impacchettare'' i Widget
<p>
Nel momento in cui si crea un'applicazione, normalmente si avr&agrave; la necessit&agrave; di mettere pi&ugrave;
di un unico bottone all'interno di una finestra. Il nostro primo esempio ``Hello World''
usava un solo oggetto, cosicch&eacute; abbiamo potuto usare semplicemente una chiamata
a gtk_container_add per impacchettare il widget nella finestra. Quando invece si vuole
inserire pi&ugrave; di un unico widget in una finestra, come si fa a controllare dove vengono
posizionati i propri oggetti? E' qui che entra in gioco il meccanismo dell'``impacchettamento''.
<sect1>Teoria delle Scatole per Impacchettamento
<p>
La maggior parte dell'impacchettamento viene effettuata creando delle scatole
come nell'esempio pi&ugrave; sopra. Le scatole sono dei contenitori invisibili di
widget che possiamo usare per imballarci i nostri oggetti e che esistono in
due variet&agrave;: in particolare si possono avere scatole orizzontali (hbox) e
verticali (vbox).
Quando si impacchentano degli oggetti in una scatola orizzontale, gli oggetti vengono inseriti
orizzontalmente da sinistra a destra oppure da destra a sinistra a seconda della
chiamata di funzione che si usa. In una scatola verticale, gli oggetti vengono inseriti
dall'alto in basso o viceversa. Si pu&ograve; usare qualsiasi combinazione di scatole
all'interno o a fianco di altre scatole, fino ad ottenere l'effetto desiderato.
<p>
Per creare una nuova scatola orizzontale, si usa una chiamata a gtk_hbox_new(), mentre
per le scatole verticali si usa gtk_vbox_new(). Per inserire i widget
all'interno di questi contenitori si usano le funzioni gtk_box_pack_start() e
gtk_box_pack_end(). La funzione gtk_box_pack_start() comincer&agrave; dall'alto verso il
basso in una vbox e da sinistra a destra in una hbox. gtk_box_pack_end() fa l'opposto,
impacchettando dal basso verso l'alto in una vbox e da destra a sinistra in una hbox.
Queste funzioni ci permettono di giustificare a destra o a sinistra i nostri
widget, e possono essere mescolate in qualsiasi modo per ottenere l'effetto desiderato.
Useremo gtk_box_pack_start() nella maggior parte dei nostri esempi. Un oggetto pu&ograve;
essere costituito da un altro contenitore o da un oggetto grafico. Infatti, molti
oggetti grafici sono a loro volta dei contenitori, compreso il bottone, anche se
tipicamente all'interno del bottone mettiamo solo una etichetta.
<p>
Usando queste chiamate, GTK riesce a capire dove si vogliono piazzare i propri
widget, in modo di essere poi in grado di effettuare il ridimensionamento
automatico e altre cose interessanti. Esiste poi un insieme di opzioni che riguardano
il modo in cui i propri oggetti grafici dovrebbero essere impacchettati. Come
si pu&ograve; immaginare, questo metodo d&agrave; una buona flessibilit&agrave; nella creazione e
nella disposizione dei propri widget.
<sect1>Dettagli sulle Scatole
<p>
A causa di questa flessibilit&agrave;, le scatole per impacchettamento del GTK
possono, di primo acchito, creare un po' di disorientamento. Sono infatti disponibili
molte opzioni, e non &egrave; immediato il modo in cui si combinano l'una con l'altra.
Alla fine per&ograve;, si possono ottenere essenzialmente cinque diversi stili.
<p>
<?
<IMG ALIGN="center" SRC="gtk_tut_packbox1.gif"
VSPACE="15" HSPACE="10" ALT="Box Packing Example Image" WIDTH="528"
HEIGHT="235">
>
Ogni linea contiene una scatola orizzontale (hbox) con diversi bottoni.
La chiamata a gtk_box_pack &egrave; una scorciatoia per la chiamata di impacchettamento
di ognuno dei bottoni nella hbox. Ognuno dei bottoni viene impacchettato nella
hbox nello stesso modo (cio&egrave;, con gli stessi argomenti per la funzione gtk_box_pack_start ()).
<p>
Questa &egrave; la dichiarazione della funzione gtk_box_pack_start.
<tscreen><verb>
void gtk_box_pack_start (GtkBox *box,
GtkWidget *child,
gint expand,
gint fill,
gint padding);
</verb></tscreen>
Il primo argomento &egrave; la scatola nella quale si stanno inscatolando i
widget, il secondo &egrave; il widget stesso. Gli oggetti per ora saranno
bottoni, quindi quello che faremo sar&agrave; impacchettare bottoni in scatole.
<p>
L'argomento ``expand'' in gtk_box_pack_start() o gtk_box_pack_end() controlla
se gli oggetti devono essere sistemati nella scatola in modo da riempire tutto
lo spazio in diponibile presente nella scatola, in modo che la scatola si espanda fino
ad occupare tutta l'area assegnatale (valore TRUE).
La scatola pu&ograve; anche essere rimpiciolita in modo da contenere esattamente i
widget (valore FALSE). Assegnare a expand il valore FALSE permette di giustificare
a destra o sinistra i propri oggetti. In caso contrario, tutti gli ogetti si espandono
fino ad adattarsi alla scatola, e il medesimo effetto si pu&ograve; ottenere usando solo una
delle funzioni gtk_box_pack_start o pack_end.
<p>
L'argomento ``fill'' delle funzioni gtk_box_pack stabilisce se lo spazio disponibile
nella scatola deve essere allocato agli oggetti (TRUE) o se deve essere mantenuto
come riempimento attorno a questi oggetti (FALSE). Questo argomento ha effetto
solo se a expand &egrave; assegnato il valore TRUE.
<p>
Quando si crea una nuova scatola, la funzione ha questo aspetto:
<tscreen><verb>
GtkWidget * gtk_hbox_new (gint homogeneous,
gint spacing);
</verb></tscreen>
L'argomento homogeneous di gtk_hbox_new (la stesso per gtk_vbox_new)
determina se ogni oggetto nella scatola deve avere la stessa dimensione (cio&egrave;
la stessa ampiezza in una hbox o la stessa altezza in una vbox). Se &egrave; settato,
l'argomento expand delle routine gtk_box_pack &egrave; sempre attivato.
<p>
Qual &egrave; la differenza fra la spaziatura (che &egrave; stabilita quando la scatola
viene creata) e il riempimento (che viene stabilito quando gli elementi vengono
impacchettati)? La spaziatura viene inserita fra gli oggetti, mentre il
riempimento viene aggiuno a ciascuno dei lati dell'oggetti. La seguente figura
dovrebbe chiarire meglio questo punto:
<?
<IMG ALIGN="center" SRC="gtk_tut_packbox2.gif"
VSPACE="15" HSPACE="10" ALT="Box Packing Example Image" WIDTH="509"
HEIGHT="213">
>
Di seguito &egrave; riportato il codice usato per creare le immagini precedenti.
L'ho commentato in modo piuttosto pesante, in modo che non dovreste avere
problemi nel seguirlo. Compilatelo voi stessi e preovate a giocarci un po'.
<sect1>Programma Dimostrativo di Impacchettamento
<p>
<tscreen><verb>
#include "gtk/gtk.h"
void
delete_event (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit ();
}
/* Costruisco una nuova hbox riempita con bottoni-etichette. Gli
* argomenti per le varabili che ci interessano sono passati
* in questa funzione. Non mostriamo la scatola, ma mostriamo
* tutto quello che c'&egrave; dentro. */
GtkWidget *make_box (gint homogeneous, gint spacing,
gint expand, gint fill, gint padding)
{
GtkWidget *box;
GtkWidget *button;
char padstr[80];
/* costruisco una nuova hbox con i valori appropriati di
* homogeneous e spacing */
box = gtk_hbox_new (homogeneous, spacing);
/* costruisco una serie di bottoni con i valori appropriati */
button = gtk_button_new_with_label ("gtk_box_pack");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
button = gtk_button_new_with_label ("(box,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
button = gtk_button_new_with_label ("button,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
/* costruisco un bottone con l'etichetta che dipende dal valore di
* expand. */
if (expand == TRUE)
button = gtk_button_new_with_label ("TRUE,");
else
button = gtk_button_new_with_label ("FALSE,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
/* Questo &egrave; la stessa cosa della creazione del bottone per "expand"
* pi&ugrave; sopra, ma usa la forma breve. */
button = gtk_button_new_with_label (fill ? "TRUE," : "FALSE,");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
sprintf (padstr, "%d);", padding);
button = gtk_button_new_with_label (padstr);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box), button, expand, fill, padding);
gtk_widget_show (button);
return box;
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *box1;
GtkWidget *box2;
GtkWidget *separator;
GtkWidget *label;
GtkWidget *quitbox;
int which;
/* La nostra inizializzazione, non dimenticatela! :) */
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
if (argc != 2) {
fprintf (stderr, "uso: packbox num, dove num &egrave; 1, 2, o 3.\n");
/* questo fa solo un po' di pulizia in GTK, ed esce con un valore 1. */
gtk_exit (1);
}
which = atoi (argv[1]);
/* Creiamo la nostra finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
/* Ci si dovrebbe sempre ricordare di connettere il segnale di destroy
* alla finestra principale. Ci&ograve; &egrave; molto importante per avere un funzionamento
* corretto dal punto di vista intuitivo */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (delete_event), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Creiamo una scatola verticale (vbox) in cui impacchettare quelle
* orizzontali. Questo ci permette di impilare le scatole orizzontali
* piene di bottoni una sull'altra in questa vbox. */
box1 = gtk_vbox_new (FALSE, 0);
/* Decide quale esempio si deve mostrare. Corrispondono alle figure precedenti */
switch (which) {
case 1:
/* creare una nuova etichetta. */
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (FALSE, 0);");
/* allineare l'etichetta al lato sinistro. Discuteremo questa e altre
* funzioni nella sezione dedicata agli attributi degli oggetti grafici. */
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
/* Impacchettare l'etichetta nella scatola verticale (vbox box1).
* Ricordare che gli oggetti che vengono aggiunti in una vbox vengono
* impacchettati uno sopra all'altro in ordine. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
/* mostrare l'etichetta */
gtk_widget_show (label);
/* chiamare la nostra funzione make_box - homogeneous = FALSE,
* spacing = 0, expand = FALSE, fill = FALSE, padding = 0 */
box2 = make_box (FALSE, 0, FALSE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* chiamare la nostra funzione make_box - homogeneous = FALSE, spacing = 0,
* expand = FALSE, fill = FALSE, padding = 0 */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, TRUE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Questo crea un separatore. Li conosceremo meglio in seguito,
* comunque sono piuttosto semplici. */
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Impacchetta il separatore nella vbox. Ricordare che stiamo impacchettando
* ognuno di questi oggetti in una vbox, cosicch&eacute; essi verranno
* impacchettati verticalmente. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
/* crea un'altra nuova etichetta e mostrala. */
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (TRUE, 0);");
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (label);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (TRUE, 0, TRUE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (TRUE, 0, TRUE, TRUE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* ancora un nuovo separatore. */
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Gli ultimi 3 argumenti per gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
break;
case 2:
/* creare una nuova etichetta, ricordare che box1 &egrave; la vbox creata
* vicino all'inizio di main() */
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (FALSE, 10);");
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (label);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 10, TRUE, FALSE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 10, TRUE, TRUE, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Gli ultimi tre arcomenti di gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
label = gtk_label_new ("gtk_hbox_new (FALSE, 0);");
gtk_misc_set_alignment (GTK_MISC (label), 0, 0);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (label);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, FALSE, 10);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* Gli argomenti sono: homogeneous, spacing, expand, fill, padding */
box2 = make_box (FALSE, 0, TRUE, TRUE, 10);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Gli ultimi tre argomenti di gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
break;
case 3:
/* Questo dimostra la possibilit&agrave; di usare use gtk_box_pack_end() per
* giustificare gli oggetti a destra. Per prima cosa creiamo una
* nuova scatola come prima. */
box2 = make_box (FALSE, 0, FALSE, FALSE, 0);
/* creiamo l'etichetta che sar&agrave; aggiunta alla fine. */
label = gtk_label_new ("end");
/* impacchettiamola usando gtk_box_pack_end(), cos&igrave; che viene inserita
* sul lato destro della hbox creata nella chiamata a the make_box(). */
gtk_box_pack_end (GTK_BOX (box2), label, FALSE, FALSE, 0);
/* mostriamo l'etichetta. */
gtk_widget_show (label);
/* impacchettiamo box2 in box1 (the vbox, ricordate? :) */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), box2, FALSE, FALSE, 0);
gtk_widget_show (box2);
/* un separatore per il fondo */
separator = gtk_hseparator_new ();
/* Questo assegna esplicitamente al separatore l'ampiezza di 400 pixel
* e l'altezza di 5 pixel. Ci&ograve; fa s&igrave; che la hbox che abbiamo creato sia
* anche essa larga 400 pixel, e che l'etichetta finale sia separata dalle
* altre etichette nella hbox. In caso contrario, tutti gli oggetti nella
* hbox sarebbero impacchettati il pi&ugrave; vicino possibile. */
gtk_widget_set_usize (separator, 400, 5);
/* impacchetta il separatore nella vbox (box1) creata vicino all'inizio
* di main() */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), separator, FALSE, TRUE, 5);
gtk_widget_show (separator);
}
/* Creare un'altra nuova hbox.. ricordate che ne possiamo usare quante ne vogliamo! */
quitbox = gtk_hbox_new (FALSE, 0);
/* Il nostro bottone di uscita. */
button = gtk_button_new_with_label ("Quit");
/* Configuriamo il segnale per distruggere la finestra. Ricordate che
* ci&ograve; mander&agrave; alla finestra il segnale "destroy", che verr&agrave; catturato
* dal nostro gestore di segnali che abbiamo definito in precedenza. */
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT (window));
/* impacchetta il bottone in quitbox.
* Gli ultimi tre argomenti di gtk_box_pack_start sono: expand, fill, padding. */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (quitbox), button, TRUE, FALSE, 0);
/* impacchetta quitbox nella vbox (box1) */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), quitbox, FALSE, FALSE, 0);
/* impacchetta la vbox (box1), che ora contiene tutti i nostri oggetti,
* nella finestra principale. */
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), box1);
/* e mostra tutto quel che rimane */
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (quitbox);
gtk_widget_show (box1);
/* Mostriamo la finestra alla fine in modo che tutto spunti fuori assieme. */
gtk_widget_show (window);
/* E, naturalmente, la nostra funzione main. */
gtk_main ();
/* Il controllo ritorna a questo punto quando viene chiamata gtk_main_quit(),
* ma non quando si usa gtk_exit. */
return 0;
}
</verb></tscreen>
<p>
<sect1>Impacchettamento con uso di Tabelle
<p>
Diamo ora un'occhiata ad un altro modo di impacchettare - le Tabelle.
In certe situazioni, possono risultare estremamente utili.
Usando le tabelle, creiamo una griglia in cui possiamo piazzare gli oggetti.
Gli oggetti possono occupare tanti spazi quanti ne specifichiamo.
Naturalmente, la prima cosa da vedere &egrave; la funzione gtk_table_new:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_table_new (gint rows,
gint columns,
gint homogeneous);
</verb></tscreen>
<p>
Il primo argomento rappresenta il numero di righe da mettere nella tabella,
mentre il secondo &egrave; ovviamente il numero di colonne.
L'argomento homogeneous ha a che fare con il modo in cui le caselle della tabella
sono dimensionate. Se homogeneous ha il valore TRUE, le caselle sono ridimensionate
fino alla dimensione del pi&ugrave; grande oggetto contenuto nella tabelle. Se &egrave; FALSE, la
dimensione delle caselle&egrave; decisa dal pi&ugrave; alto oggetto in una certa riga e dal pi&ugrave;
largo oggetto in una stessa colonna.
Le righe e le colonne sono disposte a partire da 0 fino a n, dove n &egrave; il numero
che era stato specificato nella chiamata a gtk_table_new. Cos&igrave;, se specificate
rows = 2 e columns = 2, lo schema avr&agrave; questo aspetto:
<tscreen><verb>
0 1 2
0+----------+----------+
| | |
1+----------+----------+
| | |
2+----------+----------+
</verb></tscreen>
<p>
Notate che il sistema di coordinate ha origine nel vertice in alto a sinistra. Per
mettere un oggetto in una tabella, usate la seguente funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_table_attach (GtkTable *table,
GtkWidget *child,
gint left_attach,
gint right_attach,
gint top_attach,
gint bottom_attach,
gint xoptions,
gint yoptions,
gint xpadding,
gint ypadding);
</verb></tscreen>
<p>
In cui il primo argomento (``table'') &egrave; la tabella che avete creato e il secondo
(``child'') &egrave; l'oggetto che volete piazzare nella tabella.
Gli argomenti ``attach'' (right, left, top, bottom) specificano dove mettere l'oggetto
e quante caselle adoperare. Se volete mettere un bottone nella casella in basso a destra
nella nostra tabella 2x2, e volete che esso riempia SOLO quella casella, dovete porre
left_attach = 1, right_attach = 2, top_attach = 1, bottom_attach = 2.
Se invece volete che un oggetto si prenda tutta la riga pi&ugrave; in alto nella nostra tabella
2x2, dovreste usare left_attach = 0, right_attach =2, top_attach = 0,
bottom_attach = 1.
Gli argomenti ``xoptions'' e ``yoptions'' sono usati per specificare le opzioni di impacchettamento;
di essi si pu&ograve; fare l'OR in modo di ottenere opzioni multiple.
Le opzioni sono:
<itemize>
<item>GTK_FILL - Se la parte di tabella in cui si vuole inserire il widget &egrave; pi&ugrave;
grande dell'oggetto, e se si specifica GTK_FILL, l'oggetto viene espanso fino ad
occupare tutto lo spazio disponibile.
<item>GTK_SHRINK - Se si alloca all'oggetto nella tabella meno spazio del necessario
(di solito succede quando l'utente ridimensiona la finestra), allora normalmente
l'oggetto verrebbe spinto fuori dal fondo della finestra fino a sparire.
Se invece si specifica GTK_SHRINK is specified, gli oggetti si rimpiccioliscono
assieme alla tabella.
<item>GTK_EXPAND - Questo fa s&igrave; che la tabella si espanda fino ad occupare tutto lo
spazio che rimane nella finestra.
</itemize>
Il riempimento funziona come nelle scatole, con la creazione di un'area vuota
attorno all'oggetto la cui dimensione viene specificata in pixel.
La funzione gtk_table_attach() ha UN MUCCHIO di opzioni. Quindi, ecco una scorciatoia:
<tscreen><verb>
void gtk_table_attach_defaults (GtkTable *table,
GtkWidget *widget,
gint left_attach,
gint right_attach,
gint top_attach,
gint bottom_attach);
</verb></tscreen>
Le xoptions e yoptions vengono posti per difetto a GTK_FILL | GTK_EXPAND, e sia xpadding
che ypadding vengono posti a 0. Il resto degli argomenti sono identici a quelli della funzione
precedente.
Ci sono poi le funzioni gtk_table_set_row_spacing() and gtk_table_set_col_spacing().
Queste mettono dello spazio fra le righe (o colonne)in corrispondenza di una specifica
riga (o colonna).
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_row_spacing (GtkTable *table,
gint row,
gint spacing);
</verb></tscreen>
e
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_col_spacing (GtkTable *table,
gint column,
gint spacing);
</verb></tscreen>
Notate che per le colonne lo spazio viene posto alla destra della colonna, mentre
per le righe lo spazio viene posto al di sotto della riga.
Si pu&ograve; poi inserire una spaziatura identica fra tutte le righe e/o colonne usando:
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_row_spacings (GtkTable *table,
gint spacing);
</verb></tscreen>
<p>
e
<tscreen><verb>
void gtk_table_set_col_spacings (GtkTable *table,
gint spacing);
</verb></tscreen>
<p>
Notate che con queste chiamate, all'ultima riga e all'ultima colonna
non viene assegnata alcuna spaziatura.
<sect1>Esempio di Impacchettamento con Tabelle
<p>
Per il momento, si prega di fare riferimento all'esempio di tabella in
testgtk.c distribuito con i sorgenti di gtk.
<sect>Panoramica sui Widget
<p>
<p>
La procedura generale di creazione di un widget in GTK prevede i seguenti passi:
<enum>
<item> gtk_*_new - una delle varie funzioni che servono per greare un nuovo widget.
In questa sezione le vedremo tutte in dettaglio.
<item> Connettere tutti i segnali che si vogliono usare alle funzione gestione appropriate.
<item> Assegnare gli attributi all'oggetto.
<item> Impacchettare l'oggetto in un contenitore usando la chiamate appropriata,
per esempio gtk_container_add() o gtk_box_pack_start().
<item> Mostrare l'oggetto con gtk_widget_show().
</enum>
<p>
gtk_widget_show() fa s&igrave; che GTK sappia che abbiamo terminato di assegnare gli
attributi dell'oggetto grafico, e che &egrave; pronto per essere visualizzato.
Si pu&ograve; anche usare la funzione gtk_widget_hide per farlo sparire di nuovo.
L'ordine in cui mostrate gli oggetti grafici non &egrave; importante, ma io suggerisco
di mostrare per ultima la finestra, in modo che questa spunti fuori gi&agrave; completa,
invece di vedere i singoli oggetti che arrivano sullo schermo a mano a mano che si
formano. I figli di un oggetto grafico (anche una finestra &egrave; un oggetto grafico) non
vengono infatti mostrati finch&eacute; la finestra stessa non viene mostrata usando la
funzione gtk_widget_show().
<sect1> Casting
<p>
Noterete andando avanti che GTK usa un sistema di casting di tipo. Questa operazione
viene sempre effettuata usando delle macro che allo stesso tempo controllano la
possibilit&agrave; di effettuare il cast sull'elemento dato e lo effettuano realmente.
Alcune macro che avrete modo di incontrare sono:
<itemize>
<item> GTK_WIDGET(widget)
<item> GTK_OBJECT(object)
<item> GTK_SIGNAL_FUNC(function)
<item> GTK_CONTAINER(container)
<item> GTK_WINDOW(window)
<item> GTK_BOX(box)
</itemize>
Tutte queste funzioni sono usate per fare il cast di argomenti di funzione. Le vedrete
negli esempi, e capirete se &egrave; il caso di usarle semplicemente guardando alle
dichiarazioni delle funzioni.
Come potrete vedere pi&ugrave; sotto nella gerarchia delle classi, tutti i GtkWidgets
sono derivati dalla classe base GtkObject. Ci&ograve; significa che potete usare un
widget in ogni posto in cui una funzione richiede un oggetto - semplicemente
usate la macro GTK_OBJECT().
Per esempio:
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(callback_function), callback_data);
</verb></tscreen>
Questo fa il cast del bottone in un oggetto e fornisce alla chiamata di ritorno
un cast al puntatore a funzione.
Molti oggetti grafici sono anche contenitori. Se guardate alla gerarchia delle
classi pi&ugrave; sotto, vedrete che molti oggetti grafici sono derivati dalla classe
GtkContainer. Ognuna di queste classi pu&ograve; essere usata, con la macro GTK_CONTAINER,
come argomento per funzioni che richiedono un contenitore.
Sfortunatamente, in questo tutorial non si parler&agrave; in modo estensivo di queste macro,
ma raccomando di dare un'occhiata ai file header di GTK. Pu&ograve; essere una cosa molto
educativa. Infatti, non &egrave; difficile imparare come funziona un oggetto solo guardando
le dichiarazioni delle funzioni.
<p>
<sect1>Gerarchia degli Oggetti Grafici
<p>
Ecco, per vostro riferimento, la gerarchia delle classi usata per implementare gli
oggetti grafici.
<tscreen><verb>
GtkObject
+-- GtkData
| \-- GtkAdjustment
|
\-- GtkWidget
+-- GtkContainer
| +-- GtkBin
| | +-- GtkAlignment
| | +-- GtkFrame
| | | *-- GtkAspectFrame
| | |
| | +-- GtkItem
| | | +-- GtkListItem
| | | +-- GtkMenuItem
| | | | +-- GtkCheckMenuItem
| | | | *-- GtkRadioMenuItem
| | | |
| | | *-- GtkTreeItem
| | |
| | +-- GtkViewport
| | \-- GtkWindow
| | +-- GtkDialog
| | \-- GtkFileSelection
| |
| +-- GtkBox
| | +-- GtkHBox
| | \-- GtkVBox
| | +-- GtkColorSelection
| | \-- GtkCurve
| |
| +-- GtkButton
| | +-- GtkOptionMenu
| | \-- GtkToggleButton
| | \-- GtkCheckButton
| | \-- GtkRadioButton
| |
| +-- GtkList
| +-- GtkMenuShell
| | +-- GtkMenu
| | \-- GtkMenuBar
| |
| +-- GtkNotebook
| +-- GtkScrolledWindow
| +-- GtkTable
| \-- GtkTree
|
+-- GtkDrawingArea
+-- GtkEntry
+-- GtkMisc
| +-- GtkArrow
| +-- GtkImage
| +-- GtkLabel
| \-- GtkPixmap
|
+-- GtkPreview
+-- GtkProgressBar
+-- GtkRange
| +-- GtkScale
| | +-- GtkHScale
| | \-- GtkVScale
| |
| \-- GtkScrollbar
| +-- GtkHScrollbar
| \-- GtkVScrollbar
|
+-- GtkRuler
| +-- GtkHRuler
| \-- GtkVRuler
|
\-- GtkSeparator
+-- GtkHSeparator
\-- GtkVSeparator
</verb></tscreen>
<p>
<sect1>Oggetti senza Finestre
<p>
Gli oggetti seguenti non hanno una finestra associata. Se volete catturare
degli eventi, dovrete usare l'oggetto GtkEventBox. Vedete anche la sezione su
<ref id="sec_The_EventBox_Widget" name="Il Widget EventBox">
<tscreen><verb>
GtkAlignment
GtkArrow
GtkBin
GtkBox
GtkImage
GtkItem
GtkLabel
GtkPaned
GtkPixmap
GtkScrolledWindow
GtkSeparator
GtkTable
GtkViewport
GtkAspectFrame
GtkFrame
GtkVPaned
GtkHPaned
GtkVBox
GtkHBox
GtkVSeparator
GtkHSeparator
</verb></tscreen>
<p>
Proseguiremo la nostra esplorazione di GTK esaminando uno alla volta tutti
gli oggetti, creando qualche semplice funzione per mostrarli. Un'altra
buona sorgente &egrave; il programma testgtk.c che viene fornito con GTK. Potete
trovarlo in gtk/testgtk.c.
<sect>Il Widget Bottone (Button)
<p>
<sect1>Bottoni Normali
<p>
Ormai abbiamo visto tutto quello che c'&egrave; da vedere riguardo all'oggetto
``bottone''. E' piuttosto semplice, ma ci sono due modi per crare un bottone.
Potete usare gtk_button_new_with_label() per creare un bottone con una
etichetta, o usare gtk_button_new() per creare un bottone vuoto. In tal caso &egrave; poi
vostro compito impacchettare un'etichetta o una pixmap sul bottone creato.
Per fare ci&ograve;, create una nuova scatola, e poi impacchettateci i vostri
oggetti usando la solita gtk_box_pack_start, e infine usate la funzione
gtk_container_add per impacchettare la scatola nel bottone.
<p>
Ecco un esempio di utilizzo di gtk_button_new per creare un bottone con
un'immagine ed un'etichetta su di s&egrave;. Ho separato il codice usato per
creare la scatola in modo che lo possiate usare nei vostri programmi.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* crea una nuova hbox contenente un'immagine ed un'etichetta
* e ritorna la scatola creata. */
GtkWidget *xpm_label_box (GtkWidget *parent, gchar *xpm_filename, gchar *label_text)
{
GtkWidget *box1;
GtkWidget *label;
GtkWidget *pixmapwid;
GdkPixmap *pixmap;
GdkBitmap *mask;
GtkStyle *style;
/* creare una scatola per una xpm ed una etichetta */
box1 = gtk_hbox_new (FALSE, 0);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (box1), 2);
/* ottengo lo stile del bottone. Penso che sia per avere il colore
* dello sfondo. Se qualcuno sa il vero motivo, &egrave; pregato di dirmelo. */
style = gtk_widget_get_style(parent);
/* e ora via con le faccende dell'xpm stuff. Carichiamo l'xpm*/
pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm (parent->window, &amp;mask,
&amp;style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
xpm_filename);
pixmapwid = gtk_pixmap_new (pixmap, mask);
/* creiamo l'etichetta per il bottone */
label = gtk_label_new (label_text);
/* impacchettiamo la pixmap e l'etichetta nella scatola */
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1),
pixmapwid, FALSE, FALSE, 3);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (box1), label, FALSE, FALSE, 3);
gtk_widget_show(pixmapwid);
gtk_widget_show(label);
return (box1);
}
/* la nostra solita funzione di callback */
void callback (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
g_print ("Hello again - %s was pressed\n", (char *) data);
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* GtkWidget &egrave; il tipo per contenere gli oggetti */
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *box1;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* creiamo una nuova finestra */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Pixmap'd Buttons!");
/* E' una buona idea fare questo per tutte le finestre. */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* assegnamo lo spessore del bordo della finestra */
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* creiamo un nuovo bottone */
button = gtk_button_new ();
/* Ormai dovreste esservi abituati a vedere la maggior parte di
* queste funzioni */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (callback), (gpointer) "cool button");
/* questa chiama la nostra funzione di creazione di scatole */
box1 = xpm_label_box(window, "info.xpm", "cool button");
/* impacchetta e mostra tutti i nostri oggetti */
gtk_widget_show(box1);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (button), box1);
gtk_widget_show(button);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
gtk_widget_show (window);
/* mettiti in gtk_main e aspetta che cominci il divertimento! */
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
La funzione xpm_label_box pu&ograve; essere usata per impacchettare delle xpm
e delle etichette su qualsiasi oggetto che pu&ograve; essere un contenitore.
<sect1> Bottoni a Commutazione (Toggle Buttons)
<p>
I bottoni a commutazione sono molto simili ai bottoni normali, tranne che per il
fatto che essi si trovano sempre in uno di due stati, che si alternano ad ogni
click. Possono trovarsi nello stato ``premuto'', e quando li si ripreme, tornano
ad essere sollevati. Ri-clickandoli, torneranno gi&ugrave;.
I bottoni a commutazione sono la base per i bottoni di controllo (check button) e
per i radio-bottoni, e quindi molte delle chiamate disponibili per i bottoni
a commutazione vengono ereditati dai radio-bottoni e dai bottoni di controllo.
Ma vedremo questi aspetti nel momento in cui li incontreremo.
Creare un nuovo bottone a commutazione:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_toggle_button_new (void);
GtkWidget* gtk_toggle_button_new_with_label (gchar *label);
</verb></tscreen>
<p>
Come potete immaginare, queste funzioni lavorano in modo identico che per
i bottoni normali. La prima crea un bottone a commutazione vuoto e la seconda un
bottone con un'etichetta.
<p>
Per ottenere lo stato dei widget a commutazione, compresi i radio-bottoni e i
bottoni di controllo, si pu&ograve; usare una macro come mostrato nell'esempio
pi&ugrave; sotto. In questo modo lo stato dell'oggetto commutabile viene valutato in
una funzione di ritorno. Il segnale emesso dai bottoni a commutazione
(toggle button, il radio button o il check button) che ci interessa &egrave; il segnale
``toggled''. Per controllare lo stato di questi bottoni, create un gestore di
segnali che catturi il ``toggled'', e usate la macro per determinare
il suo stato. La funzione di callback avr&agrave; un aspetto pi&ugrave; o meno cos&igrave;:
<tscreen><verb>
void toggle_button_callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
if (GTK_TOGGLE_BUTTON (widget)->active)
{
/* Se il programma si &egrave; arrivato a questo punto, il bottone
* a commutazione &egrave; sollevato */
} else {
/* il bottone &egrave; abbassato */
}
}
</verb></tscreen>
<!--
COMMENTED!
<tscreen><verb>
guint gtk_toggle_button_get_type (void);
</verb></tscreen>
<p>
No idea... they all have this, but I dunno what it is :)
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_set_mode (GtkToggleButton *toggle_button,
gint draw_indicator);
</verb></tscreen>
<p>
No idea.
-->
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_set_state (GtkToggleButton *toggle_button,
gint state);
</verb></tscreen>
<p>
La chiamata qui sopra pu&ograve; essere usata per fare l'assegnazione dello stato
del bottone a commutazione e dei suoi figli, il radio-bottone e il bottone di
controllo. Passando come primo argomento a questa funzione il vostro bottone e
come secondo argomento il valore TRUE o FALSE, si pu&ograve; specificare se il
bottone deve essere sollevato (rilasciato) o abbassato (premuto). Il valore
di difetto &egrave; sollevato, cio&egrave; FALSE.
Notate che quando usate la funzione gtk_toggle_button_set_state(), e lo
stato viene cambiato, si ha il risultato che il bottone emette il segnale
``clicked''.
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_toggled (GtkToggleButton *toggle_button);
</verb></tscreen>
<p>
Questa funzione semplicemente commuta il bottone, ed emette il segnale ``toggled''.
<sect1> Bottoni di Controllo (Check Buttons)
<p>
I bottoni di controllo ereditano molte propriet&agrave; e funzioni dal bottone a commutazione,
ma hanno un aspetto un po' diverso. Invece di essere bottoni contenenti del testo,
si tratta di quadratini con del testo alla propria destra. Questi bottoni sono
spesso usati nelle applicazioni per commutare fra lo stato attivato e disattivato delle
opzioni.
Le due funzioni di creazione sono analoghe a quelle del bottone normale..
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_check_button_new (void);
GtkWidget* gtk_check_button_new_with_label (gchar *label);
</verb></tscreen>
La funzione new_with_label crea un bottone di controllo con una etichetta
a fianco di esso.
Per controllare lo stato del check button si opera in modo identico al bottone
a commutazione.
<sect1> Radio-Bottoni (Radio Buttons)
<p>
I radio-bottoni sono simili ai bottoni di controllo, tranne che per il
fatto che sono sempre raggruppati in modo che solo uno alla volta di essi
pu&ograve; essere selezionato (premuto). Tornano utili quando nella propria applicazione
si ha bisogno di selezionare una opzione da una breve lista.
La creazione di un nuovo radio-bottone si fa con una di queste chiamate:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_radio_button_new (GSList *group);
GtkWidget* gtk_radio_button_new_with_label (GSList *group,
gchar *label);
</verb></tscreen>
<p>
Avrete notato l'argomento in pi&ugrave; che c'&egrave; in queste chiamate. Queste hanno
infatti bisogno dela specificazione di un ``gruppo'' per svolgere il loro compito.
Per il primo bottone di un gruppo si deve passare come primo argomento il valore
NULL. Dopodich&eacute; potete creare un gruppo usando la funzione:
<tscreen><verb>
GSList* gtk_radio_button_group (GtkRadioButton *radio_button);
</verb></tscreen>
<p>
A questo punto potete passare questo gruppo ad ogni chiamata successiva a
gtk_radio_button_new o new_with_label. E' anche una buona idea specificare
esplicitamente quale dei bottoni dovr&agrave; essere quello premuto per difetto,
usando:
<tscreen><verb>
void gtk_toggle_button_set_state (GtkToggleButton *toggle_button,
gint state);
</verb></tscreen>
<p>
Questa funzione &egrave; descritta nella sezione sui bottoni a commutazione, e funziona
nello stesso identico modo.
<p>
[Inserir&ograve; un esempio di come usare questi oggetti, penso che sarebbe molto
utile]
<sect> Alcuni Widget
<p>
<sect1> L'Etichetta (Label)
<p>
Le etichette sono molto usate in GTK, e sono relativamente semplici. Le
etichette non emettono segnali, dal momento che non hanno una finestra
X a loro assegnata. Se avete la necessit&agrave; di avere dei segnali o di fare
delle operazioni di clipping, potete usare il widget EventBox.
Per creare una nuova etichetta, si usa:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_label_new (char *str);
</verb></tscreen>
In cui l'unico argomento &egrave; la stringa che si vuole sia mostrata.
Per cambiare il testo dell'etichetta dopo che &egrave; stata creata, si usa
la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_label_set (GtkLabel *label,
char *str);
</verb></tscreen>
<p>
in cui il primo argomento &egrave; l'etichetta creata in precedenza (di cui si
fa il cast usando la macro GTK_LABEL()), mentre il secondo &egrave; la nuova
stringa.
Nel caso, lo spazio necessario per la nuova stringa verr&agrave; regolato automaticamente.
Per ottenere la stringa corrente si usa:
<tscreen><verb>
void gtk_label_get (GtkLabel *label,
char **str);
</verb></tscreen>
in cui il primo argomento &egrave; l'etichetta che avete creato, e il secondo
&egrave; il valore di ritorno per la stringa.
<sect1>Il Widget Suggerimenti (Tooltips)
<p>
I suggerimenti sono piccole stringhe di testo che spuntano quando lasciate il
puntatore su un bottone o un altro widget per qualche secondo. Sono piuttosto
semplici da usare, per cui ne dar&ograve; la spiegazione senza corredarla di esempi.
Se volede vedere un po' di codice, date un'occhiata al programma testgtk.c
distribuito con GTK.
<p>
Con alcuni widget (per esempio con l'etichetta) i suggerimenti non funzionano.
<p>
La prima chiamata che si usa per creare un nuovo tooltip &egrave; la seguente.
In una data funzione, &egrave; necessario chiamarla una sola volta: il GtkTooltip
che viene ritornato da questa funzione pu&ograve; essere usato per creare suggerimenti
multipli.
<tscreen><verb>
GtkTooltips *gtk_tooltips_new (void);
</verb></tscreen>
Una volta creato un nuovo suggerimento e il widget su cui lo volete usare,
basta usare la seguente chiamata per fare l'assegnazione:
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_tips (GtkTooltips *tooltips,
GtkWidget *widget,
gchar *tips_text);
</verb></tscreen>
Il primo argomento &egrave; il suggerimento che era gi&agrave; stato creato, che &egrave; seguito
dal widget da cui volete che spunti il suggerimento e dal testo che volete
venga mostrato.
<p>
Ecco un piccolo esempio:
<tscreen><verb>
GtkTooltips *tooltips;
GtkWidget *button;
...
tooltips = gtk_tooltips_new ();
button = gtk_button_new_with_label ("button 1");
...
gtk_tooltips_set_tips (tooltips, button, "This is button 1");
</verb></tscreen>
Ci sono anche altre funzioni che si usano con i suggerimenti. Eccone una lista
con una breve descrizione di quello che fanno.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_destroy (GtkTooltips *tooltips);
</verb></tscreen>
Distrugge un suggerimento esistente.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_enable (GtkTooltips *tooltips);
</verb></tscreen>
Abilita un gruppo di suggerimenti disbilitato.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_disable (GtkTooltips *tooltips);
</verb></tscreen>
Disabilita un gruppo di suggerimenti abilitato.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_delay (GtkTooltips *tooltips,
gint delay);
</verb></tscreen>
Stabilisce quanti millisecondi si deve mantenere il puntatore sopra al
widget prima che venga mostrato il suggerimento. Il valore di difetto
&egrave; di 1000 millisecondi.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_tips (GtkTooltips *tooltips,
GtkWidget *widget,
gchar *tips_text);
</verb></tscreen>
Cambia il testo di un suggerimento gi&agrave; esistente.
<tscreen><verb>
void gtk_tooltips_set_colors (GtkTooltips *tooltips,
GdkColor *background,
GdkColor *foreground);
</verb></tscreen>
Assegna i colori di primo piano e di sfondo dei suggerimenti. (Non ho idea
di come si specifichino i colori).
<p>
E questo &egrave; tutto riguardo alle funzioni relative ai suggerimenti. Pi&ugrave;
di quanto avreste mai voluto sapere :)
<sect1> La Barra di Avanzamento (Progress Bar)
<p>
Le barre di avanzamento sono usate per mostrare lo stato di una operazione. Come potete
vedere nel frammento di codice qui sotto, sono piuttosto semplici da usare.
Ma prima vediamo come cominciare con la chiamata per creare una nuova progrss
bar.
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_progress_bar_new (void);
</verb></tscreen>
Ora che la barra di avanzamento &egrave; stata creata, possiamo usarla..
<tscreen><verb>
void gtk_progress_bar_update (GtkProgressBar *pbar, gfloat percentage);
</verb></tscreen>
Il primo argomento &egrave; la barra di avanzamento su cui volete lavorare, e il secondo
&egrave; la quantit&agrave; 'completato', cio&egrave; la quantit&agrave; di riempimento della progress
bar fra 0 e 100% (un numero reale fra 0 e 1).
Le barre di avanzamento sono usate di solito con funzioni di timeout o altre di
questo tipo (vedi alla sezione <ref id="sec_timeouts" name="Timeouts,
I/O and Idle Functions">) per dare l'illusione del multitasking. Tutte
usano la funzione gtk_progress_bar_update nello stesso modo.
Ecco un esempio di barra di avanzamento, in cui l'aggiornamento avviene usando
dei timeout. Questo codice vi mostra anche come riinizializzare le
barre di avanzamento.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
static int ptimer = 0;
int pstat = TRUE;
/* Questa funzione incrementa e aggiorna la barra di avanzamento, e la rimette
a zero se pstat &egrave; FALSE */
gint progress (gpointer data)
{
gfloat pvalue;
/* ottiene il valore corrente della status bar */
pvalue = GTK_PROGRESS_BAR (data)->percentage;
if ((pvalue >= 1.0) || (pstat == FALSE)) {
pvalue = 0.0;
pstat = TRUE;
}
pvalue += 0.01;
gtk_progress_bar_update (GTK_PROGRESS_BAR (data), pvalue);
return TRUE;
}
/* Questa funzione segnala la riinizializzazione della
barra di avanzamento */
void progress_r (void)
{
pstat = FALSE;
}
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *label;
GtkWidget *table;
GtkWidget *pbar;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
table = gtk_table_new(3,2,TRUE);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), table);
label = gtk_label_new ("Progress Bar Example");
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), label, 0,2,0,1);
gtk_widget_show(label);
/* Crea una nuova barra di avanzamento, impacchettala nella tabella
e mostrala */
pbar = gtk_progress_bar_new ();
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), pbar, 0,2,1,2);
gtk_widget_show (pbar);
/* Attiva un timeout che gestisca l'aggiornamento automatico della barra */
ptimer = gtk_timeout_add (100, progress, pbar);
/* Questo bottone segnala alla barra che deve essere resettata */
button = gtk_button_new_with_label ("Reset");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (progress_r), NULL);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 0,1,2,3);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("Cancel");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 1,2,2,3);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show(table);
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
In questo programmino ci sono quattro aree che riguardano il modo di
uso generale delle Barre di Avanzamento; le vediamo ora nell'ordine.
<tscreen><verb>
pbar = gtk_progress_bar_new ();
</verb></tscreen>
Questo codice crea una nuova barra ciamata pbar.
<tscreen><verb>
ptimer = gtk_timeout_add (100, progress, pbar);
</verb></tscreen>
Questo codice usa dei timeout per abilitare degli intervalli di tempo uguali.
Per usare le barre di avanzamento non &egrave; per&ograve; necessario servirsi di timeout.
<tscreen><verb>
pvalue = GTK_PROGRESS_BAR (data)->percentage;
</verb></tscreen>
Qui si assegna a pvalue il valore corrente della percentuale di avanzamento.
<tscreen><verb>
gtk_progress_bar_update (GTK_PROGRESS_BAR (data), pvalue);
</verb></tscreen>
Infine, questo codice aggiorna la barra di avanzamento con il valore di pvalue.
Questo &egrave; tutto quanto c'&egrave; da sapere sulle barre di avanzamento, divertitevi.
<sect1> Dialoghi
<p>
Il widget ``Dialogo'' &egrave; molto semplice: si tratta in realt&agrave; di una finestra
con alcuni elementi pre-impacchettati. La struttura di un dialogo &egrave; la
seguente:
<tscreen><verb>
struct GtkDialog
{
GtkWindow window;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *action_area;
};
</verb></tscreen>
Come potete vedere, crea semplicemente una finestra vi inserisce una vbox
in cima, poi un separatore e infine una hbox come ``area di azione''.
Un Dialogo pu&ograve; essere utilizzato per messaggi per l'utente e
altri scopi simili. E' un widget molto essenziale, che ha una sola funzione,
e precisamente:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_dialog_new (void);
</verb></tscreen>
Per cui, per creare una nuova finestra di dialogo, uate:
<tscreen><verb>
GtkWidget window;
window = gtk_dialog_new ();
</verb></tscreen>
Questa funzione crea una finestra di dialogo, dopodich&eacute; sta a voi
utilizzarla. Potete mettere un bottone nella action_area facendo
qualcosa del tipo:
<tscreen><verb>
button = ...
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG (window)->action_area), button,
TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (button);
</verb></tscreen>
Potreste anche aggiungere, ad esempio, un'etichetta all'area della vbox,
con qualcosa di questo genere:
<tscreen><verb>
label = gtk_label_new ("Dialogs are groovy");
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG (window)->vbox), label, TRUE,
TRUE, 0);
gtk_widget_show (label);
</verb></tscreen>
Per provare a usare una finestra di dialogo, potreste provare a mettere
due bottoni nella action_area, per esempio un bottone ``Cancella'' ed un
bottone ``OK'' e un'etichetta nella vbox che chieda qualcosa all'utente o
segnali un errore. Poi potreste collegare un diverso segnale a ciascun
bottone ed eseguire l'operazione che l'utente che viene scelta dall'utente.
<sect1> Pixmaps
<p>
Le Pixmap sono strutture dati che contengono immagini. Queste immagini
possono poi essere utilizzate in varie occasioni, per esempio come
icone sul desktop X-Window o come cusori. Una bitmap &egrave; una pixmap a due
colori.
Per usare una pixmap in GTK, dobbiamo in primo luogo creare una struttura
GdkPixmap utilizzando le routine disponibili nello strato GDK. Una Pixmap
pu&ograve; essere creata a partire da dati presenti in memoria o letti da un file.
Vedremo ora una ad una le chiamate utilizzate per creare una pixmap.
<tscreen><verb>
GdkPixmap *gdk_bitmap_create_from_data( GdkWindow *window,
gchar *data,
gint width,
gint height );
</verb></tscreen>
<p>
Si usa questa routine per creare una pixmap ad un solo piano (2 colori) da
dati disponibili in memoria. Ogni bit nei dati indica lo stato acceso o
spento di un pixel. L'altezza (height) e la larghezza (width) sono espresse
in pixel. GdkWindow &egrave; un puntatore alla finestra corrente, dal momento che
le risorse di una pixmap hanno significato solo nel contesto dello schermo
in cui deve essere mostrata.
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_create_from_data( GdkWindow *window,
gchar *data,
gint width,
gint height,
gint depth,
GdkColor *fg,
GdkColor *bg );
</verb></tscreen>
Questa &egrave; usata per creare una pixmap con la profondit&agrave; data (depth, ossia
numero di colori) usando i dati specificati. fg e bg indicano i colori da
usare per il primo piano e per lo sfondo.
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_create_from_xpm( GdkWindow *window,
GdkBitmap **mask,
GdkColor *transparent_color,
const gchar *filename );
</verb></tscreen>
Il formato XPM &egrave; una rappresentazione di pixmap leggibile per X Window. E' una
rappresentazione molto diffusa, e sono disponibili parecchi programmi per creare
immagini in questo formato. Il file specificato da ``filename'' deve contenere
un'immagine in questo formato, che viene caricato nella struttura pixmap.
La maschera (mask) specifica quali pixel della pixmap devono essere opachi.
Tutti gli altri pixel sono colorati usando il colore specificato da
transparent_color. Pi&ugrave; sotto mostreremo un esempio di uso di questa funzione.
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_create_from_xpm_d (GdkWindow *window,
GdkBitmap **mask,
GdkColor *transparent_color,
gchar **data);
</verb></tscreen>
Si possono incorporare piccole immagini all'interno di un programma sotto
forma di dati in formato XPM. In questo modo, invece di leggerli da un file,
si possono usare questi dati per creare una pixmap. Un esempio di questo tipo
di dati &egrave;
<tscreen><verb>
/* XPM */
static const char * xpm_data[] = {
"16 16 3 1",
" c None",
". c #000000000000",
"X c #FFFFFFFFFFFF",
" ",
" ...... ",
" .XXX.X. ",
" .XXX.XX. ",
" .XXX.XXX. ",
" .XXX..... ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" ......... ",
" ",
" "};
</verb></tscreen>
<tscreen><verb>
void gdk_pixmap_destroy( GdkPixmap *pixmap );
</verb></tscreen>
<p>
Quando abbiamo finito di usare una pixmap e pensiamo di non doverla riutilizzare
presto, &egrave; una buona idea liberare queste risorse usando la funzione
dk_pixmap_destroy. Le pixmap devono essere considerate una risorsa preziosa.
Quando abbiamo creato una pixmap, possiamo mostrarla come un widget GTK.
E' necessario creare un widget pixmap che contenga una pixmap GDK. Questa
operazione viene compiuta usando
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_pixmap_new( GdkPixmap *pixmap,
GdkBitmap *mask );
</verb></tscreen>
<p>
Le altre chiamate per i widget pixmap sono
<tscreen><verb>
guint gtk_pixmap_get_type( void );
void gtk_pixmap_set( GtkPixmap *pixmap,
GdkPixmap *val,
GdkBitmap *mask);
void gtk_pixmap_get( GtkPixmap *pixmap,
GdkPixmap **val,
GdkBitmap **mask);
</verb></tscreen>
<p>
La funzione gtk_pixmap_set viene usata per cambiare la pixmap che viene
gestita correntemente dal widget.
gtk_pixmap_set is used to change the pixmap that the widget is currently
managing. ``val'' &egrave; la pixmap che &egrave; stata creata usando il GDK.
Segue un esempio di uso di una pixmap in un bottone.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* dat XPM dell'icona Apri File */
static const char * xpm_data[] = {
"16 16 3 1",
" c None",
". c #000000000000",
"X c #FFFFFFFFFFFF",
" ",
" ...... ",
" .XXX.X. ",
" .XXX.XX. ",
" .XXX.XXX. ",
" .XXX..... ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" .XXXXXXX. ",
" ......... ",
" ",
" "};
/* quando invocata (con il segnale delete_event), termina l'applicazione. */
void close_application( GtkWidget *widget, gpointer *data ) {
gtk_main_quit();
}
/* invocata se il bottone &egrave; clickato. Stampa semplicemente un messaggio */
void button_clicked( GtkWidget *widget, gpointer *data ) {
printf( "button clicked\n" );
}
int main( int argc, char *argv[] )
{
/* i widget sono memorizzati nel tipo GtkWidget */
GtkWidget *window, *pixmapwid, *button;
GdkPixmap *pixmap;
GdkBitmap *mask;
GtkStyle *style;
/* crea la finestra principale, e collega il segnale delete_event
alla terminazione dell'applicazione */
gtk_init( &amp;argc, &amp;argv );
window = gtk_window_new( GTK_WINDOW_TOPLEVEL );
gtk_signal_connect( GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (close_application), NULL );
gtk_container_border_width( GTK_CONTAINER (window), 10 );
gtk_widget_show( window );
/* la pixmap proviene da gdk */
style = gtk_widget_get_style( window );
pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm_d( window->window, &amp;mask,
&amp;style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
(gchar **)xpm_data );
/* un widget pixmap per contenere la pixmap */
pixmapwid = gtk_pixmap_new( pixmap, mask );
gtk_widget_show( pixmapwid );
/* un bottone per contenere il widget pixmap */
button = gtk_button_new();
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(button), pixmapwid );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), button );
gtk_widget_show( button );
gtk_signal_connect( GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(button_clicked), NULL );
/* mostra la finestra */
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
Per caricare una pixmap da un file XPM chiamato icon0.xpm che si trova
nella direttorio corrente, avremmo creato la pixmap in questo modo:
<tscreen><verb>
/* carica una pixmap da un file */
pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm( window->window, &amp;mask,
&amp;style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
"./icon0.xpm" );
pixmapwid = gtk_pixmap_new( pixmap, mask );
gtk_widget_show( pixmapwid );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), pixmapwid );
</verb></tscreen>
Usare le Sagome
<p>
Uno degli svantaggi di usare le pixmap &egrave; costituito dal fatto che l'oggetto
mostrato &egrave; sempre rettangolare, a prescindere dall'immagine. Ci piacerebbe
invece poter crare dei desktop e delle immagini con forme pi&ugrave; naturali. Per
esempio, per l'interfaccia di un gioco, potremmo volere avere dei pulsanti
circolari. Il modo per ottenere questo effetto &egrave; di usare delle finestre
sagomate.
Una finestra sagomata &egrave; semplicemente una pixmap in cui i pixel dello
sfondo sono trasparenti. In questo modo, se l'immagine di sfondo &egrave;
multicolore, possiamo evitare di sovrascriverla con un bordo rettangolare
attorno all'icona. Il prossimo esempio mostra una carriola sul desktop.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* XPM */
static char * WheelbarrowFull_xpm[] = {
"48 48 64 1",
" c None",
". c #DF7DCF3CC71B",
"X c #965875D669A6",
"o c #71C671C671C6",
"O c #A699A289A699",
"+ c #965892489658",
"@ c #8E38410330C2",
"# c #D75C7DF769A6",
"$ c #F7DECF3CC71B",
"% c #96588A288E38",
"&amp; c #A69992489E79",
"* c #8E3886178E38",
"= c #104008200820",
"- c #596510401040",
"; c #C71B30C230C2",
": c #C71B9A699658",
"> c #618561856185",
", c #20811C712081",
"< c #104000000000",
"1 c #861720812081",
"2 c #DF7D4D344103",
"3 c #79E769A671C6",
"4 c #861782078617",
"5 c #41033CF34103",
"6 c #000000000000",
"7 c #49241C711040",
"8 c #492445144924",
"9 c #082008200820",
"0 c #69A618611861",
"q c #B6DA71C65144",
"w c #410330C238E3",
"e c #CF3CBAEAB6DA",
"r c #71C6451430C2",
"t c #EFBEDB6CD75C",
"y c #28A208200820",
"u c #186110401040",
"i c #596528A21861",
"p c #71C661855965",
"a c #A69996589658",
"s c #30C228A230C2",
"d c #BEFBA289AEBA",
"f c #596545145144",
"g c #30C230C230C2",
"h c #8E3882078617",
"j c #208118612081",
"k c #38E30C300820",
"l c #30C2208128A2",
"z c #38E328A238E3",
"x c #514438E34924",
"c c #618555555965",
"v c #30C2208130C2",
"b c #38E328A230C2",
"n c #28A228A228A2",
"m c #41032CB228A2",
"M c #104010401040",
"N c #492438E34103",
"B c #28A2208128A2",
"V c #A699596538E3",
"C c #30C21C711040",
"Z c #30C218611040",
"A c #965865955965",
"S c #618534D32081",
"D c #38E31C711040",
"F c #082000000820",
" ",
" .XoO ",
" +@#$%o&amp; ",
" *=-;#::o+ ",
" >,<12#:34 ",
" 45671#:X3 ",
" +89<02qwo ",
"e* >,67;ro ",
"ty> 459@>+&amp;&amp; ",
"$2u+ ><ipas8* ",
"%$;=* *3:.Xa.dfg> ",
"Oh$;ya *3d.a8j,Xe.d3g8+ ",
" Oh$;ka *3d$a8lz,,xxc:.e3g54 ",
" Oh$;kO *pd$%svbzz,sxxxxfX..&amp;wn> ",
" Oh$@mO *3dthwlsslszjzxxxxxxx3:td8M4 ",
" Oh$@g&amp; *3d$XNlvvvlllm,mNwxxxxxxxfa.:,B* ",
" Oh$@,Od.czlllllzlmmqV@V#V@fxxxxxxxf:%j5&amp; ",
" Oh$1hd5lllslllCCZrV#r#:#2AxxxxxxxxxcdwM* ",
" OXq6c.%8vvvllZZiqqApA:mq:Xxcpcxxxxxfdc9* ",
" 2r<6gde3bllZZrVi7S@SV77A::qApxxxxxxfdcM ",
" :,q-6MN.dfmZZrrSS:#riirDSAX@Af5xxxxxfevo",
" +A26jguXtAZZZC7iDiCCrVVii7Cmmmxxxxxx%3g",
" *#16jszN..3DZZZZrCVSA2rZrV7Dmmwxxxx&amp;en",
" p2yFvzssXe:fCZZCiiD7iiZDiDSSZwwxx8e*>",
" OA1<jzxwwc:$d%NDZZZZCCCZCCZZCmxxfd.B ",
" 3206Bwxxszx%et.eaAp77m77mmmf3&amp;eeeg* ",
" @26MvzxNzvlbwfpdettttttttttt.c,n&amp; ",
" *;16=lsNwwNwgsvslbwwvccc3pcfu<o ",
" p;<69BvwwsszslllbBlllllllu<5+ ",
" OS0y6FBlvvvzvzss,u=Blllj=54 ",
" c1-699Blvlllllu7k96MMMg4 ",
" *10y8n6FjvllllB<166668 ",
" S-kg+>666<M<996-y6n<8* ",
" p71=4 m69996kD8Z-66698&amp;&amp; ",
" &amp;i0ycm6n4 ogk17,0<6666g ",
" N-k-<> >=01-kuu666> ",
" ,6ky&amp; &amp;46-10ul,66, ",
" Ou0<> o66y<ulw<66&amp; ",
" *kk5 >66By7=xu664 ",
" <<M4 466lj<Mxu66o ",
" *>> +66uv,zN666* ",
" 566,xxj669 ",
" 4666FF666> ",
" >966666M ",
" oM6668+ ",
" *4 ",
" ",
" "};
/* quando invocata (con il segnale delete_event), termina l'applicazione. */
void close_application( GtkWidget *widget, gpointer *data ) {
gtk_main_quit();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
/* il tipo di dato per i widget &egrave; GtkWidget */
GtkWidget *window, *pixmap, *fixed;
GdkPixmap *gdk_pixmap;
GdkBitmap *mask;
GtkStyle *style;
GdkGC *gc;
/* crea la finestra principale e collega il segnale delete_event per
terminare l'applicazione. Notare che non mettiamo un titolo
alla finestra. */
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new( GTK_WINDOW_POPUP );
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "delete_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (close_application), NULL);
gtk_widget_show (window);
/* ora occupiamoci della pixmap e del widget pixmap */
style = gtk_widget_get_default_style();
gc = style->black_gc;
gdk_pixmap = gdk_pixmap_create_from_xpm_d( window->window, &amp;mask,
&amp;style->bg[GTK_STATE_NORMAL],
WheelbarrowFull_xpm );
pixmap = gtk_pixmap_new( gdk_pixmap, mask );
gtk_widget_show( pixmap );
/* Per mostrare la pixmap, usiamo un widget "fixed" in cui metterla */
fixed = gtk_fixed_new();
gtk_widget_set_usize( fixed, 200, 200 );
gtk_fixed_put( GTK_FIXED(fixed), pixmap, 0, 0 );
gtk_container_add( GTK_CONTAINER(window), fixed );
gtk_widget_show( fixed );
/* Questa maschera tutto tranne l'immagine stessa */
gtk_widget_shape_combine_mask( window, mask, 0, 0 );
/* mostra la finestra */
gtk_widget_set_uposition( window, 20, 400 );
gtk_widget_show( window );
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<p>
Per rendere sensibile l'immagine della carriola, potremmo collegare
il segnale di pressione del bottone in modo che venga compiuta una certa
azione. Le prossime linee renderebbero l'immagine sensibile alla pressione
di un bottone del mouse che fa s&igrave; che l'applicazione termini.
<tscreen><verb>
gtk_widget_set_events( window,
gtk_widget_get_events( window ) |
GDK_BUTTON_PRESS_MASK );
gtk_signal_connect( GTK_OBJECT(window), "button_press_event",
GTK_SIGNAL_FUNC(close_application), NULL );
</verb></tscreen>
<sect> Widget Contenitore
<sect1> Il widget Blocco Note (Notebook)
<p>
Il widget Blocco note &egrave; un insieme di pagine sovrapposte l'una con l'altra,
ognuna contente cose diverse. Questo widget &egrave; diventato molto comune nella
programmazione delle interfacce utente ed &egrave; un buon metodo per mostrare informazioni
tra loro correlate ma che debbano essere mostrate separatamente.
<p>
La prima funzione da invocare che si deve conoscere, come si pu&ograve; intuire, &egrave; usata
per creare un nuovo Blocco Note.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_notebook_new (void);
</verb></tscreen>
Una volta che il notebook &egrave; sato creato, ci sono 12 funzioni che possono
operare sul widget notebook. Guardiamole individualmente.
La prima che vediamo riguarda come posizionare l'indicatore di pagina.
Questi inidicatori di pagina o ``linguette'' (come possono anche essere chiamati)
possono essere posizionati in quattro posti: alto, basso, sinistra.destra.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_set_tab_pos (GtkNotebook *notebook, GtkPositionType pos);
</verb></tscreen>
GtkPositionType sar&agrave; uno dei seguenti valori (molto autoesplicativi)
<itemize>
<item> GTK_POS_LEFT
<item> GTK_POS_RIGHT
<item> GTK_POS_TOP
<item> GTK_POS_BOTTOM
</itemize>
GTK_POS_TOP e' il valore predefinito.
Ora vediamo come aggiugere le pagine al Blocco Note. Ci sono 3 modi per farlo. Diamo
un'occhiata ai primi due insieme, viste che sono molto simili.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_append_page (GtkNotebook *notebook, GtkWidget *child, GtkWidget *tab_label);
void gtk_notebook_prepend_page (GtkNotebook *notebook, GtkWidget *child, GtkWidget *tab_label);
</verb></tscreen>
Queste funzioni aggiungono pagine al notebook inserendole rispettivamente alla fine
(append) o all'inizio (prepend). *child &egrave; il widget che &egrave; posto nella pagina del
notebook e *tab_label e la intestazione della pagina stessa.
L'ultima funzione per aggiungere una pagina al notebook contiene tutte le propriet&agrave;
delle precedenti due, ma permette di specificare dove posizionare la pagina che
si vuole inserire.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_insert_page (GtkNotebook *notebook, GtkWidget *child, GtkWidget *tab_label, gint position);
</verb></tscreen>
I parametri sono gli stessi di _append_ e _prepend_ tranne che per il parametro in
pi&ugrave;: ``position''.
Questo parametro viene usato per specificare in che posizione ineserire la pagina.
Ora che conosciamo come aggiungere le pagine, vediamo come poter toglierne una.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_remove_page (GtkNotebook *notebook, gint page_num);
</verb></tscreen>
Questa funzione prende il numero della pagina specificata dal campo page_num e
rimuove la pagina corrispondente dal Blocco Note.
Per trovare qual'&egrave; la pagina corrente nel notebook bisogna usare la funzione:
<tscreen><verb>
gint gtk_notebook_current_page (GtkNotebook *notebook);
</verb></tscreen>
Le prossime due funzioni sono semplicemente delle chiamate che muovono la pagina del
notebook avanti o indietro. Semplicemente forniscono le chiamate alle rispettive
funzioni del widget notebook su si pu&ograve; operare. NB: quando un notebook &egrave;
correntemente sull'ultima pagina e viene invocata la funzione gtk_notebook_next_page,
il notebook ritorner&agrave; automaticamente alla prima pagina. Logicamente succede anche
il contrario quando invochi gtk_notebook_prev_page e ti trovi sulla prima pagina.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_next_page (GtkNoteBook *notebook);
void gtk_notebook_prev_page (GtkNoteBook *notebook);
</verb></tscreen>
La prossima funzione stabilisce la pagina ``attiva''. Se si vuole che la pagina
principale del notebook sia per esempio la 5 (ad esempio) si pu&ograve; usare questa
funzione.
Se non si usa questa funzione la pagina principale sar&agrave; la 1.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_set_page (GtkNotebook *notebook, gint page_num);
</verb></tscreen>
Le prossime due funzioni aggiungono o rimuovono, rispettivamente, le intestazioni e
i bordi delle pagine.
<tscreen><verb>
void gtk_notebook_set_show_tabs (GtkNotebook *notebook, gint show_tabs);
void gtk_notebook_set_show_border (GtkNotebook *notebook, gint show_border);
</verb></tscreen>
show_tabs e show_border posso avere come valore TRUE o FALSE (0 or 1).
Diamo ora una occhiata ad un esempio. Si tratta di una espansione del codice preso
dal file testgtk.c che &egrave; compreso in tutte le distribuzioni, e mostra
tutte le 13 funzioni. Questo piccolo programma crea una finestra con un notebook
e 6 bottoni. Il notebook contiene 11 pagine, aggiunte nei 3 modi differenti (alla
fine, all'inizio o in qualsiasi posizione). I bottoni permettono di girare le
intestazioni, aggiungere/rimuovere le intestazioni e i bordi, rimuovere una
pagina, cambiare la pagina avanti e indietro e uscire dal programma.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* Queta funzione ruota le posizione delle linguette delle pagine */
void rotate_book (GtkButton *button, GtkNotebook *notebook)
{
gtk_notebook_set_tab_pos (notebook, (notebook->tab_pos +1) %4);
}
/* Aggiunge e rimuove le linguette e i bordi */
void tabsborder_book (GtkButton *button, GtkNotebook *notebook)
{
gint tval = FALSE;
gint bval = FALSE;
if (notebook->show_tabs == 0)
tval = TRUE;
if (notebook->show_border == 0)
bval = TRUE;
gtk_notebook_set_show_tabs (notebook, tval);
gtk_notebook_set_show_border (notebook, bval);
}
/* Rimuove una pagina */
void remove_book (GtkButton *button, GtkNotebook *notebook)
{
gint page;
page = gtk_notebook_current_page(notebook);
gtk_notebook_remove_page (notebook, page);
/* E' necessario fare un refresh del widget --
Questo forza il widget a ridisegnarsi. */
gtk_widget_draw(GTK_WIDGET(notebook), NULL);
}
void delete (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
GtkWidget *table;
GtkWidget *notebook;
GtkWidget *frame;
GtkWidget *label;
GtkWidget *checkbutton;
int i;
char bufferf[32];
char bufferl[32];
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
table = gtk_table_new(2,6,TRUE);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), table);
/* Crea un nuovo notebook, e tabilisce la posizione delle linguette */
notebook = gtk_notebook_new ();
gtk_notebook_set_tab_pos (GTK_NOTEBOOK (notebook), GTK_POS_TOP);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), notebook, 0,6,0,1);
gtk_widget_show(notebook);
/* appende una parte delle pagine */
for (i=0; i < 5; i++) {
sprintf(bufferf, "Append Frame %d", i+1);
sprintf(bufferl, "Page %d", i+1);
frame = gtk_frame_new (bufferf);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (frame), 10);
gtk_widget_set_usize (frame, 100, 75);
gtk_widget_show (frame);
label = gtk_label_new (bufferf);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (frame), label);
gtk_widget_show (label);
label = gtk_label_new (bufferl);
gtk_notebook_append_page (GTK_NOTEBOOK (notebook), frame, label);
}
/* Ora aggiungiamo una pagina in una certa posizione */
checkbutton = gtk_check_button_new_with_label ("Check me please!");
gtk_widget_set_usize(checkbutton, 100, 75);
gtk_widget_show (checkbutton);
label = gtk_label_new ("Add spot");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (checkbutton), label);
gtk_widget_show (label);
label = gtk_label_new ("Add page");
gtk_notebook_insert_page (GTK_NOTEBOOK (notebook), checkbutton, label, 2);
/* Ora finalmente aggiungiamo le pagine all'inizio */
for (i=0; i < 5; i++) {
sprintf(bufferf, "Prepend Frame %d", i+1);
sprintf(bufferl, "PPage %d", i+1);
frame = gtk_frame_new (bufferf);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (frame), 10);
gtk_widget_set_usize (frame, 100, 75);
gtk_widget_show (frame);
label = gtk_label_new (bufferf);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (frame), label);
gtk_widget_show (label);
label = gtk_label_new (bufferl);
gtk_notebook_prepend_page (GTK_NOTEBOOK(notebook), frame, label);
}
/* Stabilisce quale sar&agrave; la prima pagina che sar&agrave; visualizzata. */
gtk_notebook_set_page (GTK_NOTEBOOK(notebook), 3);
/* Crea un set di bottoni */
button = gtk_button_new_with_label ("close");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (destroy), NULL);
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 0,1,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("next page");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) gtk_notebook_next_page,
GTK_OBJECT (notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 1,2,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("prev page");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) gtk_notebook_prev_page,
GTK_OBJECT (notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 2,3,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("tab position");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) rotate_book, GTK_OBJECT(notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 3,4,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("tabs/border on/off");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) tabsborder_book,
GTK_OBJECT (notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 4,5,1,2);
gtk_widget_show(button);
button = gtk_button_new_with_label ("remove page");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) remove_book,
GTK_OBJECT(notebook));
gtk_table_attach_defaults(GTK_TABLE(table), button, 5,6,1,2);
gtk_widget_show(button);
gtk_widget_show(table);
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<p>
E speriamo che questo vi aiuti a creare i Blocco Note per le vostre applicazioni GTK!
<sect1> Finestre Scorribili (Scrolled Windows)
<p>
Le Finestre Scorribili sono usate per creare areee scorribili in una vera finestra.
Si pu&ograve; inserire qualsiasi tipo di widget in questo tipo di finestra, e possono poi
essere accessibili a prescindere dalle dimensioni usando le barre di scorrimento.
La funzione seguente &egrave; usata per creare una nuova scrolled window.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_scrolled_window_new (GtkAdjustment *hadjustment,
GtkAdjustment *vadjustment);
</verb></tscreen>
<p>
Il primo argomento &egrave; l'aggiustamento (di quanto scendere ogni
volta) orizzontale e il secondo &egrave; quello verticale. A questi si assegna
quasi sempre il valore NULL.
<tscreen><verb>
void gtk_scrolled_window_set_policy (GtkScrolledWindow *scrolled_window,
GtkPolicyType hscrollbar_policy,
GtkPolicyType vscrollbar_policy);
</verb></tscreen>
Questa funzione stabilisce la politica da usare nella barra di scorrimento. Il primo
argomento &egrave; la finestra scorribile interessata. Il secondo stabilisce la politica
per la barra di scorrimento orizzontale e il terzo &egrave; quello per la politca verticale.
La politica pu&ograve; essere GTK_POLICY AUTOMATIC o GTK_POLICY_ALWAYS.
GTK_POLICY_AUTOMATIC decide automaticamente se la barra di scorrimento deve essere
visualizzata, mentre con GTK_POLICY_ALWAYS la barra verr&agrave; sempre mostrata.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
void destroy(GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
static GtkWidget *window;
GtkWidget *scrolled_window;
GtkWidget *table;
GtkWidget *button;
char buffer[32];
int i, j;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* Crea una nuove finestra di dialogo in cui la scrolled window sar&agrave;
inserita. Una finestra di dialogo &egrave; semplicemente come una
finestra normale, ma ha anche un vbox e un separatore orizzontale
gi&agrave; inseriti per difetto. E'un modo semplice per
creare finestre di dialogo. */
window = gtk_dialog_new ();
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
(GtkSignalFunc) destroy, NULL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "dialog");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 0);
/* crea una nuova finestra scorribile. */
scrolled_window = gtk_scrolled_window_new (NULL, NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (scrolled_window), 10);
/* la politica &egrave; GTK_POLICY AUTOMATIC per lo scorrimento orizzontale e
GTK_POLICY_ALWAYS per quello verticale. */
gtk_scrolled_window_set_policy (GTK_SCROLLED_WINDOW (scrolled_window),
GTK_POLICY_AUTOMATIC, GTK_POLICY_ALWAYS);
/* La finestra di dialogo &egrave; creata con un vbox gi&agrave; inserito.*/
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG(window)->vbox), scrolled_window,
TRUE, TRUE, 0);
gtk_widget_show (scrolled_window);
/* crea una tablella di10 x 10. */
table = gtk_table_new (10, 10, FALSE);
/* setta lo spazio tra ogni cella di 10 pixel sia verticale sia orizzontale*/
gtk_table_set_row_spacings (GTK_TABLE (table), 10);
gtk_table_set_col_spacings (GTK_TABLE (table), 10);
/* inserisce la tabella nella finestra scorribile*/
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (scrolled_window), table);
gtk_widget_show (table);
/* questo semplicemente crea una griglia di bottoni nella tabelle per
dimostrare il comportamento della finestra scorribile */
for (i = 0; i < 10; i++)
for (j = 0; j < 10; j++) {
sprintf (buffer, "button (%d,%d)\n", i, j);
button = gtk_toggle_button_new_with_label (buffer);
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE (table), button,
i, i+1, j, j+1);
gtk_widget_show (button);
}
/* Aggiunge un bottone "close" alla fine della finestra */
button = gtk_button_new_with_label ("close");
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (button), "clicked",
(GtkSignalFunc) gtk_widget_destroy,
GTK_OBJECT (window));
/* questo fa s&igrave; che questo bottone sia quello predefinito */
GTK_WIDGET_SET_FLAGS (button, GTK_CAN_DEFAULT);
gtk_box_pack_start (GTK_BOX (GTK_DIALOG (window)->action_area), button, TRUE, TRUE, 0);
/* Questo ottiene il bottone predefinito. Premendo semplicemente l'"enter" il
bottone si avvier&agrave; */
gtk_widget_grab_default (button);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main();
return(0);
}
</verb></tscreen>
<p>
Prova a giocare con il ridemensionamento della finestra. Noterete la reazione della
barra di scorrimento. Potete anche usare la funzione gtk_widget_set_usize() per
assegnare la dimensione predefinita della finestra o di un widget.
<!-- (ndMichel: questa chiamata non funziona per i bottoni!) -->
<sect> Il Widgets Lista
<p>
Il widget GtkList serve come contenitore verticale per altri widget che
devono essere di tipo GtkListItem.
Un widget GtkList possiede una sua propria finestra per ricevere eventi
e un suo proprio colore di sfondo che di solito &egrave; bianco. Dal momento
che &egrave; direttamente derivato dal widget GtkContainer, pu&ograve; essere trattato
come tale usando la macro GTK_CONTAINER(List); si veda il widget GtkContainer
per ulteriori dettagli.
Per usare il widget GtkList in tutte le sue potenzialit&agrave;, si dovrebbe essere
gi&agrave; familiari con l'uso della GList e delle relative funzioni g_list_*().
All'interno della definizione della struttura del widget GtkList c'&egrave; un
campo che sar&agrave; per noi di grande interesse, cio&egrave;:
<tscreen><verb>
struct _GtkList
{
...
GList *selection;
guint selection_mode;
...
};
</verb></tscreen>
Il campo ``selection'' in un GtkList punta a una lista collegata di tutti
gli elementi che sono selezionati correntemente, oppure a NULL se la
selezione &egrave; vuota. Quindi, per avere informazioni sulla selezione corrente,
leggiamo il campo GTK_LIST()->selection, senza per&ograve; modificarlo dal momento
che i campi interni debbono essere gestiti dalle funzioni gtk_list_*().
Le modalit&agrave; di selezione in una GtkList, e quindi il contenuto di
GTK_LIST()->selection, sono determinate dal campo selection_mode:
selection_mode pu&ograve; assumere uno dei seguenti valori:
<itemize>
<item> GTK_SELECTION_SINGLE - La selezione pu&ograve; essere o NULL oppure
un puntatore GList* per un singolo elemento
selezionato.
<item> GTK_SELECTION_BROWSE - La selezione &egrave; null se la lista non contiene
alcun widget o se ha solo widget non sensibili,
oppure pu&ograve; contenere un puntatore a una struttura
GList, e quindi esattamente un elemento di lista.
<item> GTK_SELECTION_MULTIPLE - La selezione &egrave; ``NULL'' se non &egrave; selezionato
alcun elemento di lista, oppure un puntatore GList al
primo elemento selezionato. Quello, a sua volta, punta
a una struttura GList per il secondo elemento selezionato
e cos&igrave; via.
<item> GTK_SELECTION_EXTENDED - La selezione &egrave; sempre NULL.
</itemize>
<p>
Il valore per difetto &egrave; GTK_SELECTION_MULTIPLE.
<sect1> Segnali
<p>
<tscreen><verb>
void GtkList::selection_changed (GtkList *LIST)
</verb></tscreen>
Questo segnale verr&agrave; invocato ogni volta che il campo di
selezione di una GtkList &egrave; cambiato. Questo accade quando
un figlio della GtkList viene selezionato o deselezionato.
<tscreen><verb>
void GtkList::select_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
Questo segnale viene invocato quando un fuglio di una GtkList
sta per essere selezionato. Questo accade principalmente in
occasione di chiamate a gtk_list_select_item() e gtk_list_select_child(),
di pressioni di bottoni e a volte pu&ograve; venir fatto scattare indirettamente
in altre occasioni, in cui vengono aggiunti o rimossi dei figli
dalla GtkList.
<tscreen><verb>
void GtkList::unselect_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
Questo segnale viene invocato quando un figlio della GtkList sta
per essere deselezionato. Ci&ograve; accade principalmente in occasione
di chiamate a gtk_list_unselect_item() e gtk_list_unselect_child(),
di pressioni di bottoni, e a volte pu&ograve; venir fatto scattare indirettamente
in altre occasioni, in cui vengono aggiunti o rimossi dei figli
dalla GtkList.
<sect1> Funzioni
<p>
<tscreen><verb>
guint gtk_list_get_type (void)
</verb></tscreen>
Restituisce l'identificatore di tipo `GtkList'.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_list_new (void)
</verb></tscreen>
Crea un nuovo oggetto `GtkList'. Il nuovo widget viene
restituito sotto forma di un puntoatore ad un oggetto
`GtkWidget&igrave;'. In caso di fallimento, viene ritornato NULL.
<tscreen><verb>
void gtk_list_insert_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS, gint POSITION)
</verb></tscreen>
Inserisce degli elementi di lista nella LIST, a partire da
POSITION. ITEMS ITEMS &egrave; una lista doppiamente collegata, in
cui ci si aspetta che i puntatori di ogni nodo puntino a
un GtkListItem appena creato. I nodi GList di ITEMS vengono
assunti dalla LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_append_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS)
</verb></tscreen>
Inserisce elementi di lista proprio come gtk_list_insert_items(),
ma alla fine della LIST. I nodi GList di ITEMS vengono
assunti dalla LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_prepend_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS)
</verb></tscreen>
Inserisce elementi di lista proprio come gtk_list_insert_items(),
ma al principio della LIST. I nodi GList di ITEMS vengono
assunti dalla LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_remove_items (GtkList *LIST, GList *ITEMS)
</verb></tscreen>
Rimuove degli elementi di lista dalla LIST. ITEMS &egrave; una lista
doppiamente collegata in cui ci si aspetta che i puntatori di
ogni nodo puntino a un figlio diretto di LIST. E' poi responsabilit&agrave;
del chiamante di fare una chiamata a g_list_free(ITEMS). E' anche
necessario che il chiamante distrugga lui stesso gli elementi della
lista.
<tscreen><verb>
void gtk_list_clear_items (GtkList *LIST, gint START, gint END)
</verb></tscreen>
Rimuove e distrugge elementi di lista da LIST. Un widget ne &egrave;
interessato se la sua posizione corrente all'interno di LIST &egrave; compreso
fra START ed END.
<tscreen><verb>
void gtk_list_select_item (GtkList *LIST, gint ITEM)
</verb></tscreen>
Invoca il segnale GtkList::select_child per un elemento di lista
specificato dalla sua posizione corrente all'interno di LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_unselect_item (GtkList *LIST, gint ITEM)
</verb></tscreen>
Invoca il segnale GtkList::unselect_child per un elemento di lista
specificato dalla sua posizione corrente all'interno di LIST.
<tscreen><verb>
void gtk_list_select_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
Invoca il segnale GtkList::select_child per uno specifico CHILD.
<tscreen><verb>
void gtk_list_unselect_child (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
Invoca il segnale GtkList::unselect_child per uno specifico CHILD.
<tscreen><verb>
gint gtk_list_child_position (GtkList *LIST, GtkWidget *CHILD)
</verb></tscreen>
Restituisce la posizione di CHILD all'interno di LIST. In caso di fallimento,
viene restituito `-1'.
<tscreen><verb>
void gtk_list_set_selection_mode (GtkList *LIST, GtkSelectionMode MODE)
</verb></tscreen>
Assegna a LIST il modo di selezione MODE, che pu&ograve; essere uno fra
GTK_SELECTION_SINGLE, GTK_SELECTION_BROWSE, GTK_SELECTION_MULTIPLE o
GTK_SELECTION_EXTENDED.
<tscreen><verb>
GtkList* GTK_LIST (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Fa il cast di un generico puntatore a `GtkList*'. Per maggiori
informazioni vedere Standard Macros::.
<tscreen><verb>
GtkListClass* GTK_LIST_CLASS (gpointer CLASS)
</verb></tscreen>
Fa il cast di un generico puntatore a `GtkListClass*'. Per maggiori
informazioni vedere Standard Macros::.
<tscreen><verb>
gint GTK_IS_LIST (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Determina se un generico puntatore si riferisce ad un oggetto `GtkList'.
Per maggiori informazioni vedere Standard Macros::.
<sect1> Esempio
<p>
Diamo di seguito un programma di esempio che stamper&agrave; i campbiamenti
della selezione di una GtkList, e vi lascia ``imprigionare'' gli elementi
di una lista selezionandoli con il pulsante destro del mouse:
<tscreen><verb>
/* compilate questo programma con:
* $ gcc -I/usr/local/include/ -lgtk -lgdk -lglib -lX11 -lm -Wall main.c
*/
/* includiamo i file header di gtk+
* includiamo stdio.h, ne abbiamo bisogno per printf()
*/
#include <gtk/gtk.h>
#include <stdio.h>
/* Questa e' la nostra stringa di identificazione dei dati per assegnarli
* ad elementi di lista
*/
const gchar *list_item_data_key="list_item_data";
/* prototipi per i gestori di segnale che connetteremo
* al widget GtkList
*/
static void sigh_print_selection (GtkWidget *gtklist,
gpointer func_data);
static void sigh_button_event (GtkWidget *gtklist,
GdkEventButton *event,
GtkWidget *frame);
/* funzione main per predisporre l'interfaccia utente */
gint main (int argc, gchar *argv[])
{
GtkWidget *separator;
GtkWidget *window;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *scrolled_window;
GtkWidget *frame;
GtkWidget *gtklist;
GtkWidget *button;
GtkWidget *list_item;
GList *dlist;
guint i;
gchar buffer[64];
/* inizializza gtk+ (e di conseguenza gdk) */
gtk_init(&amp;argc, &amp;argv);
/* crea una finestra in cui mettere tutti i widget
* connette gtk_main_quit() al segnale "destroy" della finestra
* per gestire le richieste di chiusura finestra del window manager
*/
window=gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW(window), "GtkList Example");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(window),
"destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC(gtk_main_quit),
NULL);
/* all'interno della finestra abbiamo bisogno di una scatola
* in cui mettere i widget verticalmente */
vbox=gtk_vbox_new(FALSE, 5);
gtk_container_border_width(GTK_CONTAINER(vbox), 5);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), vbox);
gtk_widget_show(vbox);
/* questa &egrave; la finestra scorribile in cui mettere il widget GtkList */
scrolled_window=gtk_scrolled_window_new(NULL, NULL);
gtk_widget_set_usize(scrolled_window, 250, 150);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), scrolled_window);
gtk_widget_show(scrolled_window);
/* crea il widget GtkList
* connette il gestore di segnale sigh_print_selection()
* al segnale "selection_changed" della GtkList, per stampare
* gli elementi selezionati ogni volta che la selezione cambia
*/
gtklist=gtk_list_new();
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(scrolled_window), gtklist);
gtk_widget_show(gtklist);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(gtklist),
"selection_changed",
GTK_SIGNAL_FUNC(sigh_print_selection),
NULL);
/* creiamo una "Prigione" (Prison) in cui mettere gli elementi di lista ;)
*/
frame=gtk_frame_new("Prison");
gtk_widget_set_usize(frame, 200, 50);
gtk_container_border_width(GTK_CONTAINER(frame), 5);
gtk_frame_set_shadow_type(GTK_FRAME(frame), GTK_SHADOW_OUT);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), frame);
gtk_widget_show(frame);
/* connette il gestore di segnale sigh_button_event() alla GtkList
* il quale gestira' l'"imprigionamento" degli elementi di lista
*/
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(gtklist),
"button_release_event",
GTK_SIGNAL_FUNC(sigh_button_event),
frame);
/* crea un separatore
*/
separator=gtk_hseparator_new();
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), separator);
gtk_widget_show(separator);
/* infine creiamo un bottone e connettiamone il segnale "clicked"
* alla distruzione della finestra
*/
button=gtk_button_new_with_label("Close");
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(vbox), button);
gtk_widget_show(button);
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(button),
"clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC(gtk_widget_destroy),
GTK_OBJECT(window));
/* a questo punto creiamo 5 elementi di lista, ognuno con la
* propria etichetta, e li aggiungiamo alla GtkList usando
* gtk_container_add(). Inoltre, recuperiamo la stringa di testo
* dall'etichetta e la associamo, per ogni elemento, a
* list_item_data_key
*/
for (i=0; i<5; i++) {
GtkWidget *label;
gchar *string;
sprintf(buffer, "ListItemContainer with Label #%d", i);
label=gtk_label_new(buffer);
list_item=gtk_list_item_new();
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(list_item), label);
gtk_widget_show(label);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(gtklist), list_item);
gtk_widget_show(list_item);
gtk_label_get(GTK_LABEL(label), &amp;string);
gtk_object_set_data(GTK_OBJECT(list_item),
list_item_data_key,
string);
}
/* qui creiamo altre 5 etichette, questa volta usando
* per la creazione gtk_list_item_new_with_label().
* Non possiamo recuperare la stringa di testo dall'etichetta
* dal momento che non disponiamo di puntatori alle etichette,
* quindi associamo semplicemente il list_item_data_key di ogni
* elemento di lista con la medesima stringa di testo.
* Per aggiungere elementi di lista, li mettiamo tutti in una lista
* doppiamente collegata (GList), e quindi li aggiungiamo con una
* unica chiamata a gtk_list_append_items().
* Dal momento che usiamo g_list_prepend() per mettere gli elementi
* nella lista doppiamente collegata, il loro ordine sara' discendente
* (invece che ascendente come sarebbe se usassimo g_list_append())
*/
dlist=NULL;
for (; i<10; i++) {
sprintf(buffer, "List Item with Label %d", i);
list_item=gtk_list_item_new_with_label(buffer);
dlist=g_list_prepend(dlist, list_item);
gtk_widget_show(list_item);
gtk_object_set_data(GTK_OBJECT(list_item),
list_item_data_key,
"ListItem with integrated Label");
}
gtk_list_append_items(GTK_LIST(gtklist), dlist);
/* e finalmente vogliamo vedere la finestra, non e' vero? ;)
*/
gtk_widget_show(window);
/* lancia il ciclo principale di gtk
*/
gtk_main();
/* si arriva a questo punto dopo la chiamata di gtk_main_quit(),
* il che accade quando viene distrutta la finestra principale
*/
return 0;
}
/* questo e' il gestore di segnale che e' stato connesso all'evento di
* pressione/rilascio del bottone della GtkList
*/
void
sigh_button_event (GtkWidget *gtklist,
GdkEventButton *event,
GtkWidget *frame)
{
/* facciamo qualcosa solo nel caso di rilascio del terzo bottone
* (quello piu' a destra)
*/
if (event->type==GDK_BUTTON_RELEASE &amp;&amp;
event->button==3) {
GList *dlist, *free_list;
GtkWidget *new_prisoner;
/* recuperiamo l'elemento di lista selezionato correntemente,
* che sara' il nostro prossimo prigioniero ;)
*/
dlist=GTK_LIST(gtklist)->selection;
if (dlist)
new_prisoner=GTK_WIDGET(dlist->data);
else
new_prisoner=NULL;
/* cerchiamo elementi di lista gia' imprigionati,
* li rimetteremo nella lista.
* Ricordare di liberare la lista doppiamente collegata
* che viene restituita da gtk_container_children()
*/
dlist=gtk_container_children(GTK_CONTAINER(frame));
free_list=dlist;
while (dlist) {
GtkWidget *list_item;
list_item=dlist->data;
gtk_widget_reparent(list_item, gtklist);
dlist=dlist->next;
}
g_list_free(free_list);
/* se abbiamo un nuovo prigioniero, lo rimuoviamo
* dalla GtkList e lo mettiamo nella cornice della
* "Prigione". Dobbiamo prima deselezionare l'elemento
*/
if (new_prisoner) {
GList static_dlist;
static_dlist.data=new_prisoner;
static_dlist.next=NULL;
static_dlist.prev=NULL;
gtk_list_unselect_child(GTK_LIST(gtklist),
new_prisoner);
gtk_widget_reparent(new_prisoner, frame);
}
}
}
/* questo e' il gestore di segnaleche viene chiamato de la
* GtkList emette il segnale "selection_changed"
*/
void
sigh_print_selection (GtkWidget *gtklist,
gpointer func_data)
{
GList *dlist;
/* recuperiamo la lista doppiamente collegata degli
* elementi selezionati della GtkList, ricordate di
* trattarla come sola lettura
*/
dlist=GTK_LIST(gtklist)->selection;
/* se non ci sono elementi selezionati non c'e' altro da
* fare che dirlo all'utente
*/
if (!dlist) {
g_print("Selection cleared\n");
return;
}
/* ok, abbiamo una selezione e quindi lo scriviamo
*/
g_print("The selection is a ");
/* ottieniamo l'elemento di lista dalla lista doppiamente
* collegata e poi richiediamo i dati associati con
* list_item_data_key. Poi semplicemente li stampiamo
*/
while (dlist) {
GtkObject *list_item;
gchar *item_data_string;
list_item=GTK_OBJECT(dlist->data);
item_data_string=gtk_object_get_data(list_item,
list_item_data_key);
g_print("%s ", item_data_string);
dlist=dlist->next;
}
g_print("\n");
}
</verb></tscreen>
<sect1> Il Widget Elemento di Lista (List Item)
<p>
Il widget GtkListItem &egrave; progettato allo scopo di essere un contenitore
collegato ad un figlio, per fornire le funzioni per la selezione e deselezione
allo stesso modo in cui il widget GtkList ne ha bisogno per i propri figli.
Un GtkListItem ha la sua propria finestra per ricevere eventi, e ha il suo
proprio colore di sfondo, che di solito &egrave; bianco.
Dal momento che questo widget deriva direttamente da GtkItem, pu&ograve; essere
trattato come tale usando la macro GTK_ITEM(ListItem), vedere il widget
GtkItem per ulteriori informazioni.
Di solito un GtkListItem ha solo un'etichetta per identificare per esempio
un nome di file all'interno di una GtkList -- per cui viene fornita la
funzione appropriata gtk_list_item_new_with_label(). Si pu&ograve; ottenere lo
stesso effetto creando una GtkLabel da sola, assegnando al suo allineamento
i valori xalign=0 e yalign=0.5, aggiungendo successivamente un contenitore
alla GtkListItem.
Dal momento che non si &egrave; obbligati a mettere una GtkLabel, si pu&ograve; anche
aggiungere una GtkVBox una GtkArrow ecc. alla GtkListItem.
<sect1> Segnali
<p>
Un GtkListItem non crea alcun nuovo segnale di per se, ma eredita
i segnali di GtkItem. Per ulteriori informazioni, vedere GtkItem::.
<sect1> Funzioni
<p>
<tscreen><verb>
guint gtk_list_item_get_type (void)
</verb></tscreen>
Restituisce l'identificatore di tipo `GtkListItem'.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_list_item_new (void)
</verb></tscreen>
Crea un nuovo oggetto `GtkListItem'. Il nuovo widget viene restituito
sottoforma di un puntatore ad un oggetto `GtkWidget'. In caso di
fallimento, viene restituito `NULL'.
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_list_item_new_with_label (gchar *LABEL)
</verb></tscreen>
Cre un nuovo oggetto `GtkListItem', avente come unico figlio
un GtkLabel. Il nuovo widget viene restituito
sottoforma di un puntatore ad un oggetto `GtkWidget'. In caso di
fallimento, viene restituito `NULL'.
<tscreen><verb>
void gtk_list_item_select (GtkListItem *LIST_ITEM)
</verb></tscreen>
Questa funzione &egrave; essenzialmente un wrapper per una chiamata a
gtk_item_select (GTK_ITEM (list_item)) che emetter&agrave; il segnale
GtkItem::select.
Vedere GtkItem:: per maggiori informazioni.
<tscreen><verb>
void gtk_list_item_deselect (GtkListItem *LIST_ITEM)
</verb></tscreen>
Questa funzione &egrave; essenzialmente un wrapper per una chiamata a
gtk_item_deselect (GTK_ITEM (list_item)) che emetter&agrave; il segnale
GtkItem::deselect.
Vedere GtkItem:: per maggiori informazioni.
<tscreen><verb>
GtkListItem* GTK_LIST_ITEM (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Effettua il cast di un puntatore generico a `GtkListItem*'. Vedere
Standard Macros:: per maggiorni informazioni.
<tscreen><verb>
GtkListItemClass* GTK_LIST_ITEM_CLASS (gpointer CLASS)
</verb></tscreen>
Effettua il cast di un puntatore generico a `GtkListItemClass*'. Vedere
Standard Macros:: per maggiorni informazioni.
<tscreen><verb>
gint GTK_IS_LIST_ITEM (gpointer OBJ)
</verb></tscreen>
Determina se un puntatore generico si riferisce ad un oggetto
`GtkListItem'. Vedere Standard Macros:: per maggiorni informazioni.
<sect1> Esempio
<p>
Come esempio su questo argomento, si veda quello relativo alla GtkList,
che riguarda anche l'uso del GtkListItem.
<sect> Selezione di File (File Selections)
<p>
Il widget Selezione di File &egrave; un modo rapido e semplice per mostrare una
finestra di dialogo `File'. Questa si presenta completa di bottoni Ok,
Cancel e Help, un buon modo per tagliare i tempi di programmazione.
Per creare una nuova finestra di selezione file usate:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_file_selection_new (gchar *title);
</verb></tscreen>
Per assegnare il nome del file, ad esempio per predisporre una certa
directory o per dare un certo nome di file per difetto, usate la seguente
funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_file_selection_set_filename (GtkFileSelection *filesel, gchar *filename);
</verb></tscreen>
Per recuperare il testo che l'utente ha inserito o che ha selezionato con
il mouse, si usa la funzione:
<tscreen><verb>
gchar* gtk_file_selection_get_filename (GtkFileSelection *filesel);
</verb></tscreen>
Ci sono anche dei puntatori ai widget che sono contenuti all'interno
del widget di selezione file. Si tratta di:
<itemize>
<item>dir_list
<item>file_list
<item>selection_entry
<item>selection_text
<item>main_vbox
<item>ok_button
<item>cancel_button
<item>help_button
</itemize>
Molto probabilmente potreste voler usare i puntatori a ok_button,
cancel_button e help_button per segnalarne l'uso.
Ecco un esempio rubato da testgtk.c, nodificato per essere eseguito da
solo. Come potrete vedere, non c'&egrave; molto pi&ugrave; che la creazione di un
widget di selezione file. In questo esempio, il bottone Help non fa nulla
mentre &egrave; mostrato allo schermo, dal momento che non c'&egrave; alcun segnale
collegato con esso.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
/* Recupera il nome di file selezionato e stampalo a console */
void file_ok_sel (GtkWidget *w, GtkFileSelection *fs)
{
g_print ("%s\n", gtk_file_selection_get_filename (GTK_FILE_SELECTION (fs)));
}
void destroy (GtkWidget *widget, gpointer *data)
{
gtk_main_quit ();
}
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *filew;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* Crea un nuovo widget di selezione file */
filew = gtk_file_selection_new ("File selection");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (filew), "destroy",
(GtkSignalFunc) destroy, &amp;filew);
/* Connette ok_button alla funzione file_ok_sel */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (GTK_FILE_SELECTION (filew)->ok_button),
"clicked", (GtkSignalFunc) file_ok_sel, filew );
/* Connette cancel_button alla funzione di distruzione del widget */
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT (GTK_FILE_SELECTION (filew)->cancel_button),
"clicked", (GtkSignalFunc) gtk_widget_destroy,
GTK_OBJECT (filew));
/* Preassegnamo un nome di file, come se stessimo dando un valore per difetto in
dialogo di tipo `` salva con nome '' */
gtk_file_selection_set_filename (GTK_FILE_SELECTION(filew),
"penguin.png");
gtk_widget_show(filew);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<sect>Il Widget Men&ugrave; (Menu Widgets)
<p>
Ci sono due modi per creare dei men&ugrave;, quello facile e quello difficile.
Ognuno &egrave; pi&ugrave; adatto per certe circostanze, ma di solito si pu&ograve; usare il
modo semplice, cio&eacute; menu_factory (la ``fabbrica dei men&ugrave;''). Il modo
``difficile'' &egrave; di crearsi tutti i men&ugrave; usando direttamente le chiamate.
Quello semplice &egrave; di usare le chiamate di tipo gtk_menu_factory. Anche se
&egrave; un modo molto pi&ugrave; semplice, ci sono svantaggi e vantaggi per ciascuno
dei due approcci.
La menufactory &egrave; molto pi&ugrave; semplice da usare e per aggiungere dei nuovi
men&ugrave;, anche se scriversi un po' di funzioni per creare dei men&ugrave; con il
metodo manuale pu&ograve; dare risultati molto migliori dal punto di vista
dell'usabilit&agrave;. Con la menufactory, non &egrave; possibile mettere immagini o
segni '/' nei men&ugrave;.
<p>
<sect1>Creazione Manuale di Men&ugrave;
<p>
Seguendo la tradizionale arte dell'insegnamento, partiamo dal modo
difficile. <tt>:)</>
<p>
Diamo un'occhiata alle funzioni usate per creare dei men&ugrave;.
Con questa prima funzione si crea un nuovo men&ugrave;:
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_menu_bar_new()
</verb></tscreen>
Questa funzione crea una nuova barra di men&ugrave;. Per impacchettarla in una
finestra o si usa la funzione gtk_container_add, oppure, per impacchettarla
in una scatola, le funzioni box_pack - come con i bottoni.
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_menu_new();
</verb></tscreen>
Questa funzione restituisce un puntatore ad un nuovo men&ugrave;, non viene mai
realmente mostrato (con gtk_widget_show), serve solo per contenere gli
elementi del men&ugrave;. Spero che il tutto risulti pi&ugrave; chiaro quando dare
un'occhiata all'esempio pi&ugrave; sotto.
<p>
Le prossime due chiamate sono usate per creare degli elementi che poi
vengono impacchettati nel men&ugrave;.
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_menu_item_new()
</verb></tscreen>
e
<tscreen><verb>
GtkWidget *gtk_menu_item_new_with_label(const char *label)
</verb></tscreen>
Queste chiamate sono usate per creare i menu che devono essere mostrati.
Ricordate la differenza che esiste fra un ``men&ugrave;'' come quelli creati con
gtk_menu_new e un ``elemento di men&ugrave;'' (menu item) come quelli creati con
la funzione creata con gtk_menu_item_new. L'elemento di men&ugrave; sar&agrave; un bottone
vero e proprio con una azione associata, mentre un men&ugrave; &egrave; solo un contenitore
che li raccoglie.
<tscreen><verb>
gtk_menu_item_append()
gtk_menu_item_set_submenu()
</verb></tscreen>
Le funzioni gtk_menu_item_new_with_label e gtk_menu_item_new si comportano esattamente come
vi aspettereste dopo aver visto le funzioni che riguardano i bottoni. La prima
crea un elemento di men&ugrave; con un'etichetta gi&agrave; applicata, mentre la seconda crea
un nuovo elemento di men&ugrave; vuoto.
<p>
Ecco i passi necessari per creare una barra di men&ugrave; con i relativi men&ugrave; collegati:
<itemize>
<item> Create un nuovo men&ugrave; con gtk_menu_new()
<item> Create un elementoa di men&ugrave; con using gtk_menu_item_new(). Questo rappresenta
la base del men&ugrave;, e il testo che appare qui sar&agrave; sulla barra stessa.
<item> Usate delle chiamate multiple a gtk_menu_item_new() per ognuno degli
elementi che volete mettere nel vostro men&ugrave;. Usate inoltre gtk_menu_item_append()
per mettere assieme ognuno di questi nuovo elementi. Si crea cos&igrave; una lista di
elementi di men&ugrave;.
<item> Usate gtk_menu_item_set_submenu() per attaccare gli elementi di men&ugrave;
creati all'elemento di men&ugrave; base (quello creato nel secondo passaggio).
<item> Create una nuova barra di men&ugrave; usando gtk_menu_bar_new. Questo passo
necessita di essere effettuato una sola volta quando si crea una serie di
men&ugrave; su una serie di men&ugrave; su una sola barra.
<item> Usate gtk_menu_bar_append per mettere il men&ugrave; base sulla barra dei men&ugrave;.
</itemize>
<p>
Creare un men&ugrave; a comparsa &egrave; pi&ugrave; o meno la stessa cosa. La differenza &egrave; che il
il men&ugrave; non viene attivato ``automaticamente'' da una barra, bens&igrave; esplicitamente
con la chiamata alla funzione gtk_menu_popup() da un evento di pressione di
un pulsante.
Seguite questi passaggi:
<itemize>
<item>Create una funzione di gestione di un evento. Essa deve seguire il prototipo
<tscreen>
static gint handler(GtkWidget *widget, GdkEvent *event);
</tscreen>
e usare l'evento per scoprire dove il menu deve essere fatto comparire.
<item>Nel gestore di evento, se questo &egrave; la pressione di un bottone, trattate
<tt>event</tt> come l'evento relativo ad un bottone (cosa che in effetti &egrave;)
e usatelo come mostrato nel codice di esempio per passare informazioni a
gtk_menu_popup().
<item>Collegate il gestore di evento a un widget con
<tscreen>
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(widget), "event",
GTK_SIGNAL_FUNC (handler), GTK_OBJECT(menu));
</tscreen>
in cui <tt>widget</tt> &egrave; il widget a cui state effettuando il collegamento, e
<tt>handler</tt> &egrave; la funzione di gestione, mentre <tt>menu</tt> &egrave; un men&ugrave;
creato con gtk_menu_new(). Quest'ultimo pu&ograve; essere un men&ugrave; che viene anche
attivato da una barra di men&ugrave;, come mostrato nel codice di esempio.
</itemize>
<p>
<sect1>Esempio di Men&ugrave; Manuale
<p>
Per la teoria dovrebbe essere abbastanza. Diamo un'occhiata ad un esempio che
ci aiuti a chiarire le cose.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
static gint button_press (GtkWidget *, GdkEvent *);
static void menuitem_response (gchar *);
int main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *menu;
GtkWidget *menu_bar;
GtkWidget *root_menu;
GtkWidget *menu_items;
GtkWidget *vbox;
GtkWidget *button;
char buf[128];
int i;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* crea una nuova finestra */
window = gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW (window), "GTK Menu Test");
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT (window), "delete_event",
(GtkSignalFunc) gtk_exit, NULL);
/* Inizializziamo il men&ugrave;, e ricordate: mai applicare
* gtk_show_widget() al widget men&ugrave;!!
* Questo &egrave; il men&ugrave; che contiene gli elementi, quello che
* spunta quando si fa click sul "Men&ugrave; radice" nell'applicazione */
menu = gtk_menu_new();
/* Questo &egrave; il men&ugrave; radice, e l'etichetta sar&agrave; il nome del men&ugrave; che
* verr&agrave; mostrato sulla barra dei men&ugrave;. Non ci sar&agrave; alcun gestore di
* segnale collegato, dal momento che non fa altro che mostrare il resto
* del men&ugrave; quando viene premuto. */
root_menu = gtk_menu_item_new_with_label("Root Menu");
gtk_widget_show(root_menu);
/* Ora creiamo un ciclo che crea tre elementi di menu per "test-menu".
* Notete la chiamata a gtk_menu_append. In questo punto aggiungiamo una
* lista di elementi al nostro men&ugrave;. Normalmente, dovremmo poi catturare
* il segnale di attivazione per ognuno degli elementi del menu, e creare
* una funzione di ritorno per ciascuno di essi, ma qui non li mettiamo per
* brevit&agrave;. */
for(i = 0; i < 3; i++)
{
/* Copia i nomi in buf. */
sprintf(buf, "Test-undermenu - %d", i);
/* Crea un nuovo elemento di men&ugrave; con un nome... */
menu_items = gtk_menu_item_new_with_label(buf);
/* ...e aggiungilo al men&ugrave;. */
gtk_menu_append(GTK_MENU (menu), menu_items);
/* Fa qualcosa di interessante quando si seleziona l'elemento */
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(menu_items), "activate",
GTK_SIGNAL_FUNC(menuitem_response), (gpointer) g_strdup(buf));
/* Mostra il widget */
gtk_widget_show(menu_items);
}
/* Ora specifichiamo che vogliamo che il men&ugrave; che abbiamo appena creato
* sia il men&ugrave; radice *//
gtk_menu_item_set_submenu(GTK_MENU_ITEM (root_menu), menu);
/* Una vbox in cui mettere un men&ugrave; ed un bottone: */
vbox = gtk_vbox_new(FALSE, 0);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), vbox);
gtk_widget_show(vbox);
/* Crea una barra dei men&ugrave; per metterci i men&ugrave; e l'aggiunge alla finestra principale */
menu_bar = gtk_menu_bar_new();
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(vbox), menu_bar, FALSE, FALSE, 2);
gtk_widget_show(menu_bar);
/* Crea un bottone a cui collegare un men&ugrave; */
button = gtk_button_new_with_label("press me");
gtk_signal_connect_object(GTK_OBJECT(button), "event",
GTK_SIGNAL_FUNC (button_press), GTK_OBJECT(menu));
gtk_box_pack_end(GTK_BOX(vbox), button, TRUE, TRUE, 2);
gtk_widget_show(button);
/* E finalmente attacchiamo l'elemento di men&ugrave; alla barra dei men&ugrave; -- questo
* &egrave; l'elemento di men&ugrave; "radice" di cui parlavo */
gtk_menu_bar_append(GTK_MENU_BAR (menu_bar), root_menu);
/* La finestra va mostrata sempre come ultimo passo in modo che sia gi&agrave;
* completa di tutti i suoi elementi. */
gtk_widget_show(window);
gtk_main ();
return 0;
}
/* Risponde alla pressione di un bottone impostando un men&ugrave; che
* viene passato come widget.
* Notate che l'argomento "widget" si riferisce al men&ugrave; impostato
* e NON al bottone premuto.
*/
static gint button_press (GtkWidget *widget, GdkEvent *event)
{
if (event->type == GDK_BUTTON_PRESS) {
GdkEventButton *bevent = (GdkEventButton *) event;
gtk_menu_popup (GTK_MENU(widget), NULL, NULL, NULL, NULL,
bevent->button, bevent->time);
/* Riferisce al codice chiamante che abbiamo trattato l'evento;
* la faccenda finisce qui. */
return TRUE;
}
/* Riferisce al codice chiamante che abbiamo trattato l'evento; passa avanti. */
return FALSE;
}
/* Stampa una stringa quando viene selezionato un elemento di men&ugrave; */
static void menuitem_response (gchar *string)
{
printf("%s\n", string);
}
</verb></tscreen>
Si pu&ograve; anche fare in modo che un elemento di men&ugrave; sia insensibile e, usando
una tabella di acelleratori, collegare dei tasti a delle funzioni di men&ugrave;.
<p>
<sect1>Usare GtkMenuFactory
<p>
Ora che vi abbiamo mostrato il modo difficile, ecco invece come si fa usando
le chiamate di gtk_menu_factory.
<p>
<sect1>Esempio di Menu Factory
<p>
Ecco un esempio di utilizzo della ``Fabbrica'' di Men&ugrave; di GTK (Menu Factory).
Questo &egrave; il primo file, menus.h. Teniemo dei file menus.c e main.c separati
a causa delle variabili globali usate nel file menus.c.
<tscreen><verb>
#ifndef __MENUS_H__
#define __MENUS_H__
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
void get_main_menu (GtkWidget **menubar, GtkAcceleratorTable **table);
void menus_create(GtkMenuEntry *entries, int nmenu_entries);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
#endif /* __MENUS_H__ */
</verb></tscreen>
<p>
Ed ecco il file menus.c.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
#include <strings.h>
#include "main.h"
static void menus_remove_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar * path);
static gint menus_install_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar key, gchar modifiers, gchar * path);
void menus_init(void);
void menus_create(GtkMenuEntry * entries, int nmenu_entries);
/* Questa &egrave; la struttuta GtkMenuEntry, che viene usata per creare dei nuovi
* men&ugrave;. Il primo membro &agrave; la stringa di definizione del men&ugrave;. Il secondo
* &egrave; il tasto acceleratore predefinito, usato per accedere a questa funzione
* con la tastiera. Il terzo &egrave; la funzione di ritorno che viene chiamata
* quando si seleziona con la tastiera o il mouse questo elemento di men&ugrave;.
* L'ultimo membro costituisce il dato che viene passato alla funzione di
* ritorno. */
static GtkMenuEntry menu_items[] =
{
{"<Main>/File/New", "<control>N", NULL, NULL},
{"<Main>/File/Open", "<control>O", NULL, NULL},
{"<Main>/File/Save", "<control>S", NULL, NULL},
{"<Main>/File/Save as", NULL, NULL, NULL},
{"<Main>/File/<separator>", NULL, NULL, NULL},
{"<Main>/File/Quit", "<control>Q", file_quit_cmd_callback, "OK, I'll quit"},
{"<Main>/Options/Test", NULL, NULL, NULL}
};
/* calculail numero di menu_item */
static int nmenu_items = sizeof(menu_items) / sizeof(menu_items[0]);
static int initialize = TRUE;
static GtkMenuFactory *factory = NULL;
static GtkMenuFactory *subfactory[1];
static GHashTable *entry_ht = NULL;
void get_main_menu(GtkWidget ** menubar, GtkAcceleratorTable ** table)
{
if (initialize)
menus_init();
if (menubar)
*menubar = subfactory[0]->widget;
if (table)
*table = subfactory[0]->table;
}
void menus_init(void)
{
if (initialize) {
initialize = FALSE;
factory = gtk_menu_factory_new(GTK_MENU_FACTORY_MENU_BAR);
subfactory[0] = gtk_menu_factory_new(GTK_MENU_FACTORY_MENU_BAR);
gtk_menu_factory_add_subfactory(factory, subfactory[0], "<Main>");
menus_create(menu_items, nmenu_items);
}
}
void menus_create(GtkMenuEntry * entries, int nmenu_entries)
{
char *accelerator;
int i;
if (initialize)
menus_init();
if (entry_ht)
for (i = 0; i < nmenu_entries; i++) {
accelerator = g_hash_table_lookup(entry_ht, entries[i].path);
if (accelerator) {
if (accelerator[0] == '\0')
entries[i].accelerator = NULL;
else
entries[i].accelerator = accelerator;
}
}
gtk_menu_factory_add_entries(factory, entries, nmenu_entries);
for (i = 0; i < nmenu_entries; i++)
if (entries[i].widget) {
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(entries[i].widget), "install_accelerator",
(GtkSignalFunc) menus_install_accel,
entries[i].path);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(entries[i].widget), "remove_accelerator",
(GtkSignalFunc) menus_remove_accel,
entries[i].path);
}
}
static gint menus_install_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar key, gchar modifiers, gchar * path)
{
char accel[64];
char *t1, t2[2];
accel[0] = '\0';
if (modifiers & GDK_CONTROL_MASK)
strcat(accel, "<control>");
if (modifiers & GDK_SHIFT_MASK)
strcat(accel, "<shift>");
if (modifiers & GDK_MOD1_MASK)
strcat(accel, "<alt>");
t2[0] = key;
t2[1] = '\0';
strcat(accel, t2);
if (entry_ht) {
t1 = g_hash_table_lookup(entry_ht, path);
g_free(t1);
} else
entry_ht = g_hash_table_new(g_string_hash, g_string_equal);
g_hash_table_insert(entry_ht, path, g_strdup(accel));
return TRUE;
}
static void menus_remove_accel(GtkWidget * widget, gchar * signal_name, gchar * path)
{
char *t;
if (entry_ht) {
t = g_hash_table_lookup(entry_ht, path);
g_free(t);
g_hash_table_insert(entry_ht, path, g_strdup(""));
}
}
void menus_set_sensitive(char *path, int sensitive)
{
GtkMenuPath *menu_path;
if (initialize)
menus_init();
menu_path = gtk_menu_factory_find(factory, path);
if (menu_path)
gtk_widget_set_sensitive(menu_path->widget, sensitive);
else
g_warning("Impossibile assegnare sensibilit&agrave; a men&ugrave; inesistente: %s", path);
}
</verb></tscreen>
<p>
Ed ecco main.h
<tscreen><verb>
#ifndef __MAIN_H__
#define __MAIN_H__
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
void file_quit_cmd_callback(GtkWidget *widget, gpointer data);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
#endif /* __MAIN_H__ */
</verb></tscreen>
<p>
E main.c
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
#include "main.h"
#include "menus.h"
int main(int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *main_vbox;
GtkWidget *menubar;
GtkAcceleratorTable *accel;
gtk_init(&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new(GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_signal_connect(GTK_OBJECT(window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC(file_quit_cmd_callback),
"WM destroy");
gtk_window_set_title(GTK_WINDOW(window), "Menu Factory");
gtk_widget_set_usize(GTK_WIDGET(window), 300, 200);
main_vbox = gtk_vbox_new(FALSE, 1);
gtk_container_border_width(GTK_CONTAINER(main_vbox), 1);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(window), main_vbox);
gtk_widget_show(main_vbox);
get_main_menu(&amp;menubar, &amp;accel);
gtk_window_add_accelerator_table(GTK_WINDOW(window), accel);
gtk_box_pack_start(GTK_BOX(main_vbox), menubar, FALSE, TRUE, 0);
gtk_widget_show(menubar);
gtk_widget_show(window);
gtk_main();
return(0);
}
/* Questo &egrave; per mostrare come si usano le funzioni di ritorno quando
* si utilizza la MenuFactory. Spesso, si mettono tutte le funzioni di
* callback in un file separato, e le si fanno chiamare le funzioni
* appropriate da l&igrave;. Cos&igrave; le cose sono pi&ugrave; organizzate. */
void file_quit_cmd_callback (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("%s\n", (char *) data);
gtk_exit(0);
}
</verb></tscreen>
<p>
Ed infine un bel makefile per semplificare la compilazione.
<tscreen><verb>
CC = gcc
PROF = -g
C_FLAGS = -Wall $(PROF) -L/usr/local/include -DDEBUG
L_FLAGS = $(PROF) -L/usr/X11R6/lib -L/usr/local/lib
L_POSTFLAGS = -lgtk -lgdk -lglib -lXext -lX11 -lm
PROGNAME = at
O_FILES = menus.o main.o
$(PROGNAME): $(O_FILES)
rm -f $(PROGNAME)
$(CC) $(L_FLAGS) -o $(PROGNAME) $(O_FILES) $(L_POSTFLAGS)
.c.o:
$(CC) -c $(C_FLAGS) $<
clean:
rm -f core *.o $(PROGNAME) nohup.out
distclean: clean
rm -f *~
</verb></tscreen>
<p>
Per il momento, accontentatevi di questo esempio. Pi&ugrave; avanti aggiungeremo
una spiegazione ed un bel po' di commenti.
<sect> Widget non documentati
<p>
Per questi sarebbe utile il contributo degli autori! :) Prendete in
considerazione la possibilit&agrave; di contribuire al nostro tutorial.
Se dovete usare uno di questi widget non documentati, vi suggeriamo
caldamente di dare un'occhiata ai loro rispettivi file header nella
distribuzione di GTK. I nomi delle funzioni di GTK sono molto descrittivi.
Non appena si capisce come funzionano le cose, non &egrave;
difficile dedurre il modo d'uso di un widget semplicemente guardando la
dichiarazione di funzione ad esso associata. Aggiungendo a questo qualche
spunto tratto dal codice di altri non dovrebbero esserci problemi.
Quando avrete raggiunto una comprensione globale di tutte le funzioni
di un widget non documentato, considerate la possibilit&agrave; di scrivere
un tutorial su di esso, in modo che altri possano beneficiare del
vostro lavoro.
<sect1> Ingressi di testo (Text Entries)
<p>
<sect1> Selezioni di colore (Color Selections)
<p>
<sect1> Controlli di intervallo (Range Controls)
<p>
<sect1> Righelli (Rulers)
<p>
<sect1> Caselle di testo (Text Boxes)
<p>
<sect1> Anteprime
<p>
(Potrebbe essere necessario riscrivere questa parte per conformarsi allo stile
del resto del tutorial)
<p>
Le anteprime servono a un certo numero di cose in GIMP/GTK. La pi&ugrave;
importante &egrave; questa: a risoluzioni molto alte le immagini possono
facilmente occupare diverse decine di megabyte di memoria; ogni operazione
su immagini cos&igrave; grosse pu&ograve richiedere molto tempo. Se per la
scelta di una data modifica vi occorrono 5-10 tentativi (cio&egrave; 10-20
passi, poich&eacute; &egrave; necessario ripristinare l'originale se si
&egrave; commesso un errore), possono volerci letteralmente delle ore per
fare quella giusta - se non si rimane a corto di memoria prima! Coloro che
hanno passato ore in camera oscura conoscono la sensazione. In questi casi
le anteprime sono utilissime!
Ma la seccatura dell'attesa non &egrave; l'unico caso. Spesso &egrave; utile
confrontare la versione precedente con la successiva affiancandole, o almeno
alternandole. Se si sta lavorando con grandi immagini e ritardi di una decina
di secondi un confronto efficace &egrave; quantomeno difficile da fare.
Per immagini di 30 mega (4 pollici per 6 pollici, 600 punti per pollice, 24 bit)
tale confronto risulta impraticabile per la maggior parte degli utenti. In
questo caso le anteprime sono di grande aiuto!
Ma c'&egrave; di pi&ugrave;. Con le anteprime &egrave; possibile scrivere
plug-in per ottenere addirittura anteprime di anteprime (per esempio, la
simulazione del pacchetto di filtri). Questi plug-in possono cos&igrave;
fornire un certo numero di anticipazioni di quel che si otterrebbe applicando
certe opzioni. Un simile approccio funziona come una tavolozza di anteprime,
ed &egrave; molto efficace per piccoli cambiamenti!
Non &egrave; finita. Per alcuni plug-in pu&ograve; essere necessario un
intervento umano in tempo reale specifico per ogni immagine. Nel plug-in
SuperNova, ad esempio, vengono chieste le coordinate del centro della
futura supernova. Il modo pi&ugrave; semplice per fare questo &egrave;
senza dubbio quello di mostrare un'anteprima all'utente chiedendogli di
selezionare interattivamente il centro.
Infine, un paio di applicazioni tipiche. Le anteprime possono essere usate
anche quando non si sta lavorando con grandi immagini. Per esempio, sono
utili quando si stanno calcolando dei pattern complicati (date un'occhiata
al venerabile plug in ``Diffraction'' e a molti altri!). Altro esempio:
date un'occhiata al plug-in di rotazione della mappa dei colori (in allestimento).
Le anteprime possono anche essere usate per visualizzare in un plug-in
piccoli logo o, addirittura, l'immagine dell'Autore!
Quando non usare le anteprime
Le anteprime non vanno usate per grafici, disegni ecc., poich&eacute; per
queste cose GDK &egrave; molto pi&ugrave; veloce. Le anteprime vanno usate
solo per immagini derivate da un'elaborazione!
Le anteprime possono essere inserite dappertutto. In un vbox, in un hbox,
in una tabella, in un bottone, ecc. Sicuramente per&ograve; hanno il loro
look migliore se bordate con delle cornici (frame). Le anteprime non hanno
bordi propri e appaiono piatte senza (naturalmente, se quel che si vuole
&egrave; proprio un aspetto piatto...). I bordi possono essere creati con
delle cornici.
[Image][Image]
Le anteprime sono per molti aspetti simili agli altri widget in GTK (con
tutto ci&ograve; che questo implica), con l'eccezione di avere una
caratteristica in pi&ugrave;: &egrave; necessario che siano riempite con
qualche tipo di immagine! Inizialmente parleremo solo dell'aspetto GTK
delle anteprime e successivamente discuteremo di come riempirle.
Semplicemente:
<tscreen><verb>
/* Crea un widget di anteprima,
inizializzane le dimensioni
e visualizzalo */
GtkWidget *preview;
preview=gtk_preview_new(GTK_PREVIEW_COLOR)
/* Alternativamente:
GTK_PREVIEW_GRAYSCALE);*/
gtk_preview_size (GTK_PREVIEW (preview), WIDTH, HEIGHT);
gtk_widget_show(preview);
my_preview_rendering_function(preview);
</verb></tscreen>
Come gi&agrave; detto, le anteprime hanno un buon aspetto dentro le cornici,
quindi:
<tscreen><verb>
GtkWidget *create_a_preview(int Width,
int Height,
int Colorfulness)
{
GtkWidget *preview;
GtkWidget *frame;
frame = gtk_frame_new(NULL);
gtk_frame_set_shadow_type (GTK_FRAME (frame), GTK_SHADOW_IN);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER(frame),0);
gtk_widget_show(frame);
preview=gtk_preview_new (Colorfulness?GTK_PREVIEW_COLOR
:GTK_PREVIEW_GRAYSCALE);
gtk_preview_size (GTK_PREVIEW (preview), Width, Height);
gtk_container_add(GTK_CONTAINER(frame),preview);
gtk_widget_show(preview);
my_preview_rendering_function(preview);
return frame;
}
</verb></tscreen>
Questa &egrave; una semplice anteprima. Questa funzione restituisce la cornice
``madre'', in modo che sia possibile metterla in qualche altro posto nella vostra
interfaccia. Naturalmente &egrave; possibile passare alla routine la cornice
madre come parametro. In molte situazioni, comunque, il contenuto di un'anteprima
viene aggiornato continuamente dall'applicazione; in questi casi potreste
preferire passare alla funzione ``create_a_preview()'' un puntatore
all'anteprima, ottenendone cos&igrave; il controllo dopo.
Un'avvertimento pi&ugrave; importante che potrebbe un giorno risparmiarvi
tanto tempo perso: a volte &egrave; preferibile etichettare le anteprime;
ad esempio, &egrave; possibile etichettare l'anteprima contenente l'immagine
originale come ``Originale'' e quella contenente l'immagine modificata come
``Modificata''. Potrebbe capitarvi di impacchettare in un vbox l'anteprima
insieme con l'etichetta associata. L'insidia inattesa sta nel fatto che se
l'etichetta &egrave; pi&ugrave; ampia dell'anteprima (cosa che pu&ograve;
accadere per una variet&agrave; di motivi da voi non prevedibili, come il
fatto che la dimensione dell'anteprima viene decisa dinamicamente, o la
dimensione del font), la cornice si espande e non risulta pi&ugrave;
perfettamente aderente all'anteprima. Questo stesso problema probabilmente
pu&ograve; verificarsi anche in altre situazioni.
[Image]
La soluzione &egrave; quella di mettere l'anteprima e l'etichetta in una
tabella 2x1 e di legarle insieme chiamando la funzione gtk_table_attach con
i seguenti parametri (questa &egrave; una delle varianti possibili,
naturalmente; l'importante &egrave; che non ci sia GTK_FILL nella seconda
gtk_table_attach):
<tscreen><verb>
gtk_table_attach(GTK_TABLE(table),label,0,1,0,1,
0,
GTK_EXPAND|GTK_FILL,
0,0);
gtk_table_attach(GTK_TABLE(table),frame,0,1,1,2,
GTK_EXPAND,
GTK_EXPAND,
0,0);
</verb></tscreen>
Ed ecco il risultato:
[Image]
Altri suggerimenti
La maniera pi&ugrave; semplice per rendere cliccabile un'anteprima &egrave;
quella di metterla dentro un bottone. Questo ha anche l'effetto di aggiungere
un bel bordo attorno all'anteprima, il che rende superfluo metterla in una
cornice.
Questo &egrave; tutto per quel che riguarda GTK.
Completare un'anteprima
Per impratichirci con le basi del completamento delle anteprime, creiamo
il seguente disegno (trovato per tentativi):
[Image]
<tscreen><verb>
void
my_preview_rendering_function(GtkWidget *preview)
{
#define SIZE 100
#define HALF (SIZE/2)
guchar *row=(guchar *) malloc(3*SIZE); /* 3 bits per dot */
gint i, j; /* Coordinates */
double r, alpha, x, y;
if (preview==NULL) return; /* Di solito aggiungo questo per */
/* evitare piantamenti stupidi. */
/* Probabilmente bisognerebbe */
/* assicurarsi che tutto sia stato*/
/* inizializzato con successo */
for (j=0; j < ABS(cos(2*alpha)) ) { /* Siamo dentro la sagoma? */
/* glib.h contiene ABS(x). */
row[i*3+0] = sqrt(1-r)*255; /* Definisce il Rosso */
row[i*3+1] = 128; /* Definisce il Verde */
row[i*3+2] = 224; /* Definisce il Blu */
} /* "+0" &egrave; per allineamento */
else {
row[i*3+0] = r*255;
row[i*3+1] = ABS(sin((float)i/SIZE*2*PI))*255;
row[i*3+2] = ABS(sin((float)j/SIZE*2*PI))*255;
}
}
gtk_preview_draw_row( GTK_PREVIEW(preview),row,0,j,SIZE);
/* Inserisce "row" in "preview" a partire del punto avente */
/* coordinate (0,j) prima colonna, j-esima riga, per SIZE */
/* pixel verso destra */
}
free(row); /* libera un po' di memoria */
gtk_widget_draw(preview,NULL); /* indovina cosa fa questo? */
gdk_flush(); /* e questo? */
}
</verb></tscreen>
Coloro che non usano GIMP probabilmente hanno gi&agrave; visto abbastanza
per fare molte cose. Per gli utenti GIMP c'&egrave; ancora qualcosa da
aggiungere.
Anteprima dell'immagine
Probabilmente &egrave; opportuno tenere pronta una versione ridotta dell'immagine,
grande quanto basta per riempire l'anteprima. Questo pu&ograve; essere fatto
selezionando un pixel ogni n, dove n &egrave; il rapporto tra la dimensione
dell'immagine e la dimensione dell'anteprima. Tutte le operazioni successive
(compreso il riempimento dell'anteprima) sono fatte solo sul ridotto numero
di pixel selezionati. Di seguito &egrave; riportata un'implementazione della
riduzione dell'immagine (si tenga presente che ho preso solo lezioni basilari
di C!).
(ATTENZIONE: CODICE NON VERIFICATO!!!)
<tscreen><verb>
typedef struct {
gint width;
gint height;
gint bbp;
guchar *rgb;
guchar *mask;
} ReducedImage;
enum {
SELECTION_ONLY,
SELCTION_IN_CONTEXT,
ENTIRE_IMAGE
};
ReducedImage *Reduce_The_Image(GDrawable *drawable,
GDrawable *mask,
gint LongerSize,
gint Selection)
{
/* Questa funzione riduce l'immagine alla dimens. scelta per l'anteprima */
/* La dimensione dell'anteprima &egrave; determinata da LongerSize, cio&egrave; la pi&ugrave; */
/* grande delle dimensioni. Funziona solo per immagini RGB! */
gint RH, RW; /* Altezza ridotta e larghezza ridotta */
gint width, height; /* Larghezza e altezza dell'area da ridurre */
gint bytes=drawable->bpp;
ReducedImage *temp=(ReducedImage *)malloc(sizeof(ReducedImage));
guchar *tempRGB, *src_row, *tempmask, *src_mask_row,R,G,B;
gint i, j, whichcol, whichrow, x1, x2, y1, y2;
GPixelRgn srcPR, srcMask;
gint NoSelectionMade=TRUE; /* Assumiamo di trattare l'intera immagine */
gimp_drawable_mask_bounds (drawable->id, &amp;x1, &amp;y1, &amp;x2, &amp;y2);
width = x2-x1;
height = y2-y1;
/* Se c'&egrave; una SELEZIONE, ne abbiamo avuto gli estremi! */
if (width != drawable->width &amp;&amp; height != drawable->height)
NoSelectionMade=FALSE;
/* Controlliamo se l'utente ha una selezione attiva. Questo */
/* diventer&agrave; importante dopo, alla creazione di una maschera ridotta */
/* Se si vuole l'anteprima dell'immagine intera, annulla quanto sopra */
/* Naturalmente, in assenza di una selezione, questo non cambia nulla */
if (Selection==ENTIRE_IMAGE) {
x1=0;
x2=drawable->width;
y1=0;
y2=drawable->height;
}
/* Se si vuole l'anteprima di una selezione con parte dell'area */
/* circostante bisogna espanderla un po'. */
if (Selection==SELECTION_IN_CONTEXT) {
x1=MAX(0, x1-width/2.0);
x2=MIN(drawable->width, x2+width/2.0);
y1=MAX(0, y1-height/2.0);
y2=MIN(drawable->height, y2+height/2.0);
}
/* Cos&igrave; si determinano larghezza e altezza dell'area da ridurre. */
width = x2-x1;
height = y2-y1;
/* Le linee seguenti determinano quale dimensione deve essere il */
/* lato pi&ugrave; lungo. L'idea &egrave; presa dal plug-in supernova. Ritengo */
/* che avrei potuto pensarci da solo, ma la verit&agrave; va detta. */
/* Brutta cosa il plagio! */
if (width>height) {
RW=LongerSize;
RH=(float) height * (float) LongerSize/ (float) width;
}
else {
RH=LongerSize;
RW=(float)width * (float) LongerSize/ (float) height;
}
/* L'intera immagine viene "stirata" in una stringa! */
tempRGB = (guchar *) malloc(RW*RH*bytes);
tempmask = (guchar *) malloc(RW*RH);
gimp_pixel_rgn_init (&amp;srcPR, drawable, x1, y1, width, height, FALSE, FALSE);
gimp_pixel_rgn_init (&amp;srcMask, mask, x1, y1, width, height, FALSE, FALSE);
/* Prendine abbastanza da contenere una riga di immagine e una di maschera */
src_row = (guchar *) malloc (width*bytes);
src_mask_row = (guchar *) malloc (width);
for (i=0; i < RH; i++) {
whichrow=(float)i*(float)height/(float)RH;
gimp_pixel_rgn_get_row (&amp;srcPR, src_row, x1, y1+whichrow, width);
gimp_pixel_rgn_get_row (&amp;srcMask, src_mask_row, x1, y1+whichrow, width);
for (j=0; j < RW; j++) {
whichcol=(float)j*(float)width/(float)RW;
/* Nessuna selezione = tutti i punti sono completamente selezionati */
if (NoSelectionMade)
tempmask[i*RW+j]=255;
else
tempmask[i*RW+j]=src_mask_row[whichcol];
/* Aggiungi la riga alla lunga stringa che ora contiene l'immagine */
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+0]=src_row[whichcol*bytes+0];
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+1]=src_row[whichcol*bytes+1];
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+2]=src_row[whichcol*bytes+2];
/* Mantieni anche la trasparenza (alpha) */
if (bytes==4)
tempRGB[i*RW*bytes+j*bytes+3]=src_row[whichcol*bytes+3];
}
}
temp->bpp=bytes;
temp->width=RW;
temp->height=RH;
temp->rgb=tempRGB;
temp->mask=tempmask;
return temp;
}
</verb></tscreen>
La seguente &egrave; una funzione di anteprima che usa lo stesso tipo
ReducedImage! Si noti che usa una finta trasparenza - se ne &egrave; presente
una, tramite fake_transparency che &egrave; definita come segue:
<tscreen><verb>
gint fake_transparency(gint i, gint j)
{
if ( ((i%20)- 10) * ((j%20)- 10)>0 )
return 64;
else
return 196;
}
</verb></tscreen>
E adesso la funzione per l'anteprima:
<tscreen><verb>
void
my_preview_render_function(GtkWidget *preview,
gint changewhat,
gint changewhich)
{
gint Inten, bytes=drawable->bpp;
gint i, j, k;
float partial;
gint RW=reduced->width;
gint RH=reduced->height;
guchar *row=malloc(bytes*RW);;
for (i=0; i < RH; i++) {
for (j=0; j < RW; j++) {
row[j*3+0] = reduced->rgb[i*RW*bytes + j*bytes + 0];
row[j*3+1] = reduced->rgb[i*RW*bytes + j*bytes + 1];
row[j*3+2] = reduced->rgb[i*RW*bytes + j*bytes + 2];
if (bytes==4)
for (k=0; k<3; k++) {
float transp=reduced->rgb[i*RW*bytes+j*bytes+3]/255.0;
row[3*j+k]=transp*a[3*j+k]+(1-transp)*fake_transparency(i,j);
}
}
gtk_preview_draw_row( GTK_PREVIEW(preview),row,0,i,RW);
}
free(a);
gtk_widget_draw(preview,NULL);
gdk_flush();
}
Funzioni Applicabili
guint gtk_preview_get_type (void);
/* No idea */
void gtk_preview_uninit (void);
/* No idea */
GtkWidget* gtk_preview_new (GtkPreviewType type);
/* Descritta precedentemente */
void gtk_preview_size (GtkPreview *preview,
gint width,
gint height);
/* Permette di ridimensionare un'anteprima esistente */
/* Pare che un bug in GTK renda disordinato questo */
/* processo. Un modo di rimettere le cose a posto */
/* &egrave; quello di ridimensionare manualmente */
/* la finestra contenente l'anteprima dopo aver */
/* ridimensionato l'anteprima. */
void gtk_preview_put (GtkPreview *preview,
GdkWindow *window,
GdkGC *gc,
gint srcx,
gint srcy,
gint destx,
gint desty,
gint width,
gint height);
/* No idea */
void gtk_preview_put_row (GtkPreview *preview,
guchar *src,
guchar *dest,
gint x,
gint y,
gint w);
/* No idea */
void gtk_preview_draw_row (GtkPreview *preview,
guchar *data,
gint x,
gint y,
gint w);
/* Descritta nel testo */
void gtk_preview_set_expand (GtkPreview *preview,
gint expand);
/* No idea */
/* Nessun indizio per le seguenti, ma dovrebbero */
/* essere standard per la maggior parte dei widget */
void gtk_preview_set_gamma (double gamma);
void gtk_preview_set_color_cube (guint nred_shades,
guint ngreen_shades,
guint nblue_shades,
guint ngray_shades);
void gtk_preview_set_install_cmap (gint install_cmap);
void gtk_preview_set_reserved (gint nreserved);
GdkVisual* gtk_preview_get_visual (void);
GdkColormap* gtk_preview_get_cmap (void);
GtkPreviewInfo* gtk_preview_get_info (void);
E' tutto!
</verb></tscreen>
<sect1> Curve
<p>
<sect>Il Widget EventBox<label id="sec_The_EventBox_Widget">
<p>
E' disponibile solo a partire dalla distribuzione gtk+970916.tar.gz.
<p>
Alcuni widget gtk non sono associati a finestre X, sicch&eacute;
semplicemente disegnano sui loro genitori. Per questo motivo essi non possono
ricevere eventi e se sono sovradimensionati non vengono troncati, ma rischiano
di sovrapporsi, generando confusione. Se si vuole di pi&ugrave; da questi
widget si pu&ograve; ricorrere agli EventBox.
A prima vista il widget EventBox potrebbe sembrare completamente inutile. Non
disegna nulla sullo schermo e non risponde a nessun evento. Tuttavia ha
una funzione: fornire una finestra X al suo widget figlio. Ci&ograve;
&egrave; importante in quanto molti widget GTK non hanno una finestra X
associata. Se questo da una parte risparmia memoria e migliora le prestazioni,
dall'altra introduce degli svantaggi: un widget senza una finestra X non
pu&ograve; ricevere eventi, e non taglia in alcun modo il suo contenuto.
Sebbene il nome ``EventBox'' (casella di eventi) enfasizzi la funzione di
gestione degli eventi, il widget pu&ograve; essere usato anche per
limitare la dimensione dei widget figli (ma anche per altro: si veda
l'esempio seguente).
<p>
Per creare un widget di tipo EventBox:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_event_box_new (void);
</verb></tscreen>
<p>
All'EventBox si pu&ograve aggiungere un widget figlio:
<tscreen><verb>
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(event_box), widget);
</verb></tscreen>
<p>
The following example demonstrates both uses of an EventBox - a label
is created that clipped to a small box, and set up so that a
mouse-click on the label causes the program to exit.
Il seguente esempio mostra entrambi gli usi di un EventBox - si crea
un'etichetta limitata da un rettangolo piccolo, fatta in modo che
cliccando con il mouse su di essa il programma termina.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *event_box;
GtkWidget *label;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Event Box");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Crea un EventBox e lo aggiunge alla finestra principale */
event_box = gtk_event_box_new ();
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(window), event_box);
gtk_widget_show (event_box);
/* Crea una etichetta lunga */
label = gtk_label_new ("Click here to quit, quit, quit, quit, quit");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (event_box), label);
gtk_widget_show (label);
/* Limitane le dimensioni */
gtk_widget_set_usize (label, 110, 20);
/* E collega ad essa una azione */
gtk_widget_set_events (event_box, GDK_BUTTON_PRESS_MASK);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(event_box), "button_press_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* Un'altra cosa per cui si ha bisogno di una finestra X ... */
gtk_widget_realize (event_box);
gdk_window_set_cursor (event_box->window, gdk_cursor_new (GDK_HAND1));
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<sect>Selezionare gli Attributi dei Widget<label id="sec_setting_widget_attributes">
<p>
Qui si descrivono le funzioni per la gestione dei widget. Esse possono essere
usate per impostarne lo stile, il padding, le dimensioni, ...
(Forse andrebbe fatta un'intera sezione sugli acceleratori).
<tscreen><verb>
void gtk_widget_install_accelerator (GtkWidget *widget,
GtkAcceleratorTable *table,
gchar *signal_name,
gchar key,
guint8 modifiers);
void gtk_widget_remove_accelerator (GtkWidget *widget,
GtkAcceleratorTable *table,
gchar *signal_name);
void gtk_widget_activate (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_set_name (GtkWidget *widget,
gchar *name);
gchar* gtk_widget_get_name (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_set_sensitive (GtkWidget *widget,
gint sensitive);
void gtk_widget_set_style (GtkWidget *widget,
GtkStyle *style);
GtkStyle* gtk_widget_get_style (GtkWidget *widget);
GtkStyle* gtk_widget_get_default_style (void);
void gtk_widget_set_uposition (GtkWidget *widget,
gint x,
gint y);
void gtk_widget_set_usize (GtkWidget *widget,
gint width,
gint height);
void gtk_widget_grab_focus (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_show (GtkWidget *widget);
void gtk_widget_hide (GtkWidget *widget);
</verb></tscreen>
<sect>Funzioni periodiche, di I/O e di attesa<label id="sec_timeouts">
<p>
<sect1>Funzioni periodiche
<p>
Probabilmente vi sarete chiesti come far fare qualcosa di utile a GTK
durante la chiamata alla gtk_main(). Ci sono diverse possibilit&agrave;.
Usando le seguenti funzioni si possono creare funzioni che vengono chiamate
periodicamente.
<tscreen><verb>
gint gtk_timeout_add (guint32 interval,
GtkFunction function,
gpointer data);
</verb></tscreen>
Il primo argomento &egrave; il numero di millisecondi tra le chiamate alla
funzione. Il secondo &egrave; la funzione periodica, mentre il terzo
rappresenta i dati che vengono passati alla funzione. Il valore restituito
&egrave; un'etichetta che pu&ograve; essere utilizzata per fermare la chiamata
periodica, passandolo alla funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_timeout_remove (gint tag);
</verb></tscreen>
La chiamata periodica si ferma anche se la funzione periodica ritorna zero
o FALSE. Naturalmente questo vuol dire che se si vuole che la funzione periodica
continui ad essere richiamata, essa deve restituire un valore non nullo,
cio&egrave; TRUE.
La dichiarazione della funzione periodica dovrebbe essere come questa:
<tscreen><verb>
gint timeout_callback (gpointer data);
</verb></tscreen>
<sect1>Controllo dell'I/O
<p>
Un'altra utile caratteristica di GTK &egrave; la possibilit&agrave; di fargli
controllare che siano verificate certe condizioni su un descrittore di file
(come quelli restituiti da open(2) o socket(2)). Questo &egrave; utile in
particolar modo per le applicazioni di rete. La funzione &egrave; la seguente:
<tscreen><verb>
gint gdk_input_add (gint source,
GdkInputCondition condition,
GdkInputFunction function,
gpointer data);
</verb></tscreen>
Il primo argomento &egrave; il descrittore che si desidera venga controllato,
mentre il secondo specifica quale condizione si vuole che GDK controlli.
Questa pu&ograve; essere una tra:
<p>
GDK_INPUT_READ - Chiama la funzione quando ci sono dati pronti per la lettura
nel descrittore di file.
<p>
GDK_INPUT_WRITE - Chiama la funzione quando il descrittore di file &egrave;
pronto per la scrittura.
<p>
Come sicuramente avrete gi&agrave; intuito, il terzo parametro &egrave; la
funzione da chiamare quando la condizione specificata &egrave; soddisfatta,
mentre il quarto rappresenta i dati da passare a questa funzione.
<p>
Il valore di ritorno &egrave; un etichetta che pu&ograve; essere usata per
fermare il controllo di GDK sul descrittore di file, usando la seguente
funzione:
<p>
<tscreen><verb>
void gdk_input_remove (gint tag);
</verb></tscreen>
<p>
La funzione da richiamare va dichiarata cos&igrave;:
<p>
<tscreen><verb>
void input_callback (gpointer data, gint source,
GdkInputCondition condition);
</verb></tscreen>
<p>
<sect1>Funzioni di attesa (``Idle'')
<p>
Cosa fare se si ha una funzione che si vuole venga chiamata quando non
sta accadendo nient'altro?
<tscreen><verb>
gint gtk_idle_add (GtkFunction function,
gpointer data);
</verb></tscreen>
Questa fa si che GDK chiami la funzione specificata quando non c'&egrave;
nessuna altra operazione in corso.
<tscreen><verb>
void gtk_idle_remove (gint tag);
</verb></tscreen>
<p>
Non ci soffermeremo sul significato dei parametri in quanto del tutto analoghi
ai precedenti. La funzione puntata dal primo argomento della gtk_idle_add
viene chiamata non appena se ne presenta l'opportunit&agrave;; come
negli altri casi, se essa restituisce FALSE non viene pi&ugrave; chiamata.
<sect>La gestione delle selezioni
<sect1> Overview
<p>
Le <em>selezioni</em> sono un tipo di comunicazione tra processi
supportato da GTK. Una selezione identifica un frammento di dati; per
esempio, una porzione di testo selezionata dall'utente in qualche modo,
magari con il mouse. Su un display solo un'applicazione alla volta
(il <em>proprietario</em>) pu&oacute; essere proprietaria di una
particolare selezione, sicch&eacute; quando un'applicazione richiede
una selezione il precedente proprietario deve comunicare all'utente che
la selezione &egrave; stata ceduta. Altre applicazioni possono richiedere
il contenuto di una selezione in diverse forme, chiamate <em>obiettivi</em>.
Ci pu&ograve; essere un numero qualsiasi di selezioni, ma la maggior parte
delle applicazioni X pu&ograve; gestirne solo una, la <em>selezione
primaria</em>.
<p>
Nella maggior parte dei casi per una applicazione GTK non &egrave;
necessario gestire esplicitamente le selezioni. I widget standard,
come quello di Ingresso, hanno gi&agrave; la capacit&agrave; di
chiedere la selezione se necessario (p. e., quando l'utente
seleziona sul testo), e di recuperare il contenuto di una selezione
di un altro widget o di un'altra applicazione (p. e., quando l'utente
clicca il tasto centrale del mouse). Ci possono comunque essere dei
casi nei quali si vuole dare ad altri widget la capacit&agrave; di
fornire la selezione, o si vogliono recuperare degli obiettivi non
supportati direttamente.
<p>
Un concetto fondamentale necessario per comprendere la gestione delle
selezioni &egrave; quello di <em>atomo</em>. Un atomo &egrave; un intero
che identifica univocamente una stringa (su un certo display).
Certi atomi sono predefiniti dal server X, e in alcuni casi in <tt>gtk.h</tt>
ci sono costanti corrispondenti a questi atomi. Per esempio, la costante
<tt>GDK_PRIMARY_SELECTION</tt> corrisponde alla stringa ``PRIMARY''.
Negli altri casi bisogna usare le funzioni <tt>gdk_atom_intern()</tt>
per ottenere l'atomo corrispondente ad una stringa, e <tt>gdk_atom_name()</tt>
per ottenere il nome di un atomo. Sia le selezioni sia gli obiettivi sono
identificati da atomi.
<sect1> Recuperare le selezioni
<p>
Il recupero di una selezione &egrave; un processo asincrono. Per iniziare
il processo, si chiama:
<tscreen><verb>
gint gtk_selection_convert (GtkWidget *widget,
GdkAtom selection,
GdkAtom target,
guint32 time)
</verb</tscreen>
Questo <em>converte</em> la selezione nella forma specificata
dall'obiettivo <tt/target/. Se possibile, il campo <tt/time/
dovrebbe essere il tempo dell'evento che ha attivato la selezione.
Questo aiuta a far si che gli eventi avvengano nell'ordine in cui
l'utente li ha richiesti. Se comunque non fosse disponibile (per
esempio, se la conversione &egrave; stata attivata da un segnale di
``cliccato''), allora si pu&ograve; usare la costante
<tt>GDK_CURRENT_TIME</tt>.
<p>
Quando il proprietario di una selezione risponde ad una richiesta,
un segnale ``selection_received'' (selezione ricevuta) viene inviato
alla vostra applicazione. Il gestore di questo segnale riceve un
puntatore ad una struttura <tt>GtkSelectionData</tt>, che &egrave;
definita nel modo seguente:
<tscreen><verb>
struct _GtkSelectionData
{
GdkAtom selection;
GdkAtom target;
GdkAtom type;
gint format;
guchar *data;
gint length;
};
</verb></tscreen>
<tt>selection</tt> e <tt>target</tt> sono i valori da voi specificati
nella chiamata <tt>gtk_selection_convert()</tt>. <tt>type</tt> &egrave;
un atomo che identifica il tipo di dati restituiti dal proprietario della
selezione. Alcuni valori possibili sono ``STRING'', una stringa di
caratteri latin-1, ``ATOM'', una serie di atomi, ``INTEGER'', un intero, ecc.
La maggior parte degli obiettivi pu&ograve; restituire solo un tipo.
<tt/format/ ci d&agrave; la lunghezza delle unit&agrave; (per esempio caratteri)
in bit. Di solito, quando si ricevono i dati non ci si cura di questo.
<tt>data</tt> &egrave; un puntatore ai dati restituiti, e <tt>length</tt>
&egrave; la lunghezza dei dati restituiti, in byte. Se <tt>length</tt>
&egrave; negativo allora si &egrave; verificato un errore e non &egrave;
stato possibile recuperare la selezione. Questo pu&ograve; avvenire se
nessuna applicazione era proprietaria della selezione, o se si &egrave;
richiesto un obiettivo non supportato dall'applicazione. Viene garantito
che il buffer sia un byte pi&ugrave; lungo di <tt>length</tt>; il byte
in pi&ugrave; sar&agrave; sempre zero, in modo che non sia necessario
ricopiare le stringhe solo per farle terminare con zero.
<p>
Nell'esempio che segue viene recuperato l'obiettivo speciale ``TARGETS'',
che &egrave; una lista di tutti gli obiettivi in cui pu&ograve; essere
convertita la selezione.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
void selection_received (GtkWidget *widget,
GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data);
/* Gestore di segnale chiamato quando l'utente clicca nel bottone */
/* "Get Targets" */
void
get_targets (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
static GdkAtom targets_atom = GDK_NONE;
/* Prende l'atomo corrispondente alla stringa "TARGETS" */
if (targets_atom == GDK_NONE)
targets_atom = gdk_atom_intern ("TARGETS", FALSE);
/* E richiede l'obiettivo "TARGETS" per la selezione primaria */
gtk_selection_convert (widget, GDK_SELECTION_PRIMARY, targets_atom,
GDK_CURRENT_TIME);
}
/* Gestore di segnale chiamato quando il proprietario della selezione */
/* restituisce i dati */
void
selection_received (GtkWidget *widget, GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data)
{
GdkAtom *atoms;
GList *item_list;
int i;
/* **** IMPORTANTE **** Controlla che il recupero sia riuscito */
if (selection_data->length < 0)
{
g_print ("Selection retrieval failed\n");
return;
}
/* Make sure we got the data in the expected form */
if (selection_data->type != GDK_SELECTION_TYPE_ATOM)
{
g_print ("Selection \"TARGETS\" was not returned as atoms!\n");
return;
}
/* Stampa gli atomi ricevuti */
atoms = (GdkAtom *)selection_data->data;
item_list = NULL;
for (i=0; i<selection_data->length/sizeof(GdkAtom); i++)
{
char *name;
name = gdk_atom_name (atoms[i]);
if (name != NULL)
g_print ("%s\n",name);
else
g_print ("(bad atom)\n");
}
return;
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *button;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* Create the toplevel window */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Event Box");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* Crea un bottone che l'utente pu&ograve; cliccare per ottenere gli obiettivi */
button = gtk_button_new_with_label ("Get Targets");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), button);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(button), "clicked",
GTK_SIGNAL_FUNC (get_targets), NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(button), "selection_received",
GTK_SIGNAL_FUNC (selection_received), NULL);
gtk_widget_show (button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<sect1> Fornire una selezione
<p>
Fornire la selezione &egrave; un po' pi&ugrave; complicato. Bisogna
registrare i gestori che verranno chiamati quando viene richiesta la
propria selezione. Per ogni coppia selezione/obiettivo che si gestir&agrave;
occorre una chiamata a:
<tscreen><verb>
void gtk_selection_add_handler (GtkWidget *widget,
GdkAtom selection,
GdkAtom target,
GtkSelectionFunction function,
GtkRemoveFunction remove_func,
gpointer data);
</verb></tscreen>
<tt/widget/, <tt/selection/, e <tt/target/ identificano le richieste
che questo gestore soddisfer&agrave;. <tt/remove_func/, se non &egrave;
NULL, verr&agrave; chiamato quando il gestore di segnale viene rimosso.
Questo &egrave; utile, per esempio, per linguaggi interpretati ai quali
serve di tener traccia di un conteggio di riferimento per <tt/data/.
<p>
La funzione di richiamo ha la forma:
<tscreen><verb>
typedef void (*GtkSelectionFunction) (GtkWidget *widget,
GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data);
</verb></tscreen>
La GtkSelectionData &egrave; la stessa di prima, ma stavolta siamo
responsabili di riempire i campi <tt/type/, <tt/format/, <tt/data/,
e <tt/length/. (Il campo <tt/format/ qui &egrave; effettivamente
importante - il server X lo usa per capire se occorre che i byte
dei dati vengano scambiati o no. Di solito sar&agrave; 8 - cio&egrave;
un carattere - o 32 - cio&egrave; un intero.) Questo viene fatto
chiamando la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_selection_data_set (GtkSelectionData *selection_data,
GdkAtom type,
gint format,
guchar *data,
gint length);
</verb></tscreen>
Questa funzione si prende cura di fare propriamente una copia dei dati
in modo che non ci si debba preoccupare di conservarli (&egrave; opportuno
evitare di riempire a mano i campi della struttura GtkSelectionData).
<p>
Quando richiesto dall'utente, richiederete la propriet&agrave; della selezione
chiamando:
<tscreen><verb>
gint gtk_selection_owner_set (GtkWidget *widget,
GdkAtom selection,
guint32 time);
</verb></tscreen>
Se un'altra applicazione richiede la propriet&agrave; della selezione,
riceverete un evento di azzeramento della selezione (``selection_clear_event'').
Come esempio di fornitura della selezione, il programma seguente aggiunge
la funzionalit&agrave; di selezione a un bottone di attivazione. Quando il
bottone viene premuto, il programma richiede la selezione primaria.
L'unico obiettivo supportato (oltre a certi obiettivi come ``TARGETS''
fornito dalla stessa GTK) &egrave; l'obiettivo ``STRING''. Quando viene
richiesto questo obiettivo, viene restituita una rappresentazione stringa
del tempo.
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
#include <time.h>
/* Richiamata quando l'utente attiva la selezione */
void
selection_toggled (GtkWidget *widget, gint *have_selection)
{
if (GTK_TOGGLE_BUTTON(widget)->active)
{
*have_selection = gtk_selection_owner_set (widget,
GDK_SELECTION_PRIMARY,
GDK_CURRENT_TIME);
/* se il richiamo della selezione &egrave; fallito, si riporta il
bottone nello stato non premuto */
if (!*have_selection)
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON(widget), FALSE);
}
else
{
if (*have_selection)
{
/* Prima di annullare la selezione mettendone a NULL il proprietario,
controlliamo se siamo i veri proprietari */
if (gdk_selection_owner_get (GDK_SELECTION_PRIMARY) == widget->window)
gtk_selection_owner_set (NULL, GDK_SELECTION_PRIMARY,
GDK_CURRENT_TIME);
*have_selection = FALSE;
}
}
}
/* Chiamata quando un'altra applicazione richiede la selezione */
gint
selection_clear (GtkWidget *widget, GdkEventSelection *event,
gint *have_selection)
{
*have_selection = FALSE;
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON(widget), FALSE);
return TRUE;
}
/* Fornisce come selezione il tempo attuale */
void
selection_handle (GtkWidget *widget,
GtkSelectionData *selection_data,
gpointer data)
{
gchar *timestr;
time_t current_time;
current_time = time (NULL);
timestr = asctime (localtime(&amp;current_time));
/* Quando si restituisce una singola stringa, non occorre che finisca
con NULL. Questo verr&agrave; fatto automaticamente */
gtk_selection_data_set (selection_data, GDK_SELECTION_TYPE_STRING,
8, timestr, strlen(timestr));
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *selection_button;
static int have_selection = FALSE;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
/* Crea la finestra di livello superiore */
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Event Box");
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
/* Crea un bottone a commutazione che agisce come la selezione */
selection_button = gtk_toggle_button_new_with_label ("Claim Selection");
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), selection_button);
gtk_widget_show (selection_button);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(selection_button), "toggled",
GTK_SIGNAL_FUNC (selection_toggled), &amp;have_selection);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(selection_button), "selection_clear_event",
GTK_SIGNAL_FUNC (selection_clear), &amp;have_selection);
gtk_selection_add_handler (selection_button, GDK_SELECTION_PRIMARY,
GDK_SELECTION_TYPE_STRING,
selection_handle, NULL, NULL);
gtk_widget_show (selection_button);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<sect>La glib<label id="sec_glib">
<p>
La glib fornisce molte funzioni e definizioni utili pronte all'uso quando si
creano applicazioni GDK e GTK. Qui verranno elencate tutte, con una
breve spiegazione. Molte sono duplicati delle funzioni standard della libc,
e quindi per queste non si scender&agrave; nei dettagli. Questa vuole essere una
lista di riferimento, in modo che si sappia cosa &egrave; possibile usare.
<sect1>Definizioni
<p>
Le definizioni per gli estremi di molti dei tipi standard sono:
<tscreen><verb>
G_MINFLOAT
G_MAXFLOAT
G_MINDOUBLE
G_MAXDOUBLE
G_MINSHORT
G_MAXSHORT
G_MININT
G_MAXINT
G_MINLONG
G_MAXLONG
</verb></tscreen>
Ci sono anche le seguenti definizioni di tipo. Quelle rimaste non specificate
sono dipendenti dall'architettura. Si ricordi di evitare di fare affidamento
sulla dimensione di un puntatore se si vuole la portabilit&agrave;! P.e., un puntatore
su un Alpha &egrave; lungo 8 byte, ma 4 su un Intel.
<tscreen><verb>
char gchar;
short gshort;
long glong;
int gint;
char gboolean;
unsigned char guchar;
unsigned short gushort;
unsigned long gulong;
unsigned int guint;
float gfloat;
double gdouble;
long double gldouble;
void* gpointer;
gint8
guint8
gint16
guint16
gint32
guint32
</verb></tscreen>
<sect1>Liste a doppio collegamento
<p>
le seguenti funzioni sono usate per creare, gestire e distruggere liste a
doppio collegamento. Si assume che il lettore sappia gi&agrave; cosa sono le liste
collegate, poich&eacute; descriverle &egrave; fuori dagli scopi di questo documento.
Naturalmente non &egrave; necessario conoscerle per l'uso generale di GTK, per
quanto conoscerle sia comunque interessante.
<tscreen><verb>
GList* g_list_alloc (void);
void g_list_free (GList *list);
void g_list_free_1 (GList *list);
GList* g_list_append (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_prepend (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_insert (GList *list,
gpointer data,
gint position);
GList* g_list_remove (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_remove_link (GList *list,
GList *link);
GList* g_list_reverse (GList *list);
GList* g_list_nth (GList *list,
gint n);
GList* g_list_find (GList *list,
gpointer data);
GList* g_list_last (GList *list);
GList* g_list_first (GList *list);
gint g_list_length (GList *list);
void g_list_foreach (GList *list,
GFunc func,
gpointer user_data);
</verb></tscreen>
<sect1>Liste a collegamento singolo
<p>
Molte delle funzioni per le liste a collegamento singolo sono identiche alle
precedenti. Eccone una lista completa:
<tscreen><verb>
GSList* g_slist_alloc (void);
void g_slist_free (GSList *list);
void g_slist_free_1 (GSList *list);
GSList* g_slist_append (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_prepend (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_insert (GSList *list,
gpointer data,
gint position);
GSList* g_slist_remove (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_remove_link (GSList *list,
GSList *link);
GSList* g_slist_reverse (GSList *list);
GSList* g_slist_nth (GSList *list,
gint n);
GSList* g_slist_find (GSList *list,
gpointer data);
GSList* g_slist_last (GSList *list);
gint g_slist_length (GSList *list);
void g_slist_foreach (GSList *list,
GFunc func,
gpointer user_data);
</verb></tscreen>
<sect1>Gestione della memoria
<p>
<tscreen><verb>
gpointer g_malloc (gulong size);
</verb></tscreen>
Questa &egrave; una sostituta di malloc(). Non occorre controllare il valore
restituito, in quanto lo fa gi&agrave; questa funzione.
<tscreen><verb>
gpointer g_malloc0 (gulong size);
</verb></tscreen>
Come la precedente, ma la memoria viene azzerata prima di restituire un
puntatore ad essa.
<tscreen><verb>
gpointer g_realloc (gpointer mem,
gulong size);
</verb></tscreen>
Riloca ``size'' byte di memoria che inizia a ``mem''. Ovviamente, la memoria
dovrebbe essere stata allocata precedentemente.
<tscreen><verb>
void g_free (gpointer mem);
</verb></tscreen>
Libera la memoria. Facile!
<tscreen><verb>
void g_mem_profile (void);
</verb></tscreen>
Emette un profilo della memoria usata, ma occorre ricompilare e reinstallare
la libreria aggiungendo #define MEM_PROFILE all'inizio del file glib/gmem.c.
<tscreen><verb>
void g_mem_check (gpointer mem);
</verb></tscreen>
Controlla che una locazione di memoria sia valida. Occorre ricompilare e
reinstallare la libreria aggiungendo #define MEM_CHECK all'inizio del file
gmem.c.
<sect1>Timer
<p>
Funzioni legate ai timer...
<tscreen><verb>
GTimer* g_timer_new (void);
void g_timer_destroy (GTimer *timer);
void g_timer_start (GTimer *timer);
void g_timer_stop (GTimer *timer);
void g_timer_reset (GTimer *timer);
gdouble g_timer_elapsed (GTimer *timer,
gulong *microseconds);
</verb></tscreen>
<sect1>Gestione delle stringhe
<p>
Un'accozzaglia di funzioni per la gestione delle stringhe. Sembrano tutte molto
interessanti, e probabilmente migliori per molte caratteristiche delle funzioni
standard del C per le stringhe, ma necessitano di documentazione.
<tscreen><verb>
GString* g_string_new (gchar *init);
void g_string_free (GString *string,
gint free_segment);
GString* g_string_assign (GString *lval,
gchar *rval);
GString* g_string_truncate (GString *string,
gint len);
GString* g_string_append (GString *string,
gchar *val);
GString* g_string_append_c (GString *string,
gchar c);
GString* g_string_prepend (GString *string,
gchar *val);
GString* g_string_prepend_c (GString *string,
gchar c);
void g_string_sprintf (GString *string,
gchar *fmt,
...);
void g_string_sprintfa (GString *string,
gchar *fmt,
...);
</verb></tscreen>
<sect1>Funzioni d'utilit&agrave; e di errore
<p>
<tscreen><verb>
gchar* g_strdup (const gchar *str);
</verb></tscreen>
Funzione sostitutiva della strdup. Copia i contenuti originari delle stringhe
in memoria appena allocata, restituendo un puntatore ad essa.
<tscreen><verb>
gchar* g_strerror (gint errnum);
</verb></tscreen>
Si raccomanda di usare questa gunzione per tutti i messaggi di errore. E' molto
pi&ugrave; graziosa, e pi&ugrave; portabile di perror() o di altre. L'output di solito ha la
forma:
<tscreen><verb>
nome programma:funzione fallita:file o altre descrizioni:strerror
</verb></tscreen>
Di seguito un esempio di una chiamata di questo tipo usata nel nostro
programma Hello World:
<tscreen><verb>
g_print("hello_world:open:%s:%s\n", filename, g_strerror(errno));
</verb></tscreen>
<tscreen><verb>
void g_error (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Visualizza un messaggio di errore. Il formato &egrave; come quello di printf,
ma prepone ``** ERROR **: '' al messaggio e termina il programma. Da usare solo
per errori gravi.
<tscreen><verb>
void g_warning (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Come la precedente, ma prepone ``** WARNING **: '' e non termina il programma.
<tscreen><verb>
void g_message (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Visualizza ``message: '' e poi il messaggio.
<tscreen><verb>
void g_print (gchar *format, ...);
</verb></tscreen>
Sostituta di printf().
L'ultima funzione:
<tscreen><verb>
gchar* g_strsignal (gint signum);
</verb></tscreen>
Visualizza il nome del messaggio del sistema Unix associato al numero di
segnale. Utile nelle funzioni generiche di gestione dei segnali.
Tutte le funzioni elencate sono pi&ugrave; o meno prese da glib.h. Se qualcuno volesse
documentare qualche funzione, mandi una email all'autore!
<sect>I file rc di GTK
<p>
GTK ha un suo modo di trattare le preferenze delle applicazioni, usando
i file rc. Questi possono essere usati per scegliere i colori di quasi tutti
i widget, e possono anche essere usati per inserire delle pixmap nello sfondo
di alcuni widget.
<sect1>Funzioni per i file rc
<p>
All'inizio della vostra applicazione dovrebbe esserci una chiamata a
<tscreen><verb>
void gtk_rc_parse (char *filename);
</verb></tscreen>
<p>
passando come parametro il nome del vostro file rc. Questo far&agrave; si che GTK
analizzi tale file e usi le impostazioni di stile per i tipi di widget ivi
definite.
<p>
Se si desidera avere un insieme speciale di widget che abbia uno stile diverso
dagli altri, o qualsiasi altra divisione logica dei widget, si chiami
<tscreen><verb>
void gtk_widget_set_name (GtkWidget *widget,
gchar *name);
</verb></tscreen>
<p>
passando un widget appena creato come primo argomento, e il nome che gli si
vuole dare come secondo. Questo consentir&agrave; di cambiare gli attributi di
questo widget per nome tramite il file rc.
<p>
Effettuando una chiamata come questa:
<tscreen><verb>
button = gtk_button_new_with_label ("Special Button");
gtk_widget_set_name (button, "special button");
</verb></tscreen>
<p>
allora a questo bottone viene dato il nome ``special button'' ed esso pu&ograve; essere
riferito per nome nel file rc come ``special button.GtkButton''. [<--- Verificatemi!]
<p>
Il seguente esempio di file rc imposta le propriet&agrave; della finestra principale,
e fa si che tutti i figli di questa finestra ereditino lo stile descritto
dallo stile ``main button''. Il codice usato nell'applicazione &egrave;:
<tscreen><verb>
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_widget_set_name (window, "main window");
</verb></tscreen>
<p>
Lo stile viene definito nel file rc usando:
<tscreen><verb>
widget "main window.*GtkButton*" style "main_button"
</verb></tscreen>
<p>
che assegna a tutti i widget GtkButton nella finestra principale lo stile
``main_buttons'' secondo la definizione data nel file rc.
<p>
Come si pu&ograve; vedere, questo sistema &egrave; molto potente e flessibile. Usate la
vostra immaginazione per trarre il massimo vantaggio da esso.
<sect1>Il formato dei file rc di GTK
<p>
Nell'esempio che segue viene illustrato il formato del file GTK. Si tratta
del file testgkrc dalla distribuzione del GTK, a cui sono stati aggiunti
vari commenti e varie cose. Potete includere questa spiegazione nella
vostra applicazione per consentire all'utente di personalizzarla finemente.
<p>
There are several directives to change the attributes of a widget.
Ci sono diverse direttive per cambiare gli attributi di un widget.
<itemize>
<item>fg - Assegna il colore di primo piano di un widget.
<item>bg - Assegna il colore di sfondo di un widget.
<item>bg_pixmap - Inserisce nello sfondo di un widget una pixmap.
<item>font - Sceglie il font da usarsi con il dato widget.
</itemize>
<p>
Inoltre ci sono diversi stati in cui pu&ograve; trovarsi un widget, e si possono
assegnare diversi colori, pixmap e font per ogni stato. Essi sono:
<itemize>
<item>NORMAL - Lo stato normale di un widget, quando il mouse non si trova su
di esso, quando non &egrave; premuto, ecc.
<item>PRELIGHT (evidenziato)- Quando il mouse si trova sopra al widget
verranno usati i colori assegnati per questo stato.
<item>ACTIVE (attivo) - Quando il widget &egrave; premuto o cliccato esso sar&agrave; attivo,
e verranno usati gli attributi assegnati da questa etichetta.
<item>INSENSITIVE (insensibile)- Quando un widget viene reso insensibile,
e non pu&ograve; essere attivato, prender&agrave; questi attributi.
<item>SELECTED (selezionato) - Quando un oggetto viene selezionato, prende
questi attributi.
</itemize>
<p>
Quando si usano le parole chiave ``fg'' e ``bg'' per assegnare i colori dei
widget il formato &egrave;:
<tscreen><verb>
fg[<STATE>] = { Rosso, Verde, Blu }
</verb></tscreen>
<p>
Dove STATE &egrave; uno degli stati visti prima (PRELIGHT, ACTIVE ecc.), e Rosso,
Verde e Blu sono valori nell'intervallo 0 - 1.0; { 1.0, 1.0, 1.0 } rappresenta
il bianco.
Devono essere in formato float, o verranno visti come 0, sicch&eacute; un ``1'' diretto
non funziona, deve essere ``1.0''. Uno ``0'' diretto va invece bene, poich&eacute; poco
importa se non viene riconosciuto: valori non riconosciuti vengono considerati
0.
<p>
bg_pixmap &egrave; molto simile al precedente, tranne per i colori che vengono
sostituiti dal nome di un file.
pixmap_path &egrave; una lista di percorsi separati da ``:''. In questi percorsi vengono
cercate le pixmap specificate.
<p>
La direttiva font &egrave; semplicemente:
<tscreen><verb>
font = "<font name>"
</verb></tscreen>
<p>
dove l'unica parte complicata &egrave; immaginare la stringa del font. Allo scopo
pu&ograve; servire usare xfontsel o una utilit&agrave; analoga.
<p>
``widget_class'' assegna lo stile di una classe di widget. Queste classi sono
elencate nell'introduzione ai widget sulla gerarchia delle classi.
<p>
La direttiva ``widget'' assegna un insieme di widget dal nome specificato ad
un dato stile, annullando qualsiasi stile assegnato per la data classe di widget.
Questi widget vengono registrati nell'applicazione usando la chiamata
gtk_widget_set_name(). Questo consente di specificare gli attributi di un
widget singlarmente, piuttosto che assegnando gli attributi di un'intera classe
di widget. E' opportuno documentare tutti questi widget speciali in modo che
gli utenti possano personalizzarli.
<p>
Quando la parola chiave ``<tt>parent</>'' viene usata come un attributo, il
widget erediter&agrave; gli attributi del suo genitore nell'applicazione.
<p>
Quando si definisce uno stile si possono assegnare gli attributi di uno
stile definito precedentemente a quello nuovo.
<tscreen><verb>
style "main_button" = "button"
{
font = "-adobe-helvetica-medium-r-normal--*-100-*-*-*-*-*-*"
bg[PRELIGHT] = { 0.75, 0, 0 }
}
</verb></tscreen>
<p>
Questo esempio prende lo stile ``button'' e crea un nuovo stile
semplicemente cambiando il font e il colore di sfondo dello stato ``prelight''
nello stile ``button''.
<p>
Naturalmente, molti di questi attributi non sono applicabili a tutti i widget.
E' veramente un semplice problema di buon senso. Tutto quello che potrebbe
applicarsi, dovrebbe.
<sect1>Esempio di file rc
<p>
<tscreen><verb>
# pixmap_path "<dir 1>:<dir 2>:<dir 3>:..."
#
pixmap_path "/usr/include/X11R6/pixmaps:/home/imain/pixmaps"
#
# style <name> [= <name>]
# {
# <option>
# }
#
# widget <widget_set> style <style_name>
# widget_class <widget_class_set> style <style_name>
# Ecco una lista di tutti gli stati possibili. Si noti che alcuni non sono
# applicabili a certi widget.
#
# NORMAL - Lo stato normale di un widget, quando il mouse non si trova su
# di esso, quando non &egrave; premuto, ecc.
#
# PRELIGHT (evidenziato)- Quando il mouse si trova sopra al widget
# verranno usati i colori assegnati per questo stato.
#
# ACTIVE (attivo) - Quando il widget &egrave; premuto o cliccato esso sar&agrave; attivo,
# e verranno usati gli attributi assegnati da questa etichetta.
#
# INSENSITIVE (insensibile)- Quando un widget viene reso insensibile,
# e non pu&ograve; essere attivato, prender&agrave; questi attributi.
#
# SELECTED (selezionato) - Quando un oggetto viene selezionato, prende
# questi attributi.
#
# Dati questi stati, &egrave; possibile assegnare gli attributi dei widget in
# ognuno di questi stati usando le seguenti direttive.
#
# fg - Assegna il colore di primo piano di un widget.
# bg - Assegna il colore di sfondo di un widget.
# bg_pixmap - Inserisce nello sfondo di un widget una pixmap.
# font - Sceglie il font da usarsi con il dato widget.
#
# Questo &egrave; uno stile chiamato "button". Il nome non &egrave; veramente importante,
# in quanto viene assegnato ai veri widget alla fine del file.
style "window"
{
# Questo inserisce nella spaziatura attorno alla finestra la pixmap
# specificata.
#bg_pixmap[<STATE>] = "<pixmap filename>"
bg_pixmap[NORMAL] = "warning.xpm"
}
style "scale"
{
# Mette il colore di primo piano (il colore del font) a rosso nello
# stato "NORMAL".
fg[NORMAL] = { 1.0, 0, 0 }
# Inserisce nello sfondo del gadget la stessa pixmap usata dal suo genitore.
bg_pixmap[NORMAL] = "<parent>"
}
style "button"
{
# Questo mostra tutti i possibili stati per un bottone. L'unico che
# non &egrave; applicabile &egrave; lo stato "SELECTED".
fg[PRELIGHT] = { 0, 1.0, 1.0 }
bg[PRELIGHT] = { 0, 0, 1.0 }
bg[ACTIVE] = { 1.0, 0, 0 }
fg[ACTIVE] = { 0, 1.0, 0 }
bg[NORMAL] = { 1.0, 1.0, 0 }
fg[NORMAL] = { .99, 0, .99 }
bg[INSENSITIVE] = { 1.0, 1.0, 1.0 }
fg[INSENSITIVE] = { 1.0, 0, 1.0 }
}
# In questi esempio ereditiamo gli attributi dello stile "button" e poi
# alteriamo il font e il colore di sfondo quando evidenziato per creare
# un nuovo stile "main_button".
style "main_button" = "button"
{
font = "-adobe-helvetica-medium-r-normal--*-100-*-*-*-*-*-*"
bg[PRELIGHT] = { 0.75, 0, 0 }
}
style "toggle_button" = "button"
{
fg[NORMAL] = { 1.0, 0, 0 }
fg[ACTIVE] = { 1.0, 0, 0 }
# Questo seleziona come pixmap di sfondo per il toggle_button quella del
# suo widget genitore (definita nell'applicazione).
bg_pixmap[NORMAL] = "<parent>"
}
style "text"
{
bg_pixmap[NORMAL] = "marble.xpm"
fg[NORMAL] = { 1.0, 1.0, 1.0 }
}
style "ruler"
{
font = "-adobe-helvetica-medium-r-normal--*-80-*-*-*-*-*-*"
}
# pixmap_path "~/.pixmaps"
# Queste assegnano ai tipi di widget gli stili definiti prima.
# I tipi di widget sono elencati nella gerarchia delle classi, ma probabilmente
# dovrebbero essere elencati in questo documento come riferimento per l'utente.
widget_class "GtkWindow" style "window"
widget_class "GtkDialog" style "window"
widget_class "GtkFileSelection" style "window"
widget_class "*Gtk*Scale" style "scale"
widget_class "*GtkCheckButton*" style "toggle_button"
widget_class "*GtkRadioButton*" style "toggle_button"
widget_class "*GtkButton*" style "button"
widget_class "*Ruler" style "ruler"
widget_class "*GtkText" style "text"
# Questo assegna lo stile main_button a tutti i bottoni che sono figli della
# "main window" (finestra principale). Questi devono essere documenati per
# potersene avvantaggiare.
widget "main window.*GtkButton*" style "main_button"
</verb></tscreen>
<sect>Scrivere un proprio Widget
<p>
<sect1> Panoramica
<p>
Anche se la distribuzione GTK contiene molto tipi di widget che possono
coprire molte necessit&agrave; basilari, pu&ograve; essere necessario costruirsi
un proprio widget. GTK usa molto l'ereditariet&agrave; tra i vari
widget e, di solito, vi &egrave; un widget che si avvicina a quello che ti
servirebbe, ed &egrave; spesso possibile creare un nuovo widget con poche linee
di codice. Ma prima di iniziare il lavoro su un nuovo widget, vediamo
se qualcuno non lo ha gi&agrave; creato. Questo eviter&agrave; un duplicazione
di lavoro e far&agrave; s&igrave; che i widget non-GTK puri siano minimi, cos&igrave; da
aiutare sia chi crea il codice che chi l'interfaccia per applicazioni GTK
molto grosse. D'altra parte, quando hai finito di scrivere un widget,
annuncialo a tutto il mondo cos&igrave; che le altre persone ne possano
beneficiare. Il miglioro modo dove farlo &egrave; la <tt>gtk-list</tt>.
<sect1> L'anatomia di un widget
<p>
Per creare un nuovo widget &egrave; importante aver capito come gli ogetti
di GTK lavorano. Questa sezione &egrave; solo una breve spiegazione. Guarda la
documentazione di riferimento per maggiori dettagli.
<p>
I widget GTK sono implementati in un modo orientato agli oggetti,
anche se usando il C standard. Questo aumenta notevolmente la portabilit&agrave;
e la stabilit&agrave;, specialmente per le correnti generazioni di compilatori C++;
comunque questo significa che chi scrive un widget deve fare attenzione
ad alcuni dettagli di implementazione. L'informazione comune a tutte le
istanze di una classe di widget (ad esempio: a tutti i bottoni) &egrave; memorizzata
<em>class structure</em>. C'e' solamente una copia di questo in cui
sono memorizzate le informazioni riguardanti i segnali della classe
(assomiglia ad una funzione virtuale in C). Per supportare l'ereditariet&agrave;
il primo campo della struttura di una classe deve essere una copia della
struttura della classe genitore. La dichiarazione della struttura della
classe GtkButton &egrave;:
<tscreen><verb>
struct _GtkButtonClass
{
GtkContainerClass parent_class;
void (* pressed) (GtkButton *button);
void (* released) (GtkButton *button);
void (* clicked) (GtkButton *button);
void (* enter) (GtkButton *button);
void (* leave) (GtkButton *button);
};
</verb></tscreen>
<p>
Quando un bottone viene trattato come un contenitore (ad esempio quando viene
ridimensionato) si pu&ograve; fare il cast della struttura della sua classe con la
GtkContainerClass, e usare i campi rilevanti per gestire i segnali.
<p>
C'&egrave; anche una struttura per ogni widget che viene creata
ad ogni istanza. Questa struttura ha campi per
memorizzare le informazioni che sono differenti per ogni volta che il widget
viene istanziato. Chiameremo questa struttura la <em> struttura
oggetto</em>. Per la classe Bottone, questa ha l'aspetto:
<tscreen><verb>
struct _GtkButton
{
GtkContainer container;
GtkWidget *child;
guint in_button : 1;
guint button_down : 1;
};
</verb></tscreen>
<p>
Si noti che, similmente alla struttura della classe, il primo campo
&egrave; la struttura dell'oggetto della classe madre, cos&igrave; che, se necessario, si pu&ograve; fare il
cast di questa struttura con quella dell'oggetto della classe madre.
<sect1> Creare un Widget composto
<sect2> Introduzione
<p>
Un tipo di widget a cui potreste essere interessati &egrave; un widget che
&egrave; semplicemnte un aggregato di altri widget GTK. Questo tipo di
widget non fa nulla che non possa essere fatto creando un nuovo
widget, ma fornisce un modo conveniente per inscatolare elementi
dell'interfaccia utente per poi riutilizzarli.
I widget FileSelection e ColorSelection della ditribuzione standard
sono esempi di questo tipo di widget.
<p>
Il widget di esempio che creeremo in questo capitolo &egrave; il
Tictactoe, un vettore 3x3 di bottoni a commutazione il quale emette
un segnale quando tutti e 3 i bottoni di una riga, colonna o di una
diagonale sono premuti.
<sect2> Scegliere la classe madre
<p>
La classe madre per un widget composto e' tipicamente la classe
contenitrice che racchiude tutti gli elementi del widget composto.
Per esempio, la classe madre del widget FileSelection &egrave; la classe
Dialog. Visto che i nostri bottoni sono inseriti in una tabella, &egrave;
naturale pensare che la nostra classe madre possa essere la GtkTable.
Sfortunatamente, cos&igrave; non &egrave;. La creazione di un widget &egrave; diviso
tra 2 funzioni : la funzione <tt/WIDGETNAME_new()/ che viene invocata
dall'utente, e la funzione <tt/WIDGETNAME_init()/ che ha il compito
principale di inizializzare il widget che &egrave; indipendente dai valori
passati alla funzione <tt/_new()/. Widget figli o discendenti possono
chiamare, solamente, la funzione del loro widget genitore.
Ma questa divisione del lavoro non funziona bene per la tabella, la
quale, quando creata, necessita di conoscere il numero di righe e
colonne che la comporr&agrave;. A meno che non vogliamo duplicare molte delle
fuinzionalit&agrave; della <tt/gtk_table_new()/ nel nostro widget
Tictactoe, faremmo meglio a evitare di derivarlo dalla GtkTable. Per questa
ragione lo deriviamo invece da GtkVBox, e uniamo la nostra tabella
dentro il VBox.
<sect2> Il File Header
<p>
Ogni classe di widget ha un file header il quale dichiara l'oggetto e la
struttura della classe del widget, comprese le funzioni pubbliche.
Per prevenire duplicati di definizioni, noi includiamo l'intero file header fra:
<tscreen><verb>
#ifndef __TICTACTOE_H__
#define __TICTACTOE_H__
.
.
.
#endif /* __TICTACTOE_H__ */
</verb></tscreen>
E per far felici i programmi in C++ che includono il nostro file header, in:
<tscreen><verb>
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
.
.
.
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
</verb></tscreen>
Insieme alle funzioni e alle strutture, dichiariamo tre macro
standard nel nostro file header, <tt/TICTACTOE(obj)/,
<tt/TICTACTOE_CLASS(klass)/, e <tt/IS_TICTACTOE(obj)/, i quali rispettivamente
fanno il cast di un puntatore ad un puntatore ad un ogetto od ad una struttura
di classe, e guarda se un oggetto &egrave; un widget Tictactoe.
Qui vi &egrave; il file header completo:
<tscreen><verb>
#ifndef __TICTACTOE_H__
#define __TICTACTOE_H__
#include <gdk/gdk.h>
#include <gtk/gtkvbox.h>
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
#define TICTACTOE(obj) GTK_CHECK_CAST (obj, tictactoe_get_type (), Tictactoe)
#define TICTACTOE_CLASS(klass) GTK_CHECK_CLASS_CAST (klass, tictactoe_get_type (), TictactoeClass)
#define IS_TICTACTOE(obj) GTK_CHECK_TYPE (obj, tictactoe_get_type ())
typedef struct _Tictactoe Tictactoe;
typedef struct _TictactoeClass TictactoeClass;
struct _Tictactoe
{
GtkVBox vbox;
GtkWidget *buttons[3][3];
};
struct _TictactoeClass
{
GtkVBoxClass parent_class;
void (* tictactoe) (Tictactoe *ttt);
};
guint tictactoe_get_type (void);
GtkWidget* tictactoe_new (void);
void tictactoe_clear (Tictactoe *ttt);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
#endif /* __TICTACTOE_H__ */
</verb></tscreen>
<sect2> La funzione <tt/_get_type()/
<p>
Continuiamo ora con l'implementazione del nostro widget. Una funzione
basilare di ogni widget &egrave; la funzione <tt/WIDGETNAME_get_type()/.
Questa funzione, quando chiamata la prima volta, comunica a GTK la classe
del widget, e ottiene un identificativo univoco per la classe del
widget. Chiamate successive restituiscono semplicemente l'identificativo.
<tscreen><verb>
guint
tictactoe_get_type ()
{
static guint ttt_type = 0;
if (!ttt_type)
{
GtkTypeInfo ttt_info =
{
"Tictactoe",
sizeof (Tictactoe),
sizeof (TictactoeClass),
(GtkClassInitFunc) tictactoe_class_init,
(GtkObjectInitFunc) tictactoe_init,
(GtkArgFunc) NULL,
};
ttt_type = gtk_type_unique (gtk_vbox_get_type (), &amp;ttt_info);
}
return ttt_type;
}
</verb></tscreen>
<p>
La struttura GtkTypeInfo ha la seguente definizione:
<tscreen><verb>
struct _GtkTypeInfo
{
gchar *type_name;
guint object_size;
guint class_size;
GtkClassInitFunc class_init_func;
GtkObjectInitFunc object_init_func;
GtkArgFunc arg_func;
};
</verb></tscreen>
<p>
I campi di questa struttura sono abbastanza auto-esplicativi.
Ignoreremo, per ora, il campo <tt/arg_func/: ha un ruolo importante, ma
non ancora largamente implementato, nel permettere ai linguaggi interpretati
di settare convenientemente le opzioni del widget.
Una volta che il GTK ha completato correttamente una copia di questa
struttura, sa come creare un oggetto di un particolare widget.
<sect2> La funzione <tt/_class_init()/
<p>
La funzione <tt/WIDGETNAME_class_init()/ inizialiazza i campi della
struttura della classe del widget, e setta ogni segnale della classe.
Per il nostro widget Tictactoe ha il seguente aspetto:
<tscreen><verb>
enum {
TICTACTOE_SIGNAL,
LAST_SIGNAL
};
static gint tictactoe_signals[LAST_SIGNAL] = { 0 };
static void
tictactoe_class_init (TictactoeClass *class)
{
GtkObjectClass *object_class;
object_class = (GtkObjectClass*) class;
tictactoe_signals[TICTACTOE_SIGNAL] = gtk_signal_new ("tictactoe",
GTK_RUN_FIRST,
object_class->type,
GTK_SIGNAL_OFFSET (TictactoeClass, tictactoe),
gtk_signal_default_marshaller, GTK_ARG_NONE, 0);
gtk_object_class_add_signals (object_class, tictactoe_signals, LAST_SIGNAL);
class->tictactoe = NULL;
}
</verb></tscreen>
<p>
Il nostro widget ha semplicemente il segnale ``tictactoe'' che &egrave;
invocato quando una riga, colonna o diagonale &egrave; completamente premuta.
Non tutti i widget composti necessitano di segnali, quindi se stai
leggendo questo per la prima volta, puoi anche saltare alla prossima sezione,
dal momento che a questo punto le cose diventano un po' complicate.
La funzione:
<tscreen><verb>
gint gtk_signal_new (gchar *name,
GtkSignalRunType run_type,
gint object_type,
gint function_offset,
GtkSignalMarshaller marshaller,
GtkArgType return_val,
gint nparams,
...);
</verb></tscreen>
crea un nuovo segnale. I parametri sono:
<itemize>
<item> <tt/name/: Il nome del segnale.
<item> <tt/run_type/: Se il segstore predefinito viene eseguito prima o dopo
di quello dell'utente. Di norma questo sar&agrave; <tt/GTK_RUN_FIRST/, o <tt/GTK_RUN_LAST/,
anche se ci sono altre possibilit&agrave;.
<item> <tt/object_type/: l'identificativo dell'oggetto a cui questo segnale si
riferisce. Esso sar&agrave; anche applicato agli oggetti discendenti.
<item> <tt/function_offset/: L'offset nella struttura della classe di un
puntatore al gestore predefinito.
<item> <tt/marshaller/: una funzione che &egrave; usata per invocare il gestore
del segnale. Per gestori di segnali che non hanno argomenti oltre
all'oggetto che emette il segnale e i dati dell'utente, possiamo usare
la funzione predefinita <tt/gtk_signal_default_marshaller/
<item> <tt/return_val/: Il tipo del valore di ritorno.
<item> <tt/nparams/: Il numero di parametri del gestore di segnali (oltre
ai due predefiniti menzionati sopra)
<item> <tt/.../: i tipi dei parametri
</itemize>
Quando si specificano i tipi, si usa l'enumerazione <tt/GtkArgType/:
<tscreen><verb>
typedef enum
{
GTK_ARG_INVALID,
GTK_ARG_NONE,
GTK_ARG_CHAR,
GTK_ARG_SHORT,
GTK_ARG_INT,
GTK_ARG_LONG,
GTK_ARG_POINTER,
GTK_ARG_OBJECT,
GTK_ARG_FUNCTION,
GTK_ARG_SIGNAL
} GtkArgType;
</verb></tscreen>
<p>
<tt/gtk_signal_new()/ restituisce un identificatore unico intero per il segnale,
che memorizziamo nel vettore <tt/tictactoe_signals/, che
indicizzeremo usando una enumerazione. (Convenzionalmente, gli elementi dell'enumerazione
sono i nomi dei segnali, in maiuscolo,
ma qui ci potrebbe essere un conflitto con la macro <tt/TICTACTOE()/,
quindi l'abbiamo chiamato <tt/TICTACTOE_SIGNAL/
Dopo aver creato un nostro segnale, abbiamo bisogno di dire a GTK
di associare il nostro segnale alla classe Tictactoe. Lo facciamo
invocando <tt/gtk_object_class_add_signals()/. Settiamo quindi a NULL
il puntatore che punta al gestore predefinito per il segnale
``tictactoe'' a NULL, indicando che non ci sono azioni predefinite.
<sect2> La funzione <tt/_init()/
<p>
Ogni classe di Widget necessita anche di una funzione per inizializzare
la struttura dell'oggetto. Usualmente questa funzione ha il ruolo abbastanza
limitato di assegnare ai campi della struttura i valori predefiniti.
Per widget composti, comunque, questa funzione crea, anche,
i widget componenti del widget composto.
<tscreen><verb>
static void
tictactoe_init (Tictactoe *ttt)
{
GtkWidget *table;
gint i,j;
table = gtk_table_new (3, 3, TRUE);
gtk_container_add (GTK_CONTAINER(ttt), table);
gtk_widget_show (table);
for (i=0;i<3; i++)
for (j=0;j<3; j++)
{
ttt->buttons[i][j] = gtk_toggle_button_new ();
gtk_table_attach_defaults (GTK_TABLE(table), ttt->buttons[i][j],
i, i+1, j, j+1);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (ttt->buttons[i][j]), "toggled",
GTK_SIGNAL_FUNC (tictactoe_toggle), ttt);
gtk_widget_set_usize (ttt->buttons[i][j], 20, 20);
gtk_widget_show (ttt->buttons[i][j]);
}
}
</verb></tscreen>
<sect2> E il resto...
<p>
C'&egrave; un'altra funzione che ogni widget (eccetto i Widget di base come
GtkBin che non possono essere instanziati) deve avere : la funzione
che l'utente invoca per creare un oggetto di quel tipo. Questa &egrave;
convenzionalmente chiamata <tt/WIDGETNAME_new()/. In alcuni widget,
non nel caso del nostro Tictactoe, questa funzione richiede degli
argomenti, e fa alcune operazioni basandosi su di essi. Le altre
due funzioni sono specifiche del widget Tictactoe.
<p>
<tt/tictactoe_clear()/ &egrave; una funzione pubblica che resetta tutti i
bottoni, nel widget, allo stato iniziale (non premuto). Notate l'uso
di <tt/gtk_signal_handler_block_by_data()/ per impedire che il nostro
gestore dei segnali venga attivato quando non ce n'&egrave; bisogno.
<p>
<tt/tictactoe_toggle()/ &egrave; il gestore del segnale che viene invocato
quando l'utente preme il bottone. Esso guarda se vi &egrave;
qualche combinazione vincente che coinvolge i bottoni premuti, e nel
caso ci fosse, emette il segnale ``tictactoe''.
<tscreen><verb>
GtkWidget*
tictactoe_new ()
{
return GTK_WIDGET ( gtk_type_new (tictactoe_get_type ()));
}
void
tictactoe_clear (Tictactoe *ttt)
{
int i,j;
for (i=0;i<3;i++)
for (j=0;j<3;j++)
{
gtk_signal_handler_block_by_data (GTK_OBJECT(ttt->buttons[i][j]), ttt);
gtk_toggle_button_set_state (GTK_TOGGLE_BUTTON (ttt->buttons[i][j]),
FALSE);
gtk_signal_handler_unblock_by_data (GTK_OBJECT(ttt->buttons[i][j]), ttt);
}
}
static void
tictactoe_toggle (GtkWidget *widget, Tictactoe *ttt)
{
int i,k;
static int rwins[8][3] = { { 0, 0, 0 }, { 1, 1, 1 }, { 2, 2, 2 },
{ 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 },
{ 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 } };
static int cwins[8][3] = { { 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 }, { 0, 1, 2 },
{ 0, 0, 0 }, { 1, 1, 1 }, { 2, 2, 2 },
{ 0, 1, 2 }, { 2, 1, 0 } };
int success, found;
for (k=0; k<8; k++)
{
success = TRUE;
found = FALSE;
for (i=0;i<3;i++)
{
success = success &amp;&amp;
GTK_TOGGLE_BUTTON(ttt->buttons[rwins[k][i]][cwins[k][i]])->active;
found = found ||
ttt->buttons[rwins[k][i]][cwins[k][i]] == widget;
}
if (success &amp;&amp; found)
{
gtk_signal_emit (GTK_OBJECT (ttt),
tictactoe_signals[TICTACTOE_SIGNAL]);
break;
}
}
}
</verb></tscreen>
<p>
E finalmente un programma di esempio che usa il nostro widget
Tictactoe:
<tscreen><verb>
#include <gtk/gtk.h>
#include "tictactoe.h"
/* Invocato quando una riga, colonna o diagonale e' completata. */
void
win (GtkWidget *widget, gpointer data)
{
g_print ("Yay!\n");
tictactoe_clear (TICTACTOE (widget));
}
int
main (int argc, char *argv[])
{
GtkWidget *window;
GtkWidget *ttt;
gtk_init (&amp;argc, &amp;argv);
window = gtk_window_new (GTK_WINDOW_TOPLEVEL);
gtk_window_set_title (GTK_WINDOW (window), "Aspect Frame");
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (window), "destroy",
GTK_SIGNAL_FUNC (gtk_exit), NULL);
gtk_container_border_width (GTK_CONTAINER (window), 10);
/* Crea un nuovo widget Tictactoe. */
ttt = tictactoe_new ();
gtk_container_add (GTK_CONTAINER (window), ttt);
gtk_widget_show (ttt);
/* E gli aggancia il segnale "tictactoe" */
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (ttt), "tictactoe",
GTK_SIGNAL_FUNC (win), NULL);
gtk_widget_show (window);
gtk_main ();
return 0;
}
</verb></tscreen>
<sect1> Creare un widget a partire da zero
<sect2> Introduzione
<p>
In questa sezione impareremo meglio come i widget si mostrano sullo schermo
e interagiscono con gli eventi. Come esempio, creeremo
un widget di quadrante analogico con un puntatore che l'utente
pu&ograve; trascinare per assegnare il valore.
<sect2> Mostrare un widget sullo schermo
<p>
Ci sono alcuni passi che sono necessari nella visualizzazione sullo
schermo. Dopo che il widget &egrave; stato creato con una chiamata a
<tt/WIDGETNAME_new()/, sono necessarie alcune altre funzioni:
<itemize>
<item> <tt/WIDGETNAME_realize()/ &egrave; responsabile della creazione di
una finestra X per il widget se ne ha una.
<item> <tt/WIDGETNAME_map()/ &egrave; invocata dopo che l'utente ha
chiamato <tt/gtk_widget_show()/. E' responsabile di vedere se il
widget &egrave; attualmente disegnato sullo schermo (<em/mappato/). Per
una classe contenitore, essa deve anche creare chiamate alle
funzioni <tt/map()/> per ogni widget figlio.
<item> <tt/WIDGETNAME_draw()/ &egrave; invocata quando
<tt/gtk_widget_draw()/ viene chiamata per il widget o per uno dei suoi
predecessori. Esso fa s&igrave; che l'attuale chiamata alla
funzione di disegno del widget disegni il widget sullo schermo.
Per la classe contenitore, questa funzione deve eseguire le
chiamate alla funzioni <tt/gtk_widget_draw()/ di ogni suo widget
figlio.
<item> <tt/WIDGETNAME_expose()/ &egrave; un gestore per l'evento di esposizione
per il widget. Esso crea le chiamate necessarie alle funzioni di disegno
per disegnare la porzione che si &egrave; resa visibile. Per le classi
contenitore, questa funzione deve generare gli eventi di ``expose'' per
tutti i widget figli che non hanno una propria finestra (se essi hanno
una loro finestra, sar&agrave; X che generer&agrave; i necessari eventi di expose).
</itemize>
<p>
Potete notare che le ultime due funzioni sono molto simili, ognuna &egrave;
responsabile per il disegno del widget sullo schermo. Infatti molti
tipi di widget non sanno relamente la differenza tra le due.
La funzione di predefinita <tt/draw()/ nella classe widget, semplicemente
genera un sintetico evento di ``expose'' per l'area da ridisegnare.
Comunque, alcuni tipi di widget possono risparmiare tempo distinguendo
le due funzioni. Per esempio, se un widget ha piu' finestre X, allora
visto che l'evento ``expose'' identifica solo la finestra esposta,
esso pu&ograve; ridisegnare solo la finestra interessata, cosa che non &egrave;
possibile per chiamate a <tt/draw()/.
<p>
I widget contenitori, anche se essi non farebbero differenze,
non possono semplicemente usare la funzione <tt/draw()/ perch&egrave; per i
loro widget figli la differenza potrebbere essere importante. Comunque,
sarebbe uno spreco duplicare il codice di disegno nelle due
funzioni. La convenzione &egrave; che questi widget abbiano una funzione
chiamata <tt/WIDGETNAME_paint()/ che disegna il widget, che &egrave; poi
chiamata dalle funzioni <tt/draw()/ e <tt/expose()/
<p>
Nell'approccio del nostro esempio, visto che il widget, ha
una sola finestra, possiamo utilizzare il modo piu' semplice
ed usare la funzione predefinita <tt/draw()/ e implementare
solamente la funzione <tt/expose()/.
<sect2> Le origini del widget Dial
<p>
Come tutti gli animali terresti sono semplicemente varianti del primo
amfibio, i widget Gtk tendono ad essere varianti di altri widget, precedentemente
scritti. Cos&igrave;, anche se questa sezione &egrave; intitolata ``Creare
un widget a partire da zero", il nostro widget inizia in realt&agrave; con il codice
sorgente del widget Range. Questo &egrave; stato preso come punto d'inizio
perche' sarebbe carino se il nostro widget avesse la
stessa interfaccia del widget Scale il quale &egrave; semplicemente una
specializzazione del widget Range. Cos&igrave;, sebbene il codice sorgente e'
presentato sotto in forma definitiva, non si deve pensare che sia stato
scritto <em>deus ex machina</em> in questo modo. Se poi non avete familiarit&agrave;
con il funzionamento del widget Scale dal punto di vista di chi scrive
un'applicazione, potrebbe essere una buona idea guardare indietro prima
di continuare.
<sect2> Le basi
<p>
Una parte del nostro widget potrebbe essere simile
al widget Tictactoe. In primo luogo, abbiamo il file header:
<tscreen><verb>
/* GTK - The GIMP Toolkit
* Copyright (C) 1995-1997 Peter Mattis, Spencer Kimball and Josh MacDonald
*
* This library is free software; you can redistribute it and/or
* modify it under the terms of the GNU Library General Public
* License as published by the Free Software Foundation; either
* version 2 of the License, or (at your option) any later version.
*
* This library is distributed in the hope that it will be useful,
* but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of
* MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the GNU
* Library General Public License for more details.
*
* You should have received a copy of the GNU Library General Public
* License along with this library; if not, write to the Free
* Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, USA.
*/
#ifndef __GTK_DIAL_H__
#define __GTK_DIAL_H__
#include <gdk/gdk.h>
#include <gtk/gtkadjustment.h>
#include <gtk/gtkwidget.h>
#ifdef __cplusplus
extern "C" {
#endif /* __cplusplus */
#define GTK_DIAL(obj) GTK_CHECK_CAST (obj, gtk_dial_get_type (), GtkDial)
#define GTK_DIAL_CLASS(klass) GTK_CHECK_CLASS_CAST (klass, gtk_dial_get_type (), GtkDialClass)
#define GTK_IS_DIAL(obj) GTK_CHECK_TYPE (obj, gtk_dial_get_type ())
typedef struct _GtkDial GtkDial;
typedef struct _GtkDialClass GtkDialClass;
struct _GtkDial
{
GtkWidget widget;
/* Politica di update (GTK_UPDATE_[CONTINUOUS/DELAYED/DISCONTINUOUS]) */
guint policy : 2;
/* Bottone correntemente premuto o 0 altrimenti */
guint8 button;
/* Dimensione della componente Dial. */
gint radius;
gint pointer_width;
/* ID del timer di update, o 0 altrimenti */
guint32 timer;
/* Angolo corrente. */
gfloat angle;
/* Vecchi valori dell'aggiustamento cos&igrave; sappiamo quando
* qualcosa cambia */
gfloat old_value;
gfloat old_lower;
gfloat old_upper;
/* L'oggetto adjustament che memorizza i dati per questo dial */
GtkAdjustment *adjustment;
};
struct _GtkDialClass
{
GtkWidgetClass parent_class;
};
GtkWidget* gtk_dial_new (GtkAdjustment *adjustment);
guint gtk_dial_get_type (void);
GtkAdjustment* gtk_dial_get_adjustment (GtkDial *dial);
void gtk_dial_set_update_policy (GtkDial *dial,
GtkUpdateType policy);
void gtk_dial_set_adjustment (GtkDial *dial,
GtkAdjustment *adjustment);
#ifdef __cplusplus
}
#endif /* __cplusplus */
#endif /* __GTK_DIAL_H__ */
</verb></tscreen>
Essendoci pi&ugrave; cose da fare con questo widget, rispetto al precedente,
abbiamo pi&ugrave; cambi nella struttura dati, ma le altre cose sono
abbastamza simili.
<p>
Dopo aver incluso i file di header e aver dichiarato alcune costanti,
dobbiamo fornire alcune funzioni circa il widget e la sua
inizializzazione.
<tscreen><verb>
#include <math.h>
#include <stdio.h>
#include <gtk/gtkmain.h>
#include <gtk/gtksignal.h>
#include "gtkdial.h"
#define SCROLL_DELAY_LENGTH 300
#define DIAL_DEFAULT_SIZE 100
/* Dichiarazioni di funzioni successive */
[ omesse per salvare spazio ]
/* variabili locali. */
static GtkWidgetClass *parent_class = NULL;
guint
gtk_dial_get_type ()
{
static guint dial_type = 0;
if (!dial_type)
{
GtkTypeInfo dial_info =
{
"GtkDial",
sizeof (GtkDial),
sizeof (GtkDialClass),
(GtkClassInitFunc) gtk_dial_class_init,
(GtkObjectInitFunc) gtk_dial_init,
(GtkArgFunc) NULL,
};
dial_type = gtk_type_unique (gtk_widget_get_type (), &amp;dial_info);
}
return dial_type;
}
static void
gtk_dial_class_init (GtkDialClass *class)
{
GtkObjectClass *object_class;
GtkWidgetClass *widget_class;
object_class = (GtkObjectClass*) class;
widget_class = (GtkWidgetClass*) class;
parent_class = gtk_type_class (gtk_widget_get_type ());
object_class->destroy = gtk_dial_destroy;
widget_class->realize = gtk_dial_realize;
widget_class->expose_event = gtk_dial_expose;
widget_class->size_request = gtk_dial_size_request;
widget_class->size_allocate = gtk_dial_size_allocate;
widget_class->button_press_event = gtk_dial_button_press;
widget_class->button_release_event = gtk_dial_button_release;
widget_class->motion_notify_event = gtk_dial_motion_notify;
}
static void
gtk_dial_init (GtkDial *dial)
{
dial->button = 0;
dial->policy = GTK_UPDATE_CONTINUOUS;
dial->timer = 0;
dial->radius = 0;
dial->pointer_width = 0;
dial->angle = 0.0;
dial->old_value = 0.0;
dial->old_lower = 0.0;
dial->old_upper = 0.0;
dial->adjustment = NULL;
}
GtkWidget*
gtk_dial_new (GtkAdjustment *adjustment)
{
GtkDial *dial;
dial = gtk_type_new (gtk_dial_get_type ());
if (!adjustment)
adjustment = (GtkAdjustment*) gtk_adjustment_new (0.0, 0.0, 0.0, 0.0, 0.0, 0.0);
gtk_dial_set_adjustment (dial, adjustment);
return GTK_WIDGET (dial);
}
static void
gtk_dial_destroy (GtkObject *object)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (object != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (object));
dial = GTK_DIAL (object);
if (dial->adjustment)
gtk_object_unref (GTK_OBJECT (dial->adjustment));
if (GTK_OBJECT_CLASS (parent_class)->destroy)
(* GTK_OBJECT_CLASS (parent_class)->destroy) (object);
}
</verb></tscreen>
Notate che questa funzione <tt/init()/ fa meno rispetto all'analoga del
widget Tictactoe, essendo questo un widget non composto, e la
funzione <tt/new()/ fa di pi&ugrave;, essendoci un argomento. Inoltre,
notate che quando memorizziamo un puntatore all'oggetto Adjustment,
incrementiamo il conteggio dei suoi riferimenti(e corrispondentemente
lo decrementato quando non lo usiamo pi&ugrave;) cos&igrave; che GTK pu&ograve; tener traccia di
quando &egrave; possibile distruggerlo senza causare guai.
<p>
Inoltre, ci sono alcune funzioni per manipolare le opzioni del widget:
<tscreen><verb>
GtkAdjustment*
gtk_dial_get_adjustment (GtkDial *dial)
{
g_return_val_if_fail (dial != NULL, NULL);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial), NULL);
return dial->adjustment;
}
void
gtk_dial_set_update_policy (GtkDial *dial,
GtkUpdateType policy)
{
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
dial->policy = policy;
}
void
gtk_dial_set_adjustment (GtkDial *dial,
GtkAdjustment *adjustment)
{
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
if (dial->adjustment)
{
gtk_signal_disconnect_by_data (GTK_OBJECT (dial->adjustment), (gpointer) dial);
gtk_object_unref (GTK_OBJECT (dial->adjustment));
}
dial->adjustment = adjustment;
gtk_object_ref (GTK_OBJECT (dial->adjustment));
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (adjustment), "changed",
(GtkSignalFunc) gtk_dial_adjustment_changed,
(gpointer) dial);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (adjustment), "value_changed",
(GtkSignalFunc) gtk_dial_adjustment_value_changed,
(gpointer) dial);
dial->old_value = adjustment->value;
dial->old_lower = adjustment->lower;
dial->old_upper = adjustment->upper;
gtk_dial_update (dial);
}
</verb></tscreen>
<sect2> <tt/gtk_dial_realize()/
<p>
Abbiamo ora raggiunto alcuni nuovi tipi di funzione. In primo luogo,
abbiamo una funzione che crea la finestra di X. Noterete che viene
passata alla funzione <tt/gdk_window_new()/ una maschera che
specifica quali campi della struttura GdkWindowAttr non sono vuoti
(ai rimanenti campi pu&ograve; essere dato il valore predefinito). Anche
il modo con cui la maschera degli eventi del widget creata non &egrave;
complicato. Chiameremo <tt/gtk_widget_get_events()/ per sapere la
maschera degli eventi che l'utente ha specificato per questo widget
(con <tt/gtk_widget_set_events()/) e aggiungeremo gli eventi che ci possono
interessare.
<p>
Dopo aver creato la finestra, settiamo lo stile e lo sfondo,
e creiamo un puntatore al widget nel campo dei dati utente (user data)
del GdkWindow. Quest'ultimo passo permette a GTK di mandare gli
eventi della finestra al widget corretto.
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_realize (GtkWidget *widget)
{
GtkDial *dial;
GdkWindowAttr attributes;
gint attributes_mask;
g_return_if_fail (widget != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget));
GTK_WIDGET_SET_FLAGS (widget, GTK_REALIZED);
dial = GTK_DIAL (widget);
attributes.x = widget->allocation.x;
attributes.y = widget->allocation.y;
attributes.width = widget->allocation.width;
attributes.height = widget->allocation.height;
attributes.wclass = GDK_INPUT_OUTPUT;
attributes.window_type = GDK_WINDOW_CHILD;
attributes.event_mask = gtk_widget_get_events (widget) |
GDK_EXPOSURE_MASK | GDK_BUTTON_PRESS_MASK |
GDK_BUTTON_RELEASE_MASK | GDK_POINTER_MOTION_MASK |
GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK;
attributes.visual = gtk_widget_get_visual (widget);
attributes.colormap = gtk_widget_get_colormap (widget);
attributes_mask = GDK_WA_X | GDK_WA_Y | GDK_WA_VISUAL | GDK_WA_COLORMAP;
widget->window = gdk_window_new (widget->parent->window, &amp;attributes, attributes_mask);
widget->style = gtk_style_attach (widget->style, widget->window);
gdk_window_set_user_data (widget->window, widget);
gtk_style_set_background (widget->style, widget->window, GTK_STATE_ACTIVE);
}
</verb></tscreen>
<sect2> Negoziazione della dimensione
<p>
Prima di visualizzare per la prima volta la finestra, e se il
layout della finestra cambia, GTK chiede ad ogni widget, incluso nella
finestra, la propria dimensione. Questa richiesta &egrave; fatta dalla
funzione <tt/gtk_dial_size_request()/. Non essendo il nostro widget
un contenitore, e non avendo dei veri limiti per la propria
dimensione, restituiamo semplicemnte un valore ragionevole.
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_size_request (GtkWidget *widget,
GtkRequisition *requisition)
{
requisition->width = DIAL_DEFAULT_SIZE;
requisition->height = DIAL_DEFAULT_SIZE;
}
</verb></tscreen>
<p>
Dopo che tutti i widget hanno restituito una dimensione ideale, viene
calcolata la disposizione della finestra e ad ogni widget figlio &egrave;
notificata la propria dimensione attuale <!--ndMichel : che pu&ograve; essere diversa
da quella restitutita con la funzione sopra -->. Usualmente, questo sar&agrave;
almeno quanto richiesto, ma occasionalmente pu&ograve; essere pi&ugrave; piccolo.
La notifica della dimensione viene fatta dalla funzione
<tt/gtk_dial_size_allocate()/. Notate che questa funzione &egrave; utilizzata
anche quando la finestra X del widget &egrave; spostata o modificata come
dimensione.
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_size_allocate (GtkWidget *widget,
GtkAllocation *allocation)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (widget != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget));
g_return_if_fail (allocation != NULL);
widget->allocation = *allocation;
if (GTK_WIDGET_REALIZED (widget))
{
dial = GTK_DIAL (widget);
gdk_window_move_resize (widget->window,
allocation->x, allocation->y,
allocation->width, allocation->height);
dial->radius = MAX(allocation->width,allocation->height) * 0.45;
dial->pointer_width = dial->radius / 5;
}
}
</verb></tscreen>.
<sect2> <tt/gtk_dial_expose()/
<p>
Come menzionato sopra, tutto il lavoro di questo widget viene fatto nella
gestione dell'evento ``expose''. Non c'&egrave; molto da notare su questo eccetto
l'uso della funzione <tt/gtk_draw_polygon/ per disegnare il
puntatore con un'ombreggiatura a tre dimensioni in accordo con il colore
memorizzato nello stile del wiget.
<tscreen><verb>
static gint
gtk_dial_expose (GtkWidget *widget,
GdkEventExpose *event)
{
GtkDial *dial;
GdkPoint points[3];
gdouble s,c;
gdouble theta;
gint xc, yc;
gint tick_length;
gint i;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
if (event->count > 0)
return FALSE;
dial = GTK_DIAL (widget);
gdk_window_clear_area (widget->window,
0, 0,
widget->allocation.width,
widget->allocation.height);
xc = widget->allocation.width/2;
yc = widget->allocation.height/2;
/* Draw ticks */
for (i=0; i<25; i++)
{
theta = (i*M_PI/18. - M_PI/6.);
s = sin(theta);
c = cos(theta);
tick_length = (i%6 == 0) ? dial->pointer_width : dial->pointer_width/2;
gdk_draw_line (widget->window,
widget->style->fg_gc[widget->state],
xc + c*(dial->radius - tick_length),
yc - s*(dial->radius - tick_length),
xc + c*dial->radius,
yc - s*dial->radius);
}
/* Draw pointer */
s = sin(dial->angle);
c = cos(dial->angle);
points[0].x = xc + s*dial->pointer_width/2;
points[0].y = yc + c*dial->pointer_width/2;
points[1].x = xc + c*dial->radius;
points[1].y = yc - s*dial->radius;
points[2].x = xc - s*dial->pointer_width/2;
points[2].y = yc - c*dial->pointer_width/2;
gtk_draw_polygon (widget->style,
widget->window,
GTK_STATE_NORMAL,
GTK_SHADOW_OUT,
points, 3,
TRUE);
return FALSE;
}
</verb></tscreen>
<sect2> Gestore degli eventi
<p>
Il resto del codice del widget manipola vari tipi di eventi, e non
&egrave; differente da quello che pu&ograve; essere trovato in molte applicazione
GTK. Due tipi di eventi possono verificarsi: l'utente pu&ograve;
clickare sul widget con il mouse e trascinare per muovere il puntatore,
o il valore dell'oggetto Adjustmente pu&ograve; cambiare a causa di alcune
circostanze esterne.
<p>
Quando l'utente clicka sul widget, noi vediamo se la pressione
era veramente vicina al puntatore, e se cos&igrave;, memorizziamo il bottone
premuto dall'utente con il campo <tt/button/ della struttura del
widget, e prendiamo tutti gli eventi del mouse con una chiamata alla
funzione <tt/gtk_grab_add()/. Successivi movimenti del mouse causano il
ricalcolo dei valori di controllo (fatto dalla funzione
<tt/gtk_dial_update_mouse/). Dipendentemente dalla politica che abbiamo
stabilito, gli eventi ``value_changed'' possono essere generati
istantaneamente (<tt/GTK_UPDATE_CONTINUOUS/), dopo un certo tempo aggiunto
con la funzione <tt/gtk_timeout_add()/ (<tt/GTK_UPDATE_DELAYED/), o
solamente quando il bottone del mouse e' rilasciato
(<tt/GTK_UPDATE_DISCONTINUOUS/).
<tscreen><verb>
static gint
gtk_dial_button_press (GtkWidget *widget,
GdkEventButton *event)
{
GtkDial *dial;
gint dx, dy;
double s, c;
double d_parallel;
double d_perpendicular;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
dial = GTK_DIAL (widget);
/* Determina se il bottone premuto era dentro la regione del puntatore:
lo facciamo calcolando la distanza parallela e
perpendicolare dal punto dove il bottone del mouse e' stato premuto
alla linea passante per il puntatore. */
dx = event->x - widget->allocation.width / 2;
dy = widget->allocation.height / 2 - event->y;
s = sin(dial->angle);
c = cos(dial->angle);
d_parallel = s*dy + c*dx;
d_perpendicular = fabs(s*dx - c*dy);
if (!dial->button &&
(d_perpendicular < dial->pointer_width/2) &&
(d_parallel > - dial->pointer_width))
{
gtk_grab_add (widget);
dial->button = event->button;
gtk_dial_update_mouse (dial, event->x, event->y);
}
return FALSE;
}
static gint
gtk_dial_button_release (GtkWidget *widget,
GdkEventButton *event)
{
GtkDial *dial;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
dial = GTK_DIAL (widget);
if (dial->button == event->button)
{
gtk_grab_remove (widget);
dial->button = 0;
if (dial->policy == GTK_UPDATE_DELAYED)
gtk_timeout_remove (dial->timer);
if ((dial->policy != GTK_UPDATE_CONTINUOUS) &&
(dial->old_value != dial->adjustment->value))
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
}
return FALSE;
}
static gint
gtk_dial_motion_notify (GtkWidget *widget,
GdkEventMotion *event)
{
GtkDial *dial;
GdkModifierType mods;
gint x, y, mask;
g_return_val_if_fail (widget != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (widget), FALSE);
g_return_val_if_fail (event != NULL, FALSE);
dial = GTK_DIAL (widget);
if (dial->button != 0)
{
x = event->x;
y = event->y;
if (event->is_hint || (event->window != widget->window))
gdk_window_get_pointer (widget->window, &amp;x, &amp;y, &amp;mods);
switch (dial->button)
{
case 1:
mask = GDK_BUTTON1_MASK;
break;
case 2:
mask = GDK_BUTTON2_MASK;
break;
case 3:
mask = GDK_BUTTON3_MASK;
break;
default:
mask = 0;
break;
}
if (mods & mask)
gtk_dial_update_mouse (dial, x,y);
}
return FALSE;
}
static gint
gtk_dial_timer (GtkDial *dial)
{
g_return_val_if_fail (dial != NULL, FALSE);
g_return_val_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial), FALSE);
if (dial->policy == GTK_UPDATE_DELAYED)
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
return FALSE;
}
static void
gtk_dial_update_mouse (GtkDial *dial, gint x, gint y)
{
gint xc, yc;
gfloat old_value;
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
xc = GTK_WIDGET(dial)->allocation.width / 2;
yc = GTK_WIDGET(dial)->allocation.height / 2;
old_value = dial->adjustment->value;
dial->angle = atan2(yc-y, x-xc);
if (dial->angle < -M_PI/2.)
dial->angle += 2*M_PI;
if (dial->angle < -M_PI/6)
dial->angle = -M_PI/6;
if (dial->angle > 7.*M_PI/6.)
dial->angle = 7.*M_PI/6.;
dial->adjustment->value = dial->adjustment->lower + (7.*M_PI/6 - dial->angle) *
(dial->adjustment->upper - dial->adjustment->lower) / (4.*M_PI/3.);
if (dial->adjustment->value != old_value)
{
if (dial->policy == GTK_UPDATE_CONTINUOUS)
{
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
}
else
{
gtk_widget_draw (GTK_WIDGET(dial), NULL);
if (dial->policy == GTK_UPDATE_DELAYED)
{
if (dial->timer)
gtk_timeout_remove (dial->timer);
dial->timer = gtk_timeout_add (SCROLL_DELAY_LENGTH,
(GtkFunction) gtk_dial_timer,
(gpointer) dial);
}
}
}
}
</verb></tscreen>
<p>
Cambiamenti esterni all'Adjustment sono comunicati al nostro widget
dai segnali ``changed'' e ``value_changed''. Il gestore per
queste funzioni chiama <tt/gtk_dial_update()/ per validare gli
argomenti, calcolare il nuovo angolo del puntatore e ridisegnare il
widget (chiamando <tt/gtk_widget_draw()/).
<tscreen><verb>
static void
gtk_dial_update (GtkDial *dial)
{
gfloat new_value;
g_return_if_fail (dial != NULL);
g_return_if_fail (GTK_IS_DIAL (dial));
new_value = dial->adjustment->value;
if (new_value < dial->adjustment->lower)
new_value = dial->adjustment->lower;
if (new_value > dial->adjustment->upper)
new_value = dial->adjustment->upper;
if (new_value != dial->adjustment->value)
{
dial->adjustment->value = new_value;
gtk_signal_emit_by_name (GTK_OBJECT (dial->adjustment), "value_changed");
}
dial->angle = 7.*M_PI/6. - (new_value - dial->adjustment->lower) * 4.*M_PI/3. /
(dial->adjustment->upper - dial->adjustment->lower);
gtk_widget_draw (GTK_WIDGET(dial), NULL);
}
static void
gtk_dial_adjustment_changed (GtkAdjustment *adjustment,
gpointer data)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (adjustment != NULL);
g_return_if_fail (data != NULL);
dial = GTK_DIAL (data);
if ((dial->old_value != adjustment->value) ||
(dial->old_lower != adjustment->lower) ||
(dial->old_upper != adjustment->upper))
{
gtk_dial_update (dial);
dial->old_value = adjustment->value;
dial->old_lower = adjustment->lower;
dial->old_upper = adjustment->upper;
}
}
static void
gtk_dial_adjustment_value_changed (GtkAdjustment *adjustment,
gpointer data)
{
GtkDial *dial;
g_return_if_fail (adjustment != NULL);
g_return_if_fail (data != NULL);
dial = GTK_DIAL (data);
if (dial->old_value != adjustment->value)
{
gtk_dial_update (dial);
dial->old_value = adjustment->value;
}
}
</verb></tscreen>
<sect2> Possibili Miglioramenti
<p>
Il widget Dial, da come l'abbiamo costruito, &egrave; lungo circa 670 linee
di codice C. Anche se questo potrebbe sembrare un po' troppo, abbiamo
realmente fatto un bel po' con quel tanto di codice, specialmente
considerando che molta della lunghezza &egrave; costituita da file header e
commmenti. Comunque ci sono alcuni miglioramenti che potrebbero essere
fatti a questo widget:
<itemize>
<item> Se tu provate questo widget, troverete che ci sono alcuni lampeggiamenti
quando il puntatore viene trascinato in giro. Questo
perch&egrave; l'intero widget &egrave; cancellato ogni volta che il
puntatore viene mosso, prima di essere ridisegnato. Spesso, il modo migliore
per gestire questo tipo di problema &egrave; il disegnare il tutto su una
pixmap non visibile, poi copiare il risultato finale sullo schermo
in una passata sola (il widget ProgressBar viene disegnato in questo
modo).
<item> L'utente potrebbe essere abilitato ad usare le frecce su e giu per
incrementare e diminuire il valore.
<item> Potrebbe essere carino se il widget avesse i bottoni per
incrementare e decrementare il valore di step. Anche se potrebbe essere
possibile usare dei widget Bottone incorporati per questo, possiamo anche
far s&igrave; che il bottone sia auto-ripentente quando premuto, come le frecce
in una barra di scorrimento. Molto del codice per implementare questo tipo di
comportamento pu&ograve; essere trovato nel widget GtkRange.
<item> il widget Dial potrebbe essere fatto/creato dentro un widget
contenitore con un singolo widget figlio posizionato all'inizio tra i
2 bottoni menzionati prima. L'utente potrebbe poi aggiungere o una etichetta
o un widget ``entry'' per mostrare il valore corrente del dial.
</itemize>
<sect1> Impararne di pi&ugrave;
<p>
Fin qui abbiamo esposto solo una piccola parte di tutto quello che serve
per creare un widget. Se volete davvero scrivere un vostro widget, la
miglior risorsa di esempi &egrave; lo stesso codice sorgente GTK. Chiedete a voi
stessi alcune cose su come deve essere il widget che volete scrivere: &egrave;
un widget contenitore? dovr&agrave; avere una propria finestra? &egrave; una modifica di
un widget precedente? Trovate poi un widget simile e iniziate a fargli
delle modifiche.
Buone Fortuna.
<sect>Scribble, Un semplice esempio di Programma di Disegno
<sect1> Panoramica
<p>
In questa sezione, creeremo un semplice programma di disegno. Durante
questo processo, esamineremo come gestire gli eventi generati dal mouse,
come disegnare all'interno di una finestra e come disegnare in modo migliore
usando una pixmap di supporto. Dopo averlo creato, lo amplieremo aggiungendo
il supporto per i dispositivi XInput, per esempio le tavolette grafiche.
Il GTK fornisce delle routine di supporto grazie alle quali risulta piuttosto
semplice ottenere informazioni estese, come la pressione o l'inclinazione.
<sect1> Gestione degli Eventi
<p>
I segnali di GTK che abbiamo discusso finora si riferivano ad azioni di
alto livello, ad esempio la selezione di un elemento di un men&ugrave;. Per&ograve;, a volte
&egrave; utile sapere qualcosa su cose che si svolgono a livello pi&ugrave; basso livello,
come possono essere il movimento del mouse o la pressione di un tasto.
Ci sono segnali di GTK anche per questi <em>eventi</em> di basso livello.
I gestori di questo tipo di segnali hanno un parametro caratteristico in pi&ugrave;,
che &egrave; il puntatore ad una struttura che contiene informazioni riguardo
all'evento. Per esempio, ai gestori di eventi che riguardano dei movimenti,
si passa un puntatore ad una struttura GdkEventMotion, che &egrave; fatta (in parte)
cos&igrave;:
<tscreen><verb>
struct _GdkEventMotion
{
GdkEventType type;
GdkWindow *window;
guint32 time;
gdouble x;
gdouble y;
...
guint state;
...
};
</verb></tscreen>
<tt/type/ avr&agrave; il valore del tipo di evento, in questo caso
<tt/GDK_MOTION_NOTIFY/, <tt/window/ rappresenta la finestra in cui l'evento
si &egrave; verificato. <tt/x/ e <tt/y/ forniscono le coordinate dell'evento e
<tt/state/ specifica lo stato dei modificatori nel momento in cui l'evento
si &egrave; verificato (cio&egrave;, specifica quali tasti modificatori e tasti del mouse
erano premuti in quel momento). E' un OR bit per bit dei seguenti valori:
<tscreen><verb>
GDK_SHIFT_MASK
GDK_LOCK_MASK
GDK_CONTROL_MASK
GDK_MOD1_MASK
GDK_MOD2_MASK
GDK_MOD3_MASK
GDK_MOD4_MASK
GDK_MOD5_MASK
GDK_BUTTON1_MASK
GDK_BUTTON2_MASK
GDK_BUTTON3_MASK
GDK_BUTTON4_MASK
GDK_BUTTON5_MASK
</verb></tscreen>
<p>
Come succede per gli altri segnali, per determinare cosa deve accadere in
corrispondenza di un evento, si chiama <tt>gtk_signal_connect()</tt>. Ma
&egrave; anche necessario far s&igrave; che GTK sappia di quali eventi vogliamo essere
informati. A questo fine, chiamiamo la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_widget_set_events (GtkWidget *widget, gint events);
</verb></tscreen>
Il secondo campo specifica gli eventi che ci interessano. Si tratta dell'OR
bit per bit delle costanti che identificano i diversi tipi di eventi. La lista
dei tipi di eventi &egrave; la seguente:
<tscreen><verb>
GDK_EXPOSURE_MASK
GDK_POINTER_MOTION_MASK
GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK
GDK_BUTTON_MOTION_MASK
GDK_BUTTON1_MOTION_MASK
GDK_BUTTON2_MOTION_MASK
GDK_BUTTON3_MOTION_MASK
GDK_BUTTON_PRESS_MASK
GDK_BUTTON_RELEASE_MASK
GDK_KEY_PRESS_MASK
GDK_KEY_RELEASE_MASK
GDK_ENTER_NOTIFY_MASK
GDK_LEAVE_NOTIFY_MASK
GDK_FOCUS_CHANGE_MASK
GDK_STRUCTURE_MASK
GDK_PROPERTY_CHANGE_MASK
GDK_PROXIMITY_IN_MASK
GDK_PROXIMITY_OUT_MASK
</verb></tscreen>
Per chiamare <tt/gtk_widget_set_events()/, si devono fare alcune osservazioni
sottili. In primo luogo, la si deve chiamare prima che sia stata creata la
finestra X per il widget GTK. In pratica, ci&ograve; significa che la si deve
chiamare subito dopo aver creato il widget. In secondo luogo, il widget
deve avere una finestra X associata. Molti widget, per ragioni di
efficienza, non hanno una propria finetra, e vengono mostrati nella
finestra madre. Questi widget sono:
<tscreen><verb>
GtkAlignment
GtkArrow
GtkBin
GtkBox
GtkImage
GtkItem
GtkLabel
GtkPaned
GtkPixmap
GtkScrolledWindow
GtkSeparator
GtkTable
GtkViewport
GtkAspectFrame
GtkFrame
GtkVPaned
GtkHPaned
GtkVBox
GtkHBox
GtkVSeparator
GtkHSeparator
</verb></tscreen>
Per catturare degli eventi per questo tipo di widget, si deve fare uso
del widget EventBox. Si veda a questo proposito la sezione su
<ref id="sec_The_EventBox_Widget" name="The EventBox Widget">.
<p>
Per il nostro programma di disegno, vogliamo sapere quando il pulsante del
mouse &egrave; premuto e quando viene mosso, quindi specificheremo
<tt/GDK_POINTER_MOTION_MASK/ e <tt/GDK_BUTTON_PRESS_MASK/. Vogliamo anche
essere informati su quando &egrave; necessario ridisegnare la nostra finestra,
quindi specifichiamo <tt/GDK_EXPOSURE_MASK/. Anche se vogliamo essere
avvertiti con un evento ``Configure'' se la dimensione della nostra finestra
cambia, non &egrave; necessario specificare il flag <tt/GDK_STRUCTURE_MASK/, dal
momento che questo viene specificato automaticamente per tutte le finestre.
<p>
Risulta, conunque, che specificando semplicemente <tt/GDK_POINTER_MOTION_MASK/
si crea un problema. Ci&ograve; infatti fa s&igrave; che il server aggiunga nella coda un
un nuovo evento di movimento ogni volta che l'utente muovoe il mouse. Immaginate
che ci vogliano 0.1 secondi per gestire uno di questi eventi, e che il server
X metta in coda un nuovo evento ogni 0.05 secondi. Rimarremo ben presto indietro
rispetto al disegno dell'utente. Se l'utente disegna per 5 secondi, ci metteremmo
altri 5 secondi prima di finire dopo che l'utente ha rilasciato il pulsante del
mouse! Vorremmo quindi che venga notificato un solo evento di movimento per
ogni evento che processiamo. Il modo per farlo &egrave; di specificare
<tt/GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK/.
<p>
Quando specifichiamo <tt/GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK/, il server ci notifica
un evento di movimento la prima volta che il puntatore si muove dopo essere
entrato nella nostra finestra, oppure dopo ogni rilascio di un pulsante del
mouse. Gli altri eventi di movimento verranno soppressi finch&eacute; non richiediamo
esplicitamente la posizione del puntatore con la funzione:
<tscreen><verb>
GdkWindow* gdk_window_get_pointer (GdkWindow *window,
gint *x,
gint *y,
GdkModifierType *mask);
</verb></tscreen>
(c'&egrave; anche un'altra funzione, <tt>gtk_widget_get_pointer()</tt>, che ha
un'interfaccia pi&ugrave; semplice, ma che non risulta molto utile dal momento
che restituisce solo la posizione del puntatore, senza dettagli sullo
sato dei pulsanti.)
<p>
Quindi, il codice per assegnare gli eventi per la nostra finestra, avr&agrave; l'aspetto:
<tscreen><verb>
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (drawing_area), "expose_event",
(GtkSignalFunc) expose_event, NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(drawing_area),"configure_event",
(GtkSignalFunc) configure_event, NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (drawing_area), "motion_notify_event",
(GtkSignalFunc) motion_notify_event, NULL);
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT (drawing_area), "button_press_event",
(GtkSignalFunc) button_press_event, NULL);
gtk_widget_set_events (drawing_area, GDK_EXPOSURE_MASK
| GDK_LEAVE_NOTIFY_MASK
| GDK_BUTTON_PRESS_MASK
| GDK_POINTER_MOTION_MASK
| GDK_POINTER_MOTION_HINT_MASK);
</verb></tscreen>
Teniamo per dopo i gestori di ``expose_event'' e ``configure_event''. Quelli di
``motion_notify_event'' e ``button_press_event'' sono piuttosto semplici:
<tscreen><verb>
static gint
button_press_event (GtkWidget *widget, GdkEventButton *event)
{
if (event->button == 1 &amp;&amp; pixmap != NULL)
draw_brush (widget, event->x, event->y);
return TRUE;
}
static gint
motion_notify_event (GtkWidget *widget, GdkEventMotion *event)
{
int x, y;
GdkModifierType state;
if (event->is_hint)
gdk_window_get_pointer (event->window, &amp;x, &amp;y, &amp;state);
else
{
x = event->x;
y = event->y;
state = event->state;
}
if (state &amp; GDK_BUTTON1_MASK &amp;&amp; pixmap != NULL)
draw_brush (widget, x, y);
return TRUE;
}
</verb></tscreen>
<sect1> Il widget Area di Disegno (DrawingArea) e il procedimento per Disegnare
<p>
Vediamo ora il procedimento per disegnare sullo schermo. Il
widget da usare &egrave; l'Area di Disegno (DrawingArea). Essenzialmente si
tratta di una finestra X e nient'altro. E' una tela bianca su cui possimo
disegnare tutto quello che vogliamo. Per crearne una usiamo la chiamata:
<tscreen><verb>
GtkWidget* gtk_drawing_area_new (void);
</verb></tscreen>
Per specificare una dimensione predefinita, si puo fare:
<tscreen><verb>
void gtk_drawing_area_size (GtkDrawingArea *darea,
gint width,
gint height);
</verb></tscreen>
Come &egrave; vero per tutti i widget, si pu&ograve; modificare questa dimensione
predefinita, tramite la chamata a <tt>gtk_widget_set_usize()</tt>, e
questa a sua volta pu&ograve; essere modificata dall'utente ridimensionando
manualmente la finestra che contiene l'area di disegno.
<p>
Si deve notare che nel momento in cui creiamo un widget DrawingArea, siamo
<em>completamente</em> responsabili di disegnarne il contenuto. Se ad
esempio la nostra finestra viene prima nascosta e poi dinuovo portata in
primo piano, otteniamo un evento di ``esposizione'' e doppiamo ridisegnare
ci&ograve; che era stato precedente nascosto.
<p>
Dover ricordare tutto quello che era disegnato sulla finestra in modo da
poterlo ridisegnare successivamente, pu&ograve; essere, come minimo, noioso.
In pi&ugrave;, pu&ograve; essere spiacevole dal punto di vista visivo, se delle porzioni
dello schermo vengono prima cancellate e poi ridisegnate passo per passo.
La soluzione per questo problema &egrave; di usare una <em>pixmap di supporto</em>.
Invece di disegnare direttamente sullo schermo, disegnamo su un'iimagine
conservata nella memoria del server ma che non viene mostrata; quindi, quando
l'immagine cambia o ne vengono mostrate nuove porzioni, copiamo sullo schermo
le parti corrispondenti.
<p>
Per creare una ppixmap fuori dallo schermo, usiamo la funzione:
<tscreen><verb>
GdkPixmap* gdk_pixmap_new (GdkWindow *window,
gint width,
gint height,
gint depth);
</verb></tscreen>
Il parametro <tt>window</tt>specifica una finestra GDK dalla quale questa
pixmap prende alcune delle sue propriet&agrave;. <tt>width</tt> e <tt>height</tt>
specificano le dimensioni della pixmap. <tt>depth</tt> specifica la
<em>profondit&agrave; di colore</em>, cio&egrave; il numero di bit per ogni pixel, per
la nuova pixmap. Se alla profondit&agrave; &egrave; assegnato il valore <tt>-1</tt>, questa
verr&agrave; posta identica a quella di <tt>window</tt>.
<p>
Creiamo la pixmap all'interno del gestore di ``configure_event''. Questo evento
&egrave; generato ogni volta che la finestra cambia di dimensione, compreso il
momento in cui viene creata per la prima volta.
<tscreen><verb>
/* Pixmap di supporto per l'area di disegno */
static GdkPixmap *pixmap = NULL;
/* Creare una pixmap della dimensione appropriata */
static gint
configure_event (GtkWidget *widget, GdkEventConfigure *event)
{
if (pixmap)
{
gdk_pixmap_destroy(pixmap);
}
pixmap = gdk_pixmap_new(widget->window,
widget->allocation.width,
widget->allocation.height,
-1);
gdk_draw_rectangle (pixmap,
widget->style->white_gc,
TRUE,
0, 0,
widget->allocation.width,
widget->allocation.height);
return TRUE;
}
</verb></tscreen>
La chiamata a <tt>gdk_draw_rectangle()</tt> inizialmente rende bianca l'intera
pixmap. Fra un momento ne riparleremo.
<p>
Il gestore dell'evento ``esposizione'', copia quindi la porzione appropriata
della pixmap sullo schermo (determiniamo qual &egrave; l'area da ridisegnare usando
il campo event->area dell'evento di esposizione):
<tscreen><verb>
/* Ridisegna sullo schermo a partire dalla pixmap di supporto */
static gint
expose_event (GtkWidget *widget, GdkEventExpose *event)
{
gdk_draw_pixmap(widget->window,
widget->style->fg_gc[GTK_WIDGET_STATE (widget)],
pixmap,
event->area.x, event->area.y,
event->area.x, event->area.y,
event->area.width, event->area.height);
return FALSE;
}
</verb></tscreen>
Abbiamo quindi visto come tenete aggiornato lo schermo con la nostra
pixmap, ma come facciamo per disegnare delle cose interessanti sulla
pixmap? Ci sono un bel po' di funzioni nella libreria GDK di GTK che
servono per disegnare su superfici <em>disegnabili</em>. Una superficie
disegnabile &egrave; semplicemente qualcosa su cui si pu&ograve; disegnare un'immagine.
Pu&ograve; essere una finestra, una pixmap o una bitmap (un'immagine in bianco e
nero). Abbiamo gi&agrave; visto sopra due di chiamate,
<tt>gdk_draw_rectangle()</tt> and <tt>gdk_draw_pixmap()</tt>. La lista
completa &egrave; la seguente:
<tscreen><verb>
gdk_draw_line ()
gdk_draw_rectangle ()
gdk_draw_arc ()
gdk_draw_polygon ()
gdk_draw_string ()
gdk_draw_text ()
gdk_draw_pixmap ()
gdk_draw_bitmap ()
gdk_draw_image ()
gdk_draw_points ()
gdk_draw_segments ()
</verb></tscreen>
Per ulteriori dettagli su queste funzioni, vedete la documentazione di
riferimento nei file header <tt>&lt;gdk/gdk.h&gt;</tt>.
Tutte queste funzioni hanno i medesimi primi due argomenti. Il primo
&egrave; la superficie disegnabili su cui disegnare, il secondo &egrave; un
<em>contesto grafico</em> (GC).
<p>
Un contesto grafico incapsula delle informazioni riguardo a cose come
il colore di sfondo e di primo piano e lo spessore della linea.
GDK ha un ampio insieme di funzioni per crare e modificare contesti grafici,
ma per tenere le cose semplici useremo solo dei contesti grafici predefiniti.
Ogni widget ha uno stile associato (che pu&ograve; essere modificato agendo su un
file gtkrc). Questo, fra le altre cose, contiene un certo numero di contesti
grafici. Alcuni esempi di come accedere a questi contesti grafici sono
i seguenti:
<tscreen><verb>
widget->style->white_gc
widget->style->black_gc
widget->style->fg_gc[GTK_STATE_NORMAL]
widget->style->bg_gc[GTK_WIDGET_STATE(widget)]
</verb></tscreen>
I campi <tt>fg_gc</tt>, <tt>bg_gc</tt>, <tt>dark_gc</tt>, e
<tt>light_gc</tt> sono indicizzati tramite un parametri di tipo
<tt>GtkStateType</tt>, che pu&ograve; assumere i valori:
<tscreen><verb>
GTK_STATE_NORMAL,
GTK_STATE_ACTIVE,
GTK_STATE_PRELIGHT,
GTK_STATE_SELECTED,
GTK_STATE_INSENSITIVE
</verb></tscreen>
Per esempio, per <tt/GTK_STATE_SELECTED/ il colore di sfondo predefinito
&egrave; blu scuro e quello di primo piano bianco.
<p>
La nostra funzione <tt>draw_brush()</tt>, che efettivamente disegna sullo
schermo, diventa quindi:
<tscreen><verb>
/* Disegna un rettangolo sullo schermo */
static void
draw_brush (GtkWidget *widget, gdouble x, gdouble y)
{
GdkRectangle update_rect;
update_rect.x = x - 5;
update_rect.y = y - 5;
update_rect.width = 10;
update_rect.height = 10;
gdk_draw_rectangle (pixmap,
widget->style->black_gc,
TRUE,
update_rect.x, update_rect.y,
update_rect.width, update_rect.height);
gtk_widget_draw (widget, &amp;update_rect);
}
</verb></tscreen>
Dopo aver disegnato il rettangolo sulla pixmap, chiamiamo la funzione:
<tscreen><verb>
void gtk_widget_draw (GtkWidget *widget,
GdkRectangle *area);
</verb></tscreen>
che notifica a X che l'area data dal parametro <tt>area</tt> deve essere
aggiornata. X poi generer&agrave; un evento di esposizione (che pu&ograve; essere combinato
con le aree passate da diverse chiamate a <tt>gtk_widget_draw()</tt>) che
far&agrave; s&igrave; che il nostro gestore dell'evento di esposizione, copi le porzioni
rilevanti sullo schermo.
<p>
Abbiamo a questo punto creato tutto il programma di disegno, tranne che
per qualche dettaglio irrilevante come la creazione della finestra principale.
Il codice sorgente completo &egrave; reperibile dove avete ottenuto questo tutorial.
<sect1> Aggiungere il supporto per XInput
<p>
Al giorno d'oggi &egrave; possibile acquistare dei dispositivi abbastanza a buon
mercato, come tavolette grafice, che permettono di disegnare con una
espressivit&agrave; artistica molto semplificata rispetto ad un mouse.
Il modo pi&ugrave; semplice per usare questi dispositivi &egrave; di sostituirli
semplicemente al mouse, ma in questo modo si perdono molti dei loro
vantaggi, come:
<itemize>
<item> Sensibilit&agrave; alla pressione
<item> Sensibilit&agrave; all'inclinazione
<item> Posizionamento infra-pixel
<item> Ingressi multipli (per esempio, uno stilo che contiene sia una ``matita''
sia una ``gomma'')
</itemize>
Per ulteriori informazioni sulle estensioni XInput, vedere l'<url
url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/xinput/XInput-HOWTO.html"
name="XInput-HOWTO">.
<p>
Se esaminiamo, per esempio, la definizione completa della struttura
GdkEventMotion, possiamo vedere che contiene dei campi per il supporto
delle informazioni estese dai dispositivi.
<tscreen><verb>
struct _GdkEventMotion
{
GdkEventType type;
GdkWindow *window;
guint32 time;
gdouble x;
gdouble y;
gdouble pressure;
gdouble xtilt;
gdouble ytilt;
guint state;
gint16 is_hint;
GdkInputSource source;
guint32 deviceid;
};
</verb></tscreen>
<tt/pressure/ fornisce la pressione sotto forma di un numero decimale
compreso fra 0 e 1. <tt/xtilt/ e <tt/ytilt/ possono assumere valori
compresi fra -1 e 1, corrispondenti al grado di inclinazione in ciascuna
direzione. <tt/source/ e <tt/deviceid/ specificano il dispositivo per il
quale si &egrave; verificato l'evento in due modi distinti. <tt/source/ da alcune
semplici informazioni sul tipo di dispositivo, e pu&ograve; assumere i valori:
<tscreen><verb>
GDK_SOURCE_MOUSE
GDK_SOURCE_PEN
GDK_SOURCE_ERASER
GDK_SOURCE_CURSOR
</verb></tscreen>
<tt/deviceid/ specifica invece un identificativo numerico univoco per il
dispositivo. Questo pu&ograve; essere a sua volta utilizzato per avere ulteriori
informazioni sul dispositivo tramite la chiamata a <tt/gdk_input_list_devices()/
(vedi sotto). Il valore speciale <tt/GDK_CORE_POINTER/ viene usato per identificare
il dispositivo di puntamento principale (di solito il mouse).
<sect2> Abilitare le informazioni estese
<p>
Per far s&igrave; che GTK sappia che ci interessano le informazioni estese dai
dispositivi, basta aggiungere un'unica linea al nostro programma:
<tscreen><verb>
gtk_widget_set_extension_events (drawing_area, GDK_EXTENSION_EVENTS_CURSOR);
</verb></tscreen>
Dando il valore <tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_CURSOR/, diciamo che ci interessano
gli eventi relativi alle estensioni, ma solo se non dobbiamo disegnare da noi
il nostro cursore. Si veda pi&ugrave; sotto alla sezione <ref
id="sec_Further_Sophistications" name="Ulteriori Sofisticazioni"> per ulteriori
informazioni sul modo si disegnare i cursori. Potremmo anche dare i valori
<tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_ALL/ se vogliamo disegnare il nostro cursore o
<tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_NONE/ se vogliamo tornare alle condizioni predefinite.
<p>
Comunque, non finisce tutto qui. Non ci sono estensioni abilitate per difetto.
Abbiamo bisogno di un meccanismo per permettere agli utenti l'abilitazione e
la configurazione delle estensioni dei loro dispositivi, GTK fornisce il
widget InputDialog per automatizzare questo processo. La seguente procedura
mostra come gestire un widget InputDialog. Crea la finestra di dialogo nel
caso non sia presente, mentre la porta in primo piano in caso contrario.
<tscreen><verb>
void
input_dialog_destroy (GtkWidget *w, gpointer data)
{
*((GtkWidget **)data) = NULL;
}
void
create_input_dialog ()
{
static GtkWidget *inputd = NULL;
if (!inputd)
{
inputd = gtk_input_dialog_new();
gtk_signal_connect (GTK_OBJECT(inputd), "destroy",
(GtkSignalFunc)input_dialog_destroy, &amp;inputd);
gtk_signal_connect_object (GTK_OBJECT(GTK_INPUT_DIALOG(inputd)->close_button),
"clicked",
(GtkSignalFunc)gtk_widget_hide,
GTK_OBJECT(inputd));
gtk_widget_hide ( GTK_INPUT_DIALOG(inputd)->save_button);
gtk_widget_show (inputd);
}
else
{
if (!GTK_WIDGET_MAPPED(inputd))
gtk_widget_show(inputd);
else
gdk_window_raise(inputd->window);
}
}
</verb></tscreen>
(Notate come gestiamo questo dialogo. Con la connessione del segnale
``destroy'' ci assicuriamo di non tenerci in giro il puntatore al dialogo
dopo che lo abbiamo distrutto, cosa che potrebbe portare ad un errore di
segmentazione.)
<p>
L'InputDialog ha due pulsanti, ``Close'' e ``Save'', i quali non hanno alcuna
azione predefinita assegnata ad essi. Nella funzione precedente, abbiamo
fatto in modo che ``Close'' nasconda la finestra di dialogo, e abbiamo nascosto
il pulsante ``Save'' dal momento che in questo programma non implementiamo il
salvataggio delle opzioni di XInput.
<sect2> Usare le informazioni estese
<p>
Una volta abilitato il dipositivo, possiamo usare le informazioni estese
che si trovano nei corrispondenti campi delle strutture che descrivono gli
eventi. A dire il vero, l'utilizzo di questi campi &egrave; sempre sicuro, perch&eacute;
sono tutti posti per difetto a valori ragionevoli ancje quando la gestione
degli eventi estesi non &egrave; abilitata.
<p>
Un cambiamento che dobbiamo fare &egrave; di chiamare <tt/gdk_input_window_get_pointer()/
invece di <tt/gdk_window_get_pointer/. Ci&ograve; si rende necessario perch&eacute;
<tt/gdk_window_get_pointer/ non restituisce le informazioni esetese.
<tscreen><verb>
void gdk_input_window_get_pointer (GdkWindow *window,
guint32 deviceid,
gdouble *x,
gdouble *y,
gdouble *pressure,
gdouble *xtilt,
gdouble *ytilt,
GdkModifierType *mask);
</verb></tscreen>
Quando chiamiamo questa funzione, dobbiamo specificare l'identificativo
del dispositivo e la finestra. Normalmente questo identificativo lo si
ottiene dal campo <tt/deviceid/ della struttura dell'evento.
Questa funzione restituir&agrave; valori ragionevoli nel caso che la gestione
degli eventi estesi non sia attivata (in questo caso, <tt/event->deviceid/
avr&agrave; il valore <tt/GDK_CORE_POINTER/).
Quindi, la struttura di base dei gestori degli eventi relativi alla
pressione di bottoni e ai movomenti non cambia molto - abbiamo solo
bisogno di aggiungere il codice necessario per tenere conto delle
informazioni estese.
<tscreen><verb>
static gint
button_press_event (GtkWidget *widget, GdkEventButton *event)
{
print_button_press (event->deviceid);
if (event->button == 1 &amp;&amp; pixmap != NULL)
draw_brush (widget, event->source, event->x, event->y, event->pressure);
return TRUE;
}
static gint
motion_notify_event (GtkWidget *widget, GdkEventMotion *event)
{
gdouble x, y;
gdouble pressure;
GdkModifierType state;
if (event->is_hint)
gdk_input_window_get_pointer (event->window, event->deviceid,
&amp;x, &amp;y, &amp;pressure, NULL, NULL, &amp;state);
else
{
x = event->x;
y = event->y;
pressure = event->pressure;
state = event->state;
}
if (state &amp; GDK_BUTTON1_MASK &amp;&amp; pixmap != NULL)
draw_brush (widget, event->source, x, y, pressure);
return TRUE;
}
</verb></tscreen>
Avremo anche bisogno di fare qualcosa con queste nuove informazioni. La
nostra nuova funzione <tt/draw_brush/ disegna con un colore diverso per
ogni <tt/event->source/ e cambia la dimensione della linea in funzione
della pressione.
<tscreen><verb>
/* Disegna un rettangolo sullo schermo, con la dimensione dipendente
dalla pressione e il colore dipendente dal tipo di dispositivo */
static void
draw_brush (GtkWidget *widget, GdkInputSource source,
gdouble x, gdouble y, gdouble pressure)
{
GdkGC *gc;
GdkRectangle update_rect;
switch (source)
{
case GDK_SOURCE_MOUSE:
gc = widget->style->dark_gc[GTK_WIDGET_STATE (widget)];
break;
case GDK_SOURCE_PEN:
gc = widget->style->black_gc;
break;
case GDK_SOURCE_ERASER:
gc = widget->style->white_gc;
break;
default:
gc = widget->style->light_gc[GTK_WIDGET_STATE (widget)];
}
update_rect.x = x - 10 * pressure;
update_rect.y = y - 10 * pressure;
update_rect.width = 20 * pressure;
update_rect.height = 20 * pressure;
gdk_draw_rectangle (pixmap, gc, TRUE,
update_rect.x, update_rect.y,
update_rect.width, update_rect.height);
gtk_widget_draw (widget, &amp;update_rect);
}
</verb></tscreen>
<sect2> Trovare ulteriori informazioni su di un dispositivo
<p>
Come esempio del modo di trovare altre informazioni su di un dispositivo,
il nostro programma stamper&agrave; il nome di ogni dispositivo che genera un
evento di pressione di un pulsante. Per avere il nome di un dispositivo,
chiamiamo la funzione
<tscreen><verb>
GList *gdk_input_list_devices (void);
</verb></tscreen>
che restituisce una GList (un tipo di lista collegata che si trova nella
libreria glib) di strutture di tipo GdkDeviceInfo. La definizione di
GdkDeviceInfo &egrave; la seguente:
<tscreen><verb>
struct _GdkDeviceInfo
{
guint32 deviceid;
gchar *name;
GdkInputSource source;
GdkInputMode mode;
gint has_cursor;
gint num_axes;
GdkAxisUse *axes;
gint num_keys;
GdkDeviceKey *keys;
};
</verb></tscreen>
La maggior parte di questi campi rappresentano informazioni di configurazione
che potete ignorare a meno che non implementiate il salvataggio della
configurazione di un XInput. Quelle che ci interessano sono <tt/name/, che
&egrave; semplicemente il nome che X assegna al dispositivo, e <tt/has_cursor/. Anche
<tt/has_cursor/ non &egrave; informazione di configurazione, e indica, nel caso
abbia valore ``falso'', che dobbiamo disegnare da soli il nostro cursore. Ma
dal momento che abbiamo specificato <tt/GDK_EXTENSION_EVENTS_CURSOR/,
possiamo anche non preoccuparcene.
<p>
La nostra funzione <tt/print_button_press()/ scorre semplicemente la lista
che &egrave; stata restituita finch&eacute; non trova il valore corretto, e poi stampa
il nome del dispositivo.
<tscreen><verb>
static void
print_button_press (guint32 deviceid)
{
GList *tmp_list;
/* gdk_input_list_devices restituisce una lista interna, cos&igrave; poi
non dobbiamo liberarla */
tmp_list = gdk_input_list_devices();
while (tmp_list)
{
GdkDeviceInfo *info = (GdkDeviceInfo *)tmp_list->data;
if (info->deviceid == deviceid)
{
printf("Button press on device '%s'\n", info->name);
return;
}
tmp_list = tmp_list->next;
}
}
</verb></tscreen>
Questo completa i cambiamenti necessari per usare gli XInput nel nostro
programma. Come per la prima versione, i sorgenti completi sono prelevabili
da dove avete prelevato questo tutorial.
<sect2> Ulteriori sofisticazioni <label id="sec_Further_Sophistications">
<p>
Anche se ora il nostro programma supporta XInput pittosto bene, gli mancano
alcune caratteristiche che probabilmente vorremmo mettere in una applicazione
completa. In primo luogo, probabilmente all'utente non far&agrave; piacere dover
configurare i propri dispositivi ogni volta che lanciano il programma, per
cui dovremmo dare la possibilit&agrave; di salvare la configurazione dei dispositivi.
Ci&ograve; pu&ograve; essere fatto scorrendo la lista restituita da <tt/gdk_input_list_devices()/
e scrivendo la configurazione su di un file.
<p>
Per tornare allo stato salvato la prossima volta che il programma viene
eseguito, GDK mette a disposizione delle funzioni per cambiare la configurazione
dei dispositivi:
<tscreen><verb>
gdk_input_set_extension_events()
gdk_input_set_source()
gdk_input_set_mode()
gdk_input_set_axes()
gdk_input_set_key()
</verb></tscreen>
(La lista restituita da <tt/gdk_input_list_devices()/ non dovrebbe
essere modificata direttamente.) Un esempio di come fare pu&ograve; essere
trovato nel programma di disegno gsumi (disponibile da <htmlurl
url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gsumi/"
name="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/gsumi/">). Sarebbe bello
avere alla fine un modo standard di recuperare le informazioni per tutte
le applicazioni. Questo probabilmente appartiene ad un livello un po'
pi&ugrave; elevato ripetto a GTK, forse alla libreria GNOME.
<p>
Un'altra notevole omissione a cui abbiamo accennato precedentemente &egrave; il
fatto di non disegnare il cursore direttamente. Piattaforme diverse da
XFree86 non permettono in questo momento di usare contemporaneamente un
dispositivo sia come puntatore principale sia direttamente da una
applicazione. Vedere <url url="http://www.msc.cornell.edu/~otaylor/xinput/XInput-HOWTO.html"
name="XInput-HOWTO"> per ulteriori informazioni. Ci&ograve; significa che le
applicazioni che vogliono rivolgersi al pubblico pi&ugrave; ampio dovranno prevedere
di disegnare esse stesse il proprio cursore.
<p>
Un'applicazione che voglia disegnare il proprio cursore dovr&agrave; fare due cose:
determinare se il dispositivo corrente necessita che venga disegnato un
cursore, e determinare se il dispositivo corrente &egrave; in prossimit&agrave;. (Se il
dispositivo &egrave; una tavoletta grafica, un tocco di finezza &egrave; fare sparire
il puntatore quando lo stilo viene sollevato dalla tavoletta. Quando c'&egrave;
contatto fra lo stilo e la tavoletta, si dice che il dispositivo &egrave; ``in
prossimit&agrave;".) La prima cosa viene fatta scorrendo la lista dei dispositivi,
come abbiamo fatto per trovare il nome del dispositivo. La seconda cosa
viene ottenuta selezionando gli eventi ``proximity_out''. Un esempio di
disegno del proprio cursore si trova nel programma 'testinput' incluso nella
distribuzione di GTK.
<sect>Consigli per scrivere Applicazioni GTK
<p>
Questa sezione &egrave; semplicemente una raccolta di saggezza, una
guida di stile e un aiuto per creare buone applicazioni GTK. E' totalmente
inutile per ora perch&eacute; &egrave; solamente un appunto.
Usa autoconf e automake! Sono tuoi amici :) Ho intenzione di fare una
piccola introduzione su di loro qui.
<sect>Contributi
<p>
Questo documento, come molti altri grandi software fuori di qui, &egrave; stato
creato da volontari. Se sai tutto quello che c'&egrave; da sapere su GTK e non
lo hai trovato qui allora considera la possibilit&agrave; di contribuire a questo
documento.
<p>
Se decidi di contribuire, per favore trasmettimi il tuo testo a
<tt><htmlurl url="mailto:imain@gimp.org"
name="imain@gimp.org"></tt>. Inoltre, Si consapevole che l'intero
documento &egrave; ``free'', e ogni tua aggiunta sar&agrave; considerata allo stesso modo.
Per questo motivo le persone possono usare porzioni dei tuoi esempi nei loro
programmi, copie di questo documento possono essere distribuite all'infinito,
ecc...
<p>
Grazie.
<sect>Credits
<p>
Voglio qui ringraziare le persone che seguono, per il loro contributo
alla stesura di questo testo.
<itemize>
<item>Bawer Dagdeviren, <tt><htmlurl url="mailto:chamele0n@geocities.com"
name="chamele0n@geocities.com"></tt> per il tutorial sui men&ugrave;.
<item>Raph Levien, <tt><htmlurl url="mailto:raph@acm.org"
name="raph@acm.org"></tt>
per il "hello world" alla GTK, l'immpacchettamento del widget, e in generale
per tutta la sua saggezza.
Lui ha anche donato una casa per questo tutorial.
<item>Peter Mattis, <tt><htmlurl url="mailto:petm@xcf.berkeley.edu"
name="petm@xcf.berkeley.edu"></tt> Per il pi&ugrave; semplice programma GTK e l'abilit&agrave;
di farlo. :)
<item>Werner Koch <tt><htmlurl url="mailto:werner.koch@guug.de"
name="werner.koch@guug.de"></tt> per la conversione da testo semplice a SGML
e la gerarchia delle classi di widget.
<item>Mark Crichton <tt><htmlurl url="mailto:crichton@expert.cc.purdue.edu"
name="crichton@expert.cc.purdue.edu"></tt> per il codice della "MenuFactory"
e per la parte sull'impacchettamento nelle tabelle del tutorial.
<item>Owen Taylor <tt><htmlurl url="mailto:owt1@cornell.edu"
name="mailto:owt1@cornell.edu"></tt> per la sezione del widget EventBox
(e il patch alla distribuzione). Lui &egrave; anche responsabile per il codice
e il tutorial delle selezioni, come per la sezione sulla scrittura di un
proprio widget, e l'applicazione d'esempio. Grazie di tutto Owen.
<item>Mark VanderBoom <tt><htmlurl url="mailto:mvboom42@calvin.edu"
name="mailto:mailto:mvboom42@calvin.edu"></tt> per il suo meraviglioso lavoro
sul Notebook, Progres Bar, Dialogs e File selection. Grazie molto Mark. Sei
stato di grande aiuto.
<item>Tim Janik <tt><htmlurl url="mailto:timj@psynet.net"
name="mailto:timj@psynet.net"></tt> per il suo grande lavoro sul widget List.
Grazie Tim :)
<item> Michael K. Johnson <tt><htmlurl url="mailto:johnsonm@redhat.com"
name="johnsonm@redhat.com"> </tt> per le informazioni e il codice dei menu
a comparsa.
</itemize>
<p>
E a tutti voi che avete fatto commenti e avete aiutato a raffinare questo documento.
<p>
Thanks.
<sect> Copying
<p>
This tutorial is Copyright (c) 1997 Ian Main
La traduzione italiana &egrave; sotto Copyright (c) 1997-1998 di Michel Morelli,
Daniele Canazza e Antonio Schifano.
<p>
This program is free software; you can redistribute it and/or
modify it under the terms of the GNU General Public License
as published by the Free Software Foundation; either version 2
of the License, or (at your option) any later version.
<p>
This program is distributed in the hope that it will be useful,
but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of
MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the
GNU General Public License for more details.
<p>
You should have received a copy of the GNU General Public License
along with this program; if not, write to the Free Software
Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, USA.
</article>